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Monicelli, senza cultura in Italia...
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Messaggi del 17/07/2012
Post n°8226 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
L'attore e regista annuncia una nuova pellicola che sarà corale e parla d'amore 09:28 - Leonardo Pieraccioni annuncia al Giffoni Film Festival il suo prossimo lavoro cinematografico: un film corale scritto con Paolo Genovese, in uscita il prossimo anno. "Lascio decantare per un po' la commedia sentimentale e mi dedico ad una pellicola corale molto divertente che sto scrivendo a quattro mani con Paolo Genovese, già regista di Immaturi", ha affermato l’attore. "Il film inizia dove generalmente finiscono tutte le mie storie.- racconta - Cosa fanno gli innamorati che abbiamo lasciato nell’idillio del lieto fine? Seguiamo le avventure di una coppia dopo 12 anni di matrimonio. So già come sarà la prima scena: due gemelline rosse sedute che mi fissano su un divano”.
“Il cinema oggi è in quarta battuta - ha proseguito Pieraccioni – L’Italia sta passando una vera crisi, è come se alla gente mancasse l’aria, è affannata, preoccupata. Ovvio che in questa situazione la priorità di un padre non è quella di portare tutta la famiglia al cinema. La mancanza di spettatori è un termometro del momento”.
Ospite di Giffoni, l’unica manifestazione di cinema interamente dedicata ai ragazzi, Leonardo Pieraccioni ha concluso “C’è una stanchezza mentale e verbale nei grandi, i ragazzi hanno il cervello più elaborato alle novità. Questi ragazzi dovrebbero sostituire il governo Monti”.
Post n°8225 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
(ANSA) - VENEZIA, 17 LUG - Pierfrancesco Favino e' il presidente della Giuria internazionale della sezione Orizzonti della 69. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (29 agosto - 8 settembre 2012). Il regista indiano Shekhar Kapur presiedera' quella del Premio Venezia Opera Prima ''Luigi De Laurentiis''. In quest'ultima tra i giurati c'e' Isabella Ferrari. La decisione e' stata presa dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.
Post n°8224 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
(ANSA) - ROMA, 17 LUG - YouTube e' diventata una delle piu' grandi piattaforme d'informazione nel mondo: l'argomento piu' ricercato dagli utenti nel 2011 e' stata l'attualita', in particolare il terremoto e lo tsunami in Giappone. Lo rivela uno studio del Pew Research Center che ribadisce che la piattaforma di Google nata nel 2005 ''e' un luogo dove i consumatori possono impostare le proprie informazioni dal menu e guardare ogni volta che vogliono''. Una sorta di tv on demand.
Post n°8223 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
Sabato via 42esima edizione.Ospiti Jessica Alba e Nicholas Cage 12 LUGLIO, 16:43 (ansaMED) - Napoli, 12 LUG - Le anteprime di Madagascar 3 a ''L'era Glaciale 4'', le serate con Nicholas Cage e Jessica Alba, ma soprattrutto uno sguardo alle cinematografie per ragazzi da tutto il mondo, con tre film che raccontano storie del bacino del Mediteraneo. E' la 42esima edizione del Giffoni Film Festival, la rassegna cinematografica per ragazzi piu' conosciuta al mondo, che parte sabato 14 e si chiudera' il 24 luglio nella cittadina in provincia di Salerno, divenuta famosa proprio per la rassegna cinematografica. A legare insieme tutte le iniziative dell'edizione 2012 sara' il tema della ''Felicita''', che da Giffoni attraverso il cinema, ma anche la musica e altre forme d'arte, vuole ''allargarsi a tutto il mondo nel tempo della crisi'', come ha spiegato il fondatore e managing director, Claudio Gubitosi che ha allargato glik orizzonti della manifestazione nonostante i tagli ai contributi pubblici imposti dalla congiuntura economica. Al centro del Festival ci sarannpo pero' sempre i ragazzi, con i film a loro dedicati e che essi stesso giudicheranno: saranno infatti 3.300 i giurati (dai 3 ai 24 anni) che giungeranno a Giffoni da 54 nazioni del mondo e da 160 citta' italiane. Al di la' dell'esperienza cinematografica, per i ragazzi saranno giornate uniche per icnontrare e conoscere coeatanei di diverse culture. E da diverse culture arirvano i film tra cui si segnalano ''A Bottle in the Gaza Sea'', una produzione Francia-Israele-Canada, ''I Cavalli di Dio'', ambientato nella baraccopoli di Sidi Moumen, a Casablanca, e ''Zarafa'', storia delle peripezie di un ragazzino di dieci anni per salvare una giraffa. Tanti gli ospiti, tra cui spicca Jessica Alba che sara' protagonista della serata inaugurale del 14 luglio nella cittadella del Cinema di Giffoni e che agli esordi interpreto' proprio una serie per ragazzi ''Le nuove avventure di Flipper''.
