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Messaggi del 07/01/2016

 

Carol

Post n°12871 pubblicato il 07 Gennaio 2016 da Ladridicinema
 

Poster

Therese Belivet è una ventenne che lavora come impiegata in un grande magazzino a Manhattan sognando una vita più gratificante. Un giorno incontra Carol, una donna attraente intrappolata in un matrimonio di convenienza e senza amore. Tra loro scatta immediatamente un'intesa, e l'innocenza del loro primo incontro piano piano svanisce al progressivo approfondirsi del loro legame. Ambientato nella New York degli anni 50, CAROL racconta la storia di due donne appartenenti ad ambienti molto diversi, travolte da una reciproca passione. Sfidando i tabù imposti dalla morale dell'epoca, che condannano la loro innegabile attrazione, vivranno la loro storia d'amore, a dimostrazione della forza e della capacità di resistenza dei sentimenti.

NOTE:

Presentato in concorso al Festival di Cannes 2015.

 

SOGGETTO:

Si tratta dell'adattamento del secondo romanzo della grande giallista americana Patricia Highsmith "The Price of Salt" (in Italia intitolato proprio "Carol"), pubblicato nel 1952.

 
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Assolo

Post n°12870 pubblicato il 07 Gennaio 2016 da Ladridicinema
 

Poster

Flavia è una donna fragile e insicura. Ha due matrimoni alle spalle, due figli, un cane in prestito ed è sempre alla disperata ricerca del consenso e dell'affetto delle persone che la circondano. Incapace di separarsi emotivamente dai suoi ex mariti Gerardo e Willy, Flavia intesse rapporti amichevoli anche con le loro nuove compagne, Giusi e Ilaria. In questa famiglia allargata Flavia è però sempre sola, incapace di raggiungere qualsiasi obiettivo per lei davvero importante. Che sia la patente di guida o un corso di tango, nulla sembra andare per il verso giusto. Tra incidenti di percorso e sorprendenti scoperte, Flavia imparerà che nessuna donna è perfetta e che l'autostima e la libertà tanto inseguite erano proprio li, a portata di mano.

 
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Macbeth

Post n°12869 pubblicato il 07 Gennaio 2016 da Ladridicinema
 

Poster

Macbeth, Barone di Glamis, valoroso e fedele generale dell'esercito del re Duncan di Scozia, ha ucciso il traditore Macdonwald a capo delle forze ribelli in una sanguinosa battaglia. Percorrendo il campo di battaglia insieme al suo compagno Banquo, Macbeth incontra tre donne che gli predicono che lui diverrà signore di Cawdor e re di Scozia, mentre Banquo sarà il capostipite di una dinastia di re. Entrambi gli uomini sono scossi dalle profezie ricevute dalle tre donne, sebbene sul momento non gli diano eccessivamente peso. Angus e Ross, due nobili scozzesi, raggiungono il campo di battaglia per trasmettere a Macbeth i ringraziamenti del Re per il coraggio dimostrato in battaglia e per conferirgli il titolo di Barone di Cawdor: colui che deteneva prima il titolo è stato ucciso per tradimento contro la corona. Quando Macbeth va a rendere omaggio al re Duncan, questi gli dice che ha preso accordi per visitare la sua casa a Inverness e festeggiare insieme la vittoria. A Inverness, Lady Macbeth riceve una lettera dal marito che la informa della profezia. Lady Macbeth non vede il marito da anni a causa della guerra ed è in lutto per la perdita del loro unico figlio. Un'idea si fa strada nella sua mente: escogita un piano per uccidere il re Duncan e assicurare così il trono al marito...

NOTE:

Presentato in concorso al Festival di Cannes 2015.

 

SOGGETTO:

Adattamento cinematografico dell'omonima opera di William Shakespeare.

 
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La Grande Scommessa

Post n°12868 pubblicato il 07 Gennaio 2016 da Ladridicinema
 

Titolo originale: The Big Short

Poster

Scommettere contro il sistema e guadagnarci. È quello che ha fatto un piccolo gruppo di speculatori visionari che hanno intuito che cosa stava succedendo sul mercato prima dello scoppio della crisi mondiale nel 2008 e ne hanno approfittato, facendo a volte precipitare gli eventi e uscendone vincenti. La Grande Scommessa è la storia della crisi dal loro punto di vista, quello di personaggi fuori dagli schemi, "eroi" dai caratteri difficili, sconosciuti ai più ma fondamentali per capire che cosa è successo veramente. Una coppia di ragazzi partita con 100 mila dollari da un garage; un medico che gioca a investire a tempo perso nelle (pochissime) ore libere e divulga consigli finanziari in un forum; il finanziere arrogante che pensava di saperne una più degli altri... e che scoprirà di aver ragione. In comune, una certa "eccentricità" che li ha portati a non ascoltare il senso comune, che spingeva tutto il resto del mercato a pensare che i rendimenti sui mutui e sui derivati non sarebbero mai finiti...

