Creato da: dalsilenzio il 12/08/2011
Pensieri liberi, senza limiti alla condivisione o alla critica. Dico ciò che voglio o ciò che sento e apprezzo chi sa dire la sua, senza remore. Ci hanno voluto rendere e ci siamo prestati a diventare monadi, essenze unitarie, disgiunte se non addirittura opposte tra noi. Voglio vedere se siamo ancora in grado di interagire positivamente, per il bene di tutti.

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« A MORTE GLI ESODATI!LE MIE MANI »

A proposito di spending review

Post n°16 pubblicato il 25 Ottobre 2012 da dalsilenzio

Se ne parla sempre meno, se non quando ci scappa il morto o quasi, cercando di farci dimenticare le famose e famigerate "missioni di pace", nelle quali il nostro ESERCITO è impegnato.

Bene, quando si parla di spendig review, ovvero di risparmio sulla spesa pubblica, mai si prende in considerazione l'enorme risparmio che si avrebbe nell'interrompere tali missioni, di far rientrare in patria i nostri militari, smettendo di buttare fiumi di soldi in carburante (un carro armato consuma 3 litri di gasolio per ogni chilometro percorso), in logistica e in indennità varie date ad ogni uomo, tali da potersi comprare casa in pochi anni di permanenza all'estero. Tant'è che fanno a botte e si fanno raccomandare per andarci. Ma non si chiamano "mercenari" questi tipi di soldati?

Mi si può obiettare che a tali missioni dobbiamo partecipare in quanto membri dell'ONU. Gli impegni vanno mantenuti, certo! Ma l'art. 50 della Carta delle Nazioni Unite delm 26/06/1945 prevede che "Se il Consiglio di Sicurezza intraprende misure preventive contro uno Stato, ogni altro Stato, sia o non sia membro delle Nazioni Unite, che si trovi di fronte a particolari difficoltà economiche derivanti dall'esecuzioni di tali misure, ha il diritto di consultare il Consiglio di Sicurezza riguardo ad una soluzione di tali difficoltà."

Orbene, premesso che, a mio avviso, la nostra partecipazione alle missioni non credo sia così irrinunciabile, che male c'è a chiedere di poterci "chiamare fuori" visto che andiamo a difendere la vita di popoli esteri lasciando che la fame uccida il popolo in casa? E' così assurdo? In fondo le Nazioni Unite, unite per la pace mondiale, dovrebbero essere solidali con chi è in difficoltà! Invece dell'ulteriore aumento di tasse e IVA, che pesa sempre sui soliti, diamo un taglio alle spese ... ridicole.

Gia, forse sto dimenticando che tali missioni si fanno ESCLUSIVAMENTE in quei Paesi stranieri che hanno il gas o il petrolio, così da avere un ritorno economico. Altre popolazioni assolutamente povere sono comunque lasciate al loro destino. Tirarsi indietro, quindi, vorrebbe dire NON spartire più la torta! Ma in fondo di che torta parliamo, visto che tanto la nostra energia ha il costo più alto al mondo? E poi, se il problema è quello, tornare ad usare la buona, vecchia diplomazia al posto delle armi proprio no??

Ma facciamola finita! Nel mondo si sa che siamo a terra? Allora ci capiranno! Non si perde dignità se, umilmente, si ammette una difficoltà. Sarà sempre meglio che fare i grandi signori ... con i soldi dei contribuenti affamati.

 
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