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MONUMENTI

Post n°120 pubblicato il 21 Dicembre 2007 da erededellaselva

La chiesa di Rennes le Chateau era stata consacrata nel 1089 e dedicata a Maria Maddalena, ma la sua fama la deve all'abate Saunière. Prima di entrare, sulla sinistra, è visibile la Madonna di Lourdes posta sul pilastro visigoto, il pilastro all'interno del quale Saunière avrebbe trovato i manoscritti.
All'ingresso troviamo scritto: " Domus Mea Domus orationis Vocabitur" (La mia casa sarà chiamata casa di Preghiera), "Terribilis est locum iste" (questo è un luogo terribile) e "Hic Domus Dei est et porta Coeli" (Qui è la casa di Dio e la porta del cielo).

Bernardo di Chiaravalle nella "De Laude novae militiae " diceva che Dio definisce la sua casa una casa di Preghiera.
"Terribilis est locum iste" (questo è un luogo terribile)
Nella Genesi (XXVIII, 10-17) leggiamo che Giacobbe sognò una scala che poggiava sulla terra e raggiungeva il cielo. Gli Angeli salivano e scendevano su di essa. Gli apparve Dio che gli parlò. Al suo risveglio ebbe timore e disse: "Come è terribile questo luogo! E nientemeno è la casa di Dio e questa è la porta del cielo". Diede il nome di BETHEL a quel luogo che prima si chiamava LUZ.
Lynn Picknett e Clive Prince nel "La rivelazione dei Templari - I custodi segreti della vera identità di Cristo" sostengono che BETHEL è il Centro in lotta con Gerusalemme e che con il termine BETHEL, in francese, si designa il Tempio di una "setta" dissidente.
Ricordiamo questo passo non solo per la frase che si riferisce all’ingresso della chiesa, ma anche per la scala che parte dalla terra e raggiunge il cielo, perché la scala noi la troveremo in alcune stazioni della passione di Cristo che si trovano all’interno della stessa chiesa.
Sul timpano si nota un triangolo equilatero e possiamo ammirare la statua della Maddalena, ai lati 4 vasi contenenti delle rose, 3 a vaso, per un totale di 12 sopra la scritta «IN HOC SIGNO VINCES»
 e sotto la statua la scritta «REGNUM MUNDI ET OMNEM ORNATUM SOECULI CONTEMPSI PROPTER AMOREM DOMINI MEI JESU CHRISTI QUEM VIDI QUEM AMAVI IN QUEM CREDIDI QUEM DILEXI».
Sulla chiave di volta del portico lo stemma di papa Leone XIII.

Ai lati dell'ingresso due colombe che ci ricordano i Catari. Sotto quella di sinistra vi è incisa la data 1891, sotto quella di destra la data 1892.
E’ da ricordare che la colomba bianca è un simbolo alchemico che rappresenta il colore bianco (albedo) della materia prima che si trasforma in pietra filosofale. Per i cristiani la colomba è simbolo dello Spirito Santo, dell'Anima pura, ma diventa anche simbolo di armonia, delle azioni buone, della purezza animica; in Grecia simboleggiava la Grande Madre che era sacra ad Afrodite, Venere, ed il pianeta Venere era accostato alla Maddalena.
Entrando si nota il diavolo Asmodeo (il diavolo che, secondo la leggenda, portava l'acqua mentre Salomone faceva costruire il Tempio di Gerusalemme e che era poi diventato guardiano del tesoro del Tempio) che sostiene l'acquasantiera, a forma di conchiglia, sulla quale sono incise le iniziali "B.S.", cioè Boudet-Saunière.
sormontate da 4 angeli nell'atto di fare il segno della croce, i quali poggiano su uno zoccolo formato da due salamandre.
La salamandra vive nell'elemento fuoco come la pietra filosofale. E' simbolo della Pietra incandescente, dello zolfo incombustibile, è accostata alla Fenice che risorge fra le fiamme. Per i Cristiani simboleggia l'uomo giusto.
Sull’acquasantiera è anche inscritta la traduzione deformata: "PAR CE SIGNE TU LE VAINCRAS" (con questo segno tu LO vincerai) del motto, in latino, dell’imperatore Costantino: "IN HOC SIGNO VINCES".
Il pavimento dove è collocato Asmodeo è composto da 64 lastre bianche e nere alternate, orientate verso i 4 punti cardinali.
Sull'ala sinistra di Asmodeo ci sono dei segni che sembrano graffi.
Di fronte, sull'altra parete, è posto il fonte battesimale con le statue di San Giovanni Battista e Gesù.
Il Battista versa l'acqua con una conchiglia.
La conchiglia è il simbolo del primo alito di vita. Il simbolismo cristiano considera il guscio della conchiglia come immagine della tomba che racchiude l’uomo dopo la morte, prima della resurrezione. E’ anche un emblema dei pellegrini, è l’attributo di alcuni santi, come S. Rocco, la cui statua si trova nella Chiesa.

