LABALLERINADOLCE

... Non Lo Avrei Mai Confessato, Altrimenti.

... Questo è un balcone perfetto per guardare cosa accade fuori dal recinto della mia anima. Eppure a volte vorrei non vedere certe cose, vorrei non leggere certe parole. In alcuni casi, è una posizione privilegiata, ma è anche nefasta, altrettante volte.

Guardo gli altri, si amano. Fa male, ma sono felice che qualcuno riesca ad avere un coraggio che io non ho, che qualcuno possa dire un 'noi' senza alcuna paura delle conseguenze.
Guardo ancora, si amano, ma si feriscono a vicenda. Questo mi provoca più dolore.
Non si fanno solo male, si lacerano il cuore, si fanno a brandelli l'anima.
Io penso che a te non farei mai del male. E subito dopo rifletto che è un pensiero stupido, perché si danneggia di più ciò che si ama follemente di ciò che, invece, non ce ne importa nulla.

Mi dispiace quando si feriscono. Vorrei urlare, URLARE, fino ad impazzire. Invece piango. No, non singhiozzo, che almeno mi arrecherebbe un lieve sollievo, ma piango, sconsolata. Lascio che le mie lacrime si facciano rapire dal vento, così posso mentire e dire che è pioggia e non vile pianto.

Non lo sai o meglio lo sapevi, lo hai saputo quella volta, poi io non te l'ho più detto.
Io sono un Leone, non temo niente e nessuno, posso essere feroce e aggressiva, posso sbranare con le parole, posso uccidere con il silenzio. Ma quando si tratta di te, cambiano tutte le prospettive. Mi sento così spaventata, un pulcino bagnato, di solito, sono capace di uccidermi da sola, di usarti come coltello nelle mie carni.

Io a te non farei mai del male. E' un pensiero supponente, è vero. Ma lo farei a me, piuttosto. Mi chiuderei in me stessa - come faccio sempre - e farei ciò che comunque già faccio, ma non lo ritorcerei verso di te. Perché toccare te, sarebbe farmi male due volte.
Io non avrò mai la fortuna di amarti. Non sarò mai baciata da quella stella che permette, invece, a loro di amarsi. Concederò le mie labbra a pochi, forse molti, ma mai come potrei - vorrei - farlo con te. Non tratterrò mai il respiro con altri come quando mi sorridi. Io, che ti amo ogni notte da sola nel mio letto troppo grande per la mia piccola figura e per la grandezza della vita che mi ingoia costantemente, non avrò mai un Dio che mi ami a tal punto da concedermi di stare tra le tue braccia.

E per questi, come per mille altri motivi, che io non capisco, ci provo davvero, mi metto lì, spremo le meningi, pur nella consapevolezza di non essere un genio d'intelligenza, ma ci provo a rifletterci, diamine, ci provo eppure forse é proprio perché ci provo così tanto, che non lo comprendo.
Perché si fanno del male?
Loro sono fortunati, si amano. Ma non è questo.
Il miracolo è un altro: si amano vicendevolmente.

So che non ti piace vedermi piangere, che tenteresti di farmi ridere adesso - e ci riusciresti senza alcun dubbio. Io non parlo mai d'amore, perché non è mai stato clemente con me. Cupido faceva il suo dovere con me, poi si dimenticava dell'altra parte della mela. Non è mica facile parlarne, infatti non ne parlo, ma ne scrivo.
Odio l'amore, anche se sono incapace di odiare te e più provo a farlo, più la mia reazione emotiva è opposta. Faccio la cinica, la stronza, ma è solo per elevare un muro ed evitare che la gente ponga domande scomode e spinose.

