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Nickname: crescenzo1962
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Sesso: M Età: 61 Prov: MI |
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Post n°129 pubblicato il 05 Novembre 2014 da crescenzo1962
L’amore che vissi, amore e riparazione, nel tempo vissuto come un folle, in questo mondo abusato, di cartapesta, e io in un cartone animato a ritagliarmi una vignetta, uno straccio d’occasione un balbettio, una parte impacciata da eroe tra l’accidente e l’accaduto …
Amore e ricerca, alle pendici di un colle, a tentare di parlare con Dio, con le parole di un poeta muto e l’udito di un sordo … un tempo che confonde, come nei giorni amari di tempesta perso, nello scrosciare di un nubifragio o in balia delle onde del mare dei ricordi senza fondo …
Amore e liuto, nel ritmo incerto di un musicante sul pentagramma della vita, con le sue sincopi di cuore e i suoi marosi di gioia e di malinconia … tra l’andante e l’adagio a ripararsi alla luce dei lampioni, come un cane cocciuto che spinge il muso in cerca di carezze e di attenzioni e un desiderio di empatia con questo stato d’animo randagio …
Amore e attesa senza lesinare aiuto, nel mercato divino della fortuna, ricco e debitore di speranza e di preghiera, a trascinarmi sul tappeto dei giorni per aspettare dietro le nubi la luna , affacciato alla finestra della sera in quella schiarita del tempo e i suoi ritorni …
Amore e saggezza da cinquantenne giovane e attempato, a far finta di niente tra la viltà e il coraggio, conscio della mia forza e questa sempiterna debolezza, sul teatro della vita, insieme all’altra gente, a calcare l’ennesima scena …
Amore e confine, tra l’istinto e il buonsenso cristiano, ad atteggiarmi a saggio, un gigante nei miei lamenti ma piccolo davanti al cielo come un nano, fermo, sul guado del nuovo anno, a biascicare ancora orazioni e tormenti, ad aspettare il passaggio del tempo o la sua piena …
l’amore che vissi in questa vita d’amore che sto scrivendo, che non saprei da dove è cominciata e da che parte cominciare a vivere, ma so che sto vivendo ...
(Crescenzo) |
Post n°128 pubblicato il 05 Novembre 2014 da crescenzo1962
Impressioni di un momento ameno, quasi in tempo reale, sapendo bene che se ti svegli è tutto lì ed è vero, come le lacrime di gioia di una madre, di una Maria che accarezza il Figlio mentre lo nutre al seno … o di un padre che ridiventa bambino e guarda fuori dalla finestra per dare un futuro al suo passato e un avvenire al presente … mentre piove sui vetri bagnati, sopra gli occhiali trasparenti di un pellegrino che hanno già inquadrato il mondo dietro gocce di emozioni … mentre piove lentamente, la delicatezza della pioggia fina, quel suo aspergere la terra senza irritare, lievemente ... quella leggera doccia ottobrina che impregna i vestiti porosi dell’autunno, di questa stagione austera, fino ad inumidirne le ossa ma senza farle male …
Tutto a protezione della vita, per coprire questo tenero germoglio che è solo all’inizio del tempo, in attesa del rigido inverno, e di una coperta di neve, una campana di vetro e di brina, il calore naturale di una serra … uno scricciolo divino, di un’anima ancora immersa, che già prefigura la tenerezza della primavera del rigoglio in arrivo, di questo Dio che ascolta, e che è già parte di un nome e del suo divenire …
tutto il creato in attesa fertile di floridezza, di questa pioggia fina, che nasce dall'alto, acqua di benedizione …
Che poi è come vivere un sogno, ma in tempo reale, sapendo bene che se ti svegli è tutto lì ed è vero …
(Crescenzo)
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Post n°127 pubblicato il 05 Novembre 2014 da crescenzo1962
Sotto una pioggia battente, su questa terra umida e odorosa, in questo scorrere veloce del tempo, un lasso fugace, a spiare la natura che si sveste e scoprirne la bellezza di una ninfa …
prima di uscire dal suo grembo, di questa vita agreste, a sgranare l’ennesimo rosario in preghiere e litanie e speranze di pace, e a succhiarle ancora un po’ di linfa …
come una foglia di ottobre che si prepara al travaglio di questa nuova stagione , in queste rade fronde che fatico a staccarmi e non mi lascio cadere …
Su questo lungo viale in mulinelli e vortici di vento come su un mare in tempesta, un ristagno autunnale che intrappola il giallo del sole e i passi della gente per il prossimo inverno …
tutto tace, tranne il mio orecchio, ci sono ancora nuvole sparse e i primi segni di gelo, mentre cammino e lascio impronte in questo pezzo di eterno …
mai solo, con te che custodisci il mio presente, che difendi e dispensi consigli e conosci bene il Cielo …
un amico fidato a cui affidare il mio silenzio e il mio volo …
(Crescenzo) |
Post n°126 pubblicato il 05 Novembre 2014 da crescenzo1962
Sempre in movimento, in maniera goffa o calcolata, come un regista improvvisato a non svelare niente della trama, anche perché non la conosce …
come quel gioco dell’affidamento quando doveva lasciarsi cadere e lui dietro ad afferrarla …
all’interno del suo canovaccio si districa e parla con la sua attrice, mentre con la mano le cinge un braccio, indicandole la prossima strofa, la giusta impostazione, il pericolo dell’acquitrino ….
