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7/4/'300 (4)

Post n°27 pubblicato il 31 Marzo 2005 da warriorpig
Foto di warriorpig

Per correr miglior acque alza le vele            
omai la navicella
del mio ingegno,
che lascia dietro a sé mar sì crudele;

e canterò di quel secondo regno
dove l'umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.

(Pur, I 1-6)

Dante e Virgilio hanno appena abbandonato il primo regno oltremondano e si apprestano a raggiungere la spiaggia che funge da antipurgatorio. Ritroviamo nei primi versi il frequente paragone letterario tra umano intelletto e mezzi marini (la navicella) che molta critica lega alla presenza, poco successiva, di colui che vien considerato custode dell'intero regno: Catone (Virgilio stesso a lui rivolgendosi pronuncia le parole "li tuoi sette regni"). E' quindi probabile che l'incipit della seconda cantica condensi un velato ponte verso il personaggio, tra i pochi davvero rilevanti nel Purgatorio.

Nell'immagine di Gustavo Dorè, Dante e Virgilio intraprendono la seconda tappa del viaggio.

 
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