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Messaggi del 31/08/2019

 

Uno di famiglia

Post n°15290 pubblicato il 31 Agosto 2019 da Ladridicinema
 

Luca è un ex attore diventato insegnante di dizione: un precario del nostro tempo che fa una gran fatica a farsi pagare dai suoi studenti. Uno di questi (fra i pochi che pagano) è Mario Serranò, un bel ragazzo che cerca di togliersi l'accento calabrese. Un giorno, in uscita da casa sua, Mario viene quasi investito da un'auto in corsa, e Luca riesce a strattonarlo via appena in tempo, proprio davanti agli occhi di Angela, la zia del ragazzo. Da quel momento Angela Serranò prenderà sotto la sua ala lo scombinato Luca, che fino a quel momento non aveva santi in Paradiso, e ora invece è protetto da una sfilza di Padrini: i Serranò formano infatti una potentissima Famiglia di 'ndranghetisti che tiene in mano le sorti della Capitale.

Uno di famiglia è una spassosa commedia che si fa beffe di tutto: cosche organizzate e lavoratori dello spettacolo, antiquari spocchiosi e figlie di giornalisti arroganti, politici, poliziotti e persino portatori di handicap.

Questa volta il quarantenne Alessio Maria Federici ha avuto la saggezza di mettersi accanto due sceneggiatori che hanno coscritto alcune delle commedie più riuscite del cinema italiano contemporaneo: Andrea Garello, nel team di Smetto quando voglio (ma anche di Senza nessuna pietàAmnésia e della bella serie televisiva Via Zanardi 33), e Giacomo Ciarrapico, coautore di Boris (la serie e il film) ma anche di Ogni maledetto Natale e del recente Troppa grazia

Questo dream team è riuscito a creare personaggi credibili pur nell'esagerazione comica, a uscire e rientrare disinvoltamente nello stereotipo con grande libertà creativa, spiazzando occasionalmente le aspettative e lasciando ai personaggi un fondo di umanità riconoscibile: ad esempio Regina, la fidanzata di Luca, sfugge alla macchietta dell'ottusa rompiballe per rivelarsi solidale e sfaccettata, pur nel tratteggio parodistico. La sceneggiatura affronta anche la realtà economica dei precari: sfidiamo qualunque lavoratore dell'"industria culturale" a non esultare quando i Serranò si occupano del recupero crediti del povero Luca.

 
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Il grinch

Post n°15289 pubblicato il 31 Agosto 2019 da Ladridicinema
 

Al di sopra della città di Chissarà, dentro una grotta profonda e confortevole, vive il Grinch col suo cane Max. Verde, peloso e solitario, il Grinch odia il Natale, ne odia le assemblee di persone, lo spirito allegro e cordiale e soprattutto i canti. Per cinquantatré lunghi anni l'ha sopportato, ma ora non ce la fa più e prende una decisione radicale: ruberà il Natale ai ChiNonSo. Nottetempo, porterà loro via tutti i regali, gli addobbi, la felicità. Allora sì che smetteranno di cantare. O ancora no?

Torna al cinema uno dei personaggi più famosi delle favole in rima del Dr. Seuss, grazie alla Illumination Entertainment, che già aveva fatto grandi cose con Ortone e il mondo dei Chi e Lorax.

Se fino ad oggi il Grinch al cinema voleva dire Jim Carrey nel film escheriano di inizio millennio firmato Ron Howard, da questo momento in poi si potrà nutrire un'altra preferenza, per questo ritorno al disegno animato, dai tratti simili alle illustrazioni dello stesso Theodor Geisel in arte Seuss, ma in fondo più morbido e vicino ad un racconto di Natale tradizionalmente inteso. 

Alla favola anticonsumistica, si aggiunge qui anche una breve backstory alla Tim Burton, responsabile dell'atteggiamento del Grinch, che gli impedisce di apparire veramente meschino: insicuro, solo soprattutto, ma non davvero senza cuore. Piuttosto vicino ad un certo Gru, che, come lui, ne sa qualcosa di piani di furti in grande stile e di piccole creature di cui prendersi cura. 

Il personaggio di casa Meledandri, che in italiano ha la voce di Alessandro Gassmann e in versione originale quella di Benedict Cumberbatch, è insomma un tenerone fin dall'inizio: brontola, fa qualche dispetto, ma non si può non fare il tifo per lui. E lo stesso vale per Cindy-Lou Chi, attorno alla quale il film costruisce una vicenda da vera e propria coprotagonista, un piccolo mondo fatto di una madre stoica e disperatissima, un migliore amico, una banda di supporto e un sogno nel cassetto, destinato ad incontrarsi e scontrarsi con quello del Grinch la fatidica notte di Natale.