NOTE:

Basato sul libro omonimo di Michael Lewis, noto in Italia come "The Big Short - Il grande scoperto".

 
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Odio il capodanno di Antonio Gramsci: una riflessione intorno alla fine dell'anno da huffingtonpost

Post n°12867 pubblicato il 07 Gennaio 2016 da Ladridicinema
 

Pubblicato: 31/12/2014 15:46 CET Aggiornato: 28/12/2015 12:07 CET
GRAMSCI

Questa lunga riflessione di Antonio Gramsci è molto più che un pensiero intorno al Capodanno. È un inno alla ricchezza della vita, alla sua poliedricità, all'importanza fondamentale che ogni giorno rappresenti nella vita di un uomo una deadline con cui confrontarsi: perché ognuno di noi renda conto a se stesso in ogni attimo e non solo nei buoni propositi di fine e inizio anno. Vi proponiamo il testo integralmente:

Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.

Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.

Dicono che la cronologia è l’ossatura della storia; e si può ammettere. Ma bisogna anche ammettere che ci sono quattro o cinque date fondamentali, che ogni persona per bene conserva conficcate nel cervello, che hanno giocato dei brutti tiri alla storia. Sono anch’essi capodanni. Il capodanno della storia romana, o del Medioevo, o dell’età moderna.

E sono diventati così invadenti e così fossilizzanti che ci sorprendiamo noi stessi a pensare talvolta che la vita in Italia sia incominciata nel 752, e che il 1490 0 il 1492 siano come montagne che l’umanità ha valicato di colpo ritrovandosi in un nuovo mondo, entrando in una nuova vita. Così la data diventa un ingombro, un parapetto che impedisce di vedere che la storia continua a svolgersi con la stessa linea fondamentale immutata, senza bruschi arresti, come quando al cinematografo si strappa il film e si ha un intervallo di luce abbarbagliante.

Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore.

Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. Nessun giorno di tripudio a rime obbligate collettive, da spartire con tutti gli estranei che non mi interessano. Perché hanno tripudiato i nonni dei nostri nonni ecc., dovremmo anche noi sentire il bisogno del tripudio. Tutto ciò stomaca.

Aspetto il socialismo anche per questa ragione. Perché scaraventerà nell’immondezzaio tutte queste date che ormai non hanno più nessuna risonanza nel nostro spirito e, se ne creerà delle altre, saranno almeno le nostre, e non quelle che dobbiamo accettare senza beneficio d’inventario dai nostri sciocchissimi antenati.

Antonio Gramsci, 1 gennaio 1916, Avanti!, edizione torinese, rubrica Sotto la Mole.

 
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Wikileaks pubblica i segreti dell'accordo TTIP da sputnik

Post n°12866 pubblicato il 07 Gennaio 2016 da Ladridicinema
 

I documenti, rilasciati dal gruppo di trasparenza con ogni probabilità riguardano i negoziati per l'Accordo Generale sul commercio dei servizi (TiSA-Trade in Services Agreement) condotti in segreto fin dall'inizio del 2013. Alle trattativr hanno partecipato 24 membri del WTO, come USA, UE ed altri paesi tra i quali Turchia, Messico, Australia, Pakistan e Israele.

Secondo WikiLeaks, le economie dei paesi membri oggi comprendono 2/3 del PIL globale. I loro servizi oggi "valgono quasi l'80% delle economie di USA ed UE", dice il gruppo, aggiungendo che "persino in paesi in via di sviluppo come il Pakistan valgono oltre il 50% dell'economia". RELEASE: TISA secret draft covering 2/3rds of global GDP — the #TPP's big brother https://t.co/mpLZQuBVYq #TTIP pic.twitter.com/4ignazMno2

Il sito internet della Commissione Europea dice che i partecipanti all'accordo, volto "a liberalizzare il commercio dei servizi", "ammonta al 70% dell'intero commercio mondiale dei servizi". I negoziati "si fondano su proposte elaborate dai partecipanti", dice la fonte nell'Unione Europea, aggiungendo che "TiSA ha lo scopo di aprire nuovi mercati e migliorare le normative in tutta una serie di aree quali i servizi finanziari, i trasporti e l'e-commerce.

