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Messaggi del 13/10/2019

 

Joker

Post n°15397 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da Ladridicinema
 

Joker sconvolge il festival del cinema di Venezia e vince in maniera forse non troppo sorprendente la mostra, candidandosi a stravincere in più di una categoria negli eventi dei  prossimi mesi fino agli oscar, pronto a diventare un'icona del cinema moderno.

Il Joker è uno dei villain da sempre più enigmatici e che psicologicamente sa creare con la sua instabilità un rapporto privilegato con gli spettatori (e con i lettori soprattutto). La rappresentazione che fa Todd Philips pur essendo poco fumettistica si rifà al Joker di Burton nella parte clownesca, nell'eleganza del vestito e del trucco e a quello di Nolan per quanto riguarda al momento dell'evoluzione in Joker del colore e del modo di portare i capelli, della follia che però sembra avere un qualcosa di sensato almeno dal suo punto di vista, dal modo di comunicare con la sua ironia e cinicità. Ma mentre il secondo è già Joker, uno psicopatico assassino che nella sua follia e anche nel dolore non lascia mancare mai la sua ironia e la sua risata, il Joker di Philips si evolve. Si passa da un semplice cittadino di Gotham, che ha grossi problemi psichici e che è abbandonato a se stesso, deriso dalla società, offeso dalla parte ricca e senza scrupoli della città; in Joker attraverso l'evoluzione del personaggio tirando fuori tutta la sua particolarità. Ma i due Joker di prima fanno parte di film su Batman appunto, questo no, è un film su Joker, dove l'uomo pipistrello ancora non esiste. Si intravede solo un giovane Bruce Wayne e nel finale la scena dell'omicidio dei suoi genitori in un vicolo di Gotham fa iniziare la storia di Batman.

Joker è quindi la storia di Arthur Fleck, un uomo con grossi problemi che vuole diventare un comico, vive con la madre anch'essa malata mentale in un appartamento, anzi in un palazzo sudicio. Lavora come clown e scrive su un diario le battute che gli serviranno per diventare un attore. La sua vita però come detto sopra è terribile, una tragedia... si vede in tutto il film come viene deriso, ignorato, bullizzato, umiliato... da chiunque. La sua risata è una risata di dolore, una sorta di tic, che diventa incontrollabile quando messo in difficoltà. Cosa che lo renderà ancora più isolato e incapace di avere qualsiasi possibile relazione. Un giorno però all'ennesima angheria risponde sparando ai suoi assalitori. La polizia cerca un clown killer, la popolazione lo elegge a eroe, simbolo della rivalza degli oppressi contro l'arroganza della parte ricca di Gotham, che li disprezza e come dice lo stesso Wayne li considera dei clown. Citando Un giorno di ordinaria follia con Douglas, anche la più apparente robusta corda può spezzarsi, e chiunque può trasformarsi in una belva senza controllo. E una volta superato il punto di non ritorno, non ci si può più fermare, ma si può solo proseguire, come una valanga che travolge tutto e tutti sul proprio cammino. E così avviene per Arthur che spezza la corda e la sua rabbia diventa violenza. “Pensavo che la mia vita fosse una tragedia, ma adesso capisco che è una commedia”, dice Arthur nel momento della consapevolezza del suo cambiamento.

Eh si perchè Gotham è una città sporca, sudicia, dove la grandissima maggioranza della popolazione vive in povertà, nel crimine, abbandonata a se stessa, senza futuro, in mezzo alle gang che si spartiscono le strade. La polizia è corrotta, la politica peggio, i media al servizio del potere. L'1% ricco se ne frega e pensa solo a diventare più ricco. Ecco allora che uno psicopatico che si eleva dal suo stato per rispondere alle angherie e alla rabbia, trasforma questa in violenza e si evolve nel personaggio "eroico", anzi in un antieroe, che sembra servire alla popolazione di Gotham, in attesa del personaggio veramente "eroico" che servirà per ristabilire l'ordine e proteggere i deboli.

Ma chi è il cattivo? Un clown che viene deriso continuamente e vive nella fame e nella disperazione abbandonato a se stesso che si trasforma attraverso la violenza in un assassino o quella parte immorale e ricca di Gotham che lo ha trasformato in ciò? C'è poco da fare, questo è un film molto attuale. E' una critica alla società di oggi inevitabilmente. Joker non è un eroe, è un villain sui generi, ma non è improbabile che prima o poi in una società dove pochi hanno tutto e la maggioranza niente possa scatenarsi qualcosa che porti a sopperire l'ordine vigente. Il Joker non nasce tale, ma è un uomo qualunque Arthur Fleck, che diventa un criminale e questo criminale è il prodotto della società in cui vive. Per questo Joker fa paura, soprattutto in America, culla dell'immoralità del capitalismo, ma non è una critica come dice qualcuno a questo o quel presidente (come sottolineto da Moore) ma a tutta la società. 

