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Messaggi del 24/11/2019

 

L'Ufficiale e la Spia

Post n°15484 pubblicato il 24 Novembre 2019 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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L'Ufficiale e la Spia

Post n°15483 pubblicato il 24 Novembre 2019 da Ladridicinema
 

L'Ufficiale e la Spia

(J'accuse)

Regista: Roman Polanski
Anno: 2019
Paese: Francia
Durata: 126 min
Data di uscita: 21 novembre 2019
Distribuzione: 01 Distribution
L'Ufficiale e la Spia è un film di genere drammatico, thriller, biografico del 2019, diretto da Roman Polanski, con Jean Dujardin e Louis Garrel. Uscita al cinema il 21 novembre 2019. Durata 126 minuti. Distribuito da 01 Distribution.
Data di uscita:21 novembre 2019
Genere:Drammatico, Thriller, Biografico
Anno:2019
Paese:Francia
Durata:126 min
Distribuzione:01 Distribution
Fotografia:Pawel Edelman
Produzione:Canal+, Eliseo Cinema, France 2 (FR2)
TRAMA L'UFFICIALE E LA SPIA

L'Ufficiale e la Spia, il film diretto da Roman Polanski, racconta la storia del Capitano francese Alfred Dreyfus (Louis Garrel), giovane militare di origine ebrea, accusato ingiustamente di alto tradimento e come spia dei tedeschi. Siamo nel 1895, precisamente in gennaio, e nel cortile dell'École Militaire di Parigi l'ufficiale dell'esercito francese, Georges Picquart (Jean Dujardin), assiste alla condanna all'esilio del giovane uomo definito “informatore del nemico”. Dreyfus viene spedito nella remota Isola del Diavolo, al largo della costa della Guyana francese. Completamente solo e tormentato, il capitano trascorre il suo tempo a disperarsi e a scrivere alla moglie, rimasta in Francia.
Dopo l'arresto di Alfred Dreyfus, Picquart viene promosso e messo a capo dell'unità di controspionaggio militare. Durante la carica si rende conto che, nonostante Dreyfus sia stato esiliato, le informazioni segrete francesi giungono ugualmente alle orecchie tedesche. L'ufficiale si convince che il suo collega è stato accusato ingiustamente e che la spia è ancora tra loro. Desideroso di giustizia e di verità, Picquart inizia a indagare per anni, scontrandosi con il suo stesso Paese e con il rischio di compromettere la sua stessa carica militare; mentre il capitano esiliato vive umiliato in prigionia e sottoposto a processi farsa che non mutano la sua situazione.
Il caso Dreyfus è uno dei più grandi scandali giudiziari del XX secolo, che ha diviso la Francia per più di dieci anni tra chi lo riteneva colpevole e chi lo reputava innocente. Lo scrittore Émile Zola prese le difese del giovane capitano ebreo nell'articolo J'accuse, apparso su L'Aurore, dove accusava la Terza Repubblica francese di antisemitismo.

PANORAMICA SU L'UFFICIALE E LA SPIA

 

Questo nuovo film di un maestro del cinema come Roman Polanski racconta la vera storia di un evento che sconvolse la Francia della Belle Epoque, al volgere del XIX secolo, quando nel 1894 un capitano dell'esercito francese, l'ebreo alsaziano Alfred Dreyfus, fu ingiustamente accusato di tradimento e di atti di spionaggio a favore della grande nemica della Francia, la Germania, e condannato.
Dreyfus, però, era innocente, vittima di una coincidenza di fattori che spaziavano da un antisemitismo dilagante, dalla tensione tra i due paesi europei all'indomani della Guerra franco-prussiana e della perdita dell'Alsazia. Solo che per dimostrare la sua innocenza ci vollero anni e anni, e la polemica che imperversava tra dreyfusard e antidreyfusard (ovvero tra i sostenitori, rispettivamente, dell'innocenza e della colpevolezza dell'uomo) ebbe notevolissime conseguenze sulla politica, la società, e la mentalità stessa della Francia dell'epoca e degli anni che seguirono.