Tutti i paesi BRICS: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa sono esclusi dai negoziati TiSA, che invece dovrebbe giovare all'economia globale.

La pubblicazione di 17 documenti segreti, avvenuta mercoledì, è la maggiore sui segreti del TiSA e fa luce su "numerose aree prima ignote", come le bozze di accordo su temi come i servizi aeroportuali, la regolazione dei commerci domestici, i servizi di telecomunicazione e trasparenza, elaborate tra Febbraio 2013 e febbraio 2015. I documenti dovevano essere tenuti segreti per almeno cinque anni dopo la firma del TiSA e la sua entrata in vigore.
Nick Dearden, direttore dell'ONG Global Justice Now dice che "non c'è nessuna necessità di un simile programma a lunga scadenza e che queste rivelazioni "rinforzano le preoccupazioni delle società riguardo alle minacce per i servizi pubblici vitali, che scaturiscono dall'adozione del TiSA".

"E' un giorno nero per la democrazia se dobbiamo dipendere da questi leaks per far si che il pubblico venga a conoscenza di come i nostri governi tentino di riscrivere le regole" — ha scritto Dearden.

I leaks seguono la pubblicazione di simili documenti relative ai negoziati sul TiSA del 2014. Questo accordo fa parte della cosiddetta "Trinità delle T", che comprende anche TPP (Accordo sulla partnership TransPacifica)  e TTIP, (Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti).

Wikileaks ha annunciato di avere in programma la rivelazione di altri scandalosi capitoli della vicenda riguardo I negoziati segreti per la firma del TTIP e nella richiesta di contributi che è presente sul proprio sito promette che le parti mancanti sono il "segreto più ricercato d'America".



Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/mondo/20150604/498720.html#ixzz3waxyRcGU

 
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GEORGE MARTIN SI SCUSA: THE WINDS OF WINTER È LONTANO da isolaillyion

Post n°12865 pubblicato il 07 Gennaio 2016 da Ladridicinema
 

Come iniziare l’anno nuovo nel peggiore dei modi? Ci pensa il nostro caro George Martin, che in un lungo post sul suo blog personale ha confermato che non vedremo “The Winds of Winter”, sesto libro de “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”, prima della fine del 2016, ovviamente se tutto va bene. Piangete e disperatevi, mentre leggete la traduzione integrale:

The Winds of Winter non è completo.

Credetemi, non sono felice di scriverlo. Sarete sicuramente delusi, e non siete i soli. I miei editori e i revisori sono delusi, lo è la HBO, i publisher stranieri, i miei agenti, i traduttori… ma nessuno lo è più di me. Sono mesi che l’unica cosa che desideravo era annunciare prima della fine del 2015 “Ho completato e consegnato The Winds of Winter”.

Ma il libro non è finito.

Non sarà finito domani, né la settimana prossima. Sì, c’è ancora molto da scrivere. Centinaia di pagine. Dozzine di capitoli (non credete a chi diceva che non avessi scritto nulla, è la solita immondizia da giornalismo di Internet che ho imparato a disprezzare). Ma c’è rimasto ancora tanto da fare. Di fronte a me ci sono ancora diversi mesi di stesura… ovviamente se tutto va secondo i piani (a volte accade, altre no). Ci sono capitoli da scrivere, ma anche alcuni da ricostruire completamente. Mi capita spesso di doverlo fare: alcune volte si tratta di piccoli aggiustamenti, altre volte di grosse modifiche.

Certo, potrei dire semplicemente “Spiacente, ragazzi, sto ancora scrivendo, sarà pronto quando sarà pronto”. Che è quello che dico da sempre, più o meno. Ma con l’arrivo della sesta stagione de “Il Trono di Spade”, e così tante richieste di informazioni in merito, farò uno strappo alla regola e dirò qualcosa in più, visto che pare che centinaia dei miei lettori, forse migliaia o decine di migliaia, sono preoccupati per la questione “spoiler” che potrebbero saltare fuori dalla visione della serie tv, pronta a svelare cose non ancora apparse nei libri.

I miei editori ed io siamo ovviamente a conoscenza di ciò. Abbiamo discusso in merito alla questione la scorsa primavera, quando stava per essere trasmessa la quinta stagione della serie HBO, e siamo arrivati ad una conclusione. Volevamo tutti che il sesto libro de “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” uscisse prima della sesta stagione di “Game of Thrones”. Tenendo conto che probabilmente questa sarebbe stata trasmessa i primi di aprile, significava che “The Winds of Winter” sarebbe dovuto essere pubblicato prima della fine di marzo, proprio al limite. Per far sì che ciò accadesse, gli editori mi dissero che avrei dovuto completare il manoscritto entro la fine di ottobre. Era una cosa che pensai di poter fare… a maggio. Quindi la prima deadline era ad Halloween.

