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Monicelli, senza cultura in Italia...
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Messaggi del 15/04/2018
Post n°14423 pubblicato il 15 Aprile 2018 da Ladridicinema
15 aprile 2018 Dell'ultimo Una questione privata con Luca Marinelli, Vittorio Taviani, spentosi all'età di 88 anni dopo una lunga malattia, era stato solo cosceneggiatore. Per la prima volta aveva lasciato la regia solo al fratello Paolo Taviani, inseparabile da quando avevano iniziato quella che sarebbe stata una delle più stimate carriere della nostra cinematografia. Originario della provincia di Pisa, figlio di un antifascista, lasciò presto gli studi di legge negli anni Cinquanta, per dedicarsi all'audiovisivo con suo fratello Paolo e Valentino Orsini. Sulle prime lavorano su documentari a sfondo rigorosamente sociale, un'ispirazione che non verrà mai meno e sosterrà anche le loro narrazioni. I film a soggetto iniziano nel 1962 con Un uomo da bruciare, dove Gian Maria Volontè è un attivista che torna in Sicilia e cerca di risvegliare le coscienze: è diretto a sei mani, perché la collaborazione con Orsini continua, anche con il successivo I fuorilegge del matrimonio (1963), sull'assenza in Italia all'epoca di una legge sul divorzio. Paolo e Vittorio iniziano a lavorare in coppia con I sovversivi (1967, dove è attore Lucio Dalla), Sotto il segno dello scorpione (1969, parabola politica in chiave preistorica, ancora con Volontè). Giulio Brogi è il mattatore di San Michele aveva un gallo (1972), storia della prigionia di un anarchico nel 1870. Ed è un anarchico anche il Fulvio di Marcello Mastroianni in Allonsanfàn (1974). Padre padrone (1977, Palma d'Oro a Cannes) è la storia autobiografica dello scrittore Gavino Ledda, con Saverio Marconi e Omero Antonutti (nel cast appare anche Nanni Moretti). Dopo il rapporto a tre in un momento di crisi ideologica raccontato in Il prato(1979), i Taviani tornano sulla II Guerra Mondiale con La notte di San Lorenzo(1982), vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes. In Kaos (1984) si propongono di adattare alcune novelle di Luigi Pirandello, dando anche una preziosa possibilità a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Dopo il Leone d'oro alla Carriera ricevuto nel 1986 da entrambi i fratelli, passano a dipingere il sogno americano attraverso l'artigianato scenografico in Good Morning Babilonia(1987). Tra i lungometraggi del periodo successivo, ricordiamo Il sole anche di notte(1990), il fiabesco Fiorile (1993), Le affinità elettive (1996, da Goethe), Tu ridi(1998 con Antonio Albanese, di nuovo da due novelle di Pirandello), La masseria delle allodole (2007, sul genocidio armeno durante la I Guerra Mondiale). Paolo e Vittorio Taviani hanno in tempi più recenti vinto un Orso d'Oro e il Premio della giuria ecumenica con Cesare deve morire (2012): si tratta di un film dedicato alla rappresentazione, all'interno del carcere di Rebibbia, del Giulio Cesare di Shakespeare. Prima del citato Una questione privata, Paolo e Vittorio Taviani si erano dedicati all'adattamento di un altro caposaldo della nostra cultura letteraria, il Boccaccio, con Meraviglioso Boccaccio (2015).
Post n°14422 pubblicato il 15 Aprile 2018 da Ladridicinema
E' morto all'età di 86 anni nel Connecticut il famoso regista ceco, Milos Forman. Lo ha comunicato oggi all'agenzia Ctk la moglie, Martina Formanova. Forman è deceduto ieri dopo una breve malattia. "Se ne è andato tranquillo, circondato dalla famiglia", ha detto Formanova. Jan Tomas Forman, quello il suo vero nome, era nato a Cáslav, una piccola città ad est di Praga, il 18 febbraio 1932 nella allora Cecoslovacchia da una famiglia ebrea, i suoi genitori furono deportati e uccisi dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz. Dopo avere studiato regia alla Scuola di Cinema di Praga e girato alcuni film tra cui Gli amori di una bionda, quando la Cecoslovacchia venne occupata dalle truppe del Patto di Varsavia, che nell'estate del 1968 mise fine alla primavera di Praga, Forman scelse l'esilio, prima rifugiandosi in Francia e poi negli Stati Uniti. Forman era noto soprattutto per i film girati da emigrato in America, quali Qualcuno volò sul nido del cuculo (5 Oscar) e Amadeus (8 Oscar). Tra i suoi lavori più conosciuti anche il musical contro la guerra in Vietnam Hair, Ragtime, Man on the moon e Larry Flynt - Oltre lo scandalo.
Post n°14421 pubblicato il 15 Aprile 2018 da Ladridicinema
Malato da tempo l'88enne cineasta ha firmato con il fratello Paolo alcuni dei capolavori della storia del cinema italiano come Padre Padrone (Palma d'oro a Cannes nel '77), La Notte di San Lorenzo e Cesare deve morire (Orso d'oro a Berlino). È morto a Roma, malato da tempo, il grande regista Vittorio Taviani, 88 anni, che con il fratello Paolo ha firmato capolavori della storia del cinema italiano da Padre Padrone (Palma d'oro a Cannes nel '77) a La Notte di San Lorenzo a Caos fino a Cesare deve morire (Orso d'oro a Berlino). A darne notizia una delle figlie, Giovanna. Per volontà della famiglia non ci saranno camera ardente ne funerali ma il corpo del regista verrà cremato in forma strettamente privata.
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45