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Messaggi del 02/01/2017

 

1966 / 2016 NOI CHE AMIAMO I POOH·

Post n°13525 pubblicato il 02 Gennaio 2017 da Ladridicinema
 

Ed eccoci qua...anche la temuta fine del 2016 è arrivata, e con essa, ciò che tutti sappiamo e che non vorremmo mai voluto accettare... Ma l'amore ha molte facce e l' Amore che noi fans nutriamo per voi, carissimi Roby, Dodi, Red, Stefano e Richi , ha proprio la A maiuscola... L'Amore che nutriamo per voi va oltre ogni egoismo perché le emozioni che ci avete regalato in 50 anni di carriera sicuramente non facile ( anche se al pubblico avete sempre regalato i vostri sorrisi, non possiamo neanche immaginare i sacrifici e le rinunce che avete dovuto affrontare, le difficili scelte tra lavoro e vita privata, i dolori mascherati per salire sempre sul palco e chissà cos'altro ancora...), sono state così tante che non basterebbero 50 vite a raccontarle. L' Amore che nutriamo per voi ve lo siete meritato tutto, con la vostra professionalità e con il vostro lato umano. L' Amore che nutriamo per voi ci impone di accettare la vostra scelta di spegnere la candela quando la fiamma è ancora alta, senza lasciarla consumare. L' Amore che nutriamo per voi è come la vostra musica, non lo fermerà nessuno... E allora grazie, Grandi Uomini, grazie di tutto quello che avete fatto per noi e che il nostro Amore vi accompagni per sempre, come per sempre la vostra musica accompagnerà noi...

 
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Amazon lancia Prime Video e Netflix si aggiorna da voce arancio

Post n°13524 pubblicato il 02 Gennaio 2017 da Ladridicinema
 

Il colosso dell’e-commerce offre film e serie tv in streaming gratuito agli abbonati Prime, mentre Netflix inaugura il download dei contenuti

Amazon Prime Video, costi e funzionamento. Il servizio è totalmente gratuito per gli abbonati ad Amazon Prime, il programma fedeltà di Amazon che, tra le altre cose, offre sconticonsegne rapide gratuite e l’innovativo sistema dei Dash Button per ordinare la spesa premendo un pulsante. Chi non è cliente Prime può utilizzare gratuitamente per 30 giorni. Se si decide di iscriversi, la quota annuale è di 19,99 euro, che però comprende tutti i servizi del programma Prime. Come si usa il servizio? Sul computer, basta visitare il sito e accedere ai contenuti. I clienti Prime possono fare il login con le loro credenziali. Per guardare Amazon Prime Video su smartphone e tablet basta scaricare la app su iTunesGoogle PlayWindows Store. Anche alcuni modelli di Smart TV LG e Samsung supportano la app. Se non avere una smart tv, ma non amate guardare i film sul computer, potete trasformare un normale televisore in un dispositivo smart in pochi passi. Per risparmiare sul traffico dati, il servizio permette di scegliere fra 3 tipi di qualità video: Good (buona), Better (superiore) e Best (ottima). Al momento non c’è nessun contenuto in lingua italiana o doppiato in italiano, ma molti film e serie tv (di cui alcune originali Amazon) hanno i sottotitoli in italiano o inglese. Per scegliere l’audio e la lingua dei sottotitoli basta avviare il video premendo il pulsante verde Play e selezionare le impostazioni “Subtitles and Audio”, cliccando sulla prima icona in alto e destra sulla finestra che si apre. La seconda icona permette di scegliere la qualità video. Sarà presto possibile anche scaricare i contenuti.

Netflix permette di scaricare i contenuti. Buone notizie anche per gli abbonati Netflix, specie in un periodo in cui si avvicinano le vacanze e non è scontato avere una buona connessione Wi-Fi a cui connettersi per guardare i propri show preferiti. Per vedere i contenuti offline, in aereo o senza connessione internet, basta andare nella pagina del film, documentario o serie tv che si intende scaricare e selezionare “Download”. Se si guarda Netflix su smartphone o tablet, bisogna aggiornare la app. Non tutti i contenuti sono già fruibili offline, per vedere quali è possibile scaricare, selezionare “Disponibile per il download” nella schermata del proprio profilo, in alto a sinistra. E per chi proprio non rinuncia allo streaming in vacanza, ecco come trovare reti Wi-Fi gratuite in tutto il mondo.

