Creato da: infernox il 24/11/2011
ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

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Messaggi di Maggio 2018

 

Crisi istituzionale

Post n°98 pubblicato il 28 Maggio 2018 da infernox

“In ogni caso questo Governo e’ preferibile ad un Governo tecnico che segue pedissequamente le istruzioni di Bruxelles” – questa era la frase con cui terminavo il mio precedente intervento di 6 giorni fa.

            Ebbene in meno di una settimana e’ successo un fatto paradossale.  Il Governo con l’unica maggioranza politica in Parlamento e’ stato fermato prima che potesse operare, con un vulnus senza precedenti della democrazia.

            Posso paragonare questo passaggio politico ai due vulnus effettuati dal “re nano” in due occasioni fondamentali della storia italiana, nel 1915 quando con una specie di colpo di stato contro la volonta’ del Parlamento indusse il presidente del consiglio Salandra a stringere accordi segreti con gli alleati per l’entrata in guerra dell’Italia al loro fianco, e poi nel 1922 quando sempre lui rifiuto’ di firmare lo stato d’assedio proposto dal PdC Facta aprendo praticamente la strada al potere dei fascisti.

            Mattarella come Vittorio Emanuele III?   Probabilmente questo passaggio istituzionale e’ quasi altrettanto grave.    C’e’ un precedente ed e’ quello del 2011 con Napolitano e Berlusconi.  In quel caso il Cav si piego’, piu’ per interessi personali (era ricattabile), che per altro, alla volonta’ del Presidente di lasciare il posto ad un tecnico molto stimato in Europa.  In questo caso Salvini non si e’ piegato e la rottura e’ avvenuta nel modo piu’ plateale.

            La crisi politica, che si sarebbe stemperata in un esercizio del potere che avrebbe dato al popolo la facolta’ di osservare i risultati del cambiamento, e’ stata “ritorta” in modo innaturale impedendo il varo del governo del presidente designato da Salvini e Di Maio, e cioe’ Giuseppe Conte, avvocato e professore di diritto privato.   E’ ovvio che costui sarebbe stato privo di effettiva autonomia, non sarebbe stato sicuramente un Berlusconi, con il suo prestigio ed il suo carisma.

            Il nodo del contendere e’ stato rappresentato dalla nomina fortemente voluta dalla Lega di un ministro dell’economia assolutamente “indipendente” ed “euroscettico” come Paolo Savona, economista di prestigio che aveva gia’ ricoperto incarichi istituzionali in precedenti Governi (Ciampi e Amato).   Su questo nome Mattarella aveva posto un veto, preferendo un personaggio piu’ politico e meno prestigioso.

            Ci dobbiamo rendere conto che in Italia esiste una specie di regime, che ha in un certo senso voluto “garantirsi” con la nomina di successivi Presidenti della Repubblica “allineati” come Scalfaro, Ciampi, e Napolitano.  Mattarella non poteva evidentemente essere diverso dagli altri, e d'altronde la sua nomina era stata la causa della rottura del patto di alleanza fra Renzi e Berlusconi, con tutte le conseguenze politiche che hanno poi portato al fallimento del tentativo di riforma costituzionale di Renzi.

            L’evoluzione degli avvenimenti e’ ora quello relativo ad un Governo “del Presidente” guidato da un tecnico (probabilmente Cottarelli) che portera’ il paese ad un voto anticipato in settembre o ottobre.   Sia Lega che 5stelle trasformeranno le elezioni in un referendum (o noi o contro di noi).   Non so neanche se la coalizione di centro-destra riuscira’ a sopravvivere a questo passaggio, speriamo.

 
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Partenza difficile

Post n°97 pubblicato il 22 Maggio 2018 da infernox

Solo 14 giorni fa scrivevo che si stava andando verso un Governo “del Presidente”, cioe’ tecnico, espressione della incapacita’ delle giovani leve della politica nostrana (e cioe’ Salvini e Di Maio) di addivenire ad un accordo politico.

            Ebbene, la situazione si e’ modificata, nel frattempo, e dopo tutti questi giorni di discussioni ed incontri, i due sono riusciti a convergere su di un programma comune e su di un nome di compromesso per dirigere la compagine di Governo.

            Il nome e’ quello di Giuseppe Conte, giurista, gia’ indicato da Di Maio nel suo elenco di ministri del “Governo ombra” presentato all’opinione pubblica (e al Presidente) qualche giorno prima delle elezioni del 4 marzo (mossa che secondo me gli ha fatto guadagnare voti).  Il programma invece e’ un tomo di 38 pagine che vorrebbe esprimere la “sintesi” dei due programmi elettorali pieni di promesse per l’avvenire indicati dai due partiti.

