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Messaggi del 06/10/2015

 

Padri e figlie

Post n°12646 pubblicato il 06 Ottobre 2015 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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The congress

Post n°12645 pubblicato il 06 Ottobre 2015 da Ladridicinema
 

Locandina The Congress

Robin Wright vive in un hangar con due figli, di cui uno disabile, il suo agente le procura un colloquio ad alto livello con il dirigente di uno degli studi hollywoodiani più importanti, la Miramount (crasi fittizia tra Miramax e Paramount), durante il quale le viene offerto di diventare la pioniera di un nuovo modo di recitare: cedere tutti i diritti sulla digitalizzazione della propria persona, così che lo studio crei una copia perfetta e virtuale di lei da utilizzare in tutti i film che vuole mentre la vera Robin Wright non dovrà recitare mai più. L'attrice, stimolata dalla brutta piega della sua carriera, accetta.
Vent'anni dopo il mondo è cambiato e quella piccola innovazione è diventata la regola, gli esseri umani si drogano per vedere la realtà diversamente, come fosse un film d'animazione, e così assumere l'aspetto che vogliono. Robin Wright è diventata l'attrice più sfruttata dalla Miramount ma al congresso per il futuro viene fatto un annuncio sconvolgente che scatena una rivolta.
Ari Folman, cinque anni dopo Valzer con Bashir, torna a utilizzare l'animazione in maniera inaspettata e anticonvenzionale, prendendo spunto dal racconto "The Futurological congress" di Stanislav Lem. Stavolta però la sua base del film è live action mentre l'animazione è sfruttata per realizzare una terribile distopia.
Seguendo con una dedizione e una precisione impressionanti le regole del cinema di fantascienza (dominio delle multinazionali, instaurazione di un sistema di soddisfazione dei bisogni epidermici da parte di un'entità dittatoriale, violenza all'ordine del giorno e spersonalizzazione dell'individuo) Folman in realtà realizza la cosa più vicina che possa esserci, in Occidente, ai film di Satoshi Kon come Paprika. La realtà non cambia, sono le persone che vedono tutto animato in virtù delle sostanze chimiche che assumono a darne diversa percezione, e questo ad un livello tale che nessuno sa più come sia fatta la vera realtà, come sia ridotto davvero il mondo. Non ci sono i sogni (anzi ogni tanto ci sono) ma poco ci manca. 
A fare la differenza è l'immaginazione incredibile di Folman, la sua capacità di plasmare scenari pseudo realistici, avvitando di poco i loro elementi, di modo che lentamente diventino paradossali e finiscano per dire molto su ciò che viviamo oggi. The congress non fa mistero di essere un film sulla rimozione del passato che mette in gioco con forza in primis la protagonista (introdotta come un'attrice di successo che aveva tutto e l'ha buttato, e che in effetti ha sperimentato moltissimo il motion capture con Robert Zemeckis) e la mania sua e degli altri di mutare l'apparenza, così cancellando il passato e il presente in una costante spinta verso il futuro. Non ogni riflessione è sempre centrata e in più d'un momento Folman è preda della propria fantasia, tuttavia è sempre in grado di realizzare svolte improvvise che aprono squarci di significato.
Non manca la presa in giro di una convention Apple (con l'imbonitore venerato come un dio Reeve Bobs) e le apparizioni disegnate di altri attori noti che avrebbero scelto la via di Robin Wright. C'è quindi molto umorismo eppure la sensazione dominante è uno stordimento lisergico che cerca, pur raccontando una storia, di mettere fuori uso la logica. Non tutto si comprende al volo in The congress e molti sono gli azzardi di senso, ma non è importante. Con un impianto visivo così forte e potente Ari Folman riesce spesso a superare la comprensione razionale da parte del pubblico per puntare direttamente alle emozioni.

