Un blog creato da erotica_2007 il 26/07/2007

SESSO E VOLENTIERI

una donna si scopre...

 
 
 
 
 
 

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« NOTTE AGITATA...HO FATTO UN GUAIO »

IL SOGNO CONTINUA...

Post n°28 pubblicato il 09 Aprile 2008 da erotica_2007

Abbracciati e protetti dal calore del nostro amore e dalla stretta dei nostri corpi rimanemmo a chiacchierare a lungo, parlammo di noi, dei nostri sogni, dei nostri desideri, di ciò che stavamo vivendo che altro non era se non un sogno divenuto realtà... ci amammo ancora... e ancora... poi decidemmo di uscir fuori: era bello assaporare il gusto di una banale passeggiata in mezzo alla folla...

L'appetito si fece sentire, non c'era tempo per un pranzo degno di chiamarsi tale, dovevo rientrare a casa per recuperare i miei figli che uscivano da scuola e accudirli, così decidemmo di prendere un boccone al volo in un bar fornitissimo... anche lì non perdemmo l'occasione di stuzzicarci a vicenda: mentre io ordinavo il mio panino Pietro, con aria disinvolta, allungava il gomito verso il mio seno e lo massaggiava facendomi deglutir saliva! Ma bastò solo un attimo, giusto il tempo impiegato da chi doveva servirci a permettermi di allungare la mano tra le sue gambe mentre fingevo di cercare qualcosa nella borsetta...facendo deglutire lui!

Giocavamo... come bambini... sorridevamo... ci facevamo dispetti a vicenda rendendo erotizzante l'atmosfera perfino mangiando un panino!

Tornai a casa, prelevai i ragazzi e preparai il pranzo, li aiutai nei compiti e predisposi il tutto per la serata: ufficialmente avevo un impegno di lavoro e una cena con colleghi per cui avevo chiesto a mia mamma di occuparsi di loro per la cena e per tener loro compagnia dormendo da me.

Mi avviai così a trascorrere la mia serata con Pietro... lui s'era un po' rilassato e riposato nell'attesa che io tornassi, lo ritrovai ad attendermi con la stessa ansia del mattino... mi abbracciò come se non ci vedessimo da secoli...

 "Mi sei mancata da morire, tesoro mio..."

"Sul serio? Non posso crederci!"

Scoppiammo a ridere e ci coccolammo un po', quindi ci preparammo a uscire: ci aspettava una "signora cena" in tutta regola!

Il clima era quello giocoso del mattino, anche se parlavamo del più e del meno... a un tratto ricominciammo a giocherellare in modo seducente...

"Saresti disposta a fare ciò che ti chiedo?"

"Ci mancherebbe..."

"E se ti chiedessi di toglierti le mutandine adesso?"

"Pensi di poterti sfidarmi e averla vinta?"

"E che ne so? magari riemergono tutte quelle domande che ti sei sempre posta..."

"Certo, come no?"

"Quindi?"

"Quindi cosa?"

"Togliti le mutandine! Si va al ristorante senza nulla sotto...ti va?"

"Agli ordini!"

In pochi secondi Pietro ebbe in mano il cimelio richiesto! Lo annusò...

"Mmmmmmmmmmmmm... sa di buono..."

"Sì ma... se io sono senza le mutandine... tu dovrai esporle in bella vista... ecco così..."

E tolte dalle sue mani le infilai nel taschino della sua giacca a mò di fazzolettino ricamato...

Sorrise e accettò la sfida..

Lungo la strada ci fermammo più volte per scambiarci un bacio o per solleticare le nostre voglie in un gioco eccitante da interrompere che prolungasse il desiderio di noi nell'attesa che questo potesse trovare il conforto dell'appagamento ma... dopo cena!

Arrivati al ristorante, scelto sulla base di un'occhiata d'intesa, ci accomodammo ad un tavolo sufficientemente isolato dal resto della sala... ben presto avemmo tuttavia la sfortuna (o fortuna?) di veder occupato un tavolo quasi di fronte a noi: i nostri giochetti di seduzione potevano esser intercettati dalla coppia di mezza età che prese posto proprio lì ma quest'ostacolo rendeva il tutto ancora più intrigante...

Ordinammo del pesce e del vino impegnando l'attesa con discorsi semiseri intervallati da fuggevoli toccatine sotto la tovaglia...

"Scusa ma...se dovesse cadere il tovagliolo ...sarò costretto a prenderlo... giusto?"

Non aveva ancora terminato la frase che stava già giù ad armeggiare tra le mie cosce fingendo di raccoglierlo...

"Vuoi assaggiare?" continuò, portandosi alle labbra il dito zuppo che un istante prima m'ero ritrovata in vagina...

Con la sua aria strafottente sorrideva ma, improvvisamente lo visi sussultare...

"Oh..."

Avevo sfilato la scarpa ed era il mio piede, questa volta, ad armeggiare tra le sue cosce!

"Devo riconoscere che sei sorprendente anche tu..."

E giù a ridere mentre, di colpo, dovetti ridarmi contegno per l'arrivo del cameriere con gli antipasti...

La serata procedette tra risate, ammiccamenti, dispettucci vari... ridemmo come matti quando a tutti i costi pretese che mi ficcassi in bocca un'oliva senza mangiarla per poi passarla nella sua bocca e fummo intercettati dalla donna che sgranò gli occhi mostrando evidente disappunto...

"Devi esserle sembrata proprio troia a quella lì" commentò, fintamente dispiaciuto, facendomi scoppiare in una risata incontenibile.

Dopo cena facemmo una passeggiata e poi tornammo in albergo...