Il titolo italiano del film, L'ufficiale e la spia, riprende quello del romanzo storico di Robert Harris da cui Polanski - che già aveva collaborato con lo scrittore inglese ai tempi di L'uomo nell'ombra, adattamento di "The Ghostwriter" - ha tratto il film. Parlando di libri, da citare è anche un altro romanzo storico che, pur trattando di questioni più ampie, tocca anche la vicenda di Dreyfus: "Il cimitero di Praga" di Umberto Eco.
Il titolo originale, invece, è J'accuse: che fu anche il titolo di un famosissimo pamphlet firmato dallo scrittore Émile Zola e pubblicato il 13 gennaio 1898 dal giornale socialista L'Aurore. Si trattava di un infuocato editoriale sotto forma di di lettera aperta al presidente della Repubblica francese Félix Faure, nel quale si voleva denunciare pubblicamente la persecuzione subita da Dreyfus, nonché le irregolarità e gli insabbiamenti avvenuti nel corso della lunga e complessa vicenda processuale successiva alla sua condanna.
La pubblicazione del "J'Accuse", e quella avvenuta il giorno successivo sullo stesso giornale della cosiddetta "Petizione degli intellettuali" a favore di Dreyfus, vengono considerati come il momento di nascita della figura dell'intellettuale moderno, aperto agli eventi sociali e politici che lo circondavano. Tra i firmatari di quella petizione, oltre ovviamente allo stesso Zola e a numerosi artisti e professori universitari, anche il pittore Édouard Manet e scrittori come André Gide e Marcel Proust.

A testimonianza di quanto rilievo ebbe l'affaire Dreyfus, ci sono ben tre cortometraggi del neonato cinema che la raccontano, negli stessi anni in cui si stava svolgendo: uno del 1899, uno del 1902 e uno del 1908. Successivamente al cinema il caso è arrivato nel 1958 con L'affaire Dreyfus, di e con José Ferrer; e poi nel 1991 con Prigionieri dell'onore, diretto da Ken Russell e interpretato da Oliver Reed e Richard Dreyfuss.

 

CRITICA DI L'UFFICIALE E LA SPIA

 

Quello di Polanski è un cinema di un'eleganza pulita e rigorosa, senza facili dimostrazione di bravura e grande attenzione a tutti quei dettagli che fanno la differenza. L'accumulo di personaggi e sottotrame è gestito con abilità e non pregiudica mai la scorrevolezza. Nel raccontare l'affaire Dreyfus, il regista polacco trova modo di elaborare le sue classiche ossessioni tematiche, e di imporre allo stesso tempo all'attenzione del suo spettatore un chiaro atto d'accusa nei confronti di tutti i nuovi maccartismi e le rinnovate cacce alle streghe che affliggono la nostra contemporaneità. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Leggi la recensione completa del Film L'Ufficiale e la Spia.

 

CURIOSITÀ SU L'UFFICIALE E LA SPIA

 

Il film è tratto dal libro di Robert Harris.

Film presentato in Concorso al Festival di Venezia 2019.

Il regista ha voluto girare un film sull'Affare Dreyfus, scoppiato in Francia sul finire del XIX secolo, perché secondo lui la storia di quest'uomo accusato ingiustamente risulta affascinante e soprattutto attuale.

Uno dei problemi per la produzione del film è stata la scelta della lingua con cui girare. Inizialmente i produttori volevano che fosse girato in inglese per ottenere i finanziamenti dei distributori americani, ma Polanski non riusciva proprio a immaginare tutti quei generali francesi parlare in inglese.

 

FRASI CELEBRI DI L'UFFICIALE E LA SPIA

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Voce off: In nome del Popolo francese, il primo Consiglio di guerra del Governo militare di Parigi ha riconosciuto l'imputato Dreyfus Alfred colpevole del reato di alto tradimento!

Georges Picquart (Jean Dujardin): Se scoprissimo che Dreyfus non è il traditore dovremmo agire rapidamente nell'interesse dell'esercito!

Georges Picquart: Qualcuno deve raccontare questa storia, come ufficiale in servizio io non posso dire niente!
Émile Zola (François Damiens): Voi no, ma io sì!

Voce off: Accuso il generale Mercier di essersi reso complice di una delle peggiori iniquità del secolo. Accuso il generale Billot di avere le prove dell'innocenza di Dreyfus e di averle soffocale. Accuso gli esperti calligrafi di aver fatto dei rapporti fraudolenti.

Georges Picquart: Quando una società arriva a tanto, cade in decomposizione!