Sfortunatamente la scrittura non è andata spedita come avrei voluto. Potreste dare la colpa ai miei viaggi, ai miei post sul blog, alle distrazioni, agli altri progetti e al Cocteau… tutto ha avuto impatto sulla cosa. Potreste dare la colpa alla mia età, e sicuramente anche quello ha influito… ma la verità è che a volte si ha l’ispirazione giusta e altre no, e questa cosa valeva per me anche quando avevo 20 anni. Così la primavera è diventata estate, e ho avuto più giorni peggiori che buoni. Verso agosto, ho dovuto affrontare la realtà: non ce l’avrei mai fatta per Halloween. Non so dirvi quanto questa cosa mi abbia depresso.

I primi di agosto sono stato al matrimonio di un mio nipote e sono stato con gli Staten Island Direwolves. Ho approfittato della visita per fare un’altra chiacchierata con gli editori, e ho detto loro che non pensavo di riuscire a farcela per Halloween. Immaginavo che si sarebbero arrabbiati… ma devo dire che sono delle persone straordinarie, e hanno capito la situazione, prendendo tutto con la dovuta calma (forse si aspettavano che sarebbe successo). Si sono attivati subito per velocizzare la produzione: se fossi riuscito a consegnare “The Winds of Winter” a fine anno, mi dissero di poter riuscire a pubblicare comunque il libro entro il 31 marzo.

Ero sollevato, avevo a disposizione due mesi in più! Agosto fu un mese tosto, troppi viaggi, troppi impegni… ma avevo settembre, ottobre, e ora anche novembre e dicembre. Ancora una volta, ero fiducioso di potercela fare.

Ed eccoci ai primi di gennaio. Il libro non è completo, né consegnato. Nessuna parola può cambiare la situazione. Ci ho provato, ve lo giuro, ma ho fallito. Ho sforato la deadline sia di Halloween che di fine anno. E ciò significa che no, “The Winds of Winter” non sarà pubblicato prima dell’inizio della sesta stagione di “Game of Thrones” che avverrà ad aprile (mi hanno detto che ci sarà a metà del mese, non all’inizio, ma due settimane non fanno differenza). Anche quando ci fu il mio compleanno e dopo la nostra fruttuosa vittoria agli Emmy, continuai a pensare di potercela fare, ma i giorni e le settimane sono volati più velocemente di quanto non crescessero le pile di pagine che scrivevo, e (come accade spesso) mi sono ritrovato insoddisfatto su alcune scelte fatte e ho iniziato a fare delle modifiche… così all’improvviso è arrivato ottobre, e poi novembre… ed è cresciuto in me il sospetto che neanche questa volta ce l’avrei fatta in tempo, facendomi dispiacere ancora di più. Più si avvicinava la scadenza, maggiore era il mio stress, e minore era il numero di pagine che riuscivo a scrivere.

Lo sapete, ho sempre avuto problemi con le scadenze. Qualunque fosse la ragione, non riuscivo a rispettarle. A novembre, quando andai a ritirare il mio Alumni Award, dissi agli studenti del Medill che quello era il motivo per il quale mi ero messo a scrivere sceneggiature piuttosto che lavorare in un quotidiano: sapevo che le scadenze giornaliere mi avrebbero ucciso. Stavo scherzando, ovviamente… ma forse c’era un fondo di verità. Ho scritto il mio primo romanzo, “La luce morente”, senza un contratto, né una deadline. Nessuno sapeva che stessi scrivendo un racconto fino a che non spedii il manoscritto completo all’editore per venderlo. Scrissi allo stesso modo “Fevre Dream” e “Armageddon Rag”. Nessun contratto, nessuna data di scadenza, nessuno che fosse in attesa. Li scrissi al mio ritmo e li consegnai quando erano pronti. È questo il metodo più comodo per me, ancora oggi.

Ma non cercherò scuse, perché non ce ne sono. Non c’è nessun altro da incolpare. Non i miei editori, non la HBO, non David & Dan. È colpa mia. Ci ho provato, e lo sto ancora facendo. Ho lavorato sul libro qualche giorno fa, revisionando un capitolo su Theon e aggiungendo del materiale nuovo, e continuerò a lavorarci ancora domani. Ma no, non posso dirvi quando il libro sarà pronto, né quando sarà pubblicato. L’unica cosa che posso dirvi è che, basandomi sulle mie vecchie conversazioni, Bantam (l’editore americano di Martin, ndr), così come il mio editore britannico, dovrebbero riuscire a realizzare la versione in copertina rigida entro tre mesi dalla consegna, se la loro tabella di marcia lo permetterà. Ma non so dirvi quando consegnerò il manoscritto. Non fisserò un’altra deadline, non farebbe altro che stressarmi di più.