Star di una serie di oggi e' invece Dianna Agron, una delle interpreti della serie Glee che arrivera' a Giffoni il 18 luglio, nella stessa giornata in cui Giffoni ccogliera' l'attore hollywoodiano Nicholas Cage, mentre sabato 21 luglio sara' l'attore francese Jean Reno, a incontrare i giurati e il pubblico nella cittadella del cinema. La rassegna propone anche eventi speciali, a partire dalla Maratona Tim Burton, il 14 luglio alla rassegna dedicata a Francois Truffaut. Da quest'anno, poi, Giffoni assorbe anche il Neapolis Rock Festival, che fino allo scorso anno si svolgeva a Napoli, e presentera' i concerti di interpreti come Patti Smith, Pino Daniele, Caparezza e Capone & Bungtbangt. Molto attese le anteprime: il 22 luglio sara' proiettato L'Era Glaciale 4: continenti alla deriva in 3D'', con lo scoiattolo Scrat, il bradipo Sid e i loro amici sono protagonisti di una nuova avventura che sara' poi da settembre in tutti i cinema. Il 15 luglio sara' invece la volta di ''Madagascar 3-Ricercati in Europa'', il terzo capitolo del franchise Dreamworks, già passato fuori concorso a Cannes, e nelle sale dal 22 agosto. Tra le molte attivita' collaterali rivolte alle giovani giurie ci sara' l'appuntamento con ''GNAM'', il programma di comunicazione e sensibilizzazione sulla corretta alimentazione, promosso dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania con laboratori, proiezioni e discussioni tematiche sulla corretta alimentazione e sulla valorizzazione della dieta mediterranea.
Post n°8222 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
di Andrea Riscassi Un’altra svolta, che svolta non sembra essere, nelle indagini sull’omicidio di Anna Politkovskaja, la giornalista russa assassinata a Mosca 6 anni fa. Dopo un primo processo finito nel nulla le autorità hanno dapprima arrestato e ora incriminato quello che ritengono possa essere l’organizzatore dell’assassinio: Dmitry Pavlyuchenko, ex ufficiale della polizia in pensione. Non è una pista nuova questa che segue la giustizia russa. Su questo cammino, il regime si è già avviato anni fa. Senza esito. Questa la ricostruzione degli investigatori. A eseguire l’omicidio, un piccolo gruppo che ha individuato la casa, seguito e alla fine ucciso – il 7 ottobre del 2006, con una Makarov, la più importante giornalista russa (ovviamente avversa alla Russia di Putin). Un gruppo che avrebbe agito senza un motivo apparente e senza che sia stato mai individuato (o cercato) il mandante di questo omicidio. Politico. In primo grado i giudici hanno smontato passo a passo la lacunosa inchiesta mandando assolti tutti gli imputati. Poi indagini azzerate. Con l’arresto del terzo fratello ceceno (che era latitante durante il processo) Rustam Mahkmudov, che ora si immagina possa essere stato l’esecutore materiale. Gli altri due fratelli erano però stati assolti, anche grazie alla prova del Dna. Ora un nuovo imputato, quel Pavlyuchenko che al processo era già stato coinvolto ma come testimone (ma i legali dei figli di Anna ritenevano dovesse essere già presente come imputato). Lì aveva dichiarato che l’imputato Serghei Khadzhikurbanov, ex funzionario di polizia, gli aveva detto di “avere a che fare col mondo della stampa”. Anche Khadzhikurbanov è stato comunque assolto in primo grado. Ora lo stesso Pavlyuchenko, che molti a Mosca immaginino faccia parte dei servizi segreti (Kgb, o come si chiamano adesso) è stato arrestato e ora formalmente accusato di essere l’organizzatore dell’omicidio. Una tipica vicenda alla russa, con i personaggi delle Matrioske che si aprono una dietro l’altra svelando sempre nuovi personaggi (che si somigliano un po’ tutti). Chissà quando qualcuno cercherà davvero di capire chi, all’interno della Matrioska, è il personaggio più piccolo, quello più importante, quello che ha dato inizio al tutto. www.andreariscassi.it 16 luglio 2012
Post n°8221 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
di Ennio Remondino Panico interno: che faranno Monti-Tarantola e Gubitosi-Fornero alla vecchia radiotivu trita soldi? E dove sono i soldi e gli sprechi da tagliare. Sotto a chi tocca. Primo giorno di scuola. Comprendo lo sconcerto e la sensazione di insicurezza dei tanti, forse troppi, ex colleghi della Rai. Questa volta sono sbarcati i marziani. Quelli veri, più o meno come fu nei tempi lontani dei “Professori”. Non solo arrivano da un altro pianeta, ma pare abbiano anche un “Mission” precisa da parte del governo. Riportare la Rai alle regole di corretta gestione aziendale e dell’efficienza per produrre cultura e informazione di servizio pubblico. Il dubbio personale sui due assaltatori è se siano matti o soltanto inconsapevoli della portata della sfida. L’assaggio di Monti per l’Italia non rassicura. Malato grave, medicina molto amara. E non è ancora finita. Se lo stesso varrà anche per la Rai, il ministro Fornero rischia di apparire uno zuccherino senza che in Rai si sia mai affacciato un Landini. Del resto, se vale la regola del governo nazionale, ad ognuno la sua parte. Se è morta la concertazione, figurati la cogestione politica e sindacale invalsa sino ad oggi. Assaggio zuccherino. Comunque, per la cronaca spicciola, la dottoressa Anna Maria Tarantola, neo Presidente, s’è presentata come previsto di buon ora. Risulta persona affabile ed estremamente cortese. Tailleur nero, parrucchiere un po’ meno estroso e con miglior risultato di quello di