Gesù ed Asmodeo hanno lo sguardo rivolto verso il pavimento e guardano le 64 mattonelle bianche e nere poste come una scacchiera.
All'interno della Chiesa si possono ammirare numerose statue che guardano anche esse il pavimento: San Germana de Pébrac, martire per aver difeso la sua verginità, San Rocco, Sant'Antonio l'Eremita, Sant'Antonio di Padova, con un libro aperto ed un giglio, l'Evangelista San Luca (medico, protettore delle arti figurative) e Maria Maddalena, rappresentata con una croce, un contenitore nelle mani che sembra un'anfora o un calice, un teschio ed un libro aperto.
Sul pulpito si trova la statua dell'Evangelista Luca e una cupola con su scolpiti simboli rosa-croce e 8 grifoni.
Il grifone, custode di tesori, è il simbolo della duplice natura (divina ed umana) di Gesù; per questo domina la Terra e l’Aria.
Sulla volta, come decorazione, vi sono dei gigli. Sulla stessa cupola è scolpito il monogramma del Cristo formato dalle sue iniziali in greco . Un altro monogramma del Cristo, usato, era formato dalle lettere a e w , che in alcuni casi veniva scritto A e w . La A spesso veniva rappresentata nel modo seguente , che con il passare del tempo diventò una squadra e compasso.

Henri Mertal, dell'Associazione di Rhedae, sostiene che le iniziali delle statue, così come erano state fatte collocare da Saunière danno il nome GRAAL; (Germana, Rocco, Antonio, Antonio, Luca), con esclusione di Maria Maddalena che era quella che lo possedeva.
Féral diceva inoltre che le Statue erano state poste a forma di "M". Ed era per lui un riferimento alla Massoneria.
Poteva anche essere un’allusione al misterioso libro M?
Nel libro "Rennes-le-Château- capitale secrète de l'histoire de France" viene detto che nel pilastro visigoto è stato trovato un altro testamento, quello di Henri d'Hautpoul del 24.4.1695 con una invocazione in latino ai 5 santi di cui parliamo ed in più le lettere in gotico P.S.
Questo sarebbe il motivo per cui Sauniére aveva scelto le statue di questi Santi?
Santa Germana di Pébrac ci ricorda San Germano, vescovo di Parigi, fondatore del Monastero di S. Vincenzo, conosciuto oggi come "S.Germain des Pres" (nel serpente rosso troveremo citato sia Saint Germain des Pres, sia S. Vincenzo) ed è festeggiata il 17 gennaio, S. Rocco è un pellegrino, taumaturgo.
La sua gamba ferita ci fa pensare al re perduto, al re pescatore dei romanzi arturiani; S. Antonio l'Eremita, abate, protettore degli animali, è il S. Antonio dipinto da Teniers (che deteneva il segreto), la cui riproduzione il curato aveva acquistata a Parigi; S. Antonio di Padova, protettore delle cose perse, l'Evangelista Luca che riporta il passo di quando la Maddalena unse con unguento i piedi di Gesù e li asciugò con i capelli.
C' è da dire, in quest'ultimo caso, che lo stesso episodio viene riportato in modo differente dai 4 Evangelisti: secondo Matteo e Marco, Gesù si trovava nella casa di Simone il lebbroso ed una donna si avvicinò a lui con un vaso di unguento molto prezioso e glielo versò sul capo, secondo Giovanni, Gesù si trovava a Betania, in un posto dove c'era anche Lazzaro quale commensale, e mentre Marta cucinava, Maria unse i piedi di Gesù con unguento e glieli asciugò con i capelli; Giovanni (11 , 1-3) scriveva che Maria, la sorella di Lazzaro, era quella che aveva unto i piedi di Gesù e che glieli aveva asciugati con i capelli e lo scrisse prima ancora che il fatto accadesse.
Secondo Luca, infine, il fatto è accaduto nella casa di Simone il Fariseo: una donna, peccatrice, piangente, si avvicinò a Gesù, gli bagnò i piedi con le lacrime, glieli asciugò con i capelli e li cosparse con l'unguento.
E c'è ancora da dire che mentre i primi tre raccontano l'accaduto poco prima dell'ingresso in Gerusalemme, per Luca è successo molto prima.
Ma la cosa più importante è che solo nel Vangelo di Luca viene riportato che Gesù disse a quella donna che le erano perdonati i peccati e che da quella donna "erano usciti sette demoni".
Il pentimento ed il perdono sono molto sentiti da Sauniére; basta ricordare che aveva acquistato, a Parigi, il ritratto di papa Celestino V, che aveva stilato l'enciclica "La Perdonanza" e che durante una processione, dopo che aveva fatto sistemare una statua della Madonna di Lourdes sul pilastro visigoto, gridava e faceva dire: Penitenza, Penitenza.
Questa parola, ripetuta due volte, la fece incidere sullo stesso pilastro.
E’ da valutare anche che il passo riportato sulla pergamena è quello di Giovanni.
Quindi Maria Maddalena è da identificare con Maria sorella di Lazzaro.
Nel coro si possono ammirare le statue della Madonna e quella di Giuseppe; entrambi tengono in braccio Gesù, Maria con quello destro e Giuseppe col sinistro. Alcuni sostengono che Saunière abbia voluto far intendere che Gesù avesse avuto un fratello gemello.
Sotto l'altare si può ammirare un bassorilievo che rappresenta Maria Maddalena, opera dello stesso Saunière e dell'abate Courtauly.
Maria Maddalena contempla una croce grezza, da cui si alza un germoglio frondoso, al suo fianco vi è un libro aperto, un cranio e vi è anche un melo. Come sfondo il paesaggio di Rennes-le-Château.
L’albero del melo rappresenta l’albero della conoscenza del paradiso.
Adamo mangiò il frutto proibito e portò la morte nel mondo, ma per mezzo di un albero diverso venne riportata la salvezza. La mela nella religione celtica era simbolo del sapere tramandato. La croce con rami viene sempre paragonata all’albero genealogico.
Vi era anche una scritta distrutta da un vandalo:

