CONTROSCENAIl teatro visto da Enrico Fiore |
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Continuo a commentare i punti capitali della lettera di Mariano Rigillo di cui ai post precedenti.
I GIOVANI
Ancora una volta, Rigillo sbaglia indirizzo. Nell'arco di ormai quasi mezzo secolo di attività, sono stato l'unico critico napoletano che abbia costantemente scoperto, affiancato e valorizzato tutto quanto di nuovo nasceva nell'ambito del teatro: in particolare i giovani, un tempo perfettamente sconosciuti, che oggi, non più giovani, sono famosi, dai vari Martone, Servillo, Ruccello e Moscato alla Socìetas Raffaello Sanzio, a proposito della quale informo Rigillo che la mia recensione dell'«Orestea» messa in scena dal gruppo cesenate è stata citata persino da un'autorità come Anton Bierl, uno dei maggiori filologi tedeschi, nel volume «Die Orestie des Aischylos auf der modernen Bühne» (se lo faccia tradurre, il mio interlocutore) pubblicato nel 1999 a Stoccarda. E a proposito della giovane attrice che interpreta Mommina, Silvia Siravo, ricordo a Rigillo che ne scrissi più che bene in tutte e tre le volte precedenti che l'avevo vista recitare, precisamente in «REC» (2008), «Amleto» (2009) e «La dodicesima notte» (2009). Ma in qualche occasione, come nel caso di «Questa sera si recita a soggetto», potrà pure non convincermi. O no? O siamo di fronte a un'infallibile creatura aliena, frutto della miracolosa fusione di Sarah Bernhardt, Eleonora Duse e Mariangela Melato?
L'AMMODERNAMENTO
Sarà pure stata intenzione della compagnia di Rigillo di «tentare un linguaggio scenico che richiamasse l'attenzione dei giovani», ma resta il fatto che, la sera in cui ho visto al Diana il suo «Questa sera si recita a soggetto», in platea c'erano quasi soltanto persone anziane. Le quali, al termine, fuggivano a rotta di collo dopo un solo, tiepidissimo applauso di routine. E lui, Rigillo, che sul palcoscenico si abbandonava a magniloquenti gesti di trionfo o, alternativamente, serrava i pugni in un conato nevrotico. Una situazione che non si sa se definire più dolorosa o più avvilente. Ma è arrivato il momento di scrivere la parola fine. Nell'allestimento di «Questa sera si recita a soggetto» di cui parliamo, ripeto che compaiono, nei due ruoli principali di Hinkfuss e di Mommina, il figlio di Rigillo, Ruben, e Silvia Siravo, la figlia della compagna di Rigillo, Anna Teresa (detta Cicci) Rossini. Allora mi sono sbagliato. Credevo di aver visto «Questa sera si recita a soggetto» di Pirandello e invece ho visto «Questa sera si recita in famiglia» della Premiata Ditta Rigillo-Rossini.
Enrico Fiore
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