CONTROSCENA

Il teatro visto da Enrico Fiore

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

 

« Il Kafka "scritto" di LatellaLa danza di Sheherazade ... »

Una donna e i suoi uomini di carta

Post n°207 pubblicato il 04 Novembre 2009 da arieleO
 

«Quando scrivo per il teatro non sto scrivendo veramente per il teatro. Il lavoro del dramaturg è ben altra cosa dal soliloquio contenuto in queste pagine, così come in altre». Lo dichiara Valeria Parrella in una nota a «Ciao maschio», il suo atto unico che lo Stabile napoletano presenta nel Ridotto del Mercadante. E precisa, ulteriormente, che «ben lo sanno i registi chiamati a fare vita e carne da protagoniste di carta».
   A sua volta, il cireneo comunemente detto critico teatrale non può far altro che prendere atto. Perché il plot messo in campo dalla Parrella - una donna che, dopo un intervento chirurgico, passa mentalmente in rassegna tutti gli uomini della propria vita, fino al padre ch'è stato l'unico a lasciarla libera - si determina e si sviluppa per l'appunto nell'alveo di una letterarietà che, se sulla pagina scritta funziona, sulle tavole del palcoscenico risulta piuttosto ingessata e paralizzante. Per intenderci, l'effetto è quello del flusso di coscienza trasformato in Ermete Zacconi.
   Per giunta, parliamo di un testo che oscilla, senza decidersi, fra l'opzione del sentimento e la tentazione del proclama. E a sottolinearlo è ancora la stessa autrice: mentre nella nota citata afferma che «"Ciao maschio" non è e non vuole essere uno scritto ideologico», poi, nella conversazione con Lella Costa annessa al copione, dice della sua protagonista di cinquanta-sessant'anni: «le ho dato quest'età perché volevo farla affondare con la giovinezza nel Sessantotto».
   Al contrario, appare non poco meritoria ed efficace l'azione che rispetto al testo porta avanti la regia di Raffaele Di Florio. L'obiettivo è duplice: da un lato ci si adopera, giusto, a rivestire di «fisicità» tutto ciò che in «Ciao maschio» s'ammanta di «concettosità»; e dall'altro ci si preoccupa di evitare che il realismo sfoci nel bozzetto melodrammatico. Vedi, tanto per fare un esempio, la webcam che - durante la risentita invocazione a Matteo - sfregia e a poco a poco cancella il volto in primissimo piano della donna distesa sul suo letto d'ospedale.
   Allo stesso scopo obbedisce, sempre per fare un esempio, la sostituzione della «danzatrice dal corpo così sinuoso» con un'assai più prosaica «ragazza con gli occhi da gatta». E tutto questo, infine, si riassume e si esalta nella recitazione gelida, come un basso continuo della trepidazione esistenziale, adottata impareggiabilmente da Cristina Donadio. Al suo fianco il padre di Antonio Casagrande è uno squisito cammeo. E forse la donna muore, poiché presentata dal regista e dall'interprete come reduce da un metaforico trapianto del cuore. Così l'estremo soffio di lei, «ciao maschio», ricorda la poesia di Trakl, l'ultimo guizzo di luce sul ciglio del buio.

                                                 Enrico Fiore

(«Il Mattino», 4 novembre 2009)