con l’entusiasmo che l’ accende e non sentire la fatica, a parte quei momenti di stanca che non mancano mai … quasi l’attesa di un capitano a prua sulla nave del destino, che non sa mai che porto l’attende …
come accadde quel giorno quando gli prese un tremito, come un freddo nell’anima e si rinchiuse in camerino … a stropicciarsi gli occhi con il passato impresso nelle foto, per accendere ancora il fuoco della giovinezza e metterci su la legna della nostalgia che non consuma mai …
perché la ricerca dell’ equilibrio è dolore, malinconia, e quel filo della passione è una carezza una corda sempre tesa che non deve mai spezzarsi …
come la vita di una figlia, un’ altra te, diversamente artista, che si fa crescere, solo in attesa del debutto, del volo …
e avere imparato ad attendere, anche se costa sempre allontanarsi …
perché prima o poi deve accadere di spegnere le luci e di riaccenderle per lei, di vederla sulla scena da sola, a recitare la sua storia, dietro al tavolino della vita …
mentre puoi solo suggerirle il copione della tua che conosci a memoria …
lei in volo, tu dietro le quinte, a braccia stese, pronto a raccoglierla, casomai dovesse cadere …
(Crescenzo) |
Post n°125 pubblicato il 05 Novembre 2014 da crescenzo1962
Dinanzi a questo foglio bianco a questo vuoto da riempire che non so che farne se non tritare ancora il cuore e macerare sangue e carne …
anche se adesso arranco, come un poeta senza estro a caccia di cose da dire, parole che non ti ho mai detto …
perché l’amore è un continuo equilibrio e io un funambolo maldestro … a sbrogliare i fili dell’ennesimo capitolo, come un gatto con il suo gomitolo che gioca a districare nuove trame …
l’amore è come un libro aperto e il futuro una mano che lo sfoglia, senza sapere mai cosa ne viene dopo … è fidarsi di quel Dio, perché è una mano ferma, paterna, come una voce che ci accompagna, che rasserena e ci addormenta e ci piace seguirne il racconto…
è come una dolce ninna nanna, una carezza sulla pelle, l’incanto del cielo di Napoli che ci vide in guerra come due buoni soldati al fronte … è come quando ci prese un fremito, quel gemito che affanna, a misurarci la distanza delle stelle e scommettere di arrivarci … è il fuoco amico dell’altro cuore nelle trincee di panni stesi al muro … è sentire gocciolare dalla fronte il sudore mentre ci si promette un seguito senza conoscerne il futuro …
L’amore è un tiratore scelto, quando fui bersaglio dei tuoi occhi verdi, esperti cecchini che mirarono come conviene, colpendo proprio all’altezza del cuore e fecero centro … è come quei brevi sogni mattutini, quando ti perdi nei rimasugli di una notte insonne così profondi, che impari a leggerli bene e puoi guardarci dentro …
è perdersi per sempre dinanzi al tuo infinito, come un astronomo moderno, il poeta ambulante delle donne che vende belle parole e scruta nel profondo … è la ricerca di cose che nessuno immagina e neanche tu conosci … è quella galassia che scopersi, il sentimento che ti distingue, e che non langue, e che ti rende un essere speciale a macerare carne e sangue ancora oggi …
L’amore è uno sguardo semplice ancora pieno di voglie che si fonde in questa intesa complice … come podisti abituali affannati e solidali, che si incrociano e si salutano senza neanche conoscersi …
è correre insieme, e soli, verso lo stesso traguardo, in queste rughe che non sono mai scontate, questi sorrisi solcati sulla pelle … è beffarsi del tempo che non esiste perché è una linea immaginaria che divide solo l’oggi dall’eterno …
L’amore siamo noi, dinanzi a questa passione, a questa notte che non è mai tardi, a questo desiderio che non stanca … è il nostro attico dei ricordi … è sentirsi eternamente amanti assaporandosi le labbra e gli istanti … è bucarsi gli occhi in una sera di agosto per farci entrare le stelle …
L’amore è tendere le mani, e misurarsi in altezza ancora e scommettere di arrivarci …
(Crescenzo) |
Inviato da: crescenzo1962
il 24/06/2014 alle 13:55
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 24/06/2014 alle 12:00
Inviato da: crescenzo1962
il 15/01/2014 alle 16:23
Inviato da: crescenzo1962
il 15/01/2014 alle 16:06
Inviato da: hard_bone
il 15/01/2014 alle 15:56