 
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2017, l'anno della mobilitazione per la difesa della libera espressione su internet da antidiplomatico

Post n°13523 pubblicato il 02 Gennaio 2017 da Ladridicinema
 

2017, l'anno della mobilitazione per la difesa della libera espressione su internet
 

 

Ricordo bene nel 1950 quando i russi dovevano entrare nelle nostre scuole, nel Congresso, nel Dipartimento di Stato - e secondo molti sostenitori di Eisenhower / Nixon - prendere in consegna il nostro paese senza una seria opposizione (e loro mi chiamano paranoico!). E 'stato questa stessa psicosi che insisteva sul nostro bisogno di andare in Vietnam per difendere le nostre libertà contro i comunisti a 6.000 miglia di distanza. E dopo che il Terrore Rosso è finito per sempre nel 1991, non è finita. E 'diventato Hussein dell'Iraq con le sue armi di distruzione di massa. E' diventato il demone, reale come qualsiasi Processo alle streghe. Lo è stato Gheddafi della Libia, e poi era Assad della Siria. In altre parole, come in una profezia orwelliana, non è mai finita, e vi posso garantire che non finirà - a meno che le persone che ancora pensano dicano "Basta" a questo demone”, Oliver Stone.

 

Quest’oggi si chiude il 2016. Un anno per noi importante, di crescita e consolidamento del nostro progetto che viene premiato quotidianamente da voi lettori che ci seguite in numero sempre crescente.

Ci preme ringraziare chi attraverso i suoi blog personali nella nostra testata giornalistica ci ha permesso di crescere aldilà di ogni più rosea aspettativa e chi, con azioni volontarie per noi di fondamentale importanza, ci aiuta quotidianamente a reperire informazioni e collegare i tasselli. Una menzione a parte meritano, infine, siti amici come Contropiano e Marx 21, con cui abbiamo intrapreso un percorso di collaborazione reciproca quotidiana che ci lusinga e onora. Tutto questo rappresenta l'aspetto più bello della rete, di internet e di un'informazione alternativa possibile. Grazie a tutti.


Affronteremo il 2017 consci che si tratterà di un anno duro: eventi come la vittoria di Trump nelle elezioni statunitensi, la Brexit e le fake news del mainstream sulla guerra in Siria hanno segnato una grave sconfitta per l’informazione tradizionale.


Sempre più persone preferiscono informarsi sui media alternativi come il nostro.



Vivremo tempi difficili. Utilizzando la lotta alle menzogne, alle fake news e all’odio, con la narrazione della post-verità proveranno a stringere le maglie della libertà d’informazione in rete. Negli Stati Uniti si è arrivati, primo passo, ad una lista di proscrizione attraverso il giornale della Cia e, secondo passo, ad una legislazione che cercherà di censurarli senza mezze misure. Nel mentre lo spettacolo ridicolo, grottesco e puerile di un presidente uscente, Barack Obama, che non perde occasione per non farsi rimpiangere dal mondo con la farsesca storia complottista “degli hacker e della propaganda russa”.

 


In Europa sta accadendo lo stesso. Tutto è partito con la famigerata risoluzione del Parlamento europeo che ha addirittura equiparato la “propaganda” della Russia a quella dell'Isis. Siamo alla follia di un nuovo maccartismo molto periocoloso che noi, come AntiDiplomatico, vi abbiamo denunciato per primi in Italia. E siamo alla prova, l'ennesima, di come l'Unione Europea oggi sia un esperimento fallito e contro la storia.

E in Italia? Beh Italia, i cavalieri delle “fake news” BoldriniOrlando e ora Pitruzzella hanno gettato la maschera e dichiarano senza mezze misure che anche nel nostro paese si debba mettere un bavaglio alla rete e ripercorrere la scure in corso negli Stati Uniti. 

