Anime a perdere

Fa un freddo innaturale qui dentro, come l'ultima volta, come TUTTE le volte.

Ma quanto ci vuole ancora? Fateci uscire, aprite il portello. Sono pronto, oggi sono in prima fila. Per godermi lo spettacolo, per vedere se finalmente riusciro' a morire.

Ho perso la cognizione del tempo che e' passato da quando abbiamo cominciato la discesa, ma siamo vicini...Si sentono i rumori della battaglia, arrivano fino a qui...

Apriti, apriti cazzo!! Sento la rabbia che monta dentro come un'emorragia di dolore puro, sono pronto. La paura l'ho persa tanto tempo fa, ora non provo piu' nulla... Solo rabbia nera e densa da scaricare su cio' che ci aspetta la' fuori... Apriteci, fateci uscire... Noi pedine senza valore, noi reietti, noi carne da macello... Laciateci scoprire se saremo vittime o carnefici.

Amici non ne ho, compagni forse, ma amici no... Non ne ho mai sentito la mancanza. D'altronde come si fa a sentire la mancanza di qualcosa che mai si e' conosciuta. Casa... Ho mai avuto una casa? Non me lo ricordo... Forse questa scatola di metallo scrostato che ci porta nel buco di culo del giorno, forse questa e' la cosa piu' vicina ad un qualsiasi concetto di casa. Forse e' questa sostanza che ci viene costantemente somministrata che confonde sempre piu' le idee...

Il pilota ha stabilizzato l'assetto, ora la discesa e' nelle fase finale... Apriti, per favore... Apriti!! Tutto purche' il freddo finisca... Questo freddo che sentiamo sulla pelle, nelle ossa, in quel sasso merdoso che chiamiamo "cuore".

Gli ordini dei superiori sembrano latrati di impazziti cani bastardi, ci prepariamo, il freddo si trasforma in lame di ghiaccio che entrano nella pelle, respiriamo piu' forte, sempre piu' forte... I denti si stringono, scricchiolano al punto di rompersi... Poi la marea nera sale, dallo stomaco, al petto, in gola, inarrestabile... E urliamo. Tutti insieme, urliamo talmente forte che le pareti metalliche sembrano piegarsi sotto l'onda d'urto. I postbruciatori verticali rallentano la nostra discesa, ci siamo, ci siamo!! APRITI!!!

Il tocco e' impercettibile, ma noi lo sentiamo, SAPPIAMO di aver toccato. Sicure rilasciate, maschere indossate. Il liquido di compensazione comincia a fluire e ci entra nel naso, nella bocca e negli occhi, riempie i nostri polmoni.

Loro sono li' fuori, parlano una lingua diversa, vestono uniformi diverse, usano armi diverse. Sono qualcosa...

Li sentiamo emettere suoni, poi il rumore. Rumore di artigli che graffiano il metallo esterno. Ora... Adesso... I sistemi pneumatici rilasciano le sicure del portello. Sfiatano rumorosamente. I giganteschi pistoni idraulici cominciano a spingere e il portello si schiude, lasciando entrare la luce di un sole sconosciuto...

Gridiamo ancora, stiamo per uscire...