Lorenza Lei, e strette di mano a tutti nel suo giro per i diversi piani e per i diversi settori strategici. Col rischio che si ricordi pure i nomi. Diretta nell’approccio come la Merkel, e più simpatica di Elsa Fornero. Più come Monti a cui, caricature a parte, la Presidente somiglia pure di viso. Viene subito da immaginare lo stesso aplomb quando lui, Monti, annuncia altri tagli e sacrifici. Per la Rai siamo ancora alla pretattica: nuovo allenatore, nuovo preparatore atletico e squadra forse troppo datata. E anche qui, idea personale, non ci sarà Totti che tenga. O giochi e ti prepari, oppure panchina o cessione. Coi prepensionamenti incentivati, molte partenza possibili in vista. O sottoscala. Mission impossible. Ma vediamo cosa dovrà presto scoprire la Presidente Tarantola e, da domani, il neo direttore Luigi Gubitosi. Intanto venire a capo non soltanto dell’astrusa organizzazione interna (altro che giretto mattutino per i piani di Viale Mazzini), ma i numeri veri. Per questo -puro spirito di servizio e di malignità- segnaliamo di seguito alcune incongruenze così come appaiono a noi neofiti di finanza. Anno 2007, direttore generale Claudio Cappon. Titolo giornalistico: «Alla Rai o si cambia o tagli». Poi si sa che, caduto il breve governo Prodi, anche in Rai arriva la finanza creativa alla Tremonti. Nel 2010, Mauro Masi, neo direttore generale della Rai annuncia con clamore il rosso di 118 milioni di euro previsto. «Un successo insperato, a fronte di un tendenziale di -245 milioni». Come festeggiare una sconfitta rispetto ad una batosta. Quelli erano numeri scritti sul “Piano industriale”. Lorenza Lei non ha avuto il tempo che di farci vaghe promesse.. L’elasticità dei numeri. Torniamo all’ex dg (per due volte), Claudio Cappon. «Alla Rai occorre un radicale cambiamento, puntando sul risanamento». La cura proposta si basava allora sulla razionalizzazione del capitale investito e degli assetti. «Non si ipotizzano tagli del personale regolarmente assunto, ma per puntare all’equilibrio dei conti si sceglie la strada degli incentivi ai prepensionamenti e un taglio drastico ai nuovi contratti a termine, accusati di portare l’azienda radiotelevisiva pubblica a una serie di cause legali per l’assunzione dei lavoratori precari». La Rai, disse allora Cappon, «rischia di registrare perdite per 494 milioni di euro nei prossimi tre esercizi, con la conseguenza che a quel punto non si potrà evitare quanto sta avvenendo in Gran Bretagna e Spagna » e cioè saranno necessari forti tagli anche all’occupazione. Con gli interventi previsti dal piano la Rai, in rosso nel 2007 e 2008, doveva tornare all’ attivo nel 2009 e 2010. Finanza creativa Masi. Austerità e deficit ridotto anche per lo sprecone Mauro Masi che si presenta nel 2010 come tagliatore di teste. «Un piano industriale severo e impegnativo. Un migliaio di dipendenti da «incentivare in uscita». Massimo ricorso alle risorse interne, tagli ai costi esterni. Riassorbimento di alcune società esterne con conseguente scioglimento di consigli di amministrazione. «Drastica monitorizzazione sugli sprechi. Richiesta al governo per battere l’evasione del canone Rai, che nel 2009 è costato alla Rai quasi 400 milioni di euro». Applausi rispetto alle previsioni dell’ottobre 2009: 275 milioni di deficit a fine 2010, altri -100 milioni nel 2011 e 2012 per un totale di -600 milioni nel periodo 2009-2012. Risultati? Rosso di 118 milioni di euro nel 2010. «Un successo insperato, a fronte di una tendenziale di -245 milioni». In realtà, spiegano altri, «La Rai è affogata dai debiti verso società terze», sui 600 milioni di buco. Dopo Bellimbusto arriva Lei. A fine 2011 scatta il Piano di Emergenza: tagli per 94,8 milioni di euro. Sono tempi di crisi anche per la tv pubblica, gravata da milioni di debiti. E sono tempi di tagli. Dalla vendita delle torri di trasmissione, fino al taglio delle redazioni estere, dalla cessione degli immobili al risparmio sui diritti tv del calcio. I primi ad essere colpiti sono i poco utilizzati corrispondenti esteri. «Ogni servizio delle reti di Stato richiede l’impiego di producer, montatore, operatore, a volte anche di addetto alle luci e fonico». Fine. Chiusure tagli. I superstiti e gli inviati rimasti, si appoggeranno alle strutture di un’agenzia estera di informazione che fornirà loro gli strumenti di lavoro. Anche Rai International, che cala dai 24 milioni del 2010 a soli 6,1 milioni del 2012 di finanziamento dalla Presidenza del Consiglio, chiude. Con televideo finiranno a Rai News 24 e Televideo creando «un polo all news» forte di 191 cronisti. Un anno e stanno ancora litigando. Vendere l’invendibile. Il piano prevede pure la cessione di Rai Way, o almeno di una sua parte. La Rai è proprietaria di 1.515 terreni dove sono piantati i tralicci delle antenne di trasmissione tv. «Cessione delle sole strutture passive»: terreni e tralicci, appunto. Mentre la tv di Stato resterà titolare delle risorse “intelligenti” (antenne, pianificazione della rete, distribuzione del segnale). Il beneficio è stimato in 10 milioni, quello finanziario addirittura in 400-450 milioni. Ma stanno scorrendo i 16 mesi per arrivare «ad una gara pubblica europea». Duro colpo anche allo sport. Non sarà rinnovato il contratto con la Lega Calcio per il triennio 2012-2015. La Rai si limiterà a comprare, per la Serie A, i diritti delle azioni salienti delle partite. Diritti tv