Ma veniamo ora alla parte più interessante del film, ovvero l'attore che interpreta il Joker, ovvero Joaquin Phoenix. Nella storia del personaggio abbiamo assistito a diverse interpretazioni del pagliaccio preferito dal pubblico. Da quella clownesca di Nicholson, a quella spietata nella sua violenza e cinicità ma anche ironia e capacità di vedere la società del compianto Ledger, fino ad arrivare ad una versione moderna di Leto. Questa nuova rappresentazione prende un pò come detto dai primi due, ma è la capacità di Phoenix a renderlo unico e assolutamente originale. Come ha detto il regista ha lasciato una certa libertà sia per i costumi che per la mimica facciale. L'eleganza, il ballo, il modo clownesco, la risata folle che finisce e trasuda nel dolore fisico sono tutto merito dell'attore che lo interpreta. Sa creare nello spettatore disagio, dolore, rabbia... in un'interpretazione magnifica, anzi magistrale. Per non parlare del corpo... perchè se la risata e lo sguardo creano tante sensazioni, è il corpo e le movenze che rendono l'interpretazione ancora più sconcertante e clamorosa. E questo va al di la di qualsiasi possibile attesa e immaginazione.

Non sarebbe corretto dire il miglior Joker, perchè anche gli altri sono stupendi nei loro particolari, ma qui capiamo perchè è diventato così (pur ribadendo che il fumetto c'entra poco e aimè di Killing Joke non c'è nulla in attesa di un film magari proprio su questa stupenda graphic novel). Il personaggio non si presenta con la carta del Joker, ma con un biglietto da visita dove parla della sua malattia, metafora di come sia emarginato, abbandonato in una società allo sbando, sommersa dalla spazzatura fisica e metaforica.

Questo film trae ispirazione e rende omaggio al cinema di Scorsese, come non rivedere in questo film le ambientazioni neworkesche di Taxi Driver o anche di Re per una notte. La regia di Philips sceglie un qualcosa di lineare ma con un registro al limite tra il surreale, il grottesco e tante tinte noir, che ci racconta attraverso questo film la tragedia contemporanea e fa una profonda denuncia sociale. La cosa che ha sorpreso è quindi che il regista abbia lavorato in maniera opposta rispetto a come vengono realizzati oggi i film tratti dai fumetti, non ha introdotto elementi attuali dentro la storia che si sta raccontando, ma ha preso il personaggio inventato da Bob Kane con tutto il suo arsenale, i suoi ideali di ribellione alla società e li ha inseriti nella NewYork... no scusate Gotham, degli anni 70-80, quindi reelizzando un film socialmente e politicamente scorretto e impegnato.

Il film è stato giustamente acclamato dalla critica, uno dei rari casi in cui sia la critica che il pubblico sono dalla stessa parte pur non essendo questo un film facile da capire e per tutti.

Mark Hughes su Forbes, parla di «un vero capolavoro del cinema di supereroi, nonché uno dei più grandi risultati di tutto il 2019». La recitazione di Phoenix sembra aver riscontrato pareri unanimi, com’è possibile notare anche dal commento di David Rooney "Questo è il film di Phoenix. […] Non per screditare l’ingegnosa visione dello sceneggiatore-regista, del suo co-sceneggiatore e degli inestimabili team che si sono occupati di tecnologie e design, ma Phoenix è la forza principale che rende Joker un’aggiunta inconfondibilmente di confine all’industrialità dei film hollywoodiani tratti dai fumetti".

Perfetta anche la scelta della colonna sonora scritta da Hildur Guonadottir con l'aggiunta di alcuni brani pop, tra cui That's Life.

Joaquin Phoenix prometteva di raccontare un Joker mai visto prima. Questo Joker ballerino è spiazzante: ipnotico e terrificante allo stesso tempo, in una trama dove non c'è nulla da ridere, e dove ogni risata di Fleck è una richiesta d'aiuto non ascoltata di un nessuno, che vuole in qualche modo uscire fuori dall'anonimato, vuole apparire, in una società egoista che non lo accetta e non lo vuole. Perchè il male e la violenza si annidano nell'emarginazione. Oggi, possiamo dire che il film ha mantenuto la promessa, arrivando perfino a superare le nostre aspettative.

