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Cantilena della mia fanciullezza

Post n°13 pubblicato il 02 Marzo 2010 da dulceines

Tag: arroz con leche, dolceagnese

Arroz con leche, me quiero casar
Con un viudita de la capital…
Un girotondo che da piccini facemmo
Inconsapevoli del roteamento
Riservato per noi dal destino.
Una dozzina di cucchiai di riso
Una tazza d’acqua
Un litro di latte
Sei cucchiai di zucchero
Un puntino di sale
Un bastoncino di cannella
Cacao in polvere
Nettàre il riso e condurlo a primo bollore.
Ad acqua evaporata unire il latte
Con la cannella…
Cucinar a Fuego tranquillo
Zuccherare e girare, copiando il girotondo.
Diventando morbido, lasciarlo riposare
A tepore, cospargere con il cacao.
Ritornare nel passato con saggezza matura
La nostra esistenza di canti
Risate infantili e lacrime stagionate
Per godere dei sapori della nostra puerizia.

Jacqueline Ceschini

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De sangre errabunda.

Post n°12 pubblicato il 27 Febbraio 2010 da dulceines

Tag: dolceagnese

Barco que vio nacer
Y meció mi infancia.
Sol, compañero de juego,
Luna che me recogió
entre sus brazos en la noche.
El mar nutrió mi cuerpo,
Y depuso sobre los labios
el sal de la vida.
Acariciada por la brisa,
En su variar dirección,
Llevó palabras escritas
En páginas huidas
del libro que las contuvieron.
Deseosas de llevar sabiduría.
El mismo libro que yace abierto
Sobre la proa del velero.
de cuyo páginas,
se debatieron
Sea a la derecha, sea a mano izquierda,
Consiguiendo la libertad.
Para mi sobrina Marycarmen….

Traduzione

Di sangue ramingo
Barca che mi vede nativa
E cullò la mia infanzia.
Sole, compagno di giuoco,
Luna mi colse fra le braccia della notte
Il mare nutriva le mie membra,
E deponeva sulle labbra
Il sale della vita.
Accarezzata dalla brezza,
Nel suo variare direzione,
Portava parole scritte
In pagine sfuggite
Dal libro che le contenevano.
Bramose di portare sapienza
Lo stesso libro che giace aperto
Sulla prua del veliero.
da cui pagine,
Si dibattevano
Sia a destra, sia a sinistra,
Ottenendo
La libertà.

Jacqueline Ceschini

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Millantato credito

Post n°11 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da dulceines

Tag: dolceagnese

Una sera, tempo assai trascorso,
in seguito alle nostre loquacità
ti animasti a far mostra
della tua arte culinaria.
Una certa fidatezza dal tuo aspetto fratesco,
m’indusse ad accettare invito.
Allettata da sì improvviso evento,
l’apprestamento fu adeguato, alle attese,
che celavamo nell’intimo nostro.
Anche sé non più giovincelli,
l’età matura,
idonea ad apprezzare
la sottigliezza auspicata dalla vita.
L’inizio fu degno d’un brunello d’annata
Ed i sensi
Volarono alti
Per delizie che il palato gustava
Con papille chiassose, inebriate.
Le tue labbra ambivano leccornie
Che le mie ti donavano libere.
Ora il calice traboccava di voglie.
Mentre il desco liberavi con foga
Detergevo la mia pelle d’aroma
Pregustando l’amplesso a venire.
Ma Morfeo tra le braccia mi prese,
complice "spiritoso" Bacco.
Mentre tu caldeggiavi impaziente
Ti sorprese vedermi indifesa
in quel talamo che cullava il mio sonno.
Ammiravi l’essenza del sogno
Che emanava profumo di sesso
Mi baciasti la fronte accaldata
Aspettando giungesse il mattino
Per avermi a ridosso dell'alba
impaziente di starmi vicino.