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Il libro: "LA CRISI. PUO' LA POLITICA SALVARE IL MONDO?

Post n°47 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da amministratore_blog
 
Tag: Libri

La domanda è quella giusta. È una domanda  importante perché l'elezione di Obama in Amerika, la conversione sulla via di Colbert di Tremonti (e anche di Sarkò) hanno cambiato il vento. Ora tutti si chiedono cosa lo stato - gli stati - possono fare per salvarci. E naturalmente, la realtà è che possono fare poco o nulla di buono, ma putroppo possono facilmente rendere la situazione economica molto peggiore. Basterebbe questo a farmi piacere il libro, che queste cose ormai non le dice nessuno, e tantomeno in Italia. Ma il libro non si ferma a questo punto; la parte più interessante del libro è la profonda spiegazione del perché la politica non può salvare il mondo; in due parole:

life sucks.

In altre due parole:
shit happens.

In italiano non ce la faccio in due parole; ne ho bisogno di quattro:
adda passa' a nuttata.

Il Il punto è importante: checché ne dica Adidas, comprendere i vincoli è già metà del fare una buona scelta. I vincoli di bilancio ci sono e sono inevitabili. Dati i vincoli di bilancio, c'è poco che si possa fare per evitare la crisi (poco non significa nulla; aiutare coloro che sono nel mezzo della riconversione, travolti dalla distruzione creativa è importante; anche qui però ci sono dei vincoli - che gli economisti chiamo Incentive Compatibility - cassa integrazione per sette anni non incentiva a cercare lavoro).

In buona sostanza, riassumo il libro, capitolo per capitolo:

1) "la superiorità della politica" in Italia significa economia pubblica, protezionismo, capitalismo di stato; tutte parole brutte;

2)  la crisi di questi giorni non è paragonabile alla Grande Depressione;

3) tra le ragioni della crisi bisogna ricordare le politiche espansive di Greenspan e gli interventi statali su Fannie e Freddie;

4) finanza non è una brutta parola;

5) e nemmeno globalizzazione;

6) e tantomeno Euro;

7) l'Italia non cresce perché ha troppo, non troppo poco, pubblico/politico nell'economia.

Conclusioni:
"Il libro è scritto bene e scorre veloce. Non aspettatevi un saggio accademico."

 
 
 
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