low cost, di quelli che si possono utilizzare a tarda sera. Finirà infine a fornitori privati il 70% delle riprese esterne per lo sport e, in generale, per l’intera programmazione. Lesina sugli inviati ma con tante eccezioni. Tra bingo e roulette russa. Numeri sparati a casaccio con giochi di prestigio che riescono a fare diventare bilanci in pareggio anche con molte centinaia di milioni di debito bancario. Ora forse occorre tornare all’aritmetica come scienza esatta. Tagli sì, ma anche accorpamenti. Numero delle reti generaliste compatibili col digitale che ha decuplicato le offerte, numero dei telegiornali fotocopia, numero di redazioni, inviati, corrispondenti ad inseguire la stessa notizia salvo gli ammorbidimenti o gli irrigidimenti di parte pretesi da direttori che hanno editori di riferimento estranei all’azienda. La lottizzazione, per dirla in maniera meno etica ma più sostanziale, è un lusso (o una vergogna) che non possiamo più permetterci. Quindi, o basta, e subito, o sarà crac. E non ci saranno movimenti democratici di piazza per salvare un’azienda che non è stata in grado di risanarsi dalle sue vergogne. Non tutte per colpa e lascito politico. Confessiamolo in tanti. Confiteor. * www.globalist.it 16 luglio 2012
Post n°8220 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
di Ciro Pellegrino È al secondo atto la vicenda giudiziaria che vede protagonista Arnaldo Capezzuto, giornalista napoletano e sul banco degli imputati Luigi Giuliano e Carmela De Rosa, genitori diSalvatore, assassino della piccolaAnnalisa Durante… la 14enne del rione Forcella uccisa nel 2004 durante una sparatoria. All’epoca dei fatti Capezzuto era redattore del quotidiano Napolipiù e del processo Durante scrisse fin dall’inizio, riportando numerose notizie esclusive sulle pressioni fatte ai testimoni dell’omicidio. Per questo fu minacciato e intimidito. Denunciò puntualmente il tutto, le indagini ritennero responsabili i due coniugi e nel 2009 il Tribunale condannò Giuliano e la moglie a due anni e sei mesi di reclusione per violenza privata, riconoscendo al giornalista oggi 41enne un risarcimento danni di 10mila euro. Per la prima volta in Italia schierato al fianco del cronista in tribunale, anche l’Ordine dei Giornalisti della Campania guidato da Ottavio Lucarelli: l’Odg, costituito parte civile, ottenne un risarcimento di 25mila euro. Ora, dunque, il secondo atto: la prima udienza del processo d’Appello c’è stata a giugno, ma si è trattato solo di una formalità di pochi minuti, non erano presenti nemmeno gli imputati. La prossima, invece, è prevista il 3 ottobre. Anche in questo caso il giudice ha accettato la costituzione di parte civile del giornalista minacciato, difeso dall’avvocatoCesare Amodio, e dell’Ordine dei giornalisti della Campania, rappresentato dal presidente dell’Ordine degli avvocati della Campania Francesco Caia e dall’avvocato Pino Vitiello. Si sa, questo mestiere per chi lo interpreta in un certo modo, è ricco di soddisfazioni ma anche di problemi. E così a distanza di anni, durante una recente audizione della commissione parlamentare antimafia, Capezzuto è stato ascoltato proprio sulle difficoltà connesse al mestiere di cronista in determinati contesti. Ironia della sorte, qualche giorno dopo l’audizione per il cronista – che è tra i 9 autori del libro “Il Casalese”, oggetto di una pesante azione giudiziaria da parte dei parenti del parlamentare Pdl Nicola Cosentino – è arrivato un altro annuncio di querela, stavolta a mezzo stampa. A minacciare l’azione legale un assessore della giunta comunale di Luigi de Magistris, Bernardino Tuccillo, responsabile del Patrimonio. Nel mirino, un articolo apparso sul periodico web diretto da Capezzuto, “La Domenica Settimanale”, incentrato sui rapporti tra la società di gestione immobiliare Romeo e l’amministrazione comunale partenopea. L’assessore si è spinto nell’annunciare azione legale anche nei confronti di un’altra persona, colpevole di aver «ripubblicato l’articolo incriminato sulla propria bacheca Facebook». 16 luglio 2012
Post n°8219 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
di Roberto Natale Sul suo blog Beppe Grillo torna ad attaccare il finanziamento pubblico all’editoria, dopo il decreto legge approvato la settimana scorsa in via definitiva dalla Camera. E lo fa con il consueto ‘stile’ sprezzante e offensivo…‘I giornali, megafono dei partiti, potranno continuare a raccontare le loro balle quotidiane grazie ai contribuenti che pagano le tasse per mantenerli in vita. Senza i finanziamenti pubblici i giornalai assistiti dovrebbero trovarsi un vero lavoro e, cosa più importante, in Italia non si sentirebbe più (o molto meno) il puzzo della menzogna’. Come è ovvio, la Fnsi non ne condivide una parola, e non solo per il fatto che il sindacato rappresenta coloro che “dovrebbero trovarsi un vero lavoro”. La cosa sorprendente è che Grillo – che pure vive nel Paese della più straordinaria concentrazione di potere mediatico dell’Occidente – si comporta come se in Italia il mitico “mercato” funzionasse alla perfezione, e dunque meritasse di essere arbitro della vita e della morte dei giornali. Comunichiamo a Grillo che il conflitto di interessi non si è dissolto dopo che Berlusconi è uscito da Palazzo Chigi, e che tanta parte della grande editoria “non assistita” vive grazie al supporto di poteri economico-finanziari che i giornali sostenuti dal finanziamento pubblico non hanno e non vogliono avere. Se morissero queste voci (di partiti, associazioni, minoranze linguistiche, volontariato, cooperative), l’aria del pluralismo italiano sarebbe ancora meno respirabile. Il problema vero è che i fondi sono diventati così esigui da esaudire di fatto gli auspici di Grillo. Eppure basterebbe l’equivalente del costo di pochi bulloni degli aerei F35 per garantire vita dignitosa a questi giornali. Potremmo avere qualche voce in più e qualche aereo da guerra in meno. Cosa ne pensa Grillo? 16 luglio 2012
