Diario Infernale

Adesso, dopo il summit europeo della scorsa settimana, tutti si stanno lamentando che la Germania ha praticamente condizionato il risultato, imponendo le decisioni di “rigore fiscale” a cui tutti i componenti dell’unione si dovranno adeguare.   L’unico paese che si e’ chiamato fuori e’ stata la GranBretagna, che ha apposto il gran rifiuto.

Gli inglesi avranno le loro buone ragioni, e d'altronde loro non sono nell’euro.   Quello invece che mi sconcerta e’ la reazione di certi giornalisti italiani.   Adesso sembra che il predominio tedesco sia deleterio.  Cosa che invece non e’.

Parliamoci chiaro.   I politici italiani (anzi vorrei dire l’intero establishment) ha dichiarato fallimento nel momento in cui il suo massimo esponente, e cioe’ il PdR, e’ stato costretto a chiamare un curatore fallimentare (tipo Parmalat, per intenderci) che si prendesse cura dell’azienda malata.  Questi qua non hanno alcun diritto di lamentarsi del commissariamento tedesco, e dovrebbero starsene ben zitti.

Per prima cosa i tedeschi sono in generale persone serie, qualita’ che difetta ampiamente nell’italico paese, ed in special modo nella classe politica.   Fenomeni come i super vitalizi nostrani non sono possibili oltralpe, ne’ anche le continue e paradossali querelle su qualsiasi azione intrapresa da questo e da quello.   Io mi sono letteralmente stufato di sentire i politici litigare come i polli di Renzo, mentre l’Italia andava a fondo.

Adesso al Governo abbiamo un quasi-tedesco, e in Europa la Germania ha preso il timone in mano e sta guidando la nave fuori dalle secche.   Lasciamoli fare, e non disturbiamo il manovratore.   Loro sanno quello che fanno, noi no.