" Mi sei mancata tesoro, mi credi?"

"A chi lo dici... amore mio... quasi quasi ti desidero..."

"Quasi quasi ti desidero anch'io... tanto... tanto... Mary, piccola Mary mia..."

Le nostre labbra si unirono, i nostri corpi cominciarono la vicendevole ricerca del piacere in un gioco senza sosta di sguardi, sfioramenti leggeri che producevano un'eccitazione smaniosa d'essere saziata... rimanemmo per metà vestiti ad annusarci, assaporarci leccando ogni parte del corpo che via via si scopriva... ci accorgemmo che c'era uno specchio grande lateralmente al letto che ci poteva consentire di seguire le scene d'amore che si snodavano nel film di cui noi eravamo protagonisti da angolature diverse rispetto a ciò che poteva permetterci la vista limitatamente al campo d'azione... senza nemmeno parlare ci posizionammo lungo quella traiettoria: entrambi volevamo vederci attraverso lo specchio... ci denudammo lentamente, ci scambiammo i sapori di continuo, facevamo a gara per leccarci a turno, finché non raggiungemmo il compromesso di farlo contemporaneamente: Pietro si distese e io mi posi sopra di lui al contrario per gustarci insieme mentre lo specchio ci rimandava le immagini della nostra opera eccitandoci sempre di più... con le mani gli accarezzavo i testicoli guidandomeli nella bocca per poi passare all'asta fiera e imponente piena di desiderio, intanto lui teneva aperte le grandi labbra e giocava con il mio clitoride aspettando il gioco ondulatorio dl mio bacino per sfiorarlo con la lingua mentre le sue dita si bagnavano del mio fluido e mi esploravano dappertutto rendendomi sempre più vogliosa e impaziente... poi Pietro mi guidò affinchè gli porgessi il mio buchetto vergine tra le labbra... lo leccò con passione mentre mani sapienti non abbandonavano il mio clitoride facendomi morire di desiderio... di tanto in tanto sentivo la sua lingua irrigidirsi e farsi spazio all'interno per poi lasciar posto alle dita... sentii di desiderare qualcosa di più... così mi spostai e, rimanendo nella medesima posizione lo lasciai libero di sgattaiolar via da sotto per continuare con altro...

"Voglio sentirlo lì, Pietro... non so quanto resisterò ma lo voglio..."

"Non ti farò male... a un tuo cenno smetterò... tranquilla... rilassati, lasciati andare... "

Si pose dietro di me e continuò a leccare intorno al buchino, a infilarci la lingua, le dita... poi prese il suo membro e lo guidò con le mani a spennellarlo intorno, mi penetrò per bagnarlo e provò a passarlo dietro...

"Sei più aperta adesso, amore... apriti... così... mi piaci da morire... mi fai impazzire... sei stupenda... stupenda..."

Sentii premere la punta ritmicamente e la novità mi eccitò... era dolcissimo nel farlo e si interrompeva per lubrificarsi in vagina e riprovare... gettai uno sguardo allo specchio: vidi il volto di Pietro eccitato e attento ai particolari, pronto a dosare le spinte per darmi piacere e non per prendersi il suo piacere facendomi del male... sentii la voglia di toccarmi così allungai la mia mano tra le gambe e cominciai a farlo: l'eccitazione crebbe e Pietro potè farsi strada...

"Potresti sentire del dolore che passerà immediatamente nel momento in cui mi farò avanti...il tuo buchetto é pronto... vuoi che provi ancora? Se non ti va dimmelo, tornerò indietro... non si può farlo di colpo... dovrò provare più volte..."

"Vai, provaci..."

Ma quando si fece più avanti mi bloccai ancora...

"No... non adesso..."

Pietro si fermò, tornò indietro, poi riprovò ancora avanzando un altro po'... si ribloccò al mio stop e riprovò... e ancora...e ancora avanzando ogni volta di più... di più... finché non sentii più dolore ma solo piacere...

"Amore... ce l'abbiamo fatta..."

"Sì, me ne sono accorta... puoi continuare adesso... vai..."

"Sì, tesoro... ce l'hai dentro tutto quanto... ti piace adesso?"

"Sì... continua... "

Ripresi a masturbarmi provando sensazioni del tutto nuove mentre lui si muoveva senza più alcun freno in quell'antro vergine fino ad un istante prima... i suoi colpi si fecero sempre più profondi, sentivo i suoi testicoli urtare tra le mie cosce ad ogni spinta...

"Dimmi quando ci sei... voglio godere con te, Mary..."

"Ci sono quasi, amore..."

"Ti aspetto... dai..."

"Ora... ora amore ... ora..."

Intensificammo i nostri movimenti per esplodere all'unisono con dei gemiti diversi dal solito, quasi urlati, liberatori... l'orgasmo che provai era del tutto nuovo, profondo... sentivo pulsare ritmicamente e in modo molto intenso la vagina e l'ano contemporaneamente e provai una sensazioni mai conosciute...

Dopo esserci ripresi e rilassati facemmo la doccia insieme, insaponandoci vicendevolmente e continuando a giocare con gli spuzzi dell'acqua... poi l'orologio tiranno segnalò la fine dei giochi: era ora di andare!

Ci salutammo fingendo di non pensare oltre trattenendo per noi la magia di quella giornata e di quella serata senza lasciar spazio alla malinconia: avremmo avuto a disposizione un'altra sola mattinata e poi... un lampo cupo attraversò gli occhi di entrambi nello stesso momento! Ci stringemmo forte, senza parlare...

Meglio non pensare al poi...

 
 
 
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