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI L'UFFICIALE E LA SPIA
AttoreRuolo
Jean Dujardin
Georges Picquart
Louis Garrel
Captain Alfred Dreyfus
Emmanuelle Seigner
Pauline Monnier
Mathieu Amalric
Bertillon
Melvil Poupaud
Maître Labori
Damien Bonnard
Desvernine
Denis Podalydès
Maître Demange
Vincent Grass
generale Billot
Grégory Gadebois
Henry
Wladimir Yordanoff
generale Mercier
Didier Sandre
generale Boisdeffre

 
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Light of My Life

Post n°15482 pubblicato il 24 Novembre 2019 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Light of My Life

Post n°15481 pubblicato il 24 Novembre 2019 da Ladridicinema
 

Light of My Life

Regista: Casey Affleck
Genere: Drammatico
Anno: 2019
Paese: USA
Durata: 119 min
Data di uscita: 21 novembre 2019
Distribuzione: Notorious Pictures
Light of My Life è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Casey Affleck, con Casey Affleck e Anna Pniowsky. Uscita al cinema il 21 novembre 2019. Durata 119 minuti. Distribuito da Notorious Pictures.

Data di uscita:
21 novembre 2019
Genere:Drammatico
Anno:2019
Paese:USA
Durata:119 min
Distribuzione:Notorious Pictures
Sceneggiatura:Casey Affleck
Fotografia:Adam Arkapaw
Musiche:Daniel Hart
Produzione:Black Bear Pictures, Sea Change Media
TRAMA LIGHT OF MY LIFE

 

Light of My Life, il film diretto ed interpretato da Casey Affleck, è un dramma post-apocalittico che segue la storia di un padre (Casey Affleck) che cerca di proteggere la sua giovane figlia di undici anni, Rag (Anna Pniowsky). Siamo in un mondo dove una misteriosa malattia ha ucciso la maggior parte delle donne, sterminando quasi del tutto la popolazione femminile, e reso brutali e senza scrupoli gli altri esseri umani uomini sopravvissuti.
Rag e suo padre cercano di sopravvivere, nascondendosi tra i boschi del Midwest e da occhi umani. Qui tra sterpaglie e folti alberi, la ragazza vive dei frutti della Terra e impara dal genitore i fondamenti dell'etica e della storia, tenendo allenata la sua memoria. Costretta a fingersi un ragazzo ogni volta che incontra altri esseri umani uomini, la piccola riceve anche lezioni paterne di moralità, anche per ricordarle che, a discapito degli eventi e dei travestitemi, sta crescendo come una giovane donna, proprio come la defunta madre (Elisabeth Moss). Nonostante le precauzioni e gli accorgimenti presi, un incontro casuale fa cedere un mattone di quel muro di sicurezza costruito tra loro e quel mondo totalmente privo di logica, mettendo in serio rischio la vita della ragazza...

 

PANORAMICA SU LIGHT OF MY LIFE

 

Light of My Life è un film molto personale per Casey Affleck che l'ha scritto, prodotto, diretto e interpretato. L'attore e regista ha iniziato a concepire questa storia dieci anni fa, ma con l'arrivo dei figli e l'esperienza dell’essere genitore, nel tempo si è modificata e dopo il divorzio dalla moglie ha preso la sua forma definitiva. Per Affleck l'evento catastrofico che dà il via alla vicenda è solo un pretesto per aumentare la posta in gioco nel raccontare il rapporto tra un papà e la sua bambina di 11 anni. Come fa un genitore a capire che non può proteggere sua figlia da ogni pericolo del mondo, ma che il suo compito è prepararla a proteggere se stessa? Come fa un genitore ad avere il coraggio di lasciar andare la propria figlia quando il pericolo è così costante e orribile? Queste erano le domande chiave mentre Affleck delineava la narrazione.

Anche se il titolo è tratto da una frase dell'Andromaca, l'opera teatrale di Euripide, molti film hanno influenzato il regista a livello estetico e stilistico. Senza aver attinto a nessuna fonte d'ispirazione in particolare, il processo narrativo è stato influenzato da molte storie che Affleck ha archiviate nella sua mente e nel suo cuore da sempre. The Elephant Man, Witness - Il testimone e I figli degli uomini sono alcuni titoli di riferimento per lui. Per questo motivo, la storia che il padre racconta alla figlia all'inizio del film è anche la storia su cui la bambina basa la propria indipendenza narrativa.

La distopia del prossimo futuro in cui il film è ambientato si concentra prevalentemente in ambienti rurali, e Affleck voleva conferirgli un tono insolito: paesaggi tranquilli, lunghe riprese e mancanza di frenesia anche nei momenti in cui la tensione è alta o il pericolo è vicino. Per lo stile, l'atmosfera e l'ispirazione, Affleck e il direttore della fotografia Adam Arkapaw hanno rivisto film come I compari di Robert Altman, Paper Moon di Peter Bogdanovich e Ida di Pawel Pawlikowski. Le riprese si sono svolte in British Columbia in un momento in cui la troupe si è imbattuta nella peggiore tempesta di neve che avesse colpito Vancouver in un secolo. Adattandosi rapidamente alla situazione, il team ha identificato velocemente in zona la "casa del bosco" e la "casa della neve" e quella circostanza meteorologica ha finito per agevolare la storia di Light of My Life.