Ma sempre più persone stanno dicendo “basta” alle menzogne delle corporazioni mediatiche. La dimostrazione l'abbiamo avuta proprio in questa settimana: quando “Left” ha deciso di nominare “persone dell'anno” niente meno che gli amici di Al-Nusra (Al-Qaeda) ad Aleppo est, gli “Elmetti bianchi”, la reazione consapevole degli utenti ci ha sorpreso e ha dato un senso compiuto al nostro lavoro quotidiano. 

Del resto, se ci riflettete, la mancata invasione della Siria sulla “fake news” delle armi chimiche utilizzate da Assad nel 2013 è la sconfitta pià grande della propaganda guerrafondaia occidenale. Le armi di distruzione di massa di Saddam e il viagra utilizzato dalle milizie di Gheddafi hanno permesso lo stupro di Iraq e Libia; la nuova consapevolezza dell'opinione pubblica, al contrario, non ha permesso che lo stesso potesse essere fatto in modo completo in Siria.


E veniamo agli ultimi giorni dell'anno. La liberazione di Aleppo è stata descritta dai propagatori delle fake news come un “assedio” - un po' come se oggi volessimo riscerivere la storia e dire che “le truppe di De Gaulle hanno assediato Parigi contro i rivoluzionari nazisti”. 

La liberazione di Aleppo è una vittoria dell'umanità e uno spartiacque storico di una nuova epoca per l'informazione.

Non potendo più controllare l'opinione pubblica come in passato, tuttavia, l'obiettivo delle corporazioni mediatiche è chiaro: censura. Le dichiarazioni di Boldrini, Orlando e Pitruzzella hanno gettato un cammino preciso contro cui noi de l'AntiDiplomatico saremo pronti a combattere. Ma la mobilitazione deve essere generale, da parte di tutti coloro che hanno a cuore il futuro della libera espressione in rete. 

Noi siamo pronti e non ci tiriamo indietro. Così come non ci hanno fermato gli attacchi infamanti di quest'anno da parte di chi si ritrova sempre dalla parte sbagliata della storia ed è costretto, per giustificare l'ingiustificabile, a raccontare “fake news” a cui non crede davvero più nessuno.... oltre a fare pubblicità positiva all'AntiDiplomatico!  

Buon 2017 in difesa della libera espressione del pluralismo dell'informazione mai così in pericolo!


P.s.    Questo il video che la redazione de l'AntiDiplomatico ha preparato per voi. Fatelo arrivare a Boldrini, Orlando e Pitruzzella. All'interno “le 10 bufale del 2016”, tutte clamorose, tutte rigorosamente provenienti dalla fabbrica delle menzogne: il circo mediatico mainstream.  



La Redazione de l'AntiDiplomatico

 
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5 esibizioni del Coro Aleksandrov che rimarranno nella storia © Sputnik