 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/07/10 alle 10:52 via WEB
Gentile Enrico, innazitutto la ringrazio per la sua acuta analisi. Le scrivo a distanza di mesi perchè, a conforto della sua critica, sono riuscito a trovare tra le mie carte una lettera idirizzata al direttore artistico del mercadante, all'autrice del testo e all'attrice protagonista Cristina Donadio. Napoli, 26 feb. 09 Carissimi, in seguito alla riunione del 24 febbraio ho riflettuto sul mio ruolo, rispetto ad un testo apparentemente aperto, e quali risposte/domande avrei potuto dare/fare attraverso il mio contributo artistico. L’idea di De Rosa di mettere insieme tre nature diverse è stimolante, ma, credo, anche difficile, principalmente per mancanza di tempo. Ho cercato di “interpretare le parole”, come dice il nostro direttore-filosofo, ma ho il timore, per mancanza di tempo e argomenti, che cercherei qualcosa nel testo che vorrei che ci fosse e che è probabilmente assente o, addirittura, interpretare un mondo che presumibilmente risulterebbe distante dal sentire del personaggio e, forse, addirittura dall’autrice. Le mie saranno forzature o sbavature, ma è una strada teatrale che vorrei praticare e che giustificherebbe la "mia scrittura scenica". C’è però, come dicevo in riunione, la fortuna di avere l’autore del testo presente e quindi, per correggere la rotta e trovare una sintesi tra il testo, la mia idea di regia e la messinscena forse manca il tempo di sedimentazione, riflessione e confronto: solcare, insomma, il sentiero delle “affinità elettive”. Cara Valeria e Cristina, so benissimo che è mancato il tempo di conoscerci e, soprattutto, di cercarci. Infatti, per questa carenza di incroci dei nostri percorsi artistici e, principalmente, per mia deficienza, mi risulta difficile vedere nel personaggio di LEI la fisicità, la presenza forte, autoritaria e femminile di Cristina. La mia non è una immagine definita: sono combattuto in una visione di LEI come una donna molto anziana, con un corpo sciupato dall’età o, per contrasto, con un corpo esile e minuto, ma nervoso e giovane, come quello di Valeria. La mia idea di regia, per quanto ancora debole e indistinta, potrebbe obbligare chi interpreta LEI a mettersi in discussione come attrice, ma soprattutto come donna e non credo, per quanto Cristina sia una professionista attenta e capace e per la stima che mi onora e che ricambio di cuore, che questo sia sufficiente a concedersi alle mie visioni. Cara Cristina, non siamo così in confidenza da affrontare, soprattutto da parte mia, una strada azzardata ed intima. Cara Valeria e Cristina, ripeto, forse per mancanza di tempo non ci siamo cercati, ma se accettassi di intraprendere questa avventura, trascurando i dubbi e le incertezze che mi accompagnano rispetto al testo e all’interprete, rischierei di ricoprire il ruolo di semplice esecutore. Chiaramente, non interesserebbe al sottoscritto e, soprattutto, non farebbe bene al lavoro teatrale. Tempo, ci vuole tempo. Nella riunione ho parlato di Eluana Englaro, del silenzio interiore che mi suscitano alcune opere di Bill Viola e della mia intenzione di esplorare il “non essere” del personaggio di LEI: tutte suggestioni nate dal testo di Valeria. Ma avere idee registiche di semplice soluzione scenica non è sufficiente. Almeno non per me. Certo, ci sono delle visioni che mi piacerebbe perseguire, dei linguaggi multimediali che mi attirano, ma sono solo ingredienti. Magari, forse con un po’ di tempo… in attesa… si riuscirà a comporre una pietanza appetitosa. con Stima ed Affetto Raffaele Di Florio Ecco, la lettera è del febbraio 2009; a Maggio 2009 ho sciolto il dubbio e abbiamo iniziato a lavorare in tandem... con stima Raffaele Di Florio
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 
 

INFO


Un blog di: arieleO
Data di creazione: 16/02/2008
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

madda6211avvespositoguglielmokizzy1965figio19cleomaraFicone1400leo00marcoalfa4delynnoasc.ferraradefranceschi.chrisasdiwalgiugnolifabrizioherzwehrcomp.roby
 

ULTIMI COMMENTI

solo tu beppe puoi interpretare questi personaggi...
Inviato da: roberto
il 11/12/2013 alle 16:45
 
Cara Floriana, anche per me è stato un piacere incontrarLa....
Inviato da: arieleO
il 12/11/2013 alle 09:39
 
Caro Maestro Fiore, condivido ( per quello che vale) la...
Inviato da: floriana
il 11/11/2013 alle 19:40
 
Cara Francesca, innanzitutto la ringrazio per...
Inviato da: Federico Vacalebre
il 16/10/2013 alle 17:14
 
Gentile Francesca, credo che nessuno possa risponderLe...
Inviato da: arieleO
il 16/10/2013 alle 17:10
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963