 

CRITICA DI LIGHT OF MY LIFE

 

Alla sua opera seconda dopo il brillante mockumentary I Am Still Here, cronaca dell'anno "folle" del cognato Joaquin Phoenix, Casey Affleck torna alla regia confermando il suo talento. C'è la distopia, c'è il post-apocalittico, c'è un minimalismo mai formalista, ma ci sono soprattutto riflessioni interessanti sulla rapacità e la violenza maschile e ancora di più sulla paternità, e sulla difficoltà di conciliare la voglia e la necessità di proteggere i propri figli, e quelle di riconoscere e accettare l'arrivo del momento in cui i figli bisogna lasciarli andare. Intenso e commovente. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Leggi la recensione completa del Film Light of My Life.

 

CURIOSITÀ SU LIGHT OF MY LIFE

Film d'apertura dell'edizione 2019 di Alice nella Città.

Le riprese del film sono iniziate a gennaio 2017 a Vancouver, nella Columbia Britannica e nei dintorni, e sono durate 34 giorni. In questo periodo la trupe ha dovuto affrontare un clima molto rigido e soprattutto una fortissima tempesta di neve.

Il film è focalizzato molto sul raccontare le storie ai propri figli. Per Affleck, infatti, le storie della buona notte raccontate ai suoi due figli sono state fondamentali per la sceneggiatura.

Nonostante la massiccia dose di fantascienza presente nel film, questa è una storia sull'essere un genitore single, in lutto per la perdita della propria famiglia.

Il titolo del film è tratto da una frase pronunciata da una madre a un figlio nell'opera teatrale "Andromaca" di Euripide.

FRASI CELEBRI DI LIGHT OF MY LIFE

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Rag (Anna Pniowsky): Sono l'unica ragazza della mia specie, non ne ho mai viste altre come me

Rag: Ho la peste?
Papà (Casey Affleck): No, non hai la peste, ma anche se le persone non si ammalano più, non significa che il mondo sia migliore!

Rag: E se ti fanno del male?
Papà: Io non ti lascerò mai, se qualcuno mi fa del male, mi lega, mi accoltella e mi butta in fondo all'oceano...io mi libero, torno su e vengo a cercarti, perché sono tuo padre!

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI LIGHT OF MY LIFE
AttoreRuolo
Casey Affleck
Papà
Anna Pniowsky
Rag
Tom Bower
Tom
Elisabeth Moss
Mamma
Hrothgar Mathews
Calvin
Timothy Webber
Lemmy
Michael Ching
Tagliaboschi
Thelonius Serrell-Freed
Giovane uomo
Jesse James Pierce
aggressore

 
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Aspromonte: La Terra degli Ultimi

Post n°15480 pubblicato il 24 Novembre 2019 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Aspromonte: La Terra degli Ultimi

Post n°15479 pubblicato il 24 Novembre 2019 da Ladridicinema
 

Aspromonte: La Terra degli Ultimi

Genere: Drammatico
Anno: 2019
Paese: Israele
Durata: 89 min
Data di uscita: 21 novembre 2019
Distribuzione: Italian International Film
Aspromonte: La Terra degli Ultimi è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Mimmo Calopresti, con Valeria Bruni Tedeschi e Marcello Fonte. Uscita al cinema il 21 novembre 2019. Durata 89 minuti. Distribuito da Italian International Film.
Data di uscita:21 novembre 2019
Genere:Drammatico
Anno:2019
Paese:Israele
Durata:89 min
Distribuzione:Italian International Film
Fotografia:Stefano Falivene
Produzione:Italian International Film con Rai Cinema
TRAMA ASPROMONTE: LA TERRA DEGLI ULTIMI

 

Aspromonte: La Terra degli Ultimi, il film diretto da Mimmo Calopresti, è ambientato alla fine degli anni '50 ad Africo, un paesino incastrato tra le montagne, nell’Aspromonte calabrese.
La vicenda parte da un fatto di cronaca avventuo negli anni '50, quando a causa dell'inesistenza di una strada di collegamento, una donna muore di parto perchè il dottore non riesce ad arrivare in tempo.
Gli abitanti del piccolo paesino esasperati dall situazione protestano dal sindaco e decidono di costruirsi da soli una strada, tutti sono chiamati a lavorare al proggetto per realizzare l'opera, anche i bambini.
Per la nuova maestra elementare Giulia (Valeria Bruni Tedeschi), che viene dal Nord, è fondamentale insegnare l'italiano nella scuola. Ma per il brigante Don Totò (Sergio Rubini), l'unico a comandare davvero, Africo non può diventare un paese "italiano".