 
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Oltre la bufera

Post n°15396 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da Ladridicinema
 

Oltre la bufera

( Oltre la bufera )
Regista: Marco Cassini
Anno: 2019
Paese: Italia
Durata: 100 min
Data di uscita: 10 ottobre 2019
Oltre la bufera è un film di genere drammatico, biografico del 2019, diretto da Marco Cassini, con Stefano Muroni e Piero Cardano. Uscita al cinema il 10 ottobre 2019. Durata 100 minuti.
Data di uscita:10 ottobre 2019
Genere:Drammatico, Biografico
Anno:2019
Paese:Italia
Durata:100 min
Produzione:Controluce Produzione Srl con il sostegno della Regione Emilia-Romagna
TRAMA OLTRE LA BUFERA

 

Oltre la bufera, il film diretto da Marco Cassini, racconta la storia di Don Giovanni Minzoni, il parroco ucciso dai fascisti nel 1923. Alla fine della Grande Guerra, Don Minzoni torna ad Argenta, in provincia di Ferrara e tenta di ripristinare l'ordine nella vita sociale e culturale della comunità, cercando di portare nel vecchio ricreatorio i ragazzi dispersi nelle campagne.
I socialisti, rappresentati da Natale Gaiba, assessore comunale, non vedono di buon occhio la Chiesa e di conseguenza la figura di Don Giovanni Minzoni. Con il tempo però i rapporti tra i socialisti e il parroco vanno migliorando, ma proprio quando sembra essersi instaurato un clima di tolleranza e collaborazione, subentra una nuova forza politica.
Augusto Maran è un insegnante rancoroso tornato dalla guerra che sente arrivato il momento di conquistare il potere locale, anche a costo di compiere azioni violente.
Il fascismo sta prendendo piede nelle città e nella campagne di tutta Italia, e anche ad Argenta iniziano le prime ribellioni e aggressioni, fino ad arrivare all'uccisione di Natale Gaiba.
La gente del paese, priva di speranza, si aggrappa alla figura di Don Giovanni Minzoni, ultimo uomo “giusto” rimasto in paese, l’unico che può arginare la forza distruttiva di quella gente in camicia nera. Il parroco risponde a quegli atti vili con la creazione delle prime cooperative femminili e con la costruzione di un teatro per ragazzi. Il fascismo, d’altro canto, cerca di portare dalla propria parte don Minzoni, offrendogli la possibilità di diventare cappellano della milizia.
L’animo puro e inflessibile ai ricatti e alle minacce di Don Giovanni Minzoni, porterà Augusto Maran e la sua banda ad un finale violento, inaspettato ma forse già scritto.
La notte del 23 agosto del 1923, nel paese di Argenta, viene ucciso, per mano fascista, Don Giovanni Minzoni.
La sua uccisione non solo smosse le coscienze degli uomini dell’epoca, ma come un fantasma continuò ad agitare l’Italia per decenni.

 
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Brave ragazze

Post n°15395 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da Ladridicinema
 

Brave Ragazze

( Brave Ragazze )
Genere: Commedia
Anno: 2019
Paese: Italia
Durata: 104 min
Data di uscita: 10 ottobre 2019
Distribuzione: Universal Pictures / Vision Distribution
Brave Ragazze è un film di genere commedia del 2019, diretto da Michela Andreozzi, con Ambra Angiolini e Ilenia Pastorelli. Uscita al cinema il 10 ottobre 2019. Durata 104 minuti. Distribuito da Universal Pictures / Vision Distribution.
Data di uscita:10 ottobre 2019
Genere:Commedia
Anno:2019
Paese:Italia
Durata:104 min
Distribuzione:Universal Pictures / Vision Distribution
Fotografia:Tani Canevari
Produzione:Neo Art Producciones
TRAMA BRAVE RAGAZZE

