Creato da ascolto_donna il 15/06/2008
ascolto donne in difficoltà
 

 

Messaggio #2 »

La Violenza sulle Donne non conosce confini

Post n°1 pubblicato il 15 Giugno 2008 da ascolto_donna
Foto di ascolto_donna

Per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità: ancor più del cancro, della malaria, degli incidenti stradali e persino della guerra. Questo dato sconvolgente, proveniente da una ricerca della Harvard University, apre il rapporto sulla violenza contro le donne nel mondo diffuso in questi giorni dal "Panos Institute" di Londra, un'organizzazione non governativa che si occupa di problemi globali e dello sviluppo. Il rapporto, preparato per l'apertura di una sessione delle Nazioni Unite sulla condizione femminile, raccoglie studi e ricerche sul problema della violenza sulle donne effettuati in ogni parte del pianeta da organismi e istituti nazionali e internazionali. Dalle sue pagine, emerge la drammatica fotografia di una realtà che non risparmia nessuna nazione e nessun continente.

Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni sono concordi: la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. E non conosce differenze sociali o culturali: le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi e a tutti i ceti economici. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita. E, come si può verificare anche solo aprendo le pagine di cronaca dei quotidiani, il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti a ruota dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio.

La violenza domestica
In Gran Bretagna, ad esempio, ogni anno una donna su dieci viene picchiata a sangue dal partner, marito o amante che sia. In Canada e in Israele è più probabile che una donna venga uccisa dal proprio compagno che da un estraneo. In Russia, un omicidio su cinquanta è compiuto dal marito nei confronti della moglie. La violenza contro le donne è diffusa persino nelle avanzate democrazie scandinave: Marianne Eriksson, parlamentare europea della Svezia, ha dichiarato che, nel suo paese, "ogni dieci giorni una donna muore in seguito agli abusi subiti da parte di un familiare o di un amico". E negli Stati Uniti, ogni 15 secondi, viene aggredita una donna, generalmente dal coniuge: non è un dato riferito un'organizzazione femminista, ma da una severa rivista giuridica della facoltà di legge di Harvard.

Il terzo mondo
Per quel che riguarda il mondo in via di sviluppo, le informazioni si fanno, se possibile, ancora più drammatiche, ma allo stesso tempo diventa più difficile raccogliere dati precisi, sia perché le indagini statistiche sono meno frequenti e accurate sia per ragioni squisitamente culturali. La violenza sulle donne, infatti, in gran parte del mondo è una normale componente del tessuto culturale e non viene identificata come tale neppure dalle sue vittime. Un gruppo di ricerca che investigava nei paesi a sviluppo minimo ha comunque rilevato una stretta connessione tra livelli più alti di violenza contro le donne e società in cui la dipendenza economica femminile dagli uomini è più elevata o dove le donne hanno meno voce in casa o nella società. In molti paesi in via di sviluppo, picchiare la moglie fa parte dell'ordine naturale delle cose, una prerogativa maschile ancora indiscussa: in un distretto del Kenia, il 42 per cento delle donne intervistate venivano picchiate regolarmente dal marito. Lo stupro da parte del marito, poi, è ancora perfettamente legale in gran parte del mondo, e quantificarne l'incidenza è quasi impossibile.

Povertà e prostituzione
Anche la povertà miete vittime in primo luogo tra le donne: in Nepal, circa 10 mila ragazze ogni anno vengono vendute dalle famiglie per essere avviate alla prostituzione. Nell'Asia sudorientale, i trafficanti selezionano le comunità più deboli, arrivano nei villaggi durante un periodo di siccità o una carestia e convincono le famiglie a vendere le figlie in cambio di due soldi. Secondo l'Organizzazione internazionale per l'emigrazione, nei mercati occidentali della prostituzione arriva ogni anno quasi mezzo milione di donne, provenienti un po' dappertutto.

Le mutilazioni genitali
Un problema specifico di alcune culture africane è invece quello della mutilazione genitale, ancora ampiamente praticata, ed effettuata quasi sempre in condizioni sanitarie abominevoli, senza anestesia e soprattutto su bambine anche in tenerissima età. Gli effetti sulla salute sono devastanti, e colpiscono le donne in ogni momento della loro vita sessuale e riproduttiva. Oggi sarebbero 130 milioni le donne che hanno subito questo genere di mutilazione, e i flussi migratori stanno facendo arrivare il problema (e le sue conseguenze) fin nelle ricche civiltà occidentali.

Lo stupro
Lo stupro è una piaga che colpisce ogni parte del globo: i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità fissano tra il 14 ed il 20 per cento il numero di donne che, negli Stati Uniti, subiscono uno stupro durante il corso della vita. Percentuali analoghe sono indicate da studi effettuati in Canada, Corea e Nuova Zelanda. In alcuni paesi, tuttavia, perseguire i colpevoli è più facile che in altri. In Pakistan, ad esempio, per ottenere il massimo della pena la donna che denuncia il suo stupratore deve presentare quattro testimoni e maschi e non può testimoniare lei stessa. Inoltre, la vittima che non riesce a dimostrare il reato viene incriminata per attività sessuali illecite, incarcerata o frustata pubblicamente. La violenza sessuale è anche un'arma di guerra, solo da poco riconosciuta come tale dalle leggi internazionali. I conflitti con un forte connotato etnico, come quelli nei Balcani o in Africa centrale, vedono l'uso dello stupro come strumento bellico da parte di entrambi i contendenti. Nel 1993, il Centro per i crimini di guerra di Zenica aveva documentato in Bosnia 40 mila casi di sturpro, ma le cifre reali sono ritenute ben più alte e vi sono sospetti che persino alcuni soldati dell'Onu si siano resi responsabili di aggressioni.

(Repubblica.it)

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

Contatta l'autore

Nickname: ascolto_donna
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 16
Prov: RM
 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 10
 

Mary

 

STOP!

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

aureli.gabriellaamandaclark82claudia.holala.cozzanicoletta.pennellagiorgia1310ritapostiWIDE_REDpsicologiaforensemantema0gambinorosannaRosa.biASTICHELLOemily68perfrimmantonella.miacci
 

Ultimi commenti

premio

 

ricevuto da velodimaia blog "il mio velo"

GRAZIE!!!

 

premio blog amico

un grazie enorme a Mary

 

premio

ricevuto da: I love Chioggia

 

quanti siamo?

page counter
 

STOP!!

 
 

Canenero

 

i colori ...

 Questa foto dovra comparire in TUTTI i blog
per dare alle persone diversamente abili un
sostgno morale.
Copia la foto e mettila in un box
personalizzato.
MI RACCOMANDO RAGAZZI!!!!!!

Ho visto un bimbo nero e uno bianco piangere..le loro lacrime non avevano colori diversi...

 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963