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Documentario sulle vicende di BitTorrent.

Post n°76 pubblicato il 16 Novembre 2006 da lugio5
 
Tag: News
Foto di lugio5


Secondo Armin Medosch in un ambiente interconnesso non sono tanto
l'individualità e l'espressione che contano, ma progressivamente le
nuove forme per condividere, disseminare e pianificare il lavoro
digitale. Attraverso l'azione collettiva il campo progredisce nella sua
interezza, poiché condividere e collaborare significa imparare gli uni
dagli altri. Ed è questo lo spirito che anima 'Steal This Film',
una prevista serie di documentari che descrivono e promuovono le
attività del movimento contrario alla proprietà intellettuale. Sul loro
website gli autori del progetto, The League of Noble Peers, si
autodefiniscono un gruppo di amici intenzionati a realizzare un film
sul diffuso movimento del file sharing con l'obbiettivo di evidenziare
la visione progressista che molti attivisti e artisti hanno del futuro
della creatività. La prima parte di 'Steal This Film', l'unica
realizzata e a al momento disponibile per il free download, racconta la
storia di The Pirate Bay, uno
dei più grandi BitTorrent tracker, e dell'organizzazione svedese
Pyratbyræn, ripercorrendo attraverso la viva voce dei protagonisti
intervistati gli eventi successivi al sequestro dei servers compiuto
dalla polizia svedese nel maggio del 2006. In alcuni paesi distribuire
torrents che puntano a copie illegali di materiale protetto è
considerata una violazione di legge. In Svezia, nazione dalla forte
tradizione democratica dell'allemannsretten, il downloading di
materiale ad uso personale non era considerato illegale sino al luglio
del 2005 quando il governo, come alcuni sostengono forzato dalle
pressioni degli USA, ha dichiarato fuorilegge la copia, la
distribuzione, l'uploading e il downloading di contenuti coperti da
copyright. Ma se il successivo raid operato dalla polizia in difesa
della legge era mirato a inibire l'attività dei 'pirati', l'effetto è
stato contrario: gli accessi a The Pirate Bay, grazie alla pubblicità
ricevuta, sono raddoppiati, è aumentato il numero dei downloading e si
è costituito un partito politico, The Pirate Party, che accoglie i
consensi dei giovani elettori i quali non intendono rinunciare ad una
simile risorsa di contenuti. 'Steal This Film' racconta tutto questo,
in una mezz'ora di montato autofinanziato che indubbiamente racchiude
alcune ingenuità amatoriali, come i brevi messaggi subliminali quali
'Resist Share Copy' o 'Sharing is not Stealing', o lo sguardo
apologetico sulla guerriglia. Eppure la natura metadata del lavoro, un
BitTorrent che codifica dati sullo sharing, così come lo sforzo di
documentare l'acceso dibattito sul copyright che anima il web 2.0,
rendono l'iniziativa degna di nota.

Valentina Culatti

 
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