Brave Ragazze, il film di Michela Andreozzi, è ambientato a Gaeta nei primi anni 80 ed è ispirato a una storia vera - definita dalla regista "bigodini e pistole".
È la storia di quattro donne in preda a un'esistenza in crisi, ognuna per un motivo diverso. Anna (Ambra Angiolini) è madre di due bambini, non ha un lavoro stabile né un soldo per comprare ai figli un costume decente per Carnevale. Chicca (Ilenia Pastorelli) e Caterina (Silvia D'Amico) sono sorelle, ma sono completamente agli opposti. Sperano in un futuro migliore, lontano da dove vivono e soprattutto roseo, ma quando Chicca si fa licenziare provoca la perdita del lavoro anche della sorella. Infine, c'è Maria (Serena Rossi), una donna molto religiosa, timida e innocua, ma che puntualmente deve sopportare gli scatti di ira di un marito violento.
Tutte desiderano migliorare la loro condizione, ma nessuna di loro ci riesce o può farlo per davvero, fin quando non giungono a una conclusione. Non hanno nulla da perdere, stanno già grattando il baratro ed è a questo punto che balena nella loro mente un'idea malsana: rapinare la banca del paese. Ma come evitare di farsi riconoscere? Semplice, basta travestirsi da uomini!
La rapina, però, segna l'inizio di una serie di atti illegali e azioni spericolate che portano il commissario Morandi (Luca Argentero) a indagare su un'efferata banca di professionisti che nessuno riesce a catturare. Le quattro donne, abbandonati gli abiti da "brave ragazze” per indossare quelli maschili di criminali, si ritrovano al centro di un'indagine destinata a sconvolgere le loro vite.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI BRAVE RAGAZZE
AttoreRuolo
Ambra Angiolini
Anna
Ilenia Pastorelli
Chicca
Serena Rossi
Maria
Silvia D'Amico
Caterina
Luca Argentero
commissario Morandi
Stefania Sandrelli
Lucia
Max Tortora
Don Backy
Michela Andreozzi
Franca
Massimiliano Vado
Giuseppe
Federico Ielapi
Francesco
Fabrizio Colica
Paco
Pietro Genuardi
Direttore della banca

 
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Gli Angeli Nascosti di Luchino Visconti

Post n°15394 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da Ladridicinema
 

Gli Angeli Nascosti di Luchino Visconti

( Gli angeli nascosti di Luchino Visconti )
Genere: Documentario
Anno: 2008
Paese: Italia
Durata: 54 min
Data di uscita: 10 ottobre 2019
Distribuzione: Distribuzione Indipendente
Gli Angeli Nascosti di Luchino Visconti è un film di genere documentario del 2008, diretto da Silvia Giulietti. Uscita al cinema il 10 ottobre 2019. Durata 54 minuti. Distribuito da Distribuzione Indipendente.

Data di uscita:
10 ottobre 2019
Genere:Documentario
Anno:2008
Paese:Italia
Durata:54 min
Distribuzione:Distribuzione Indipendente
Fotografia:Silvia Giulietti
Produzione:IFRAME
TRAMA GLI ANGELI NASCOSTI DI LUCHINO VISCONTI

Gli angeli nascosti di Luchino Visconti, il film documentario diretto da Silvia Giulietti, è il ritratto del grande uomo e regista che era, Luchino Visconti, attraverso gli occhi dei suoi più stretti collaboratori e le immagini inedite dell’archivio fotografico di Mario Tursi, il fotografo che lo ha seguito per tutta la vita. Gli operatori di Visconti che hanno restituito la visione del suo genio in questo documentario si sono prestati in silenzio, senza fanatismo o esaltazione, e proprio per questo sono i suoi “angeli nascosti”. Ci sono molti modi di inquadrare un paesaggio, un volto, così come ci sono molti modi di raccontare la storia di un uomo, la sua vita, le sue passioni, il suo carattere, inviando un messaggio al mondo. Gli studi, le analisi, le riflessioni proposte da chi ha il compito di esaminare il suo pensiero, hanno saputo sezionare anche le sensibilità più profonde del maestro, ma mai attraverso l’angolazione del tutto inusuale qui proposta. Un’opera, nel caso di Visconti, che ha una dimensione “plurale”, necessita dell’aiuto di molte altre persone per essere portata a compimento. Così nasce un film. È così che gli occhi degli “angeli nascosti” restituiscono ciò che egli immaginava. Ogni testimone ha la sua personale visione di Visconti, filtrando la sua luce emotiva attraverso la lente della propria esperienza umana e culturale. Luchino Visconti: un tesoro per tutta l’umanità.