Torno, quindi, a dire quello che vi dissi lo scorso marzo: sarà pronto quando sarà pronto. E sarà quanto di meglio vi possa offrire.

Detto questo, so quale sarà la prossima domanda, visto che in centinaia me l’avete fatta: lo show HBO conterrà anticipazioni dei romanzi?

Forse. Sì e no. Vi dico che non avrei mai pensato che la serie potesse raggiungere i libri, ma l’ha fatto. Lo show è andato più veloce di quanto potessi prevedere, e io ho rallentato. Ci sono stati anche altri fattori, ma questo è quello principale. Giunti a questo punto, inevitabilmente nella sesta stagione ci saranno alcuni plot twist e rivelazioni che non sono ancora stati fatti nei libri. Per anni i miei lettori hanno conosciuto cose che chi seguiva la serie tv non sapeva. Quest’anno, per diverse ragioni, accadrà l’opposto. Come affronterete la cosa… beh, dipende da voi. Considerate che io ho letto il racconto “The Martian” di Andy Weir prima di vedere il film. Però ho visto la produzione BBC “Jonathan Stange and Mr. Norrell” prima di riuscire a leggerne il racconto di Susanna Clarke. In entrambi i casi, ho amato sia il libro che l’adattamento. Non deve per forza esistere solo uno o l’altro. Potreste preferirne uno tra i due, ma goderne comunque di entrambi.

Ovviamente, la nostra questione è un po’ diversa da quella di Weir e della Clarke. Quei racconti erano conclusi una volta che si è scelto di adattarli. Il caso de “Il Trono di Spade” e “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” è quindi unico. Non mi viene in mente nessun’altra situazione in cui sia stato prodotto un film o una serie tv da materiale ancora in corso d’opera. Quindi quando mi chiedete “lo show anticiperà eventi dei libri?”, tutto ciò che posso dirvi è “sì e no”, e riflettere ancora una volta sull’effetto farfalla. Quelle piccole e belle farfalline sono cresciute fino a diventare feroci draghi. Alcuni degli spoiler che potreste incontrare nella sesta stagione potrebbero non essere tali, in quanto lo show e i libri hanno iniziato a prendere strade separate, e continueranno così.

SE NON AVETE VISTO TUTTE E CINQUE LE STAGIONI E LETTO TUTTI E CINQUE I LIBRI, FERMATEVI QUI!

Pensateci bene. Mago, Irri, Rakharo, Xaro Xhoan Daxos, Pyat Pree, Pyp, Grenn, Ser Barristan Selmy, la regina Selyse, la principessa Shireen, la principessa Myrcella, Mance Rayder, e Re Stannis sono tutti morti nella serie tv, ma sono vivi nei libri. Certo, alcuni di loro potrebbero morire comunque anche nei libri… ma non tutti, e potrebbero farlo in momenti e modi diversi. Di contro, Balon Greyjoy è morto nei libri, ma vivo nello show. I suoi fratelli Euron Occhio di Corvo e Victarion non sono apparsi (lo faranno? Chi lo sa). Jhiqui, Aggo, Jhogo, Jeyne Poole, Dalla e sua sorella Val, la principessa Arianne Martell, il principe Quentyn Martell, Willas Tyrell, Ser Garlan, Lord Wyman Manderly, Skahaz mo Kandaq, Galazza Galare, Ben Plumm il Marrone, Griff il Giovane, Jon Connington, e molti altri non hanno mai fatto parte della serie, ma rimangono personaggi dei libri. Alcuni hanno dei loro POV, e anche chi non ce l’ha potrebbe avere comunque un ruolo importante nella storia che sarà raccontata in “The Winds of Winter e in “A Dream of Spings”.

“Il Trono di Spade” è attualmente la serie tv più popolare al mondo, nonché la più piratata. Ha vinto un numero da record di Emmy Awards, compreso il premio definitivo, quello di miglior serie televisiva drama. È una produzione incredibile con un cast e una crew di altissimo livello.

“The Winds of Winter” non sarà da meno. O almeno, sarà il meglio che possa offrirvi.

Godetevi lo show. Godetevi i libri. Nel frattempo, continuerò a scrivere. Un capitolo alla volta, una pagina alla volta, una parola alla volta. È tutto quello che so fare.

– Mario Ferrentino –

 
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