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Messaggi del 21/08/2019
Post n°15259 pubblicato il 21 Agosto 2019 da Ladridicinema
Tag: recensioni New York, 1991. Lee Israel ha un grande talento e un pessimo carattere. L'alcolismo e la misantropia, le alienano qualsiasi possibilità di carriera. Licenziata per un bicchiere e un insulto di troppo, deve trovare un altro modo, e deve trovarlo presto, per sbarcare il lunario e curare il suo adorato gatto. Due lettere di Fanny Brice, rinvenute per caso in un libro della biblioteca e vendute a 75 dollari, le forniscono l'idea che cercava. Biografa talentuosa, mette a frutto la sua conoscenza della materia e il suo talento di scrittrice. Seduta alla macchina da scrivere compone finte lettere di grandi autori scomparsi. Affiancata da Jack Hock, spirito libero col vizio del sesso, Lee riesce nell'impresa. Almeno fino a quando l'FBI non si mette sulle sue tracce. Copia originale non è una commedia ma si sorride sovente, è ambientato al debutto degli anni Novanta a New York ma le canzoni sono dei classici di un passato remoto (Jeri Southern, Peggy Lee, Dinah Washington), è dominato dall'insegna luminosa del "The New Yorker" ma la sua protagonista è una scrittrice nell'ombra. Tutto è spostato nel film di Marielle Heller e tutto contribuisce a ricostruire l'illusione alla base del sorprendente processo di falsificazione di Lee Israel. Ma a guardarlo più da vicino e andando oltre la frode seriale, Copia originale racconta la vita di una donna che non trova il suo posto in un mondo che cambia, in una città dove chiudono le librerie e aprono gli Starbucks, dove aumentano gli spazi di coworking e si riducono quelli in cui respirare (e leggere) in pace, dove la decimazione della comunità gay avanza con quella della cultura artistica.
Post n°15258 pubblicato il 21 Agosto 2019 da Ladridicinema
Tag: recensioni Marie Colvin è stata reporter di guerra per il Sunday Times dal 1985 fino alla sua morte, a Homs, nel 2012. Bella e talentuosa, ha vinto numerosi premi, convinto Arafat a raccontarle la sua vita e Gheddafi a farsi intervistare ben due volte. In Sri Lanka aveva perso un occhio e guadagnato un coraggio da pirata. Era stata a Timor Est, in Cecenia, in Iraq, Afghanistan, Libia. Con il fotografo freelance Paul Conroy aveva stretto un sodalizio professionale che durò fino alla fine. Ispirato all'articolo di Marie Brenner per Vanity Fair, A Private War è un prodotto classico su una donna che di tipico non aveva nulla e alla quale Rosamund Pike dà corpo con una performance quasi violenta, forse persino esagerata, ma che trasuda passione e ossessione: esattamente le forze che hanno spinto Marie Colvin a fare tutto quello che ha fatto. Il regista americano Matthew Heineman aveva davanti due sfide: passare dal documentario al film di finzione, e lo ha fatto restando in un territorio in cui le immagini della realtà respirano continuamente sottotraccia e la documentazione è nella materia stessa del racconto, e, in secondo luogo, raccontare non uno ma diversi scenari di guerra, nei quali il suo paese, col suo esercito e la sua copertura mediatica, è stato drammaticamente coinvolto, per non dire corresponsabile.
Post n°15257 pubblicato il 21 Agosto 2019 da Ladridicinema
Tag: recensioni Alex Honnold è un ragazzo introverso che fatica a socializzare. Una cosa, però, la sa fare bene, anzi, come nessun altro: scalare. Così, montagna dopo montagna, a mani rigorosamente nude, senza protezioni, si conquista la fama mondiale del free climber più intrepido, tanto da riuscire a scalare la vetta di El Capitan, sua ultima leggendaria impresa che ha richiesto ben tre anni di preparazione, atletica quanto mentale. La prima scena è da capogiro. C'è un trentenne che scala un'impervia parete rocciosa in t-shirt, senza corde. Vertigini si alternano alla voglia di scoprire chi sia costui e perché si impegni in un'impresa tanto stra-ordinaria. Si passa subito al racconto della persona, alla vita trascorsa in un camioncino tra pentole e docce tutt'altro che confortevoli, allenamenti fisici e appunti quotidiani su un diario. A metà tra flusso di coscienza e intervista, Alex Hannold si racconta al suo amico Jimmy Chin, regista e climber professionista, che lo segue in tutti i sensi. Ci illustra le copertina dei giornali dedicate all'atleta, ma anche la filosofia del ragazzo che, malgrado la fama mondiale, è rimasto se stesso: un appassionato di arrampicata a mano libera, tra sudore, polvere di roccia, volatili e sole.
Post n°15256 pubblicato il 21 Agosto 2019 da Ladridicinema
Tag: film in uscita Al cinema dal: 22 agosto 2019 L'ospite è un film di genere commedia, drammatico del 2018, diretto da Duccio Chiarini, con Daniele Parisi e Silvia D'Amico. Uscita al cinema il 22 agosto 2019. Durata 94 minuti. Distribuito da Mood Film. TRAMA L'OSPITE: L'ospite, il film diretto da Duccio Chiarini, racconta la fine della storia d'amore tra il trentottenne Guido (Daniele Parisi) e la trentatreenne Chiara (Silvia D'amico) che, trovandosi inaspettatamente a scegliere se avere un figlio, prendono decisioni opposte che li porteranno a separarsi. Il film segue le fasi del loro allontanamento attraverso lo sguardo di Guido, che di fronte ai primi tentennamenti della fidanzata, nella speranza di farle cambiare idea, decide di lasciare la casa dove convivono da anni e di chiedere ospitalità sui divani delle persone a lui più care. Inizia così uno strano viaggio che lo porta presto a trovarsi testimone delle vicende altrui da un punto di vista nuovo, quello dell’ospite. In un momento di smarrimento, assalito da mille domande esistenziali, si trova a notare aspetti dell’intimità dei rapporti e delle vite delle persone a lui più vicine completamente nuovi. Proprio questo nuovo sguardo gli permetterà di accettare l'idea che a volte anche i grandi dolori possono dare la forza per un nuovo inizio. CRITICA DI L'OSPITE:
Poteva essere un film banalmente generazionale sulla precarietà della vita e dei sentimenti; un melodramma urlato e recriminante; una farsa acre e grottesca sul rapporto tra i sessi. E invece quello di Duccio Chiarini, che finalmente arriva al cinema, è un film che trova nella misura e nell'equilibrio la sua forza e la sua personalità, e che è carico di sentimenti e virtù quali la tenerezza e la pietà (nel senso nobile del termine): che poi sono quelli di cui oggi abbiamo più bisogno. Andatelo a vedere. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Post n°15255 pubblicato il 21 Agosto 2019 da Ladridicinema
Tag: film in uscita
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45