 
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5 il numero perfetto

Post n°15288 pubblicato il 31 Agosto 2019 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Mademoiselle

Post n°15287 pubblicato il 31 Agosto 2019 da Ladridicinema
 

( Agassi )
Regista: Park Chan-wook
Genere: Thriller
Anno: 2016
Paese: Corea del Sud
Durata: 139 min
Data di uscita: 29 agosto 2019
Distribuzione: Altre Storie
Mademoiselle è un film di genere thriller del 2016, diretto da Park Chan-wook, con Kim Min-Hee e Kim Tae-ri. Uscita al cinema il 29 agosto 2019. Durata 139 minuti. Distribuito da Altre Storie.
Data di uscita:29 agosto 2019
Genere:Thriller
Anno:2016
Paese:Corea del Sud
Durata:139 min
Distribuzione:Altre Storie
Fotografia:Chung Chung-hoon
Produzione:Moho Film, Yong Film
Guardalo al cinema
Mademoiselle ora al cinema: 12 sale cinematografiche
TRAMA MADEMOISELLE:

Mademoiselle, il film diretto da Park Chan-wook, è ambientato nella Corea degli anni '30, durante l'occupazione giapponese. Una facoltosa ereditiera, Lady Hideko (Kim Min-Hee), vive in un'enorme tenuta di campagna in compagnia del prepotente zio (Jo Jin-Woong), dal temperamento sadico e dispotico, nonché grande appassionato di letteratura erotica. L'uomo, che ha cresciuto la nipote sin dalla tenera età di cinque anni, trama di sposarla per impadronirsi del suo ricco patrimonio.
Nel frattempo, grazie al conte Fujiwara (Jung-woo Ha), un truffatore sotto mentite spoglie nobiliari, Sookee (Kim Tae-ri) viene assunta come ancella della fragile Lady Hideko. La ragazza nasconde, però, un segreto sulla sua identità: è una borseggiatrice. Reclutata dal conte imbroglione, Sookee deve aiutarlo a sedurre la nobildonna per convincerla a fuggire con lui, così da derubarla delle sue ricchezze e rinchiuderla in un manicomio.
Sebbene il piano sembri procedere positivamente, la bellezza di Lady Hideko potrebbe comprometterlo; infatti, tra l'ereditiera e la sua ancella nascerà presto una forte passione. Sookee sceglierà il sentimento o il denaro?

Presentato in concorso al Festival di Cannes 2016. Adattamento del romanzo "Ladra" di Sarah Waters.

 
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L'amour flou - Come separarsi e restare amici

Post n°15286 pubblicato il 31 Agosto 2019 da Ladridicinema
 

( L'amour flou )
Genere: Commedia
Anno: 2018
Paese: Francia
Durata: 97 min
Data di uscita: 29 agosto 2019
Distribuzione: Academy Two
L'amour flou - Come separarsi e restare amici è un film di genere commedia del 2018, diretto da Romane Bohringer, Philippe Rebbot, con Romane Bohringer e Philippe Rebbot. Uscita al cinema il 29 agosto 2019. Durata 97 minuti. Distribuito da Academy Two.
Data di uscita:29 agosto 2019
Genere:Commedia
Anno:2018
Paese:Francia
Durata:97 min
Distribuzione:Academy Two
Fotografia:Bertrand Mouly
Montaggio:Céline Cloarec
Produzione:Escazal Films

 

Romane (Romane Bohringer) e Philippe (Philippe Rebbot) si separano. Dopo 10 anni di vita in comune, due figli e un cane, non si amano più. Insomma... Non sono più innamorati.
Ma si vogliono bene lo stesso. Tanto. Troppo per separarsi veramente?
Insomma il loro amore è "flou" cioè poco chiaro. Sotto lo sguardo perplesso della gente che gli sta intorno Romane e Philippe traslocano in due appartamenti separati, e comunicanti attraverso la camera dei bambini! È possibile separarsi rimanendo insieme? Riusciranno a rifarsi una vita senza disfare tutto?