            Naturalmente sono gia’ cominciate ad alzo zero le critiche, non solo da quasi tutti i media nazionali, ma anche esteri.   Il New York Times per es. sta avanzando dubbi sul curriculum professionale del professore, che cita una partecipazione a corsi della New York University, che sarebbero fasulli.   Non solo, ma, problema ancora piu’ pesante, gia’ le testate economiche, ed anche una agenzia di rating (Fitch), stanno avanzando dubbi sulla tenuta economica dell’Italia (lo spread e’ gia’ salito da un livello di 110-120 a 180-190).    Certo che finche’ Draghi mantiene la politica di Q.E. siamo parzialmente coperti, ma quanto durera’?

            Certo che da’ un senso di fastidio accorgersi che lo spread sale ancor prima che il Governo abbia iniziato ad operare, un po’ come era successo nel 2011 quando lo spread saliva e tutti se la prendevano con Berlusconi che se lui fosse la “causa primaria” del fenomeno.   Lo spread sale e scende in funzione della “sensitivity” dei mercati e degli speculatori internazionali, che hanno sentito “odore di sangue” e quindi gia’ si muovono per rosicchiare qualche margine di profitto anche in modo preventivo.

            Certi e’ che se il Governo avra’ un atteggiamento prudente la speculazione si ammorbidira’, anche se l’appeal delle forze al Governo risultera’ un po’ annacquato.  Tendo a credere che non ci saranno fughe in avanti, almeno per i primi mesi.   L’ombrello di Draghi dovrebbe proteggerci, almeno fino al Def di autunno.    Si potra’ poi capire meglio l’evoluzione esaminando i contenuti del Def. 

            In ogni caso questo Governo e’ preferibile ad un Governo tecnico che segue pedissequamente le istruzioni di Bruxelles.

 
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Finale tragicomico

Post n°96 pubblicato il 08 Maggio 2018 da infernox

Alla fine e’ andata che non si sono messi d’accordo.   Mattarella l’ha certificato ieri sera, dopo un rapido giro di consultazioni.   In sostanza non c’e’ possibilita’ di governo “politico”, ed allora si ripieghera’ su di un governo “neutrale” indicato dal Presidente, che traghettera’ il paese a nuove elezioni.

             "Scelgano i partiti se dare la fiducia in Parlamento ad un governo di garanzia fino a dicembre oppure se andare alle elezioni, a luglio o all'inizio del prossimo autunno. Ma serve un governo, non possiamo attendere oltre" (Mattarella)

            Questo fatto denota l’incapacita’ dei leaders attuali, giovani ed inesperti, come Di Maio, oppure un po’ protervi, come Salvini, di gestire la situazione politica attuale, che e’ ripiombata in un clima proporzionale, per volonta’ del popolo e della Corte Costituzionale.   All’epoca della Prima Repubblica esisteva un “partito-stato” che era rappresentato dalla Democrazia Cristiana, allenato al potere da decenni di esperienza, che si preoccupava di gestire le posizioni di stallo in modo sopraffino.   Adesso no, questa opzione non esiste, e quindi siamo messi piuttosto male.

            Lo scenario attuale e’ stato generato dallo strappo istituzionale avvenuto nel 2011, dove una specie di colpo di Stato ha portato alla creazione di un governo “tecnico” innaturale, che ha promulgato delle riforme brutali e odiate dall’opinione pubblica.   Che fossero necessarie poi ci sarebbe da ridire.   Il legittimo rappresentante eletto dagli italiani e’ stato rimosso, a furore di popolo, o meglio, a furore di media e di mitraglia economico-finanziaria pilotata a livello internazionale, come poi le esternazioni successive di alti funzionari statunitensi ed europei hanno  ampiamente dimostrato.

            Successivamente le elezioni politiche hanno visto prevalere la sinistra per 120.000 voti, e questo esiguo margine di vittoria le ha consentito, complici il Capo dello Stato e le massime istituzioni, di governare per 5 lunghissimi anni, strappando il tessuto della coalizione di destra con la promessa di prebende e poltrone, e degenerando l’ambiente politico ed economico, con l’aumento del debito di oltre 200 miliardi, il perdurare della spesa pubblica a livelli insopportabili, e l’alimentare sempre di piu’ l’ondata di sfiducia della gente nei partiti, dando vento al fuoco degli anti-sistema come i 5 stelle e in parte la Lega.

            Adesso lo scenario, come nella Roma attuale governata dai 5 stelle nel pieno delle buche e dei rifiuti, e’ desolante.    Stanno pensando a nuove elezioni a luglio, con la stessa legge elettorale, solo per guadagnare qualche punto percentuale in piu’, e poter poi straparlare di vincitori e vinti, senza costrutto.   Privi di idee, se non opzioni disastrose per le finanze pubbliche, vanno (andiamo) verso la catastrofe.  Il salvagente di Draghi durera’ ancora pochi mesi, e poi il baratro di tipo argentino o venezuelano si aprira’ davanti a questa classe politica inetta e inconcludente. 

            Spero solo che il popolo, il day after, faccia strame di questa mala genia, anche se ormai sara’ troppo tardi.

 
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