Creato da: dalsilenzio il 12/08/2011
Pensieri liberi, senza limiti alla condivisione o alla critica. Dico ciò che voglio o ciò che sento e apprezzo chi sa dire la sua, senza remore. Ci hanno voluto rendere e ci siamo prestati a diventare monadi, essenze unitarie, disgiunte se non addirittura opposte tra noi. Voglio vedere se siamo ancora in grado di interagire positivamente, per il bene di tutti.
|
Area personale- Login
Cerca in questo BlogMenuI miei Blog AmiciCitazioni nei Blog Amici: 9 Ultimi commentiChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
|
Post n°39 pubblicato il 03 Novembre 2021 da dalsilenzio
Più passa il tempo e più resto stupito dell'uso attuale delle parole e del linguaggio. La parola dovrebbe avere un significato ben preciso e un insieme di parole crea il linguaggio. Le due cose, insieme, formano la comunicazione, fondamentale per capire efarsi capire. Una meraviglia dell'ingegno umano, insomma! Prendendo spunto da chi promuove e sollecita al dialogo, osservando ciò che avviene negli ultimi tempi, resto perplesso. La parola è usata indiscriminatamente, il linguaggio è abbandonato. Di conseguenza, la comunicazione è spesso stringata, oppure fraintesa, oppure proprio esclusa. Non stiamo più attenti, non ne recepiamo più l'importanza, perché, oggi, è tutto un buttare fuori tutto, a caso, purché si faccia. Ho già detto, nel mio precedente post, come la parola "amico" sia usata e abusata indiscriminatamente su Facebook (ma quella è solo la punta di un iceberg). Vediamo anche come la comunicazione sia affidata, persino da capi di Stato (vedi Trump a suo tempo) a Twitter. Non ci soffermiamo sulla comunicazione, assorbiamo tutto senza riflettere contribuendo a generare la confusione che ci circonda. La pandemia ha mostrato bene come questo sia ormai radicato. Da subito si è parlato di "distanziamento sociale". Nessuno ha compreso la gravità di tale definizione, assorbendo solo il significato superficiale: non state vicini al di sotto di un metro di distanza. Il vero e più profondo significato, invece, è risultato chiaro poco dopo. La società ha subito, con il lockdown, una ulteriore, profonda spaccatura tra classi sociali, tra ceti e categorie di appartenenza. Previsto e prevedibile, forse persino voluto d achi ha introdotto il "distanziamento sociale" invece di quello "personale". Ma noi non ce ne siamo accorti perché non siamo più attenti al linguaggio. Del green pass ne vogliamo parlare? Tante restrizioni per "convincere" le persone a vaccinarsi (sempre che, davvero, di vaccino si tratti). Parola errata, inserita nel contesto della frase. Quella giusta è "costringere"! Ma noi non ci badiamo. Eppure dovrebbe ricordarci la tessera del partito dei tempi di Mussolini! Mica eri costretto a farla! Però, senza quella, niente lavoro e inquisizione. Chi ama il dialogo sa che questo si basa sulla parola, sull'ascolto, sul confronto. Il linguaggio distorto ha generato incomprensioni e posizioni estreme tra persone che la pensano in modo differente. La comunicazione diventa, così, elemento divisivo invece che mezzo di reciproca comprensione. Un esame di coscienza non guasta, ogni tanto.
https://blog.libero.it/Dalsilenzio/trackback.php?msg=15835441 I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio: Nessun Trackback Commenti al Post:
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero. |
Inviato da: magdalene57
il 12/01/2023 alle 09:12
Inviato da: cassetta2
il 11/01/2023 alle 19:41
Inviato da: acquasalata111
il 23/11/2021 alle 21:24
Inviato da: acquasalata111
il 18/11/2021 alle 08:23
Inviato da: acquasalata111
il 10/11/2021 alle 10:16