Post n°8218 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
Un esposto contro il piano industriale di Cinecittà Studios è stato presentato oggi alla Procura di Roma dal senatore Stefano Pedica (Idv) e da un gruppo di lavoratori, questi ultimi riuniti in presidio permanente da alcuni giorni. davanti ai cancelli di via Tuscolana. "Sappiamo - ha dichiarato Pedica all'Ansa - che il piano, annunciato solo in conferenza stampa dall'Ieg (Italian Entertainment Group proprietaria), prevede oltre alla realizzazione di un teatro di posa anche la costruzione nello stesso complesso immobiliare di un albergo, di due piscine e di un parcheggio sotterraneo da 6000 posti. Se questo è il piano di rilancio di Cinecittà c'èda preoccuparsi". Pedica ha infine annunciato una raccolta di firme da presentare al Capo dello Stato per chiedere il riconoscimento di Cinecittà nel patrimonio dell'Unesco.
Post n°8217 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
Al Festival di Giffoni sfilano tre giovani attori protagonisti della televisione italiana Roberto Farnesi, Giorgia Wurth e l'ucraina Anna Safroncik per incontrare la giovanissima platea dei giurati. Dopo averli visti recitare insieme nella serie Tv Le tre rose di Eva andata in onda per Canale 5 con la regia di Raffele Mertes e Vincenzo Verdecchi, i tre sono impegnati nell'immediato futuro in diversi progetti come l'uscita ad ottobre del film Oggetti smarriti di Giorgio Molteni in cui Farnesi è Guido, un quarantenne distratto dal suo egoismo tanto da smarrire la figlia di otto anni dopo che l'ex moglie Silvia, interpretata da Giorgia Wurth, gliel'affida per una sera. Film già presentato lo scorso anno al festival di Giffoni nella sezione +18 ma che nel frattempo non aveva trovato una sua distribuzione nazionale. La Wurth è anche la protagonista insieme a Luca Ward, Enrico Silvestrin, Daniel Mc Vicar del nuovo film commedia di Pino Insegno Una notte agli Studios girato in 3D, in uscita il prossimo inverno. La Sofroncik invece è la protagonista della nuova serie tv Il commissario Nardone diretta da Fabrizio Costa in onda il prossimo inverno su Canale 5. Sulla tv italiana generalista, che ha fatto la loro fortuna, i tre hanno indicato come cause principali della sua crisi la mancanza di idee, di autori e artisti non all'altezza di quelli del passato e l'intrusione della politica. In particolare la Wurth ha sottolineato l'importanza e la vivacità delle televisioni piccole, che pur con pochi mezzi riescono a realizzare buone idee, meno condizionate dall'auditel e dalle imposizioni dall'alto.
Post n°8216 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
Il Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera, ha definito la Giuria internazionale della sezione Orizzonti della 69. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (29 agosto - 8 settembre 2012). Le personalità chiamate a farne parte della Giuria internazionale della sezione Orizzonti, presieduta dall'attore italiano Pierfrancesco Favino, sono: la direttrice del Museo del Cinema di Amsterdam Sandra den Hamer, già direttrice del Festival di Rotterdam dal 2000 al 2004, la video artista inglese di origini bengalesi Runa Islam, protagonista alla Biennale Arte 2005 e candidata al Turner Prize 2008, il produttore statunitense Jason Kliot, la regista e attrice libanese Nadine Labaki, che con soli due film (Caramel e E ora dove andiamo?) è riuscita a imporsi sul palcoscenico internazionale ottenendo numerosi premi nei più importanti festival internazionali. Ci sono inoltre il regista macedone trapiantato a New York Milcho Manchevski, Leone d'oro nel 1994 conPrima della pioggia e autore di Dust, film di apertura della Mostra di Venezia 2001 e il regista iraniano Amir Naderi (che vive e lavora in esilio a New York da oltre due decenni), già protagonista di Orizzonti nel 2011 con Cut. La Giuria assegnerà senza possibilità di ex aequo - tre Premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio. Sono stati inoltre definiti i componenti della Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis". Presieduta dal regista e produttore indiano Shekhar Kapur (Elizabeth, Le quattro piume), la giuria è composta dal critico e studioso cinematografico franco-ellenico Michel Demopoulos, Direttore del Festival di Salonicco per 14 anni, l'attrice italiana Isabella Ferrari, Coppa Volpi a Venezia nel 1995 per Romanzo di un giovane povero di Ettore Scola, lo sceneggiatore e regista statunitense Matt Reeves, uno degli artefici del rinnovamento dei meccanismi televisivi americani degli ultimi 20 anni, creatore assieme a J.J. Abrams della serie tv Felicity e regista di Cloverfield (2007) e Blood Story (Let Me In, 2010), il produttore discografico e disc jockey francese Bob Sinclar, protagonista della scena dance ed elettronica mondiale e star indiscussa della consolle.