 
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Il varco

Post n°15393 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da Ladridicinema
 

Il varco

( Il varco )
Genere: Drammatico
Anno: 2019
Paese: Italia
Durata: 70 min
Data di uscita: 10 ottobre 2019
Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà
Il varco è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Federico Ferrone, Michele Manzolini, con Emidio Clementi. Uscita al cinema il 10 ottobre 2019. Durata 70 minuti. Distribuito da Istituto Luce Cinecittà.
Data di uscita:10 ottobre 2019
Genere:Drammatico
Anno:2019
Paese:Italia
Durata:70 min
Distribuzione:Istituto Luce Cinecittà
Fotografia:Andrea Vaccari
Produzione:KINÉ, in associazione con Istituto Luce Cinecittà, in collaborazione con Home Movies - Archivio Nazionale del film di Famiglia, in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo di Regione Emilia-Romagna
TRAMA IL VARCO

Il varco, film diretto da Federico Ferrone e Michele Manzolini, attraverso immagini di repertorio racconta il viaggio di un soldato italiano diretto al fronte sovietico. Siamo nel 1941, l'esercito fascista è alleato con quello nazista e la vittoria per l'Asse Roma-Berlino sembra vicina. Mentre il convoglio procede tra i canti e le speranze, la mente del soldato torna malinconicamente alle favole raccontategli dalla madre russa. A differenza di molti giovani commilitoni, lui sa cosa lo aspetta, infatti ha già conosciuto la guerra, in Africa, e la teme.
Il treno su cui viaggia attraversa mezza Europa e si avventura nello sterminato territorio ucraino. L'entusiasmo iniziale decade con l'arrivo dell'inverno, che porta con sé le prime morti, causate da gelo e neve. I soldati non desiderano più la vittoria, ma qualcosa di più semplice, come un letto caldo, del cibo, ma più di ogni altra cosa tornare a casa. I loro sguardi si disperdono nell'immensa steppa, spazzata dalla fredda tormenta e popolata apparentemente solo da fantasmi.

CURIOSITÀ SU IL VARCO

 

Presentato nella sezione Sconfini al Festival di Venezia 2019

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI IL VARCO
AttoreRuolo
Emidio Clementi
voce narrante

 
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La scomparsa di mia madre

Post n°15392 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da Ladridicinema
 

La scomparsa di mia madre

( La scomparsa di mia madre )
Genere: Documentario
Anno: 2019
Paese: Italia
Durata: 94 min
Data di uscita: 10 ottobre 2019
Distribuzione: Reading Bloom e Rodaggio
La scomparsa di mia madre è un film di genere documentario del 2019, diretto da Beniamino Barrese, con Benedetta Barzini. Uscita al cinema il 10 ottobre 2019. Durata 94 minuti. Distribuito da Reading Bloom e Rodaggio.
Data di uscita:10 ottobre 2019
Genere:Documentario
Anno:2019
Paese:Italia
Durata:94 min
Distribuzione:Reading Bloom e Rodaggio
Sceneggiatura:Beniamino Barrese
Produzione:Nanof
TRAMA LA SCOMPARSA DI MIA MADRE

 

La scomparsa di mia madre, è il film diretto da Beniamino Barrese. Protagonista del documentario è Benedetta Barzini, madre del regista. La prima grande modella italiana icona degli anni 60, che ispirò i più importanti fotografi e artisti dell'epoca come Andy Warhol, Richard Avedon, Salvador Dalì e Irving Penn.
Benedetta Barzini, femminista militante, scrittrice e docente universitaria, in continua lotta con quel sistema che non le appartine e che per lei significa solo sfruttamento femminile, decide oggi all'eta di 75 anni, di lasciare tutto, scomparire per raggiungere un luogo lontano e abbandonare il mondo delle immagini, delle ambiguità e di tutti gli steriotipi a cui la vita l'ha obbligata.
Il film rappresenta il tentativo da parte del filglio Beniamino Barrese, di trovare delle risposte e di fermare nella memoria la vera essenza e autenticità di sua madre.
Beniamino decide di filmare la modella, con e contro la sua volontà, generando uno scontro personale e politico tra i due, ma anche un dialogo intimo e d'amore.
Il regista alla fine di questo proggetto comprenderà realmente quello che sua madre diceva: "ciò che veramente conta è sempre invisibile", la vera bellezza non si vede, è un principio etico che va oltre ciò che è possibilie rappresentare.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI LA SCOMPARSA DI MIA MADRE
AttoreRuolo
Benedetta Barzini
se stessa

 
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La voce del mare

Post n°15391 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da Ladridicinema
 

