The city of Dite
Or se' giunte anime felle! Bloggate gravi cittadin: come a Dite v'è spazio d'ogni nefandezza, quivi conteniam l'umana oscurità...« Sulla strada, scrisse Ke... | Dopo di me, il diluvio » |
La gloria di colui che tutto move
per l'universo penetra, e risplende
in una parte più e meno altrove.
Nel ciel che più de la sua luce prende
fu' io, e vidi cose che ridire
né sa né può chi di là sù discende;
(Par I, 1-6)
Le accreditazioni di senso vogliono l'intera Commedia come un personale percorso espiativo dell'autore, pure nelle sue umane e intime contraddizioni (la partecipazione emotiva di Dante di fronte a certi personaggi infernali non verrà più ripetuta). L'incipit dell'ascesa finale non può che essere fieramente dichiarativo: nell'apologia dei primi versi il sommo poeta riassume l'ineffabile.
Nell'illustrazione di Sandro Botticelli, Dante e Beatrice.
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Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 08:00
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il 25/03/2009 alle 07:23
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il 24/03/2009 alle 23:44