Senza regole

Benvenuto! Qui chiunque può entrare, girare e lasciare commenti, se vuole. Nu saluto a te, Ermanno. Guglielmo

QUESTA SERA MI ANDAVA DI FARE UN GIRO TRA I VARI BLOG E DI LASCIARE UN SALUTO FELICE SETTIMANA ERMANNO

Grazie! Io non so pregare ma sono felice che qualcuno lo faccia per me.

Pregherò e farò pregare per Simone. Tante volte siamo stati nell'opedale pediatrico, reparto malati terminali, che malinconia, che tristezza ma nello stesso tempo vedere il sorriso, la gioia e l'amore che quei bambini ci donavano, solo perché qualche facevamo qualche scenetta di cabaret, venivamo ripagati con una moneta incalcolabile. Sono certo Simone guarirà, verrà di nuovo in piscina e ti regalerà un sorriso che ti ripagherà di tutte queste pene. Che lo Spirito di guarigione, che Gesù Cristo ci ha donato, venga ad operare in Simone, nei medici, paramedici, genitori e amici, affinché questa storia sia ricordata solo per l'amore e la solidarietà degli amici, e non alle sofferenze.

Io ci metto tutto il mio affetto per lui per aiutarlo. Di più, purtroppo, non posso fare! Ricambio l'abbraccio.

Questo bimbo DEVE farcela e riscattare quella che potrebbe essere un'ingiustizia insopportabile. Ti abbraccio.

piangere non e' segno di debolezza...anzi...bisognerebbe farlo quando si sente la necessita'...senza reprimersi...ma a volte ci vergognamo a farlo...me compresa :-)

Infatti oggi mi sento ridicolo con tutta la mia rabbia per quelle cose ... che sottolineo nel mio blog, contro tutto e tutti. Ridicolo ... perchè urlo ma posso difendermi. Lui e tanti altri come lui, senza colpe e difese, possono solo subire.

Un fulmine a ciel sereno, credimi. Ho DOVUTO scrivere perchè facendolo, finalmente, sono riuscito a sfogare con le lacrime (di cui non mi vergogno affatto)il mio profondo dolore per ciò che, comunque vada, deve affrontare.

Quello che hai raccontato è una delle realtá piú dure e ingiuste che esistano al giorno d'oggi! Soprattutto xchè a farne le spese sono sempre piú bambini. Ti auguro una buona giornata. E speriamo che Simone, assieme a tanti suoi coetanei e non, ce la faccia! A presto. Barby*