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI ASPROMONTE: LA TERRA DEGLI ULTIMI
AttoreRuolo
Valeria Bruni Tedeschi
Giulia
Marcello Fonte
Ciccio Italia
Sergio Rubini
Don Totò
Marco Leonardi
Cosimo
Romina Mondello
Cicca
Francesco Colella
Peppe
Carlo Marrapodi
Massaro Salvatore

 
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The Report

Post n°15478 pubblicato il 24 Novembre 2019 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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The Report

Post n°15477 pubblicato il 24 Novembre 2019 da Ladridicinema
 

The Report

Regista: Scott Z. Burns
Genere: DrammaticoThriller
Anno: 2019
Paese: USA
Durata: 120 min
Data di uscita: 18 novembre 2019
Distribuzione: Amazon Prime Video
The Report è un film di genere drammatico, thriller del 2019, diretto da Scott Z. Burns, con Adam Driver e Jon Hamm. Uscita al cinema il 18 novembre 2019. Durata 120 minuti. Distribuito da Amazon Prime Video.
Data di uscita:18 novembre 2019
Genere:Drammatico, Thriller
Anno:2019
Paese:USA
Durata:120 min
Distribuzione:Amazon Prime Video
Sceneggiatura:Scott Z. Burns
Fotografia:Eigil Bryld
Montaggio:Greg O'Bryant
Musiche:David Wingo
Produzione:Amazon Studios, Topic Studios, Margin of Error, Unbranded Pictures, Vice Media,
TRAMA THE REPORT

 

The Report, il film di Scott Z. Burns, basato su fatti reali, vede protagonista Daniel J. Jones (Adam Driver), membro del comitato d'investigazione e d'intelligence del Senato degli Stati Uniti, incaricato di far luce sui metodi di prigionia e sugli interrogatori operati della CIA nel periodo che ha seguito i terribili attentati dell'11 Settembre 2001.
Dopo diversi anni di approfondite indagini, Jones scopre l'esistenza di pratiche di tortura immorali e crudeli che la CIA ha cercato a lungo di celare. Ma la pubblicazione di questo dettagliato rapporto, che conterà alla fine più di 500 pagine, sarà molto più complicata del previsto. La Casa Bianca e la CIA impiegheranno tutti gli sforzi possibili per soffocare l'indagine e impedire che queste terribili verità vengano a galla e siano rivelate al pubblico.
Tra quelli che cercheranno di aiutare Jones nella sua indagine - senza però venire meno al loro dovere di difendere le Istituzioni - troviamo la senatrice Dianne Feinstein (Annette Bening), ancora oggi (nel 2019) membro del parlamento americano. Nata nel 1933, La Feinstein è stata anche sindaco della città di San Francisco dal 1978 al 1988, prima donna a ricoprire quel ruolo.

 

PANORAMICA SU THE REPORT

 

Il thriller paranoico, teso e un po' complottista, è stato un genere che ha segnato gli anni 70, basti pensare a gioielli come La conversazione o Tutti gli uomini del presidente. Un cinema in cui l'uomo comune, o il professionista che fa semplicemente il suo lavoro, spesso come giornalista o funzionario del governo, si trova alle prese con le pressioni della grande macchina di potere che governa gli Stati Uniti. Un genere che ama molto, e si vede, anche Scott Z. Burns, regista di The Report. Del resto, basta scorrere la sua filmografia per scoprire che ha scritto thriller di spionaggio come The Bourne Ultimatum e The Informant, ma anche Panama Papers e Contagion. Tutti diretti da Steven Soderbergh (e, salvo uno, con protagonista Matt Damon), di cui è collaboratore abituale, anche come produttore. In questa veste ha legato il suo nome al documentario vincitore dell’Oscar La scomoda verità di Davis Guggenheim, con protagonista l'ex vicepresidente americano Al Gore.