Post n°13522 pubblicato il 02 Gennaio 2017 da Ladridicinema
 

Viktor Tolochko

MONDO 16:08 26.12.2016(aggiornato 16:11 26.12.2016) URL abbreviato54938390 Nello schianto del TU-154 a Sochi hanno perso la vita 64 musicisti dell'ensemble dell'esercito russo "Aleksandrov" . In ricordo della loro arte, che resta immortale, abbiamo raccolto le cinque esibizioni rimaste nella storia di quello che una volta, e per molti spettatori italiani tutt'ora era conosciuto come il "Coro dell' Armata Rossa". 1 Kalinka a Berlino La storia dell' "Aleksandrov" nacque nell'agosto del 1948 nella Berlino ancora ferita dalla guerra, dove i musicisti e ballerini sovietici si esibirono davanti ad una folla di 30 mila persone, con un concerto durato ben 3 ore.  2 Un regalo per il Papa Gli "Aleksandrovzy" — come venivano chiamati i membri del coro — si esibirono anche in Vaticano davanti a Papa Woytila in occasione del 26° anniversario del suo pontificato. Per il Pontefice, che ebbe modo di conoscere il coro in occasione di una tourneè nella Polonia socialista negli anni 70', vennero suonate Kalinka, Smuglyanka ed "i berretti rossi a Montecassino", dedicata ai soldati polacchi che combatterono nella Seconda Guerra Mondiale. Il Papa commento così l'esibizione del coro: "Oggi questa musica, queste canzoni, hanno dispiegato davanti a noi l'anima aperta della Russia ed il carattere generoso di questo popolo"  3 Alla conquista dell'America Per tutto il secolo scorso il collettivo girò tutto il mondo, deliziando migliaia di platee con il proprio talento. Soltanto un paese, gli Usa, non accolse il coro, i cui concerti in terra yankee vennerro annullati all'ultimo momento per ben due volte: la prima a causa dell'inizio della Guerra e nel dopoguerra per il veto di Truman, che voleva imporre agli Aleksandrovzy di esibirsi in borghese, cosa che ovviamente non venne accolta di buon grado dalla direzione del coro. Il "tabù" venne infranto l'11 settembre del 2011, quando a dieci anni dalla strage delle Torri Gemelle, il coro russo intonò "God Bless America" a New York, in segno di solidarietà con il popolo americani. 4 In Eurovisione Nel 2009 il coro dell'esercito russo si esibì sul palcoscenico dell'Eurovisione insieme al gruppo russo delle TATU. 5 Armata Rossa… Remix Negli ultimi il coro Aleksandrov divenne ancora più popolare in tutto il mondo per i remake di grandi successi pop, come Skyfall di Adele, colonna sonora di 007. Questa svolta "pop" era stata decisa in prima persona da Anton Gubankov, direttore del dipartimento di cultura del Ministero della Difesa russo, anch'egli a bordo del Tu-154 schiantatosi nel mar Nero.  "Le canzoni pop sono il risultato di una discussione con i miei colleghi sulle strategie per raggiungere il nostro scopo comune di divulgare l'importanza e l'autorità dell'esercito e del servizio militare. Secondo me oltre all'adempimento onesto e attivo dei propri doveri ogni membro del nostro deve portare alla causa comune anche una buona dose di creatività" 

Leggi tutto: https://it.sputniknews.com/mondo/201612263845707-e-5-sibizioni-del-coro-aleksandrov/

 
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CARRIE, TI AMIAMO! LO SAI? da movieplayer

Post n°13521 pubblicato il 02 Gennaio 2017 da Ladridicinema
 
Tag: news, STORIA

 

27 dicembre 2016  La morte di Carrie Fisher è la peggiore notizia che potesse arrivare in queste ore e non abbiamo potuto fare a meno di rendere omaggio ad un'attrice ed una donna che per noi ha rappresentato tantissimo.

Carrie Fisher ci ha lasciato. La notizia di quest'oggi è stata tanto triste quanto purtroppo prevedibile, e sarebbe stata buona norma per un sito come il nostro preparare tutti gli articoli del caso per omaggiare al meglio, e in tempi rapidi, una personalità di questo calibro. Ma se qui a Movieplayer.it già non facciamo spesso ricorso a questa pratica che non ci piace, nel caso di Carrie Fisher ci siamo proprio rifiutati di ragionare sul tipo di articoli da preparare prima che l'inevitabile accadesse.

Carrie Fisher nella saga di Star Wars

Leggi anche: Star Wars: 10 cose che (forse) non sapete sulla saga creata da George Lucas

Non chiamiamola principessa
Star Wars: Il Risveglio della Forza - Carrie Fisher e Harrison Ford interpretano Leia e Han

Il punto forse è proprio questo, che a morire non è stata Leia Organa, ma un'attrice ed una donna che ha visto l'intera sua esistenza condizionata da questo iconico e leggendario ruolo. E che col tempo, con tanta fatica e difficoltà, tanta ironia ed autocritica, è riuscita non a far dimenticare il personaggio che l'ha resa celebre - nessuna ci sarebbe potuta mai riuscire - ma a dimostrare al mondo intero che era molto di più.