 
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Genitori quasi perfetti

Post n°15285 pubblicato il 31 Agosto 2019 da Ladridicinema
 

Regista: Laura Chiossone
Genere: Commedia
Anno: 2019
Paese: Italia
Durata: 93 min
Data di uscita: 29 agosto 2019
Distribuzione: Adler Entertainment
Genitori quasi perfetti è un film di genere commedia del 2019, diretto da Laura Chiossone, con Anna Foglietta e Paolo Calabresi. Uscita al cinema il 29 agosto 2019. Durata 93 minuti. Distribuito da Adler Entertainment.
Data di uscita:29 agosto 2019
Genere:Commedia
Anno:2019
Paese:Italia
Durata:93 min
Distribuzione:Adler Entertainment
Montaggio:Walter Marocchi
Produzione:Indiana Production, Rossofilm, Maremosso con Rai Cinema in associazione con Proxima Milano

Genitori quasi perfetti, il film diretto da Laura Chiossone, segue la storia di Simona (Anna Foglietta), una mamma single quarantenne legata da un amore profondo al suo bambino, Filippo (Nicolò Costa). Si sente però terribilmente inadeguata al ruolo e l’organizzazione della festa per gli otto anni di lui porta a galla tutte le sue insicurezze. Combattuta tra l’assecondare i desideri del figlio e la volontà di proteggerlo dal giudizio altrui, che può essere feroce, Simona arriva al giorno della festa carica di aspettative e di ansia. Quando gli invitati, genitori e figli, affluiscono uno dopo l’altro varcando la soglia di casa, si viene a comporre, uno squarcio di varia umanità. Mentre in soggiorno i bambini giocano, gli adulti in cucina si odiano amabilmente. Fino a quando una inattesa performance di Filippo rompe gli schemi e innesca un effetto domino di azioni e reazioni che porta la festa a deragliare.

PANORAMICA SU GENITORI QUASI PERFETTI:

 

Genitori quasi perfetti è il secondo film lungometraggio di Laura Chiossone, già regista di cortometraggi, videoclip (per Morgan, Marracash, Marlene Kuntz), documentari e di Tra cinque minuti in scena, film che mescola diversi linguaggi. Lo spunto della sua nuova opera è un'esperienza personale, quella di genitore che alle feste di compleanno dei figli deve avere a che fare con persone di milieu e mentalità diverse e di donna alle prese con il mondo contemporaneo, influenzato dai social e soprattutto dalle chat di whatsApp, dove ognuno deve risultare ineccepibile, affabile, aperto e interessante. I personaggi della nostra commedia corale - che, per amarezza, ferocia e alternanza di toni, potremmo paragonare a una buona e vecchia commedia all'italiana - danno infatti il meglio di sé mentre conversano tramite i loro smartphone, ma quando si incontrano, l'amicizia diventa odio profondo e si innescano dinamiche sulle prime divertenti e poi distruttive.

Per la regista e per uno dei protagonisti (Paolo Calabresi), il film è una "commedia dell'arte dei genitori", una recita in cui le mamme e i papà indossano una maschera e utilizzano i figli per acquisire un certo status sociale. Ci sono così i vegani, i sempliciotti e perfino i giocherelloni, e ognuno difende stolidamente le proprie convinzioni e il proprio modus vivendi. E a essere presi in giro in maniera più clamorosa di tutti sono gli intellettuali, che qui si millantano intenditori di François Truffaut e di Nagisa Oshima.

"Dispiegamento" di ego e di nevrosi un po' come Carnage di Roman Polanski, Genitori quasi perfetti vanta un cast di notevole pregio. Accanto a Calabresi, che abbiamo imparato ad amare nella serie Boris, abbiamo apprezzato in Se mi lasci non vale e Bentornato Presidente!, e abbiamo adorato nella trilogia di Smetto quando voglio, recitano infatti Anna Foglietta, Lucia MascinoMarina Rocco ed Elena Radonicich, per fare soltanto alcuni nomi.
Tranne quest'ultima, che si è dedicata perlopiù a film non da ridere (la ricordiamo in Fabrizio De André - Principe Libero), gli altri hanno una certa familiarità con la commedia. Anna Foglietta, che ha da poco vinto il Nastro D'Argento come migliore attrice protagonista per Un giorno all'improvviso di Ciro D'Emilio, ci ha divertiti per esempio in Che vuoi che sia, Perfetti Sconosciuti, Noi e la Giulia, Confusi e felici e Nessuno mi può giudicare, che però sono commedie e non "film comici". Lucia Mascino, che vanta un passato da attrice "seria", ultimamente è passata anche lei dalla parte della leggerezza (con Favola, La prima pietra e Ma cosa ci dice il cervello). Quanto a Marina Rocco, straordinaria pupa del produttore Giancarlo Giannini in Notti Magiche di Paolo Virzì, irresistibile (e buffa) era la sua Stefania Del Fiore nella fiction Tutti pazzi per amore.

