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Post n°73 pubblicato il 19 Maggio 2013 da donnacamminante
I nomi non contano in queste campagne, qui, quello che conta è come ti sei guadagnato il soprannome. Lo Sceriffo, baffoni e un viso disteso come ua cartina geografica, possiede la più ripida collina del paese e la più alta. Qualunque bambino, ai suoi piedi, ne capisce la potenzialità come rampa di lancio e tutti vi si sono applicati: infilando gambe in fustini di detersivo, derubando imballaggi, fino all'estremo ratto di un portone. Poco più in basso le quindici arnie. Ogni primavera, una regina sciama e si insinua, seguita dal suo corteo, nel vano che si trova proprio dietro il quadro del contatore elettrico di casa mia. Vi trascorrono una notte e un giorno del mese di maggio e il cortile diventa un aeroporto, con estremo disappunto dei cani. Soltanto la prima volta mi impressionai e osai attraversare i campi di trifoglio profanando il regno del mio vicino. Lui mi ascoltò sorridendo, si fece accompagnare alla nube ronzante e sentenziò: “togli l'anta, o non ritorneranno” e se ne andò succhiando una mentina.
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