La Giuria assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere prime di lungometraggio nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni autonome e parallele), il Leone del Futuro, e 100.000 USD messi a disposizione da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.
Post n°8215 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
In breve. Sabina Guzzanti ha torto, marcio. Se la girandola dell’antagonismo italiano non avesse abdicato alla capacità di giudizio critico delle sue Star, si sarebbe resa conto all’istante che ciò che ha fatto la Guzzanti nella sua ‘satira’ sulla Carfagna è ignobile. Poiché è questo: una donna ha detto di un’altra donna e al cospetto dell’intero Paese che essa è una pompinara di nessun altro valore, la cui carriera si è costruita in ginocchio sotto la scrivania di un potente. E ciò senza addurre uno straccio di prova. Nulla. Lo ripeto: non è stato uno sfogo di un momento d’ira urlato in un bar, al cospetto di 7 persone (comunque riprovevole). Ma di frontea tutta l’Italia. Senza produrre uno straccio di prova. E’ semplicemente orribile. Basta avere una frazione di sensibilità rimasta per immaginare cosa può provare una donna trascinata in tal modo alla gogna nazionale. Una donna. E senza uno straccio di prova. L’uscita della Guzzanti trasuda livore, il peggior sentimento che può animare una protesta. E soprattutto, la Guzzanti è un’ipocrita. Nel mondo delle ‘belle anime’ antagoniste italiane la pratica di elevare a posizioni di rilievo le donne che ‘ladanno’ è quotidiana, e fra gli eccellenti in questo ci sono alcuni dei nomi tanto cari alla comica romana. Ma non li menzionerà mai. Peggio. Nel mondo delle ‘belle anime’ antagoniste italiane vige una pratica immensamente più odiosa dell’avanzamento per gentile concessione dei propri genitali. E’ l’avanzamento per messa a tacere della propria coscienza critica, della morale più elementare. In questo sito l’ho documentato eloquentemente. Mala Guzzanti non ne parla. Ciò che la Guzzanti poteva, doveva fare, era di attendere la pubblicazione di una qualsivoglia prova delle prestazioni orali-in cambio di dicastero della Carfagna, poi, e solo poi, commentarle.Senza prove, facendosi forti di un campato per aria ‘io lo so’, non si fa nulla, si tace. Non si mette alla gogna più devastante un’altra donna. Senza uno straccio di prova. E se la Guzzanti leprove le aveva, doveva esibirle, o rivelare la fonte autorevole, citare chi gliele aveva svelate da una posizione di conoscenza certa. Nulla di questo ha fatto, con spiccata tendenza all’omertà. Perché? Perché le prove non le ha. Lo ha confermato il suo pari Marco Travaglio in un editoriale su OGGI del 22/10/2008, pag.15. Ora, per comprendere la pochezza civica e morale cui questo sgangherato Antisistema ha trascinato la nostra 'paladina' della giustizia a mezzo satira e i suoi celebri soci, basta immaginare la stessa cosa invertendo gli attori. Fate la prova, prendete un Filippo Facci, a tutta pagina sul Giornale, che senza uno straccio di prova parla di carriera-in cambio di su la gonna coinvolgendo... che so, un Michele Santoro e mettiamoci, che so, una SimonettaMartone (la ricordate?) o una Borromeo. Senza una singola prova esibita. Ecco, immaginate. Cosa avrebbero urlato Grillo, Travaglio o la stessa Guzzanti? Immaginate. E rispondendo alla domanda di chi si chiede "ma come c'è arrivata la Carfagna dov'è?", cui Sabina Guzzanti ha dato la risposta in oggetto, vorrei aggiungere questo: il motivo per cui la Carfagna sta lì non mi interessa. Quella donna è solo un ingranaggio minore di una grande macchina, comandata NON da Berlusconi, ma da poteri ben più antichi e forti. Ella è un'irrilevante comparsa di un disegno chiarissimo: distruggere il bene comune e il senso di comunità degli esseri umani, per sempre, e imporre il privato individuale in ogni aspetto del vivere umano. Fine. E' quel disegno che ci deve interessare, che ci deve accendere, far ribellare in massa, non la sua comparsa numero 20.342. Chissenefrega. Sabina Guzzanti ci fa perdere tempo dietro un'irrilevanza da quattro soldi bucati, mentre intanto il vero Potere ci fotte tutti.