JESU MEDELA VULNERUM SPES UNA POENITENTIUM PER MAGDALENAE LACRYMAS PECCATA NOSTRA DILUAS.

"Gesù rimedio per i nostri peccati e speranza per noi pentiti. Tu cancellerai i nostri peccati grazie alle lacrime della Maddalena".

Questa scritta è riportata, anche, su una delle pergamene.

Sulla parete di sinistra, entrando nella Chiesa, si può ammirare un bassorilievo in cui è raffigurato Gesù su una collina fiorita attorno alla quale si trovano tre gruppi distinti di persone: tre donne, una delle quali ha in braccio un neonato, altre due, una delle quali si tocca il ventre come se fosse incinta, e due con i costumi del 1700.
Ai piedi della collina un sacchetto chiuso: cosa doveva contenere?

Si possono, ancora, ammirare le XIV stazioni della via Crucis.
Alcune Stazioni sono "anomale".
Nella prima si nota un bambino negro e tra le sue gambe i piedi a forma di grifone di un seggio in oro.
Nella seconda stazione si nota una donna inginocchiata davanti un elmo d'oro. Gesù Cristo indossa un mantello rosso. Si nota anche una scala che va verso il cielo.
Nella settima sullo sfondo si vede una porta aperta dalla quale si intravede la Torre Magdala.
Nell'ottava una donna è coperta da un velo da vedova, un fanciullo ha un tessuto scozzese di colore azzurro.
Molti hanno visto una allusione ai massoni. Non sono chiamati figli della vedova? In massoneria non vi è il rito scozzese? E non esiste il grado azzurro?
Nell'undicesima un uomo dà sollievo a Gesù. Sullo sfondo una scala nella notte. Gesù ancora non è morto. Ma il Cristo non era morto prima che calasse la notte? Nei Vangeli viene detto che il Cristo era morto all'ora "sesta" (Luca e Marco), all'ora "nona" (Matteo), Giovanni non dice l'ora.
Per quanto concerne la sepoltura, Marco, Matteo e Giovanni dicono che avviene di notte, Luca "quando stava per cominciare il sabato".
Due sono le ipotesi che alcuni fanno osservando la XIV stazione. E' giorno. Gesù, quindi, è stato sepolto il giorno successivo o si trattava della rimozione del suo corpo dal sepolcro?

(continua...

 
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