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Monicelli, senza cultura in Italia...
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Messaggi del 05/06/2018
Post n°14513 pubblicato il 05 Giugno 2018 da Ladridicinema
E Favino interpreta Buscetta nel Traditore di Bellocchio Le prime crude, forti e sporche immagini di DOGMAN di Matteo Garrone ("solo ispirate alla vicenda di cronaca con protagonista Pietro De Negri", detto 'il canaro della Magliana', ci tiene a precisare più volte Del Brocco) e l'annuncio che il prossimo film di Gianni Amelio sarà HAMMAMET sulla vicenda dell'esilio di Bettino Craxi nella località tunisina. Sono i due momenti clou della presentazione a Roma di Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, di 'What's next - Uno sguardo al futuro', rassegna delle nuove produzioni. E' stato un bilancio positivo per quella che è la più grande azienda produttiva italiana cinematografica. Tra le novità, anche che il volto di Tommaso Buscetta ne IL TRADITORE di Marco Bellocchio sarà quello di Pierfrancesco Favino. Work in progress a Rai Cinema: FREAKS OUT, opera seconda di Gabriele Mainetti; SE TI ABBRACCIO NON AVER PAURA, nuovo film di Gabriele Salvatores con la storia 'on the road' tra un padre e un figlio con Claudio Santamaria e Diego Abatantuono; LACRIME DI SALE di Maurizio Zaccaro dall'omonimo libro di Pietro Bartolo, medico di Lampedusa; MOMENTI DI TRASCURABILE FELICITÀ di Daniele Luchetti con protagonista Pif e Renato Carpentieri; MISS MARX di Susanna Nicchiarelli, storia della figlia più piccola di Karl Marx; A CHIARA di Jonas Carpignano, ragazzina sveglia di Gioia Tauro; EX VEDOVE di Fabio e Damiano D'Innocenzo con l'universalità del rapporto tra uomo e donna. E ancora: MARTIN EDEN di Pietro Marcello che avrà il volto di Luca Marinelli e, infine, IL NUOVO FILM di Gabriele Muccino. Ancora sul fronte del cinema italiano si sono viste immagini di NOTTI MAGICHE di Paolo Virzì, un giallo durante la notte di Italia '90 in cui la Nazionale viene eliminata ai rigori dall'Argentina; LAZZARO FELICE di Alice Rohrwacher (in odor di Cannes); RICORDI? di Valerio Mieli con Luca Marinelli, una lunga, grande, storia d'amore; RIDE, esordio alla regia di Valerio Mastandrea; IL PRIMO RE di Matteo Rovere con Alessandro Borghi e Alessio Lapice, storia di due fratelli che sfidano gli Dei; EUPHORIA di Valeria Golino con Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Valentina Cervi e Jasmine Trinca; RICCHI DI FANTASIA di Francesco Miccichè con Sergio Castellitto e Sabrina Ferilli, coppia alle prese con un brutto scherzo; UNA STORIA SENZA NOME di Roberto Andò, storia della svolta improvvisa nella vita di Valeria, ghostwriter di un famoso sceneggiatore; CAPRI-BATTERIE di Mario Martone e IL GRANDE SPIRITO di e con Sergio Rubini nei panni di un piccolo malavitoso locale. Sul fronte del 'cinema del reale' tra i film annunciati stamattina LA RISATA TRA LE LACRIME di Aleksandr Sokurov, fatto con materiale di repertorio della Seconda Guerra Mondiale. Tra i protagonisti anche personaggi storici, Churchill, Stalin, Hitler, Mussolini, ritratti nei momenti meno noti. Ci saranno anche THE MAN WHO STOLE BANKSY di Marco Proserpio con la voce narrante di Iggy Pop; GUERRA E PACE di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, viaggio sulla preparazione alla guerra, la guerra stessa e le sue conseguenze; il film d'animazione LA STRADA DEI SAMOUNI di Stefano Savona che si svolge a Gaza con protagonisti un gruppo di proprietari rurali che nel 2009 è stato oggetto di un massacro operato da un'unità dell'esercito israeliano. Molto forti poi le immagini di WOMANITY di Barbara Cupisti che racconta 36 ore di quattro donne che vivono in India, Egitto e Stati Uniti e le loro storie di resilienza. Infine tra i dati emersi stamani: dal 2015 al 2017 Rai Cinema ha contribuito a realizzare 200 film, di cui 100 tra opere prime e seconde, e 130 documentari, per un investimento di circa 210 milioni di euro. 01 Distribution, in questi anni, si è posizionata tra i primi 3/4 distributori italiani, con una quota di mercato compresa tra il 10% ed il 13%. "Attualmente stiamo festeggiando il primo posto in classifica raggiunto da 01 Distribution in queste settimane, con una quota di mercato pari al 16,2%, davanti a tutte le major americane" ha detto Del Brocco che ha ricordato anche il nuovo accordo con Amazon per la distribuzione del listino 01 sulla piattaforma Amazon Prime Video.