Sia chiaro: anche per noi Leia ha rappresentato il primo "amore", così come il suo bikini dorato ci ha consegnato i primi turbamenti sessuali (Friends docet), ma la difficilissima parabola di Carrie Fisher ci ha insegnato molto di più, ci ha mostrato il vero lato oscuro. Non quello del "padre" Darth Vader, ma quello della fama. Perché, parafrasando il saggio Yoda, la fama può portare alla droga e all'alcool. E questi portano ad una vita d'inferno. La stessa che proprio lei ci ha raccontato, senza remore, nelle sue biografie e nelle tante interviste.

Leggi anche: The Dark Side of Star Wars: Darth Vader, Kylo Ren e il fascino del Male

Carrie Fisher in una sensuale sequenza di Star Wars
Non solo Leia
Carrie Fischer in una sequenza de l'Impero colpisce ancora

La cosa davvero buffa della carriera di Carrie Fisher è che - nonostante non sia mai stata davvero una grande attrice e nonostante la sua ascesa sia stata fortemente condizionata non solo da un ruolo impossibile da scrollarsi da dosso ma anche da tanti problemi - farebbe comunque invidia a tante altre attrici ben più attive e navigate: prima di Star Wars un film culto come Shampoo; subito dopo il mito di The Blues BrothersHannah e le sue sorelle di Woody Allen e un'altra commedia romantica per eccellenza quale Harry, ti presento Sally. In pratica gli anni '80 nella loro essenza sono passati attraverso lei. Poi tantissimi piccoli ruoli tra cinema e TV, spesso prendendo benevolmente in giro Guerre stellari, Leia e soprattutto se stessa.

Leggi anche:

Per chi scrive in particolare Carrie Fisher ha inconsapevolmente rappresentato l'amore, sempre e comunque. Non solo quell'amore giovanile e ingenuo per la bella ma tostissima Leia, ma uno degli amori più puri che abbiamo mai conosciuto, quello per il cinema. Perché quel Guerre Stellari è stato il primo e definitivo amore per la settima arte; la scena di The Blues Brothers delle "cavallette" e quel fenomenale bacio ancora oggi è forse tra i momenti che più amiamo, citiamo e riguardiamo in assoluto; quell'Hannah e le sue sorelle è stato tra i primi film di Woody che abbiamo visto e apprezzato; e l'amica di Sally nel film di Rob Reiner era un personaggio secondario di quelli che lasciavano il segno anche con poche battute. "Hai ragione, hai ragione, lo so che hai ragione"

E se una parte di noi ha sempre fatto una certa fatica ad accettare che dietro quei ruoli ci fosse sempre la stessa attrice, ci fosse la dolce Leia cambiata e indurita dalle difficoltà della vita, la sorpresa più grande fu quella di scoprire che la madre di Carrie Fisher fosse in realtà Debbie Reynolds, un altro grande amore legato ad un altro film della vita, Cantando sotto la pioggia. Che sia un caso o forse no, che sia così solo per noi o per intere generazioni, poco importa: oggi è morta non Leia ma una parte importante della nostra adolescenza, della nostra cultura cinematografica e popolare. Una parte importante della nostra vita. Per decenni, cara Carrie, ci hai ribadito che nonostante tutto ci amavi e noi ti abbiamo risposto sempre e solo "lo sappiamo". Ma se oggi potessi vederci, capiresti che ti abbiamo tanto amato anche noi, da sempre.

 
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Addio a Carrie Fisher, è morta la principessa Leila da sorrisi

Post n°13520 pubblicato il 02 Gennaio 2017 da Ladridicinema
 
Tag: news

L'attrice che ha interpretato l'indimenticabile principessa di Star Wars aveva 60 anni, a confermarlo è la figlia Billie Lourd

Foto: Carrie Fisher

 

La scorsa settimana l’attrice era stata colpita da un attacco di cuore su un volo da Londra a Los Angeles ed era stata portata d’urgenza al vicino Centro Medico UCLA, dove sembrava essersi stabilizzata.