 
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Salvo

Post n°12644 pubblicato il 06 Ottobre 2015 da Ladridicinema
 

Locandina Salvo

Salvo è lo scagnozzo di un boss locale. Gli fa da autista, guardia del corpo e "ripulitore". Proprio durante una di queste pulizie, penetra in casa della sua vittima e nell'attendere il suo arrivo scopre la sorella di questo, una non vedente che non avrà il coraggio (o la volontà) di uccidere, anche perchè si rende conto che proprio in durante la colluttazione le è successo qualcosa di clamoroso. Decide così di rapirla e nasconderla al mondo sostenendo di averla fatta fuori. Ma nel mondo della malavita morire è tanto facile quanto è difficile amare.
La semaine de la critique di Cannes l'ha accettato "all'unanimità". L'opera prima di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia è un poliziesco che rifiuta ogni tono noir e preferisce sporcarsi le mani nel gangster movie all'americana (e all'occorrenza anche nel western), completamente desaturato non di colori ma di parole, espressioni e linguaggio verbale.
Salvo non parla praticamente mai e la sua prigioniera non è che sia da meno, parlano semmai tutti quelli che gli sono intorno da cui, come ogni buon criminale in cerca di redenzione, Salvo tenta di fuggire.
I silenzi sono l'arma a doppio taglio di questo film. Da una parte Piazza e Grassadonia dimostrano una capacità di lavorare sull'immagine e sul sonoro come nessun altro cineasta emergente si sogna anche solo di sperare, dall'altra al procedere della storia si lasciano ammaliare dalla propria abilità, finendo per confidare troppo nel fatto che non detti, sguardi e silenzi contemplativi riescano a mandare avanti il film.
Quando non sono troppo innamorati della loro tecnica però i due cineasti riempiono il loro Salvo di idee e di uno sguardo sulle "cose" (la Sicilia, gli esseri umani, i protagonisti, le auto, le armi) che orbita dalle parti di quello di Matteo Garrone, per come va a lavorare su luoghi reali e corpi locali per trasfigurarli e farli apparire altro (una fabbrica in disuso che pare una galera, la campagna sicula che pare il Texas). Soprattutto, in più rispetto a qualsiasi contemporaneo italiano, i due registi dimostrano una padronanza di tempi e spazi che è impressionante. Basterebbe anche solo il lungo pianosequenza iniziale (più di 20 minuti) in cui la ragazza non vedente si muove in casa prima ignorando la presenza di un estraneo poi, scopertala, cercando con la calma e la finta routine di celare i propri tentativi di fuga, per dimostrare quanto il nostro cinema si stia perdendo in questi anni. Suspense, tensione, sfruttamento degli ambienti, ricerca di un linguaggio diverso, contaminazione con il cinema di altri paesi (America ma soprattutto Asia) e un lavoro maniacale sul rumore ambientale. Tutto Salvo è infatti letteralmente martellato di rombi di motorini, metallo che sbatte, urla, pianti, sgommate, canzoni che escono dalle radio e altri rumori che provengono da lontano e danno la dimensione dei luoghi in cui si svolge la storia, anche quando non li vediamo. In questo modo pure le scene d'azione che avvengono quasi sempre fuori campo sembrano naturali, anche le terribili colluttazioni, di cui sentiamo solo i gemiti, sono digerite con il raccapriccio che meritano.

 
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Box Office, Inside Out ancora leader assoluto

Post n°12643 pubblicato il 06 Ottobre 2015 da Ladridicinema
 

Box Office Italia
L'ottima partenza di Sopravvissuto - The Martian, che apre con 2.2 milioni, non riesce a scalfire il dominio di Inside Out, che si conferma leader assoluto della classifica italiana per il terzo weekend consecutivo. Il film Pixar raccoglie altri 3.8 milioni e si avvicina ulteriormente ai Minions, che attualmente conducono per 22.8 milioni a 18.7. Come detto, Sopravvissuto - The Martian è partito benissimo e può contare anche su un ottimo passaparola, il film di Scott dovrebbe superare i 4 milioni già alla fine del prossimo weekend e chiudere attorno ai 7-8 milioni. Difficile che riesca a eguagliare Interstellar, che l'anno scorso raggiunse i 10 milioni, ma per un film di fantascienza, genere poco apprezzato in Italia, il dato è comunque ottimo. Continua la sua scalataEverest, che raccoglie altri 1.1 milioni e tocca i 3.3 totali. Male Muccino: il suo Padri e figlie incassa più di un milione di euro ma viaggia con una media per sala molto bassa, peggiore rispetto all'altra new entry italiana, Io e lei, che incassa 700mila euro con molte sale in meno. Continuano a macinare euro i Minions, anche questa settimana attorno al mezzo milione. Poco incisivoStraight Outta Compton, film rivelazione dell'estate americana, che da noi incassa poco più di 300mila euro. La prossima settimana arrivano, come uscite forti, Black Mass - L'ultimo gangster eHotel Transylvania 2. Oggi, domani e dopodomani c'è anche il mitico Nausicaa della valle del vento di Miyazaki al cinema. 

Box Office USA
In America Sopravvissuto - The Martian parte benissimo ed è a poche migliaia di dollari dal record di sempre per un film ad ottobre, detenuto da un altro grande titolo sci-fi, Gravity. Il dato attuale è ancora da verificare, quindi non è escluso che in settimana non arrivi la notizia che il film di Scott abbia ottenuto la leadership assoluta, ma in ogni caso i 55 milioni incassati sono un risultato notevolissimo, visti anche i recenti flop del regista. Hotel Transylvania 2 resiste benissimo e va a quota 90 milioni, mentre sul podio sale anche Sicario che, grazie all'aumento di sale a sua disposizione, raccoglie 12 milioni. Perdono colpi tutti gli altri film in classifica, in particolare Everest che perde il 60% rispetto alla settimana scorsa. Nel mentre, Inside Out è diventato il terzo miglior incasso americano dell'anno con 353 milioni (scavalcato Fast & Furious 7 con 351), mentre a livello mondiale è a quota 792, primo tra i film "non miliardari" del 2015 (Jurassic WorldFast & Furious 7Avengers: Age of Ultron e Minions). La prossima settimana arrivano Pan - Viaggio sull'isola che non c'è e, in release limitata (sarà interessante vedere la media per sala, potrebbe saltare fuori l'ennesimo record del 2015), l'atteso film su Steve Jobs firmato Boyle & Sorkin

 
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