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L'AMANTE INDIANA (La donna Intera II)
Post n°24 pubblicato il 17 Marzo 2013 da paoloproietti.rnk
Maschile e femminile non devono essere confusi con Uomo e Donna. E' elementare. In molti testi indiani, anche se spesso si usano giri di parole, perifrasi ardite e si arriva, addirittura, a censurare e taroccare alcuni testi (attività quella della manipolazione dei testi, molto più frequente di ciò che si pensa) si scrive nero su biano che per aspirare alla liberazione, alla realizzazione, è necessario un temperamento maschile. Nello yoga l'intuizione, la sensibilità, la capacità di afferrare messaggi invisibili ai più, sono fondamentali e la Donna da che mondo è mondo, si dice abbia più capacitè, innate, di lavorare con le energie "sottili" e di avere, accesso al linguaggio segreto del corpo e della psiche, eppure le scritture (certe scritture) sembrano non avere dubbi: per aspirare alla liberazione occorre un temperamento (una nascita secondo molti) maschile.
Facciamola breve: all'inizio del ciclo cosmico, Brahma, il demiurgo, si mette in meditazione per creare l'universo e le forze della natura. Materializza i Rishi (i veggenti), i guardiani delle direzioni, gli dei.... A un tratto, dalla insondabili profondità del Dio dalle quattro teste, emerge una Dea danzante, nuda, con i capelli neri come l'ala del corvo e gli occhi blu come il fiore di Utpala. La sorpresa è grande, l'eccitazione pure (la Dea è ovviamente bella come una Dea e la sua danza di seduzione è, altrettanto ovviamente Divina...). Brahma, che non è uno stupido, si mette a interpretare il "messaggio": la divinità, nell'induismo, è una e trina. Ci sono Brahma, il creatore o la Mente (LA LETTERA A DELL'AUM), Vishnu il "Protettore", il Cuore (LETTERA U DELL'AUM) e Shiva il Distruttore, il Corpo, o meglio l'organo sessuale (LETTERA M DELL'AUM). Per poter dare inizio alla manifestazione, al mondo delle cose e degli uomini, i tre Dei devono unirsi con il loro aspetto femminile, con la loro sposa. Brahma è sposato con Sarasvati, Dea della Musica e della Conoscenza, Vishnu con Lakshmi, Dea della Prosperità e della Luce.... E Shiva? Il Dio dell'Oltre che se ne va in giro per boschi, insieme a un toro, vestito con un perizoma alla Tarzan, vola sui monti e dorme sulle nuvole: di prender moglie non ne vuol proprio sapere. Se Shiva non si sposa il mondo non può avere inizio. Kali accetta "A patto che non mi si manchi di rispetto". La bambina Dea, chiamata Sati (Sat vuol dire assoluto, eterno...) cresce bella e forte e passa il suo tempo a visualizzare, onorare, evocare Shiva, il Re degli asceti. Finalmente i due si incontrano, si sposano e il ciclo cosmico può avere inizio con la contemporanea manifestazione dei cinque Poteri divini (Inizio, Durata, Fine, Grazia e Velamento) espressi dalle sillabe NA MA SHI VA YA del mantra di Shiva, Om Namah Shivaya (sono strani gli indiani!) Come succede per le giovani coppie di innamorati, i primi tempi è tutto rose e fiori: Shiva e Sati passano il tempo a fare l'amore su giacigli fatti di fiori e nubi sulla cime dell'Himalaya, nei boschi o sulle rive di fiumi dall'acqua cristallina....
Improvvisa, scoppia la Tragedia. Shiva è il Dio dell'OLTRE I CONFINI, dorme e fa l'amore all'aperto, preferisce bere in teschi umani che in bicchieri di cristallo, si fa dei gran Chiloom di erba e Hashish e preferisce coprire il corpo , nudo e vigoroso, con un perizoma di pelle di tigre, invece di indossare le vesti eleganti e preziose che gli competerebbero.... E' decisamente non presentabile. "Meglio non invitare nessuno dei due"- pensa probabilmente Daksha - "tanto se ne stanno sempre nei boschi a rotolarsi per terra... non se ne accorgeranno nemmeno..."
Non ci vuole molto tempo a capire che è successo. In fondo è un Dio. Apre la bocca e vomita Virabhadra, il mostro della rabbia, un guerriero mezzo uomo e mezzo leone. Virabhadra irrompe sulla scena della Festa. E calpesta, uccide, ferisce, distrugge.... Visnu, con il suo disco da guerra (Chakra) riesce a tenergli testa per un po'.
Ma quando arriva Shiva in persona, con tanto di spada e tridente, il Narayana (Vishnu) si ricorda improvvisamente di avere un impegno dall'altra parte dell'Universo e se la dà elegantemente a gambe levate. Solo Pushan, il Dio del sole ha il coraggio di guardare Shiva negli occhi. Comprende il dolore e si avvicina per placarlo - "Fratello...." Non riesce neppure a finire la frase: Siva lo stende con un diretto al mento micidiale e si lancia all'inseguimento della "GAZZELLA SACRIFICALE" che non trova di meglio che nascondersi dietro il corpo di Sati. Davanti al corpo morto della SUA DEA Siva impazzisce. Le carezza le labbra ed i capelli ("perchè non rispondi? che ti ho fatto per farti arrabbiare"), le bacia gli occhi blu come i fiori di utpala, la scuote.... Il gran Dio della danza prende il corpo senza vita dell'amata, lo stringe a sè con tutte le sue forze, inutile ed estremo tentativo di fusione E comincia a vagare, piangendo , nell'Universo.
Vishnu riuscirà a convincerlo ad emergere dalla sua sofferenza, immensa, inconcepibile, solo dopo migliaia e migliaia di anni. La chiamano anche UMA, a volte. Significa "LA PERFETTA" |
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