Creato da: infernox il 24/11/2011
ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

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Il progetto della Lega

Post n°17 pubblicato il 03 Luglio 2012 da infernox

Torniamo alla Lega.   Si e’ svolto nell’ultimo weekend il Congresso, ed e’ stato eletto per acclamazione il nuovo segretario federale, dopo Umberto Bossi, e cioe’ Roberto Maroni.    Un po’ come eleggere un nuovo papa presente e vivente quello attuale, peraltro dimissionario.    Potrebbero risentirne i riti liturgici propri della Lega, come ad esempio la celebrazione presso le sorgenti del Po?   La cosa e’ probabile, se non certa.

 

Maroni non ha sicuramente il carisma di Bossi, che il vecchio Umberto aveva conservato nonostante la malattia l’avesse quasi schiantato.   L’apparizione di Bossi al Congresso ancora oggi, dopo tutte le martellate mediatico-giudiziarie (a mio avviso non del tutto genuine ma con un grado abbastanza elevato di percentuale complottistica) ha sicuramente mosso piu’ un cuore leghista fra gli astanti.

 

Il vecchio leader si e’ commosso, ed ha utilizzato la parabola di Re Salomone, che risolveva una contesa fra due madri per l’affidamento di un bambino, per ribadire l’affido del partito al nuovo segretario.    Il suo progetto e’ piu’ importante del potere, la speranza di una vita per l’affrancamento del nord dai vincoli dello stato centrale non deve morire per un’inchiesta giudiziaria, per quanto pilotata.   C’e’ veramente qualcosa di epico in questo tramonto Bossiano, che difficilmente si puo’ vedere in politica nelle altre formazioni.

 

Un po’ e’ paragonabile al tramonto del PCI, dopo il crollo del muro, ed alla tragica procedura che Occhetto piloto’ alla fine degli anni 80, e che permise al vecchio PCI di non sfaldarsi completamente anzi di traghettare in una formazione che da li’ a due anni poteva misurarsi in nuove elezioni con la speranza di arrivare al potere (poi l’avvento del Cav stronco’ sul nascere questo pio desiderio).

 

La procedura attuale non e’ la medesima.   La Lega non cambia nome (ed in questo si differenzia anche da pulsioni che avviluppano il PDL, anch’esso in forte crisi).    Cambiano gli uomini, e rimane il progetto.    Si pensa di decontaminarsi dai miasmi romani, e rimanere in periferia a rafforzare le ridotte comunali, provinciali e regionali.   In questo sara’ una dura battaglia con un Governo fortemente centralista, che con tutta probabilita’ sara’ richiamato in una qualche forma anche dopo le elezioni del 2013.

 

Intravedo una battaglia dura e sfiancante.   Sara’ interessante da seguire.

 
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