The Report, un teso thriller sul programma segreto di torture portato avanti dalla CIA durante la guerra in Afghanistan, è ispirato alla storia vera del funzionario idealista del Senato, Daniel J. Jones (un convincente Adam Driver), che viene incaricato dal suo capo, la senatrice Feinstein (Annette Bening), di indagare sul Programma di detenzione e interrogatorio creato dalla CIA in seguito all'11 settembre. Le scoperte saranno sensazionali e sarà messa in questione tutta la gestione a livello federale della reazione agli attentati.

Adam Driver, il protagonista, nato nel 1983, è ormai riconosciuto come uno degli attori di maggior talento della sua generazione. Lanciato dalla serie HBO Girls, ha lavorato al cinema in film come Silence di Scorsese, Hungry Hearts di Saverio Costanzo, A proposito di Davis, Lincoln, Storia di un matrimonio, e molti altri, anche se per il grande pubblico, naturalmente, è soprattutto Kylo Ren nella nuova trilogia di Star Wars. La sua prima candidatura all’Oscar (come attore non protagonista) è arrivata per il ruolo del detective Flip Zimmerman in BlacKkKlansman.
Al suo fianco Annette Bening, una delle interpreti più amate a Hollywood fin dagli anni 80. Ha ottenuto una nomination agli Academy Awards, per Rischiose abitudini (1991) come non protagonista, e tre come attrice protagonista: American Beauty, La diva Julia e I ragazzi stanno bene.
Nel cast anche il Jon Hamm di Mad Men, il Michael C. Hall di Dexter, Jennifer Morrison (Dr. House) e Corey Stoll (House of Cards).
The Report è una produzione Amazon Original.

 

CURIOSITÀ SU THE REPORT

 

The Report è stato presentato al Sundance Film Festival 2019, al Toronto International Film Festival 2019 e al London Film Festival 2019.

Il film è disponibile in streaming online su Amazon Prime Video dal 29 novembre 2019.

Dopo aver letto un articolo su Vanity Fair della giornalista Katherine Eban, il cineasta Scott Z. Burns ha avuto l’idea di scrivere, dirigere e produrre The Report, un thriller basato su fatti reali. L’articolo, pubblicato nel 2007, raccontava la storia di come due psicologi, James Mitchell e Bruce Jessen, siano divenuti gli architetti del Programma di “interrogatorio avanzato” della CIA all’indomani dell’11 settembre.

Mentre approfondiva l’argomento, l’attenzione di Burns ha iniziato a spostarsi sul Rapporto relativo al Programma di Detenzione e Interrogatorio presentato al Comitato Ristretto per l’Intelligence del Senato, noto anche come “rapporto sulla tortura”. Con le sue 525 pagine era il riassunto di un fascicolo di ben 6.700 pagine, a tutt’oggi secretato, del controverso programma CIA sugli interrogatori. Durante le sue ricerche, Burns ha notato il nome Daniel J. Jones come principale autore del Rapporto, quindi ha provato a mettersi in contatto con l'uomo.

Il film è stato realizzato utilizzando oltre 120 diverse fonti scritte e ore di interviste con vari esperti delle organizzazioni militari e dei diritti umani.

 

FRASI CELEBRI DI THE REPORT

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Voce off: Se la CIA sapeva che al tortura non funziona, perché ha continuato a usarla?

Daniel Jones (Adam Driver): Dopo l'11 settembre, tutti avevano paura...paura che si ripetesse!

Daniel Jones: Subì il waterboarding 183 volte!

Senatrice Dianne Feinstein (Annette Bening): Se funziona, a che serve farlo183 volte?
Daniel Jones: Magari quando il rapporto uscirà, la gente se ne renderà conto!

Daniel Jones: Dicono di aver salvato delle vite, ma ciò che hanno fatto è stato rende impossibile processare un assassinino di massa! Se ciò che ha subito, venisse fuori in un tribunale, il caso verrebbe chiuso!

Senatrice Dianne Feinstein: Io vorrei che fossimo più del Paese che ha realizzato il rapporto, vorrei che fossimo il Paese che lo ha reso pubblico!

Senatrice Dianne Feinstein: Non lasceremo che il potere esecutivo insabbi i fatti!

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI THE REPORT
AttoreRuolo
Adam Driver
Daniel Jones
Jon Hamm
Denis McDonough
Annette Bening
Senatrice Dianne Feinstein
Ted Levine
John Brennan
Michael C. Hall
Thomas Eastman
Tim Blake Nelson
Raymond Nathan
Guy Boyd
Senatore Saxby Chambliss

 
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