Post n°8214 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
I dipendenti hanno atteso Alemanno davanti all'hotel Residenza di Ripetta e ottenuto l'incontro per poter discutere del piano di rilancio degli stabilimenti cinematografici, osteggiato con un'occupazione che va avanti da quasi due settimane. Intanto il senatore Pedica (Idv) ha presentato un esposto in Procura contro il piano industriale, mentre la Pisana tace. Secondo l'assessore Santini "Cinecittà non è di competenza della Regione" DI M. GRECO Alcuni lavoratori di Cinecittà hanno atteso il sindaco Alemanno davanti all'hotel Residenza di Ripetta, dove il primo cittadino ha partecipato alla presentazione del nuovo gruppo consiliare 'Identità Cristiana'. I manifestanti, da giorni accampati con le tende davanti agli storici Studios di via Tuscolana per difendere i loro posti di lavoro e gli stessi teatri di posa dal piano industriale di Luigi Abete - che prevede la cementificazione del sito con la realizzazione di centro fitness, albergo e un megaparcheggio - hanno chiesto e ottenuto un incontro, giovedì prossimo, con il sindaco Alemanno e il presidente di Cinecittà spa Abete per poter discutere del piano di rilancio degli stabilimenti cinematografici. Dunque finalmente si sblocca una situazione di non-comunicazione tra l'azienda e i suoi lavoratori, in lotta da settimane per la difesa della "fabbrica dei sogni" con un sostegno crescente dell'opinione pubblica, di alcuni importanti cineasti europei e di parte della politica locale. A due mesi dall'inizio della mobilitazione, Alemanno, il sindaco di Roma, avrà un ruolo nella vertenza che ha come oggetto il più importante e simbolico patrimonio cinematografico e culturale della città, nonché del Paese, per il quale anche all'estero stanno fioccando allarmi e appelli. E mentre su Variety, la "bibbia" americana" del cinema, e su quotidiani come Le Monde e Le Figaro escono articoli che danno voce a registi transalpini indignati per il rischio di perdere la Hollywood sul Tevere, l'assessore alla Cultura della Regione Lazio Fabiana Santini, fa sapere tramite il suo ufficio stampa che non risponde alle domande di Paese Sera in merito perché "Cinecittà non è di competenza della Regione". L'ESPOSTO IN PROCURA - Intanto il senatore dell'Idv Stefano Pedica ha presentato ieri, insieme a un gruppo di lavoratori, un esposto alla Procura di Roma contro il piano industriale di Cinecittà Studios. "Sappiamo - ha detto il senatore - che il piano, annunciato solo in conferenza stampa dall'Ieg (Italian Entertainment Group proprietaria), prevede oltre alla realizzazione di un teatro di posa anche la costruzione nello stesso complesso immobiliare di un albergo, di due piscine e di un parcheggio sotterraneo da 6000 posti. Se questo è il piano di rilancio di Cinecittà c'è da preoccuparsi". Pedica ha poi annunciato una raccolta di firme da presentare al Capo dello Stato per chiedere il riconoscimento di Cinecittà nel patrimonio dell'Unesco.
Post n°8213 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
Da Avantionline.it
Mobilisation pour sauver Cinecittà. Qualche giorno fa l’annuncio: l’Italian Entertainment Group, la holding che dal 2008 controlla Cinecittà Studios e partecipata da Luigi Abete, Diego e Andrea Della Valle, Aurelio De Laurentiis e dalla famiglia Haggiag, una volta per tutte avrebbe deciso di riorganizzare l’area dove sorge Cinecittà che, romanticamente, veniva chiamata “la fabbrica dei sogni”. Da un lato sarebbe previsto lo «smantellamento delle attività cinematografiche, dall’altro la costruzione di alberghi e “centri benessere” avviando così quel processo di cementificazione e sfruttamento dell’area che alcuni dei più importanti imprenditori edili della regione meditano da tempo», come si legge in una nota dell’Anac, l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici. Nei giorni scorsi ad appellarsi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti, sono stati una serie di registi, appassionati e normali cittadini. L’allarme, diffuso per primo dal cineasta Ettore Scola, ha richiamato un gran numero di supporters, soprattutto d’Oltralpe. IL PARTERRE ITALIANO - In Italia l’appello ha trovato subito una grande partecipazione da parte di tutti i cinéastes européens ovvero i colleghi europei del regista. Tra i registi italiani si legge la partecipazione di primi firmatari quali Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Costantinos Costa Gavras, Ugo Gregoretti, Ken Loach, Citto Maselli, Franco Nero, Vanessa Redgrave, Pasquale Scimeca, Ettore Scola, Bertrand Tavernier, Giuseppe Tornatore. LA PRIMA FIRMA E’ DI HAZANAVICIUS, REGISTA DI “THE ARTIST” – In Francia l’Arp (société civile des auteurs – réalisateurs – producteurs) ha promosso la petizione online che andrà a rinforzare il gran numero di voci contrarie, e famose, che si stanno levando come un coro contro la speculazione che starebbe turbando uno dei luoghi più importanti del patrimonio culturale italiano. La prima firma francese alla petizione è quella del regista Michel Hazanavicius, recentemente premiato alla notte degli Oscar per aver scritto e diretto il filmThe Artist, il secondo regista francese a “metterci la faccia” è Claude Lelouch, autore di capolavori come Un uomo e una donna o della versione cinematografica dei Miserabili di Victor Hugo e Olivier Nakache regista del film Quasi amici che quest’inverno ha riscosso un grande