Creato da: infernox il 24/11/2011
ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

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« Il pensiero di DavideDiversivo immigrazione »

Manovra fase 1

Post n°101 pubblicato il 25 Ottobre 2018 da infernox

Il Governo e’ arrivato all’inizio della resa dei conti.    Tutte le belle parole finora espresse per catturare voti e consensi devono alla fine trovare uno sbocco finale che motivi il popolo a non abbandonare a tutta fretta i nuovi leaders sbocciati improvvisamente (i tempi della politica erano una volta molto piu’ lunghi, oggi in qualche anno o addirittura in pochi mesi si diventa ministro o persino premier).

            I diversivi che nel frattempo sono serviti per attirare le masse si stanno esaurendo nella ripetitivita’.     Prima le navi delle ONG da respingere, poi le sceneggiate sui migranti presi in ostaggio su di una nave della Guardia Costiera, infine qualche episodio di criminalita’ utilizzato come banderuola per sollevare polveroni di indignazione. 

            Non dico che tutto lo show non sia servito… la Lega in fondo e’ passata nei sondaggi dal 17% del 4 marzo ad oltre il 30% dei nostri giorni, anche grazie alla inconsistenza della banda Brancaleone delle opposizioni, soprattutto del PD, i cui esponenti sembrano tante oche starnazzanti e destinate al forno.    Il patrimonio di potenziali voti accumulato dalla Lega e’ notevole.  Riguardevole il successo nelle ultime provinciali in Trentino Alto Adige.  Nel frattempo i 5stelle sono rimasti al palo, poiche’ Salvini si e’ dimostrato ben piu’ abile nello sfruttare gli eventi e la posizione che si era conquistato all’interno del Governo.

            A un certo punto il MoVimento si e’ buttato a fare un gran casino di propaganda sul ponte crollato di Genova, sfociato poi in una specie di nulla di fatto.   Tanto strepito su Autostrade, che si era offerta di rifare il ponte in pochi mesi.    Prese di posizione inconcludenti, e adesso c’e’ un Commissario (nominato dopo 2 mesi di manfrine) che probabilmente non potra’ fare a meno della societa’ suddetta, ma il tutto richiedera’ molto piu’ tempo.    Il Ministro delle Infrastrutture (Toninelli) dei 5stelle non ha avuto decisamente lo stesso successo di Salvini.

            L’altro ministro di punta (DiMaio) ha portato a legge un decreto sul Lavoro che si sta rivelando poco produttivo, fra le ostilita’ degli imprenditori.     Fra pochi mesi constateremo che la disoccupazione non cala, e che i lavori saranno sempre piu’ precari.  Per forza, pochi incentivi ad assumere a tempo indeterminato, stretta sui contratti a termine con incremento del turnover, addirittura un aumento delle liquidazioni in caso di licenziamento per motivi economici.   Il Ministro pero’ e’ molto attivo sui media e mantiene una posizione di rilevanza piuttosto pesante (non passa giorno che non sia in qualche trasmissione televisiva o radiofonica).

            Ma e’ nella recentissima manovra economica che si puo’ misurare la inconsistenza dei personaggi al Governo.    Chiacchere e distintivo, si potrebbe dire.    Quali sono i problemi reali che bloccano l’economia?   Burocrazia e tasse, prima di tutto.  Invece ci si sta occupando di pre-pensionamenti e di reddito di sussistenza. 

            Non nego che ci sono situazioni critiche, ma mandare in pensione anticipata chi ha gia’ un lavoro pagato mi sembra una idiozia.  Si tolgono contributi e tasse e si sostituiscono con impegni statali a mantenere 60enni che hanno una vita residua di almeno 25 anni.   Grandioso (e poi ci stupiamo che la UE ci critica).   Occorre sostenere chi “non” ha un lavoro, e favorire delle forme di lavoro “morbido” magari sovvenzionato dallo Stato, ma con un costo decisamente piu’ ragionevole.  Questa roba ideata dal Governo ci costera’ come minimo 7 miliardi nel primo anno, e una cifra indefinita ma sicuramente superiore negli anni successivi.

            Lo scenario in cui invece sembra muoversi il Governo, probabilmente con un disegno ben studiato in mente, e’ quello di attizzare uno scontro con la Commissione Europea, che non puo’ fare a meno di stigmatizzare una manovra finanziaria cosi’ ineffabilmente suicida.   In un certo senso la situazione e’ paragonabile a quella di cui si rese protagonista Mussolini nel 1935-36, andare testardamente a sbattere contro un muro, attirarsi le ostilita’ di tutte le principali potenze, per ottenere con grande dispendio di energie un bidone di sabbia nel deserto.

            Chiaramente di fronte all’opinione pubblica dell’epoca il famoso bidone di sabbia fu presentato come l’apoteosi dell’Impero, ed il Re divento’ Imperatore.    Al giorno d’oggi dove possiamo ravvisare il bidone di sabbia, in questa manovra inconcludente, che peraltro rassomiglia molto alle manovre precedenti messe in atto dalla sinistra in questi lunghi 5 anni di Governo?

            Il bidone, letteralmente, e’ rappresentato dalla rottura delle “regole” europee, che qualche anno fa hanno stabilito, firmate da tutti (anche da noi), un percorso di riallineamento economico che avrebbe dovuto tendere ad evitare nuovi fenomeni tipo quello della Grecia del 2009 o quello dell’Italia nel 2011.   

            Probabilmente questo percorso per noi non si e’ rivelato molto produttivo, e neanche tanto efficace, anche perche’ e’ stato sabotato (coscientemente o meno) dai pessimi Governi che abbiamo avuto dal 2012 in poi.  Non a caso lo stesso percorso, seguito dai paesi deboli come Spagna e Portogallo, con piu’ determinazione e piu’ consapevolezza, li ha portati in zone piu’ sicure, e le loro finanze pubbliche non sono nello stato delle nostre.

            Il disegno dell’attuale Governo non e’ quello di barcamenarsi, ma di arrivare allo show-down.   Si spera cosi’ di indurre delle modifiche sostanziali alle “regole”, che pero’ non credo si risolveranno in un “bonus economico” senza contropartite al nostro paese cosi’ barcollante.   E’ molto probabile che la rottura portera’ ad un collasso finanziario, di cui ovviamente i nostri eroi si approfitteranno per dare tutta la colpa alla cattiva Europa e ai suoi burocrati.

            Quello che succedera’ dopo e’ ignoto, ma la nostra vita non sara’ piu’ cosi’ tranquilla, credo.  Proprio come successe dopo il 1936.

 
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