Il Lessicantropo

1,1707: Amore, la parola profferita in tutte le lingue del Creato...

Ardite centurie in testa all'esercito legionario. Per le terre della Dacia... Un anfitrione e un'aquila...Un cluster di vivaci segnacoli, quasi uno sciame di n-fattori sulle tangenti differenziali di un angolo curvilineo... Sguardi fieramente robotici dalla finestra... Nel negozio di porcellane un dittico di lividi antropometrismi alle due di notte, mentre scavano sogni e solchi a regola d'arte, da qualche parte nell'infinito un sognatore, una danza funebre il giorno dell'addio nei grattacieli annudati e densi, a piedi nel silenzio tra note morenti, tra me e te un addecedario di lettere morte, uno specchio di desiderio che gela l'anima, dense variabili auliche e nere come l'Amore, la parola profferita in tutte le lingue del Creato...Sesso e attenzione nei paradossi di fatalita'... La convulsionaria mente del poeta che attacco' il verso al crepuscolo, che discetto' con le induzioni dialettiche all‘alba... per discoprire l'albume del nuovo - con ferale ruminazione senza rimedio -durante il giorno!