successo. “NEMMENO CON BERLUSCONI SI ERA OSATO TANTO” – I registi francesi non ci stanno e, dal sito dell’Arp, commentano: «I registi europei sono scioccati nello scoprire che gli studi di Cinecittà, la “Mecca” del patrimonio cinematografico mondiale, siano in pericolo per motivi speculativi e vergognosamente trattati con poco riguardo alla stregua di un parcheggio o di un supermercato. È così urgente distruggere questo luogo inseparabile dai film di Fellini, Visconti, Comencini, Lattuada, tra gli altri, per costruire un centro fitness? “Perdere peso” a scapito del patrimonio e della cultura: neanche sotto Berlusconi non si era osato tanto». CINECITTA’ WORLD: CASTEL ROMANO DIVENTERA’ UN LUNA PARK - L’appello che si leva dall’Arp richiede l’intervento delle autorità europee di “agire rapidamente e responsabilmente” per proteggere Cinecittà che, secondo i progetti di Cinecittà Spa nella sede di Castel Romano, diventerà un parco divertimenti dal nome Cinecittà World, per il cui progetto è nata una società ad hoc, la Cinecittà Parchi Spa, operativa da vari mesi, pretendendo di realizzare il primo e più grande parco a tema in Italia dedicato al cinema e che sarebbe già inserito dal Comune di Roma nelle priorità del II° Polo Turistico della Capitale. E proprio a Castel Romano, Aurelio de Laurentis porterà il mega luna park in collaborazione con i suoi soci: Luigi Abete, Della Valle e la famiglia Haggiag. PD, IDV E SEL: NASCE UN COMITATO AD HOC PER CINECITTA’ – Intanto anche il mondo politico italiano risponde alle richieste di lavoratori e creatori dell’arte cinematografica. In una nota congiunta i consiglieri regionali Enzo Foschi (PD), Luigi Nieri (SEL), Giulia Rodano (IDV) e Fabio Nobile (Federazione della sinistra), hanno comunicato che: «Dopo la nostra partecipazione al flash mob in difesa degli studi di via Tuscolana, tenutosi ieri sera al Colosseo, abbiamo deciso che istituiremo in seno al Consiglio regionale del Lazio un comitato di sostegno dei lavoratori di Cinecitta’» che «promuoverà in Aula tutte le possibili iniziative di sostegno alle ragioni delle maestranze e contrasterà il cambio di destinazione d’uso che viene paventato per lo storico sito di via Tuscolana. Il primo obiettivo del comitato sarà incoraggiare un rapido inserimento delle mozioni sul futuro di Cinecittà all’ordine del giorno dell’Aula». IL MIBAC ROMPE LA MEDIAZIONE TRA LE PARTI – In merito alle vicende di Cinecittà Studios SpA, il ministero per i Beni e le Attività Culturali, con delegazione guidata dal segretario generale, Antonia Pasqua Recchia, precisa di avere incontrato il 10 luglio le rappresentanze dei lavoratori, «ascoltandone le ragioni e proponendosi quale facilitatore per un incontro con i vertici aziendali». Tuttavia, il Mibac ha annunciato che di fronte alla prospettiva “litigiosa” intorno alla questione della “fabbrica dei sogni”, «non sembrano sussistere le condizioni affinché il Mibac possa continuare ad impegnarsi per favorire il dialogo fra le parti, in un ruolo di mediazione che è l`unico possibile». Così il ministero precisa che «continuerà a esercitare con attenzione i compiti di vigilanza e tutela che gli competono», anche attraverso «l’esercizio dei poteri di autotutela eventualmente necessari per la regolarizzazione di tutti gli immobili attualmente nel comprensorio al fine di consentire la conservazione, il restauro, la valorizzazione e lo sviluppo del patrimonio immobiliare di Cinecittà». Vittoria de Petra
Post n°8212 pubblicato il 17 Luglio 2012 da Ladridicinema
Les cinéastes français Claude Lelouch, Costa-Gavras, Michel Hazanavicius, Cédric Klapisch et Coline Serreau sont les premiers signataires d'une pétition lancée en France en faveur de la protection des célèbres studios de cinémaCinecitta de Rome, menacés par des projets immobiliers. A l'initiative de l'ARP, la Société civile des auteurs, réalisateurs et producteurs, cette pétition a également été signée par Radu Mihaileanu, Jean-Jacques Beineix, Jeanne Labrune, Olivier Nakache, Artus de Penguern, Jean-Paul Salomé et les cinéastes mauritanien et haïtien Abderrahmane Sissako et Raoul Peck. "Alertés par leur confrère Ettore Scola, les cinéastes européens sont scandalisés de constater que les studios de Cinecitta, haut-lieu du patrimoine cinématographique mondial, sont mis en péril pour des motifs spéculatifs, et honteusement considérés avec aussi peu d'égards qu'un parking ou un supermarché", souligne la pétition en ligne, ouverte à tous les amoureux du cinéma. "Est-il urgent de détruire ce lieu inséparable du cinéma de Fellini, Visconti, Comencini, Lattuada, entre autres, pour construireun centre de fitness ? Maigrir aux dépens du patrimoine et de la culture, tout un symbole : même sous Berlusconi, ils n'avaient pas osé !", affirme l'ARP qui en appelle aux autorités européennes "pour protéger et classer ce monument historique de la culture". Le 9 juillet, des dizaines d'employés de Cinecitta ont décidé un mouvement de grève pour défendre ce site face aux menaces de démantèlement. (avec AFP.)
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il 28/03/2022 alle 11:57
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il 15/10/2020 alle 16:34
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il 13/11/2019 alle 16:33
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il 11/07/2019 alle 16:27
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il 02/04/2019 alle 14:45