Creato da laballerinafelice il 08/03/2011

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... 14 Anni E Non Sentirseli...

Post n°239 pubblicato il 14 Maggio 2012 da laballerinafelice

... Controllo l'ora nel cellulare, per poi infilarlo nuovamente nella tasca degli shorts. Le 12.25. E' tardissimo e devo ancora preparare il pranzo. Come se non bastasse, al supermercato c'è una sola cassa aperta e ogni volta che la malcapitata cassiera del momento chiama qualche collega ad affiancarla, il soggetto in questione afferma che finisce il turno alla mezza o che sta sistemando i surgelati.
Mi giro indietro e la fila è davvero, davvero notevole, arriva praticamente in fondo alla corsia. Non che al supermercato si stia male, c'è l'aria condizionata e tutto,  - perché poi sembra che uno si lamenti sempre -, ma magari uno a casa ha anche le sue cose da fare. E comunque cinque casse sono un investimento inutile se non le apri.
Noto dietro di me, una ragazzina al cellulare, con la mamma dall'altro capo della linea, presumo, dalla profusione di scuse in cui si sta sdilinquendo per giustificare il suo ritardo. Avrà all'incirca tredici- quattordici anni: matita nera pesante sugli occhi, jeans skinny chiari a vita bassa, con slip taroccato D&G in bella vista, maglietta nera con teschio in vernice fluorescente e All Star bianche - forse, una volta.
Ha solo un cartone di latte in mano e appena finisce la telefonata la faccio passare davanti a me. Magari le evito l'ennesima lavata di capo, penso. Mi fa un cenno di ringraziamento con la testa, sguscia velocemente dinanzi a me, infilando il cartone di latte tra il gomito e il fianco, e inizia a messaggiare con il suo iPhone 4S.

Dalla posizione in cui sono, mi accorgo che riesco a vedere interamente l'espositore dei libri ed inizio a controllare se c'è qualcosa di interessante. Nel frattempo, dalle casse del supermercato viene alzato il volume della radio, probabilmente per calmare i mormorii dei clienti costretti all'estenuante attesa e parte un pezzo dei Linkin Park, uno degli ultimi singoli.
La ragazzina davanti a me fa un verso strano - sul generis di quelli di stupore che riproduco io quando vedo/sento Laura Pausini - e commenta: "Oh, i Tokio!", fissandosi un'espressione ebete ed assente sul viso.
"Ma se sono i Linkin Park..." Io, manco a dirlo, perdo un'occasione per tacere.
La ragazzina mi rivolge uno sguardo arrogante e convinto. "Scherziamo? Questi sono i Tokio Hotel!"
Supponenza e determinazione.... Mi ricorda qualcuno....
"E allora saprai il titolo della canzone, no?" le domando tranquillamente.
Apre la bocca e la richiude. La riapre e si morde il labbro inferiore. "Adesso non mi viene..."
" 'Burn it down', il singolo che anticipa l'uscita del nuovo lavoro dei Linkin Park." la interrompo, ma stavolta mi mordo io labbro. Non ho perso tempo per fare la maestrina, non cambio mai....
"Che cosa? Questo è il suond dei Tokio, io li riconoscerei ovunque!" mi risponde, sbruffona, calcando sull'ultima parola "Poi, tu non sembri una che ascolta i Linkin." Mi squadra dalla testa ai piedi e comprendo che si riferisce ai boccoli biondi, alle ciglie, il top rosa concentrato di arzigogoli, le unghie.... La stessa storia, sempre. Pure le ragazzine adesso ci si mettono. Mi pento di averla fatta passare, concedi un privilegio a qualcuno e scopri che non se lo merita: tipicamente italiano, devo dire.

Faccio spallucce e lascio perdere. Francamente non me ne importa di quello che le sembro o non le sembro. La canzone termina e una dee-jay annuncia - come previsto - il singolo dei Linkin Park.
Se fosse stato poco tempo fa.... Avrei fatto la stronza. Ma nella vita, fortunamente, a volte si cambia in meglio e quindi - stavolta - colgo l'occasione per restare in silenzio.
La vedo girarsi, cercare i miei occhi e poi sfuggirgli. Mi accorgo che ha due occhi color verde acqua molto belli; quando smetterà col trucco così pesante, si noteranno meglio.
Sospira, si fa coraggio e mi chiede scusa. Stupita, le sorrido e scuoto la testa, per intendere che non importa.
"No, scusa, davvero." Insiste. "Adesso penserai che sono una bambina.... Perché ascolto i Tokio Hotel e perché nemmeno li riconosco...."

Continuo a sorriderle. Lo penso, sì, ma per via dell'età, non certo per i suoi gusti musicali. "Ascolta sempre quello che vuoi e se a qualcuno non va bene, che si tappi le orecchie. Ma non smettere mai di ascoltare della musica." replico e la vedo sorridermi a sua volta. "E compra i cd originali, mi raccomando, dei tuoi idoli, altrimenti tra eMule e iTunes, gli artisti si finiranno..."
"Oh, sì!" mi risponde, infervorata. "Lo dico sempre io ai miei! Però adesso dei cd dei Tokio..." riflette.
"Non credo ci siano album in uscita per quanto riguarda il tuo gruppo," la interrompo, "o almeno, non nel breve periodo. Hanno avuto qualche problema a livello, diciamo, giudiziario. Ma molti come te li aspettano, quindi tra un po' di tempo vedrai che torneranno." la tranquilizzo.
"Tu sai un sacco di cose! Ma lavori in una radio?" mi chiede e le rispondo scuotendo la testa e scoppiando a ridere. "Allora.... Sei un critico musicale!"
"Che idea balzana..." aggrotto le sopracciglia.
"Balzana cosa vuol dire?"
"Strana."
"Ah. In effetti non ti ho mai vista da 'Amici di Maria De Filippi' a parlare."

Beata ingenuità, penso, scoppiando a ridere. Mi fissa stupita. "Ma allora cosa fai?"
"Non faccio niente che...."
"Ma sai chi mi ricordi? Così, vagamente, eh. La tizia, dai, quella che fa il programma di ballo su MTV..."
"American Best Dance Crew?"
"Quello!!"
"Ma... Lil Mama?"
"Sì, proprio lei!"
"Ma non credo proprio..."
"No, dico l'eleganza, come ti muovi, le mani, gli occhi..."

Rido, nuovamente.
"Ma tu ci guardi?" mi chiede.
"Quando posso, anche se non mi è piaciuto nell'ultima puntata che abbiano fatto ballare tutte le crew su pezzi di Justin Bieber.... E tra l'altro hanno fatto uscire quelli che avevano ballato meglio e si erano calati completamente nella parte."
"I cinesi! Sì, lo penso anche io!" mi guarda esterrefatta, mentre la cassiera le dà il resto. "Lo dicevo io che sapevi un sacco di cose.... Ci si vede allora, speriamo!"

La guardo allontanarsi salutandomi contenta verso l'uscita del supermercato.
Beata ingenuità, penso, nuovamente, sorridendo tra me e me.

 

 
 
 
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