La Voce del Mare

( La Voce del Mare )
Data di uscita:10 ottobre 2019
Genere:Documentario
Anno:2019
Paese:Italia
Durata:83 min
Distribuzione:Movieday
Sceneggiatura:Marco Simeoni
La Voce del Mare, film di Fabio Dipinto, è un documentario che racconta il legame primordiale tra l'uomo e il mare, instaurato da millenni. Un rapporto che va al di là dell'ambiente o del panorama. Il mare da sempre ha affascinato l'essere umano, che sin dai secoli dei secoli ha provato a solcarlo e attraversarlo. Dietro la meta, la destinazione da raggiungere, c'era il desiderio di stare a contatto con quell'affascinante distesa azzurra, che dà un momento all'altro muta le sue onde. Quei vortici, i mulinelli, le acque burrascose ricordano molto il volubile e agitato animo umano, profondo proprio come il Grande Blu.
Il docufilm vede alcuni uomini, tra cui l'apneista Davide Carrera, lo scrittore Björn Larsson, il direttore d’orchestra Roberto Soldatini e il viaggiatore Stefano Tiozzo, attraversare in barca a vela il Mediterraneo e i mari del Nord, mentre una voce fuori campo intrattiene lo spettatore. È un inno al mare e una riflessione sulla natura umana, uniti a quelle immagini blu che tanto ci sono familiari, nonostante non conosciamo a fondo il mare, che ancora cela gelosamente tra le sue acque molti dei suoi segreti.
Tramite questi uomini di mare vengono raccontare l'emozioni e i sentimenti che un piccolo essere umano prova di fronte una vastità blu: tra paura, libertà,coraggio, sfida e amore, non può che prevalere la felicità. La natura ha sempre avuto un potere curativo sull'essere umano, ma gli effetti che un paesaggio marino ha su di noi sono forse i più evidenti. Se il mare custodisce i suoi enigmi, restituisce però qualcosa di difficile da rintracciare nella vita quotidiana, ovvero una sensazione di benessere e di gioia. C'è chi il mare lo chiama casa e chi fugge sulla spiaggia appena può per ritrovare se stesso, mentre ammira la linea dell'orizzonte, provando un timore misto ad amore per qualcosa che ci spaventa e ci ammalia, che ha nello scrosciare delle onde un che di magico.
Il documentario raccogliei anche testimonianze e immagini che di fronte cui è impossibile non provare un'emozione, positiva o negativa che sia.

 
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Pepe Mujica, una vita suprema

Post n°15390 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da Ladridicinema
 

Pepe Mujica, una vita suprema

( El Pepe, una vida suprema )
Regista: Emir Kusturica
Anno: 2018
Paese: Argentina, Uruguay, Serbia
Durata: 74 min
Data di uscita: 13 ottobre 2019
Distribuzione: I Wonder Picutres
Pepe Mujica, una vita suprema è un film di genere biografico, documentario del 2018, diretto da Emir Kusturica, con Pepe Mujica. Uscita al cinema il 13 ottobre 2019. Durata 74 minuti. Distribuito da I Wonder Picutres.
Locandina Pepe Mujica, una vita suprema
Data di uscita:13 ottobre 2019
Genere:Biografico, Documentario
Anno:2018
Paese:Argentina, Uruguay, Serbia
Durata:74 min
Distribuzione:I Wonder Picutres
Produzione:Kramer & Sigman Films, Oriental Films
TRAMA PEPE MUJICA, UNA VITA SUPREMA

 

Orgoglioso del proprio passato, ma capace di sognare un futuro migliore: è questo il ritratto di José Mujica nel film Pepe Mujica, una vita suprema diretto da Emir Kusturica. “El Pepe”, attivista politico e un uomo umile, è diventato presidente dell’Uruguay restando fedele a quello in cui ha sempre creduto e abbracciando, nello stesso tempo, il cambiamento. Attraverso una serie di interviste, il regista scava nella eredità di Mujica e ritrova in lui uno spirito affine, con cui può discutere del senso della vita da un punto di vista politico, filosofico, estetico e poetico. E, nel ripercorrere le tappe di una vita incredibile, ricrea con grande maestria e bellezza il ritratto di un uomo che non smette mai di lottare e che è capace con le sue azioni e il suo esempio di insegnarci a perseguire i nostri ideali sempre e con convinzione, per quanto utopici essi possano sembrare.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI PEPE MUJICA, UNA VITA SUPREMA
AttoreRuolo
Pepe Mujica
Se stesso

 
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