La Fisher aveva raggiunto la fama grazie alla saga di Star Wars e di George Lucas, interpretando un personaggio diventato presto di culto, a partire dal 1977 con Una nuova Speranza, ne aveva vestito ancora i panni anche in L’Impero colpisce ancora (1980), ne Il ritorno dello Jedi (1983) e nell’ultimo capitolo della saga diretto da J.J. Abrams: Il risveglio della forza. Tra i suoi film memorabili anche Harry ti presento SallyThe Blues Brothers.

 
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Manlio Dinucci: Il "Ministero della Verita' dell'Occidente" e la riscrittura del passato da antidiplomatico.it

Post n°13519 pubblicato il 02 Gennaio 2017 da Ladridicinema
 

Manlio Dinucci: Il Ministero della Verita' dell'Occidente e la riscrittura del passato
 

  

di Manlio Dinucci


«Strage Berlino, perché il terrorista si è lasciato dietro i documenti?»: se lo chiede il Corriere della Sera, parlando di «stranezze». Per avere la risposta basta dare uno sguardo al recente passato, ma di questo non vi è più memoria. È stato riscritto dal «Ministero della Verità» che – immaginato da George Orwell nel suo romanzo di fantapolitica 1984, critico del «totalitarismo staliniano» – è divenuto realtà nelle «democrazie occidentali». 


Si è così cancellata la storia documentata degli ultimi anni. Quella della guerra Usa/Nato contro la Libia, decisa – provano le mail della Clinton – per bloccare il piano di Gheddafi di creare una moneta africana in alternativa al dollaro e al franco Cfa. Guerra iniziata con una operazione coperta autorizzata dal presidente Obama, finanziando e armando gruppi islamici prima classificati come terroristi, tra cui i nuclei del futuro Isis.  Poi riforniti di armi attraverso una rete Cia (documentata dal New York Times nel marzo 2013) quando, dopo aver contribuito a rovesciare Gheddafi, sono passati nel 2011 in Siria per rovesciare Assad e attaccare quindi l’Iraq (nel momento in cui il governo al-Maliki si allontanava dall’Occidente, avvicinandosi a Pechino e a Mosca). 


Cancellato il documento dell’Agenzia di intelligence del Pentagono (datato 12 agosto 2012, desecretato il 18 maggio 2015), in cui si afferma che «i paesi occidentali, gli stati del Golfo e la Turchia sostengono in Siria le forze che tentano di controllare le aree orientali» e, a tale scopo, c’è «la possibilità di stabilire un principato salafita nella Siria orientale». 


Cancellata la documentazione fotografica del senatore Usa John McCain che, in missione in Siria per conto della Casa Bianca, incontra nel maggio 2013 Ibrahim al-Badri, il  «califfo» a capo dell’Isis.

Allo stesso tempo, ispirandosi alla «neolingua» orwelliana, viene adattato a seconda dei casi il linguaggio politico-mediatico: i terroristi, definiti tali solo quando servono a terrorizzare l’opinione pubblica occidentale perché appoggi la strategia Usa/Nato, vengono definiti «oppositori» o «ribelli» mentre fanno strage di civili in Siria. 


Usando la «neolingua» delle immagini, si nasconde per anni la drammatica condizione della popolazione di Aleppo, occupata dalle formazioni terroriste sostenute dall’Occidente, ma, quando le forze siriane sostenute dalla Russia cominciano a liberare la città, si mostra ogni giorno il «martirio di Aleppo». 


Si nasconde però la cattura da parte delle forze governative, il 16 dicembre, di un comando della «Coalizione per la Siria» – formato da 14 ufficiali di Stati uniti, Israele, Arabia Saudita, Qatar, Turchia, Giordania, Marocco  – che, da un bunker in Aleppo Est, coordinava i terroristi di Al Nusra e altri. 