Vorrei essere arrabbiata ora. Vorrei urlare, sì, vorrei arrabbiarmi duro. Perché si fanno del male quando dovrebbero godere di quella cosa così bella cha hanno fra le mani...
Ma... Non sono affari miei. E' normale che sorgano delle incomprensioni tra due persone che condividono la propria quotidianità ed i propri sentimenti (e solo il cielo sa quanto io vorrei... no, questo non riesco a scriverlo, non ce la faccio, mi dispiace). Normalissimo, anzi, discutere è vitale, per comprendersi a fondo.

E' la mancanza di volontà a voler cercare una soluzione, che mi rattrista. Adesso, non stiamo a menarcela, si dice sempre che non si cambia per nessuno, ma sono tutte balle. Se ami, se ami davvero, in realtà non vedi l'ora di cambiare, per rendere felice l'altra persona, il resto sono lacune, vuoti d'ombra, buchi neri.
Io sono cambiata per te, posso anche ammetterlo, per quanto bruci nell'orgoglio ed anche da un'altra parte, tra la clavicola sinistra ed il petto. Per quanto non mi arrischierei mai a confessarlo a voce e manderei al patibolo con le mie taglienti parole chiunque solo tentasse di rinfacciarmelo.
Non so se ho sbagliato in questo, non so se sono proprio nata sbagliata, se ci siamo incontrati nel momento sbagliato, se ho sbagliato nella gestione di un sentimento così forte e travolgente, ma, insomma, qualcosa di sbagliato tra noi dev'esserci stato, sennò tutte queste cavolo di farfalle che turbinano nel mio stomaco e mi levano l'appetito, contraccambiando con una buona dose di pianti - facendomi guadagnare da sola il titolo di frignona - dopo un anno e sei mesi avrebbero dovuto tornare nel loro primitivo stato di larve. E invece sono lì e mica ne vogliono sapere di morire.

Ok, chiusa parentesi, altrimenti divento smielata, perdo di vista il punto focale e dovrei essere costretta ad ammettere che non ho la minima intenzione di farle morire ed è quindi meglio chiuderla qui, finisce poi che ci perdo la mia reputazione duramente costruita e non è il caso, considerato i lunghi e duri anni a venire.

Lo sai cos'è che mi dicono? Troverai qualcun'altro, che ti amerà come meriti.
Ma loro che me lo dicono.... Sarebbero capaci di accontentarsi di qualcun'altro per cui il loro cuore se ne frega altamente di palpitare? Ce la farebbero a stare con qualcuno per cui non sentono un trasporto così grande?
Sì, è una cosa che mi manda in bestia. Non lo dico mai, ma non voglio qualcuno che mi ami come merito o come meriterei ai loro occhi. Vorrei che mi amassi tu, perché io amo te.

Loro hanno qualcuno che li ama come credono di meritare, come vorrebbero essere amati? La risposta è semplice: non si guarda in faccia all'amore. Al massimo, lo si ringrazia.
Venderei l'anima al diavolo, affinché tu mi amassi, non dico molto, non dico troppo, un attimo, un momento, un'ora soltanto. Anche mezz'ora. Poi vivrei di quel ricordo soffuso.
Altri si disprezzate apertamente, facendo leva su qualcosa di solido, di presente e reale. Sanno che c'è, non sanno di poterlo perdere, non sanno che l'amore si regala solo agli eletti. Loro sono eletti, ma a volte se lo dimenticano.

Io vorrei vederli felici, sempre, perché fanno stare un po' meglio anche me, eterna disgraziata con te. Ma quando si feriscono, il mio dolore si amplifica, le lacrime mi pungono gli occhi, ti cerco e non ci sei. O meglio, ci sei, ma non per me. E questo è peggio. Non sono capace di liberarmi di questa dipendenza, di te.

Vorrei che gli altri si amassero a fondo, che comprendessero che possono parlarsi senza remore e dirti quello che provano l'uno per l'altra senza sentirsi inferiori o indegni di essere amati. Perché la vita è breve, non c'è tutto questo tempo per litigare, bisognerebbe fare l'amore sempre, anche se solo con le parole.

Ma qualcuno è troppo fortunato per rendersene conto.