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Creato da: thinkwell il 11/02/2012
Padroni del destino

 

 
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As a man thinketh cap.1

Post n°5 pubblicato il 23 Maggio 2012 da thinkwell
 

Pensiero e personalità

L'aforisma:"Quel che un uomo pensa, così egli è" non coglie soltanto ogni aspetto della natura di un essere umano, ma comprende anche ciascuna condizione e ciascun avvenimento della sua vita. Un uomo è letteralmente ciò che pensa, essendo la sua personalità la somma dei suoi pensieri.

Come la pianta nasce dal seme, e non può esistere senza quest'ultimo, così ogni azione dell'uomo nasce dall'occulto seme del pensiero, e non potrebbe avvenire in sua assenza. Questo concetto può essere applicato tanto alle azioni dette "spontanee" o "non premeditate", quanto a quelle eseguite deliberatamente.

L'azione è il fiore che nasce dal pensiero, e gioia e sofferenza sono i suoi frutti; di conseguenza un uomo raccoglie i frutti dolci e amari del suo personale metodo di coltivazione.


Siamo stati creati dal pensiero. Ciò che siamo,

la mente lo ha elaborato e costruito. Se in un uomo

albergano cattivi pensieri, il dolore li segue

come la ruota del carro segue il bue...

... e chi persiste

nel pensiero puro, viene seguito come un ombra

dalla gioia - sicura.

 

L'uomo è il prodotto di una legge, e non una creazione artificiosa; e nel reame invisibile del pensiero, la reazione di causa-effetto è assoluta e imprescindibile quanto nel mondo degli oggetti visibili e materiali. Una personalità nobile e vicina a Dio non è merito della fortuna o del caso, bensì è il risultato naturale di un assiduo sforzo per pensare nella giusta maniera, l'effetto di una frequentazione di pensieri divini coltivata a lungo. Secondo lo stesso ragionamento, colui che accoglie nella sua mente pensieri abbietti non potrà che avere una personalità ignominiosa e bestiale.

E'l'uomo il creatore, o il distruttore, di se stesso: nell'arsenale del pensiero forgia le armi con cui si annienta, e allo stesso tempo modella gli strumenti con cui costruire palazzi paradisiaci di gioia, forza e pace. Attraverso una giusta scelta dei pensieri e grazie alla sua reale applicazione, un uomo può ascendere dalla Divina Perfezione; abusandone e mettendoli in pratica nel modo sbagliato, egli degrada al livello di una bestia. In mezzo a questi due estremi si trova ogni grado di personalità, e l'essere umano ne è creatore e padrone.

In tutte le stupende verità attinenti all'anima che la nostra epoca ha riscoperto e portato alla luce, nessuna rallegra di più, o è più carica di promesse divine e di fiducia, di questa: ovvero che l'uomo è il padrone del pensiero, colui che foggia la propria personalità, colui che crea e plasma le condizioni esterne, l'ambiente, il destino.

L'uomo, in quanto creatura di Potere, Intelletto e Amore, è il signore dei propri pensieri, possiede la chiave di ogni situazione, e ha dentro di sè gli elementi di trasformazione e rigenerazione che gli consentono di disporre di se stesso come meglio crede.

L'uomo è sempre il padrone, persino in stato di debolezza e degrado; ma in questa condizione è un padrone stolto, incapace di governare la sua "tenuta". Nel momento in cui si dedica a riflettere sulla sua condizione e a cercare con diligenza la Lgge sulla quale è fondata l'essenza della sua natura, allora diventa un padrone saggio, indirizza le energie con intelligenza, fa convergere i pensieri su ciò che può essere per lui fruttuoso. Tale è il padrone consapevole, e un uomo può diventarlo solo scoprendo dentro di sè la legge del pensiero: una scoperta, questa, che si ottiene unicamente per mezzo di applicazione, autoanalisi ed esperienza.

Oro e diamanti si trovano solo setacciando e scavando, e un uomo può scoprire ogni verità legata alla sua essenza calandosi nella profondità delle miniere dell'anima. In questo modo proverà senza fallo di essere l'artefice della sua personalità, colui che modella la propria vita, che erige il suo destino, attraverso lo studio, il controllo, l'alterazione dei pensieri, rintracciando gli effetti di questi ultimi su di sè, sul prossimo, sulla vita e sulle circostanze, collegando cause ed effetti attraverso la paziente pratica dell'indagine, e utilizzando ogni esperienza, anche l'evento più quotidiano e insignificante, come mezzo per ottenere quella conoscenza di sè che è Comprensione, Saggezza e Potere. In questo senso, più che in qualsiasi altro, è da intendersi la legge assoluta che "chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto"; perchè solo attraverso la pazienza, la pratica e la tenacia senza limiti, un essere umano potrà varcare la Porta del Tempio della Conoscenza.

 

 
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