Su questo sfondo si può rispondere alla domanda del Corriere della Sera: come già avvenuto nella strage di Charlie Hebdo e in altre, i terroristi dimenticano o lasciano volutamente un documento di identità per essere subito identificati e uccisi. 


A Berlino si sono verificate altre «stranezze»: perquisendo il camion subito dopo la strage, la polizia e i servizi segreti non si accorgono che sotto il sedile del guidatore c’è il documento del tunisino, con tanto di foto. Arrestano  quindi un pachistano, che rilasciano dopo un giorno per insufficienza di prove. A questo punto qualche agente particolarmente esperto va a guardare sotto il sedile del guidatore, dove scopre il documento di identità del terrorista. Intercettato per caso in piena notte e ucciso da una pattuglia presso la stazione di Sesto, a un chilometro da dove era partito il camion polacco usato per la strage. 


Tutto documentato dal «Ministero della Verità».

 
*(il manifesto, 27 dicembre 2016). Pubblichiamo su gentile concessione dell'Autore.

 
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Faibei sogni premiato da triestefilmfestival.it

Post n°13518 pubblicato il 02 Gennaio 2017 da Ladridicinema
 

 

 

A ​”FAI BEI SOGNI” DI MARCO BELLOCCHIO IL PREMIO DEL SINDACATO CRITICI COME
MIGLIOR FILM ITALIANO DEL 2016 
fai-bei-sogni-news

La premiazione ​​il 28 gennaio al TRIESTE FILM FESTIVAL​

​È FAI BEI SOGNI di Marco Bellocchio il vincitore del premio come Miglior film italiano dell’anno istituito quest’anno dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI). Il riconoscimento, assegnato attraverso  un “referendum” aperto a tutti i soci del Sindacato, chiamati a scegliere tra i titoli

italiani usciti nel corso del 2016, sarà consegnato il prossimo 28 gennaio nell’ambito del 28.

Trieste Film Festival.

In occasione del premio, il Trieste Film Festival ospiterà, oltre alla proiezione di Fai bei sogni,

un incontro pubblico con Marco Bellocchio.

Siamo felici che il SNCCI abbia scelto come palcoscenico di questa sua iniziativa un

appuntamento come il Trieste Film Festival – spiegano i direttori artistici Fabrizio Grosoli e 

Nicoletta Romeo –: un appuntamento che, pur dedicato principalmente a un’area geografica

precisa (l’Europa centro-orientale) non ha mai fatto mancare il suo sostegno al cinema

italiano, come dimostrano anche iniziative come il Premio Corso Salani dedicato alle

produzioni nazionali in attesa di distribuzione.

Per Franco Montini, presidente del SNCCI, “la scelta del Trieste Film Festival prosegue una

collaborazione già avviata l’anno scorso con il premio al Film della Critica 2015 assegnato a 

Vizio di forma. Quest’anno al riconoscimento internazionale si affianca un secondo premio

riservato al cinema italiano, allo scopo di incrementare l’interesse del pubblico nei confronti 

delle opere nazionali più interessanti e meritevoli. Trieste “apre” il calendario cinematografico dell’anno nuovo e ci sembra quindi il luogo ideale per un riconoscimento che premia il meglio dell’annata

appena  trascorsa“.

