Enjoy the silence

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DUE FOGLI SPORCHI

(dialogo tra due amici in blog, davanti
         a una tazza di caffè e una sigaretta.)
                                        

Dai, incomincia!

Ho fatto mille esperimenti su me stessa.

Da dove hai tratto l'ispirazione per questa frase?
Volevi dire proprio quella? Coscientemente, oppure
ti è venuta fuori così?

No, niente affatto. Cioè, sì, è venuta fuori così, da sola.
Non saprei dire da dove.

E adesso? Come la mettiamo? Finisce tutto lì, oppure si va
in qualche modo avanti?

E soprattutto, come proseguire?
Cosa raccontare per renderla un minimo…
..non dico interessante, quantomeno passabile?

Perché vedi, occorre saper sempre improvvisare, ma un briciolo
d'ispirazione, quella non guasta mai, anzi... è fondamentale.

Quanto a quest'ultima come siamo messi?

Beh! Direi che siamo, cioè, sono messa maluccio.
È proprio calma piatta.

Andiamo bene! Allora, vediamo un po' d'inventarci qualcosa.

OK. Se proprio si deve, inventiamo!

Ho fatto mille esperimenti su me stessa...

E questo lo hai già detto.

Sì, ma vedi... stavo cercando di trovare il bandolo.

Ah, ecco! Allora domando scusa.

Di niente.

Stavo dicendo che ho fatto mille esperimenti su me stessa,
sulla mia mente, sui miei desideri, su quello che avrei voluto e che
non ho quasi mai ottenuto.

Che tipo di esperimenti verrebbe subito da domandare?

Quello di essere un altro? Quello di stare altrove?
In un bosco lontano? Sulla vetta della montagna?
Tra i fiordi di Scozia volando in picchiata insieme agli uccelli?

Forse... rare volte... però... No, non esattamente!

Allora dimmi tu.

Direi piuttosto, quello di stare dentro me stessa.
Sentirmi pulsare il cuore, annusare il profumo dell'amicizia, forse...
.. anche quello dell'amore,
quello che solo ti offre la Fede , ma non vorrei chiedere troppo.

Ehi! Cose importanti!

Mah! Tutto sommato neppure tanto. Oppure sì?
Non l'ho mai capito. Giuro!

Comunque...ho cercato di vivere seguendo la Ragione ,
ma credo di aver fatto troppa confusione con il tempo.

E qui mi sono fregata con le mie mani.

Vale a dire?

Miravo al futuro che in un lampo diventava passato
transitando per il presente.

Ed io questo passaggio neppure lo percepivo.
Uno-due, uno-due. Futuro-passato, futuro-passato.

Quanto al passato, credevo di essere immortale, assoluta, eterna.

Il passato poteva starsene lì, visto che nulla svaniva,
nulla andava perso per sempre.

Potevo dire: "Bobodedidù" e quelle vibrazioni sarebbero
rimaste per sempre sospese nel tempo, in questo caso
nel passato o nel tempo eterno.

Potevo alzare il braccio destro e contemporaneamente la gamba sinistra
e per nessuna ragione al mondo quel gesto sarebbe svanito nel nulla.

Ma non solo suoni, gesti. Anche immagini, azioni, pensieri.
Insomma... tutto!

Col tempo avrei trovato il sistema per immergermi nel passato
e recuperare o rivivere tutto. Quindi, all’inizio vivevo tranquilla.

Quanto al futuro, beh, avevo sempre a mia disposizione una riserva
praticamente inesauribile.

Sì...?

Proprio così. E su quella riserva inesauribile facevo il più assoluto
affidamento.

Tipo… t'immaginavi un futuro e sarebbe stato quello?

Bravo!

Ed è andata così?

È andata che il futuro che adesso è passato,
mi ha portato tante cose, belle e meno belle.

Se fossi una donna saggia potrei anche accontentarmi.
Ma non essendo io saggia e neppure posso affermare con certezza
che questa qualità sia privilegio dell'essere umano, in quelle cose,
anche belle, arrovellandomi l'anima, non trovo né mai ho trovato
corrispondenza con le fantasie di un tempo.

Beh! Ma il futuro è ancora lungo.

Sì... ma non credo più nella riserva inesauribile.
Prima o poi finisce e io ne ho esaurito una buona parte.

E circa il passato?

Circa il passato tu mi domandi...

Anche di quello ne è passato tanto, concedimi il gioco di parole,
e detto tra noi, in tutto questo tempo non credo di aver trovato,
né mai troverò quell'antico passaggio sognato per rivivere e
immergermi in ciò che è stato.

Se proprio devo essere sincera, non credo neppure di essere immortale.

No...!

Già!

Quindi, non ti rimane più niente? Tutti gli esperimenti che
hai fatto su te stessa sono miseramente falliti?

Già! Non mi rimane più niente. Solo l'attesa della...

Veramente, se posso permettermi,
penso che ti rimarrebbe pur sempre una piccola cosa.

E sarebbe?

Quel breve momento in cui il futuro transita attraverso il presente
che diventa passato. E sono infiniti "brevi momenti" che formano
tutta la vita.

Tu, hai trascurato il presente.

Come la maggior parte del genere umano,
tutto ciò che è passato davanti ai tuoi occhi e cosa ancor più importante,
tutto ciò che è passato dinanzi al tuo cuore,
neppure lo hai visto o sentito.

 Abbiamo finito? Io terminerei qui.

Beh, sì. Dico che potremmo anche finire così.
In effetti non abbiamo detto niente di che,
ma almeno abbiamo sporcato due fogli.