 

 

Dal Trailer Ufficiale del Film:

Simona Riva (Anna Foglietta): Grazie Ilaria, ma non dovevate!
Aldo Luini (Paolo Calabresi): Perché noi non mangiamo derivati da animali!
Simona Riva : Non c'è latte, uova e zucchero...no!
Ilaria Luini (Lucia Mascino): No, no, è proprio un torta all'acqua! Poi noi siamo quello che mangiamo, no?!
Simona Riva: Ma infatti vi somiglia!

Sabrina (Marina Rocco): Una mia amica della palestra mi ha chiesto di fargliela a forma a forma di freccia! Tu, Ilaria, come ce l'hai?
Ilaria: Classica
Sabrina: Bella rigogliosa! Vuoi che ti do un'aggiustatina?!

Luisa (Marina Occhionero): Io ho capito che sarà molto, molto difficile fare peggio di quello che avete fatto voi con i vostri figli!

 
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5 è il numero perfetto 5 è il numero perfetto

Post n°15284 pubblicato il 31 Agosto 2019 da Ladridicinema
 

Regista: Igort
Genere: Drammatico
Anno: 2019
Paese: Italia
Durata: 100 min
Data di uscita: 29 agosto 2019
Distribuzione: 01 Distribution
5 è il numero perfetto è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Igort, con Toni Servillo e Valeria Golino. Uscita al cinema il 29 agosto 2019. Durata 100 minuti. Distribuito da 01 Distribution.
Genere:Drammatico
Anno:2019
Regia:Igort
Paese:Italia
Durata:100 min
Distribuzione:01 Distribution
Fotografia:Nicolaj Bruel
Produzione:Propaganda Italia e Jean Vigo Italia e Rai Cinema

TRAMA 5 È IL NUMERO PERFETTO:

 

5 è il numero perfetto, il film diretto da Igort e tratto dalla sua omonima graphic novel di successo, è ambientato in una Napoli degli anni 70, piovosa e notturna.
Il film segue le vicende di Peppino Lo Cicero, interpretato da un irriconoscibile Toni Servillo.
Peppino è un guappo, un sicario di seconda classe della cammorra in pensione, costretto a tornare in pista dopo l'omicidio di suo figlio. Questo avvenimento tragico innesca una serie di azioni e reazioni violente ma è anche la scintilla per cominciare una nuova vita. Ad affiacarlo, troviamo il sanguinario Totò 'O Macellaio (Carlo Buccirosso), amico e complice di un'intera vita e Rita (Valeria Golino), l'amante di sempre.
Il film è un piccolo affresco napoletano nell'Italia anni Settanta ma anche la storia di un'amicizia tradita e di una seconda opportunità e di una rinascita.

 

 

Dopo aver sceneggiato un documentario su Andy Wahrol e i film Last Summer e L'accabadora, Igort porta sullo schermo in prima persona il suo acclamato romanzo grafico 5 è il numero perfetto, pubblicato nel 2002. L'autore ha avuto l'idea del libro quando viveva in Giappone e lavorava per la celebre casa editrice Kodansha, per cui aveva realizzato Yuri, e ha pensato di scrivere una storia italiana, ambientata in una Napoli piovosa degli anni Settanta.
L'idea di trarre un film da questa storia di colpa e vendetta che vede al centro un vecchio camorrista, Peppino Lo Cicero, ma che è raccontata secondo le dinamiche di certo cinema giapponese e di Hong Kong, ha attratto come produttore Marco Muller, altro esperto di cinema asiatico, che per molto tempo è stato coinvolto nel progetto. La regia era stata affidata inizialmente a Egidio Eronico (si parlava addirittura di Lucio Dalla per un ruolo), poi per un periodo avrebbe dovuto dirigerlo Johnnie To. Alla fine, sfumata produzione e progetto, Igort si è rassegnato a firmare la regia del film, cosa che inizialmente non aveva intenzione di fare. Il direttore della fotografia è Nicolai Brüel, che ha curato la splendida fotografia di Dogman di Matteo Garrone, mentre il montaggio è passato da Esmeralda Calabria a Walter Fasano, montatore di Luca Guadagnino, con cui il regista ha dichiarato di avere maggiore affinità.