 
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Snowden

Post n°13517 pubblicato il 02 Gennaio 2017 da Ladridicinema
 

La paranoia o forse il complottismo sono alcune delle caratteristiche o delle accuse che vengono fatte a chi non riconosce la versione ufficiale dei fatti che avvengono nel mondo e ci vengono narrati da governi e media.
In una società come quella attuale dove si vuole in nome della sicurezza fare leggi sempre più restrittive sulle libertà individuali e si vuole instaurare un sistema per "smascherare" le bufale in pieno stile ministero della verità di orwelliana memoria, l'ex analista Snowden riesce a "smascherare" il suo stesso paese.
Nel 2013 lascia il suo impiego alla National security agency e vola a Hong Kong per incontrare i giornalisti e consegnare loro le prove per dimostrare la gigantesca violazione dei diritti anche del singolo individuo da parte del governo americano. Ha dimostrato che probabilmente molti di questi dubbiosi definiti in modo dispegiativo "complottisti", non solo avevano ragione ma che la situazione era anche peggio di quello che credevano, con il programma di controllo di tutto il mondo da parte dell'intelligence americana. Infatti quello che trovò Snowden fu una montagna virtuale di dati che veniva registrata, e che tracciava ogni forma di comunicazione digitale, relativa non solo a governi stranieri e a potenziali gruppi di terroristi, ma teneva sotto controllo anche normali cittadini americani.
Chi meglio di Oliver Stone poteva fare un film sul caso Snowden, con i suoi tratti di abusi e di paranoia e con quella biografia? La storia di Snowden sembra perfetta per lui, visto che c'è la parabola di questo patriota volontario che piano piano comprende cosa stanno facendo e considerandosi sempre un uomo fedele alla sua causa e al suo paese, decide di ribellarsi a quel mondo.
Perchè siamo in un mondo dove la verità non si cerca e se si trova si vuole nasconderla.
La performance di Joseph Gordon-Levitt nei panni di Snowden, è molto interessante e permette così di spostare l'attenzione da un film che poteva diventare troppo politico o ideologico, ad un film molto personale con tutti i dubbi delle scelte che doveva l'ex agente doveva prendere, trasformandolo in uomo che ha cambiato la storia.
Lo vediamo esordire come un ragazzo timido ma sicuro dei suoi ideali patriottici e conservatori. Chiaramente al centro della sua storia c’è la sua compagna Lindsay Mills che lo seguirà in giro per il mondo per i vari incarichi della carriera, fino a quando le sue scelte ricadranno di conseguenza anche su di lei.
Il film aggiunge poco a quello che già si sa sull'argomento, ma si spinge su quelle che sono le motivazioni del personaggio e sulla sua coscienza; la coscienza di un uomo che non è un ribelle ma un conservatore e patriota, che non firma petizioni perchè dice che non andrà mai contro il suo paese, che alla fine si "illuderà" e si "disilluderà" prima su Bush che appoggiava e poi soprattutto su Obama su cui riponeva molte speranze perchè aveva garantito la verità. Un conservatore che decide di arruolarsi per servire il suo paese, ma dopo essere stato riformato non demordendo riesce a servire la sua nazione nella campo delle cyber-sicurezza. Fa velocemente carriera, ma quello che a lui comincia a non piacere più è il fatto che la sua carriera si basa sulla creazione di sempre più sofisticati "grandi fratelli" sulle vite di ognuno; passando così nelle file del dissenso, diventando un patriota ribelle.
La domanda quindi per giudicare Snowden, è a quale libertà siamo disposti a rinunciare per consentire ai nostri governi di proteggerci o meglio credere che questi ci proteggano?
Voto finale: 4/5
SNOWDEN
Poster

Snowden è il ritratto personale e affascinante di una delle figure più controverse del XXI secolo, l'uomo responsabile di quella che è stata definita la più grande violazione dei sistemi di sicurezza nella storia dei servizi segreti americani. Nel 2013 Edward Snowden lascia con discrezione il suo impiego alla National Security Agency e vola ad Hong Kong per incontrare i giornalisti Glenn Greenwald e Ewen MacAskill, e la regista Laura Poitras, allo scopo di rivelare i giganteschi programmi di sorveglianza informatica elaborati dal governo degli Stati Uniti. Consulente esperto di informatica, legato da un impegno di massima segretezza, Ed ha scoperto che una montagna virtuale di dati viene registrata tracciando ogni forma di comunicazione digitale, non solo relativa a governi stranieri e a potenziali gruppi di terroristi, ma anche a quella di normali cittadini americani. Disilluso rispetto al suo lavoro nel mondo dell'intelligence, Snowden raccoglie meticolosamente centinaia di migliaia di documenti segreti per dimostrare la portata della violazione dei diritti in atto. Lasciando la donna che ama, Lindsay Mills, Ed trova il coraggio di agire spinto dai principi in cui crede.

 
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