Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITà

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FëDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi del 23/09/2018

Angela Nanetti - ll figlio prediletto

Post n°131 pubblicato il 23 Settembre 2018 da ixtlann
 

 

«Tuo nonno non mi disse mai che mi voleva bene, per fottere non serviva».

 

Sorprendente.

Spesso ci si avvicina ai libri consigliati carichi di aspettative, e maggiori sono le aspettative maggiore rischia di essere la delusione.

Avevo questo libro in scalette, immagino che qualcuno me lo avesse suggerito, ma non ne avevo letto,  non ne avevo sentito parlare, ne ricordavo chi o perché me lo avesse consigliato, quindi l'approccio è stato senza aspettative e, il risultato è stato sorprendente.

 

"mio padre era un vero capo, sapeva concedere poco per ottenere molto, e avrebbe dato anche molto per avere tutto"

 

Una storia dura, forse due storie ed entrambe dure, come è dura la vita, soprattutto se lo scenario è un paese dell'"estremo" sud e l'epoca sono gli anni settanta.

Ed è in un paese dove il tempo si è fermato al medio evo anche se il calendario indica il 1969 che comincia la nostra storia, con il massacro di un ragazzo la cui unica colpa è l'essere diverso.

Antonio paga con la vita l'amore che porta a Nunzio, forse più fortunato perché ha una famiglia più potente e paga lo stesso reato con l'esilio, forse più fortunato, perché ci sono esperienze che ci lasciano segni indelebili.

 

"le donne non contavano niente laggiù"

 

Così Nunzio va in Inghilterra.

Ma forse certe vite sono destinate alla sofferenza, forse è solo una questione di karma.

L'altra storia sicuramente non meno dura è quella di Annina nipote di Nunzio che come lo zio finisce in Inghilterra, non scacciata direttamente ma in fuga, anche lei diversa, anche lei non adatta alla vita e al pensiero di quel paese che l'ha vista nascere. Così il romanzo procede mostrandoci con salti temporali l'evoluzione delle due vite alternando nei capitoli il raccontarci dell'uno o dell'altro.

Il romanzo è duro, amaro, con pochi sprazzi di gioia subito spenti da una realtà che non lascia spazio alla felicità, anche se a tratti ci parla di amicizia, di disinteresse, di altruismo, di amore per il prossimo e di carità; ma è anche commovente perché i nostri protagonisti si fanno amare, e noi lottiamo con loro, e benché sia davvero dura, speriamo, speriamo in un futuro che possa essere diverso, forse solo perché raccontiamo un presente inaccettabile, ma vero conosciuto, magari tramite i notiziari, anche se la realtà spesso va oltre la notizia.

 

«Cornutu, è l'offesa peggiore per un marito. Ma ricchjiuni è peggio. Se sei ricchjiuni non sei un uomo, non sei più niente.»

 

Drammatica la visione della donna data resa dal racconto, ma forse più vera di quanto vorremmo essere disposti ad accettare "Tuo nonno non mi disse mai che mi voleva bene, per fottere non serviva".

Il linguaggio usato e ruvido, graffiante, amaro degno al racconto e ad esso adeguato, poco o niente viene concesso alla scorrevolezza, con i dialoghi in calabrese, e qualche piccola concessione a forme ibride, e al contempo avvincente e coinvolgente, si viene subito catturati e diventa difficile staccarsi dal libro.

 

«Così imparai a odiarlo, ogni giorno mi esercitavo nell'odio contro di lui, e l'odio divenne il carburante quotidiano che mi permetteva di vivere.»

 

Consigliatissimo.

Una curiosità, ma negli anni settanta c'erano ancora le banconote da cento lire, probabilmente una svista!

 

 "puru l'erba servaggia custa si a cogghji"

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: ixtlann
Data di creazione: 25/11/2013
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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