Post n°14512 pubblicato il 05 Giugno 2018 da Ladridicinema
A luglio un omaggio lungo un mese al British Film Institute (ANSA) - ROMA, 30 MAG - A Londra mosse i primi passi nel cinema, come studente della Slade School of Fine Arts, nel 1963-64, iniziando la scrittura dei Pugni in tasca. Ed è qui che Marco Bellocchio torna con tutto il suo cinema, con la prima retrospettiva completa che il British Film Institute sta per dedicargli per un intero mese: Satira e moralità: il cinema di Marco Bellocchio, dal 1 al 31 luglio, organizzata da Istituto Luce Cinecittà, BFI, l'Istituto Italiano di Cultura e in collaborazione con la Salle Lumière, curata da Adrian Wootton, amministratore delegato di Film London. Un'occasione per il pubblico inglese di tornare, e in molti casi scoprire, i film di un grande autore europeo. E per il cinema italiano, di mostrare una delle sue pietre più angolari ed espressive. Con l'occasione Istituto Luce Cinecittà ha digitalizzato 4 lungometraggi, con la supervisione di Beppe Lanci, grande direttore della fotografia e storico compagno di lavoro di Bellocchio: Diavolo in corpo, La condanna, Il Principe di Homburg, La balia.
Post n°14511 pubblicato il 05 Giugno 2018 da Ladridicinema
Angela Merkel e Wolfgang Schäuble «Scheitert Europa?», «L’Europa fallisce?» si chiede l’ex ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer nel suo libro, appena pubblicato, in Germania che è un durissimo atto di accusa contro le «politiche di euroegoismo» attuate dalla Cancelliera Angela Merkel e dal suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, la politica dell’«ognuno per sé», come la definisce l’ex leader dei verdi, politico-maratoneta, voce critica dell’attuale dirigenza tedesca. Fischer scrive che è «sorprendente» che la Germania abbia dimenticato la storica Conferenza di Londra del 1953, quando l’Europa le cancellò buona parte dei debiti di guerra. «Senza quel regalo - scrive l’ex ministro tedesco nel suo libro - non avremmo riconquistato la credibilità e l’accesso ai mercati. La Germania non si sarebbe ripresa e non avremmo avuto il miracolo economico». La cura di austerità imposta dalla coppia Merkel-Schaeuble, secondo l’ex ministro tedesco, è stata «devastante» perché ha imposto ai Paesi del Sud Europa «una deflazione dei salari e dei prezzi» impossibile da superare con il peso del rigore; «alla trappola della spirale dei debiti», che condanna questi Paesi a non uscire dalla crisi con il pretesto del risanamento dei conti. Fischer, in definitiva, accusa la Germania della signora Merkel e della sua grande coalizione di «euroegoismo» e di avere la memoria troppo corta. «Se la Bce non avesse seguito le decisioni di Draghi ma le obiezioni dei tedeschi a quest’ora l’euro non esisterebbe più. Il più grande pericolo per l’Europa - conclude il politico tedesco -attualmente è la Germania». Ma cosa si decise alla Conferenza di Londra del 1953? La prima della classe Germania è andata in default due volte durante il Novecento (nel 1923 e, di fatto, nel secondo dopoguerra). In quella conferenza internazionale le sono stati condonati i debiti di due guerre mondiali per darle la possibilità di ripartire. Tra i Paesi che decisero allora di non esigere il conto c’era l’Italia di De Gasperi, padre fondatore dell’Europa, e anche la povera e malandata Grecia, che pure subì enormi danni durante la seconda guerra mondiale da parte delle truppe tedeschi alle sue infrastrutture stradali, portuali e ai suoi impianti produttivi. L'ammontare del debito di guerra tedesco dopo il 1945 aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora). Una cifra colossale che era pari al 100% del Pil tedesco. La Germania non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre. Guerre da essa stessa provocate. I sovietici pretesero e ottennero il pagamento dei danni di guerra fino all’ultimo centesimo. Mentre gli altri Paesi, europei e non, decisero di rinunciare a più di metà della somma dovuta da Berlino. Il 24 agosto 1953 ventuno Paesi (Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d'America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia), con un trattato firmato a Londra, le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. In questo modo, la Germania poté evitare il default, che c’era di fatto. L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato dopo l'eventuale riunificazione delle due Germanie. Ma nel 1990 l’allora cancelliere Helmut Kohl si oppose alla rinegoziazione dell’accordo che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Anche questa volta Italia e Grecia acconsentirono di non esigere il dovuto. Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento dell'ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro. Senza l’accordo di Londra, la Germania avrebbe dovuto rimborsare debiti per altri 50 anni. Il resto della storia è noto. E’ scritto nei sacrifici imposti dalla rigida posizione tedesca ai Paesi del Sud Europa che da anni combattono con una crisi che sembra senza fine. Fischer non ha dubbi. E punta il dito contro la sua connazionale Merkel: «Né Schmidt e né Kohl avrebbero reagito in modo così indeciso, voltandosi dall’altra parte come ha fatto la cancelliera. Avrebbero anzi approfittato della impasse causata dalla crisi per fare un altro passo avanti verso l’integrazione europea. La Merkel così distrugge l’Europa».
Post n°14510 pubblicato il 05 Giugno 2018 da Ladridicinema
Loro 2 completa e amplia il discorso che Paolo Sorrentino ha cominciato con Loro 1, ovvero il racconto del Berlusconi privato aggiunto al Berlusconi pubblico che conosciamo meglio, che si vanno a intrecciare fra di loro. Un tentativo di andare a guardare sotto la maschera del potere, restituendo un pò di umanità al capo. Il privato il regista napoletano ce lo racconta in maniera inedita, ovvero affrontando la paura della vecchiaia, la fine della sua capacità di essere "venditore", la fine del matrimonio con Veronica, la paura della morte. Quest'ultima è affrontata attraverso questa ansia di eterna giovinezza, raccontata con tenerezza e comprensione, evitando di fare satira o andarci giù con la critica. Il pubblico, invece torna alla risalta con lo scontro tra Servillo e Ricci, Silvio vs Veronica; rappresentazione del Berlusconi pubblico che tratta o vorrebbe trattare lo stato come ha fatto con le sue aziende, dall'altro il Berlusconi ambizioso che fa di tutto per piacere e avere consensi, convinto di aver sempre ragione e di aver salvato il paese, che vuole piacere e essere amato: “Ma te che cosa ti aspettavi? Di poter essere l’uomo più ricco del Paese, fare il premier, e che anche tutti ti amassero alla follia?”. “Sì: io mi aspettavo proprio questo”. La sintesi dei due Berlusconi è la scena dei due Servillo. Una scena alquanto bizzarra, esaltante e straordinaria perchè sembra che Berlusconi si sia sdoppiato, ma l'altro è chiaramente Ennio Doris, fondatore di Mediolanum, a cui esprime la sua solitudine e la sua sofferenza per non essere più capace di fare dei progetti, con Ennio che prova a fargli capire che essendo venditori, sono loro a creare sogni e progetti e a far capire alla gente quello che vogliono, che poi è quello che vogliono loro. Una volta convinto, Berlusconi-Servillo per provare a se stesso di essere ancora lui e quindi iniziare a lavorare per tornare presidente del consiglio, telefona ad una casalinga e in poche battute la convince a comprare una cosa. Scena geniale grazie anche e soprattutto a Toni Servillo che appena che il monologo alza di tono, inizia a cambiare accento e a parlare con una forte cadenza napoletana, dimostrazione di come Berlusconi sia doppio. Questo è Loro 2, la doppiezza del personaggio Berlusconi, ma la psicologia con lui non esiste, non funziona e se la usi "non succede niente", perchè dietro alla maschera, c’è solo un’altra maschera, e poi un’altra e poi un’altra ancora. Loro 2 completa Loro 1 ed è chiaro che una posizione alla fine Sorrentino la prende così come un giudizio, con le scene del terremoto aquilano, o comunque nel rapporto privato