Igort è il nome d'arte di Igor Tuveri, nato a Cagliari il 26 settembre 1958, pluripremiato sceneggiatore e artista, il cui lavoro è conosciuto e pubblicato in gran parte del mondo, soprattutto in Francia e in Giappone dove ha vissuto e lavorato a lungo.
Ha iniziato giovanissimo collaborando con riviste di fumetti come Linus (di cui è attualmente direttore), Alter, Frigidaire, Métal Hurlant e L'echo des Savannes. Tra le sue passioni la musica, che lo ha portato a incidere anche dei dischi (col gruppo Valvoline, da lui co-fondato, e non solo). Tra le sue influenze cinematografiche cita il regista giapponese Suzuki Seijun, che definisce "una specie di Sergio Leone asiatico".
Personaggio poliedrico, coltissimo e multimediale, negli anni Novanta inizia una lunga collaborazione con la casa editrice giapponese Kodansha e nel 1992 disegna un orologio Swatch, lo Yuri, che diventa lo Swatch dell'anno. Nel 1994 espone le sue opere alla Biennale d'arte di Venezia. Nel 2000 fonda con Carlo Barbieri la Coconino Press, per cui vede la luce proprio 5 è il numero perfetto, che ottiene un successo internazionale, e che diventa una delle case editrici più prestigiose del fumetto in Italia (la lascia nel 2017). Tra i suoi lavori più famosi i Quaderni ucraini, i Quaderni russi e i Quaderni giapponesi. Alla sua opera sono state dedicate numerose mostre.

 

Tratto dall’omonima graphic novel di Igort.
Film presentato in Concorso alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia 2019.

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Ufficiale del Film:

Peppino (Toni Servillo): Totò, so' Peppino! Io ho bisogno di te! È passato tanto tiempo!
Totò (Carlo Buccirosso): È successo qualcosa?
Peppino: 'O figlio mio stanotte è uscito per anna a fatica', non è tornato! Se hanno fatto qualcosa a Nino mio, scateno 'na guerra!

Peppino: Lo sang chiama sang'!

Peppino: Due più due...più uno...cinque, cinque è il numero perfetto! Hai capit' strunz!

 
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The Rider - Il sogno di un cowboy

Post n°15283 pubblicato il 31 Agosto 2019 da Ladridicinema
 

( The Rider )
Regista: Chloé Zhao
Genere: DrammaticoWestern
Anno: 2018
Paese: USA
Durata: 103 min
Data di uscita: 29 agosto 2019
Distribuzione: Wanted Cinema
The Rider - Il sogno di un cowboy è un film di genere drammatico, western del 2018, diretto da Chloé Zhao, con Brady Jandreau e Tim Jandreau. Uscita al cinema il 29 agosto 2019. Durata 103 minuti. Distribuito da Wanted Cinema.
Data di uscita:29 agosto 2019
Genere:Drammatico, Western
Anno:2018
Paese:USA
Durata:103 min
Distribuzione:Wanted Cinema
Sceneggiatura:Chloé Zhao
Montaggio:Alex O'Flinn
Produzione:Caviar, Highwayman Films

TRAMA THE RIDER - IL SOGNO DI UN COWBOY:

 

The Rider, il film diretto da Chloé Zhao, segue la storia di un giovane cowboy, Brady Blackburn (Brady Jandreau), che ha imparato tutto ciò che sa sui cavalli dai suoi genitori, Wayne (Tim Jandreau) e l'ormai defunta Mari, e iniziando a cavalcare sin dalla tenera età. A causa di una caduta da un destriero, Brady ha subito un intervento alla testa, che ha richiesto l'inserimento di una placca di metallo. Tornato a casa nella riserva indiana di Pine Ridge, deve affrontare le terribili conseguenze dell'incidente e il trauma di non poter più gareggiare nei rodei. Questa nuova difficoltà si va ad aggiungere a quelle già presenti in famiglia: sua sorella minore Lilly (Lilly Jandreau) è autistica e il padre è ossessionato dal gioco d'azzardo. Il suo unico punto di riferimento è l'amico Lane (Lane Scott), in riabilitazione intensiva e costretto a ricevere cure h24 dopo un incidente simile a quello di Brady.
Ma un cowboy non può stare a lungo lontano dai suoi cavalli e Brady è determinato a ritornare in sella il prima possibile, nonostante sappia che il rodeo lo esporrebbe a grandi rischi e una seconda caduta potrebbe comportare lesioni con conseguenze gravissime. Brady si ritroverà quindi di fronte a un bivio: dedicarsi alla guarigione e alla sua famiglia o rischiare tutto per fare ciò che meglio rappresenta la sua vita, correre a cavallo.

 

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Voce off: Basta con le cavalcate e con i rodei, se non ti fermi le crisi continueranno a peggiorare

Wayne Blackburn (Tim Jandreau): A volte i sogni non possono realizzarsi

Brady Blackburn (Brady Jandreau): Credo che Dio abbia dato uno scopo a tutti noi, per un cavallo è correre nella prateria, per un cowboy è cavalcare!

 
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