Creato da h451 il 20/12/2004

Giovani Holden

«[...] Noi navighiamo in un vasto mare, sempre incerti e instabili, sballottati da un capo all'altro. Qualunque scoglio, a cui pensiamo di attaccarci e restar saldi, vien meno e ci abbandona e, se l'inseguiamo, sguscia alla nostra presa, ci scivola di mano e fugge in una fuga eterna. Per noi nulla si ferma. [...]»(Blaise Pascàl)

 

 

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Post N° 1116

Post n°1116 pubblicato il 17 Maggio 2007 da h451
Foto di h451

SMELL

Giorni fa  sul treno seduto di fianco a me c'era una signora anziana che sapeva
di Spuma di Sciampagna. Aveva l'odore della mia Nonna: quel sapone e una traccia leggera di colonia.
L'altra nonna sapeva di talco Felce Azzurra e vagamente di lacca per capelli.
Sono stato molto contento di star lì ad annusare l'aria intorno a questa signora, perchè mi ha ricordato la Nonna e mi sono arrivati nella memoria, concatenati a quello, tanti altri odori: quello del Pronto e quello delle pagine dei Topolino che lei mi comprava usati, non so da chi, a pacchi di dieci. Ed era una tale orgia di abbondanza, avere dieci Topolini tutti insieme, da farmi tenere il fiato. E raggiungere quasi l'estasi quando dopo aver mangiato il risottino saltato che faceva per me mi addormentavo sulle lenzuola
del suo letto circondato dai giornaletti, dal loro odore e da quello di lavanda del cuscino
e con in bocca il profumo delle caramelle tonde e piatte di zucchero (quelle rosse e azzurre hanno l'odore più buono).

È cosa ben nota che l'olfatto sia il nostro senso più antico, quello annidato nel profondo del nostro ancestrale cervello rettile, e che per questo sia in grado di provocarci immediati, violenti e tangibili ricordi. Molto tempo dopo che di una persona hai smesso di ricordare con precisione i lineamenti ti sembra, per l'onda fuggevole di un odore portato dall'aria, di averla vicino da poterla toccare.
Una persona, ma anche un momento, una cosa, una casa.
 Ci sono case che hanno una nota dominante di cera, altre di Aiax Pavimenti, alcune un torpido aroma di incenso, altre odore di minestra sospeso e rappreso, e denso più della stessa minestra. Credo che riconoscerei senza aprire gli occhi l'odore delle case di amici e parenti, e per quelle che ho frequentato di più ne sono assolutamente sicuro.

Hanno fatto esperimenti da cui risulta che a quarantotto ore dal parto una madre
è capace di riconoscere bendata il suo bambino tra decine di altri: e questo pare
un miracolo, e lo è, ma non dello spirito bensì del nostro essere -fortunatamente- tanto animali. Non ho dubbi sul fatto che tutti noi animali sapremmo riconoscere dal suo odore, a occhi chiusi, una persona che abbiamo avuto molto vicino.
E a tutti è capitato, credo, di non cambiare le lenzuola, il cuscino, un giorno o due in più per trattenere un odore che ci faceva inspirare ricordi piacevoli, e qualche brivido, anche.
Non la storia creata della mente e fatta di parole e immagini, quello dell'olfatto
non è nemmeno un ricordo, ma un rivivere con nitidezza presente una sensazione fisica che nemmeno pensavi di avere inscritta dentro da qualche parte. E arriva di colpo così violenta e immediata da trasportarti tutto intero per un istante alle elementari in quell'odore di gesso, matite, e pastasciutta e bambini, da farti essere su un balcone
a giocare con l'odore di un lego o in una macchina con l'odore di finta pelle
dei sedili, e di sigaretta, e dell'ammorbidente del golf di qualcuno.

E non sono memorie, ma improvvisi regali i soffi che arrivano nell'aria di erba tagliata o di cisto e lentisco, gli istantanei e deliziosi piaceri per cui non riesci a trattenerti dall'annusarti le mani dopo aver sbucciato l'aglio, e dopo averlo tagliato sentire l'odore sulle tue dita dello zenzero fresco, i cui rimasugli non ti decidi a buttare prima di averli annusati un'altra volta, come le bucce del mandarino.
E quando ho rinvasato l'altro giorno il timo e la menta e l'erba cedrina, inevitabilmente stropicciandoli un po', quegli odori così precisi mi han fatto come sempre allargare qualcosa dentro, piacere limpido e immediato e ricordo di qualcosa che non so se ho già vissuto o devo ancora provare.

E allora anche Tu  sei per me un ricordo bambino , l’odore di Te tra le  dita, non so quanto tempo mi rimase addosso dopo l’ultima volta.

Ed ancora oggi ,se ti siedi vicino  a me mentre leggo il giornale, io sento il tuo odore aprirmi i ricordi ,e  devo scappare via,o trovare una scusa … per non tornare a toccarti .Smell.

 
 
 
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