con Veronica. Gli errori, la doppiezza, il comportamento clownesco, le malefatte. Tutto viene a galla. Se ne "Il divo", Sorrentino provò a dimistificare la figura di Andreotti, lasciando un personaggio ombroso, con Berlusconi distrugge il mito dell'uomo fatto da sè, con un uomo infelice che fa anche tristezza e semplicemente si rileva essere solamente il miglior venditore, che non si sa realmente come abbia iniziato. La decadenza di Silvio, del berlusconismo, di un paese che è stato innamorato di lui, come Veronica, che è la metafora del passato, di una donna che dice basta e che non la ce la fa, perchè non gli crede più. Voto finale: 4+ Voto complesso dei due film: 4+ Loro 2: Loro 2 è un film di genere biografico, drammatico del 2018, diretto da Paolo Sorrentino, con Toni Servillo e Elena Sofia Ricci. Uscita al cinema il 10 maggio 2018. Durata 100 minuti. Distribuito da Universal Pictures. - DATA USCITA: 10 maggio 2018
- GENERE: Biografico, Drammatico
- ANNO: 2018
- REGIA: Paolo Sorrentino
- ATTORI: Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Euridice Axen, Fabrizio Bentivoglio, Roberto De Francesco, Dario Cantarelli, Anna Bonaiuto, Giovanni Esposito, Ugo Pagliai, Ricky Memphis, Duccio Camerini, Yann Gael, Alice Pagani, Caroline Tillette, Iaia Forte, Michela Cescon, Roberto Herlitzka
- PAESE: Italia
- DURATA: 100 Min
- DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
LORO 2 è la seconda parte del nuovo film di Paolo Sorrentino con protagonista Toni Servillo nei panni di Silvio Berlusconi.
In questa seconda parte la crisi tra Silvio e Veronica (Elena Sofia Ricci) si fa ancora più profonda, e Berlusconi, rispolverando le sue vecchie ma immutate doti di straordinario venditore, le utilizza per manovre politiche che condurranno alla caduta del governo della sinistra e al suo ritorno sulla poltrona di Presidente del Consiglio. Ma la sua passione per le giovani donne, e per le "cene eleganti" lo condurranno inevitabilmente verso il baratro, rompendo l'incantesimo dell'innamoramento col quale aveva conquistato la moglie e gli italiani. E la caduta di Silvio va di pari passo con quella di un paese ridotto in macerie.
La prima parte del film, LORO 1, al cinema dal 24 aprile 2018. Paolo Sorrentino, regista di Loro 2, su Silvio Berlusconi:
"Gli uomini di potere di generazioni precedenti a quella di Berlusconi erano altri misteri, perché erano inavvicinabili. Un tempo si parlava, si ricorderà, di disincarnazione del potere. Silvio Berlusconi, invece, è probabilmente il primo uomo di potere a essere un mistero avvicinabile. È sempre stato un infaticabile narratore di se stesso, valga come esempio sommo il fotoromanzo Una storia italiana che spedì a tutti gli italiani nel 2001, e anche per questa ragione è inevitabilmente diventato un simbolo. E un simbolo, a differenza di un comune essere umano, è una proprietà comune. E dunque, in questo senso, rappresenta anche una parte di tutti gli italiani." Dal Trailer Ufficiale del Film: Veronica (Elena Sofia Ricci): Silvio, ma non hai capito perché sono tornata? Sono tornata solo per dirti che chiudo il sipario della mia vita coniugale con te Da una scena del film Loro 2 "Torna presto" Mariano (Giovanni Esposito): Dottore! Io andrei... Silvio Berlusconi/Ennio (Toni Servillo): Ma dov'è che vai? Mariano: Come "dove"?! All'Isola dei Famosi! Silvio Berlusconi/Ennio: Con due valigie?! Ma lì non si può portare neanche uno spazzolino! Mariano: Vabbè, le ammacchio Silvio Berlusconi/Ennio: Cos'è c'hai là dentro? Mariano: Mozzarella, provola, la macchinetta del caffè... Silvio Berlusconi/Ennio: Torna presto Mariano: Se torno più tardi, è perché ho vinto! Silvio Berlusconi/Ennio: E-eh, allora torni presto Da una scena del film Loro 2 "Museo" Silvio Berlusconi/Ennio: Paolo, non avrebbe senso...un museo su di me Paolo Spagnolo (Dario Cantarelli): Non ancora, Dottore Silvio Berlusconi/Ennio: Sei tu Dio? Paolo Spagnolo: New York? Silvio Berlusconi/Ennio: No, Napoli
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