Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITà

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FëDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi del 13/09/2018

Melania Gaia Mazzucco - La lunga attesa dell'angelo

Post n°127 pubblicato il 13 Settembre 2018 da ixtlann
 

 

 

"Fummo ciò che siete, sarete ciò che siamo."

 

Forse un libro storico, forse una biografia, sicuramente un inno alla nostalgia, pieno di dolore, di rabbia, di amore, anche se l'amore che pervade il romanzo pare incestuoso anche se vissuto solo mentalmente. Perché una simile scelta, perché raccontare la vita di una grande artista partendo dal suo letto di morte e dai suoi ultimi quindici giorni di vita? Già questa impostazione ci dà un senso di ciò che il libro ci narrerà, Venezia, primi anni del '500 nasce Jacomo (Jacobo) Robusti detto il Tintoretto, in quanto figlio di un tintore di stoffe, la cui vita sarà dedicata alla pittura; ambizioso e anticonformista, pronto a combattere con ogni mezzo per affermarsi e a sacrificare tutto e tutti al suo talento e al raggiungere una notorietà che gli regali oltre all'immortalità, una vita agiata.

 

"Nello specchio ho incontrato un malfattore, e ho temuto che volesse assassinarmi."

 

Forse l'aspetto storico, non sempre viene adeguatamente approfondito, anche se naturalmente vengono spesso date informazioni sulla vita a Venezia in quell'epoca, sulle lotte con i Turchi, sul sistema politico e le scuole, e viene ben descritta la peste che afflisse, la città. Ma il libro che fa continui salti temporali nella vita di questo grande pittore, dedica buona parte del testo all'amore che lui porta per la figlia natagli da una prostituta. Amore ricambiato dalla figlia, amore che va ben oltre il classico amore padre/figlia, amore che ha del sacrilego, dell'incestuoso, benché non venga mai consumato come tale, se non nelle menti dei protagonisti.

 

"So che gli altri mi temono: anch'io a volte temo me stesso."

 

Quindi nella biografia di Tintoretto e della sua famiglia, piena di figli, che non sempre sono come Tintoretto vorrebbe, pianeti che girano intorno a lui, il sole, con figli ribelli e figlie che a mal volentieri si adeguano alla volontà paterna. E, prima fra tutte, quella che la fa da padrone,  la Tintoretta (Marietta Robusti), un libro doloroso, una famiglia sfortunata.

 

"Un vecchio adagio veneziano dice che una donna deve avere tre qualità: che piaccia, che taccia, e che stia a casa."

 

La scrittura che si arrovella su se stessa, spesso drammatica come i quadri del pittore, non ha per contro gli sprazzi di luce che anticipano il barocco, ed è proprio il barocco che lo scritto ci ricorda, pieno di ricordi annidati l'uno nell'altro che a volte fanno perdere il filo, il punto di partenza, ma si sa, si parte da un letto di morte e dagli ultimi giorni di questo grande artista!

 

"mi sono accorto di conoscere perfettamente la reclusione. Ognuno di noi la conosce. Tutti i nostri corpi sono prigionieri di un abito, di un ruolo e di quattro mura. La mia prigione è stata Venezia, la mia vita e il mio nome."

 

 

 
 
 
 
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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