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Post n°26 pubblicato il 24 Marzo 2008 da erotica_2007
Finalmente il grande giorno arrivò... ma... "Mary, sono all'aeroporto ma ritardano il volo a causa del vento..." "Non è possibile, anche le condizioni meteorologiche adesso..." "Pazienza, spero che si decidano in fretta, sono ore tolte a noi queste... ti richiamo non appena avrò notizie..." Quel pomeriggio lo ricordo ancora come un incubo, eravamo così vicini eppure ancora tanto lontani... il Destino c'era venuto incontro ancora una volta, perché adesso ci giocava questi brutti scherzi? "Amore, pare si siano decisi, dovremmo partire tra mezz'ora..." "Finalmente...quasi non ci credevo più..." "Ti avviso non appena ci avvieremo all'imbarco..." Cominciai a tremare, l'emozione era sempre più grande: avrei rivisto Pietro, l'avrei abbracciato e lui m'avrebbe stretta forte, come era già accaduto... "Mary... ci stiamo imbarcando... ancora un'ora e mezza e sono da te..." "Pietro...mi manca il fiato..." "Lo so, tesoro...lo so... ho di nuovo i martelli nella pancia..." Attesi ancora mezz'ora a casa, poi mi misi in auto per percorrere la strada con calma, senza fretta e per gustarmi ogni minuto di quell'attesa febbrile che mi faceva esplodere il petto... ascoltavo vagamente la radio, introdussi una musicassetta di Mina e cercai di distrarmi per allontanare quella stretta alla bocca dello stomaco, ma inutilmente... Quando arrivai all'aeroporto era ancora presto, sedetti su una poltrona a fissare il tabellone degli arrivi... ATTERRATO! ATTERRATO! Cominciò a lampeggiare e io mi sentii morire dentro... un SMS: "Tesoro...ci siamo quasi...pochi passi e sono da te..." Dietro le transenne cominciai ad osservare il fluire dei passeggeri fin quando non lo intravidi con il suo borsone a tracolla: veniva verso me e mi sorrideva... Si avvicinò e finalmente sentii il suo profumo, un bacio discreto sulle guance e la mia voce che diceva "Seguimi!", Pietro era dietro di me e continuava a dirmi "Amore mio, sei più bella di prima..." Arrivammo al parcheggio, la mia auto, aprimmo il bagagliaio e ci ficcammo dentro il borsone, poi entrammo nell'abitacolo e finalmente potemmo abbracciarci a lungo, lontano da occhi indiscreti... i nostri occhi scrutavano l'altro quasi a volersi rempire di quel momento mentre le nostre labbra si unirono in un interminabile bacio dolcissimo che si evolveva in una voluttà inespressa e taciuta per troppo tempo... "Quanto tempo, amore mio, non ci credevo più.... poterti riabbracciare, la mia piccola, il mio fiorellino adorato...come sei bella, come sei bella..." Le mani tastavano vogliose i nostri corpi, sete d'amore sulle bocche arse... "Andiamo Mary o rischiamo di essere arrestati... ho tanta voglia di te amore mio..." "Anch'io... anch'io..." Misi in moto e avviai la marcia... non era facile guidare in quelle condizioni, Pietro accanto a me che non mi toglieva gli occhi di dosso un solo istante, le sue mani che cercavano di continuo le mie o che esploravano il mio corpo... uno stato di eccitazione crescente... A un tratto la mano di Pietro cominciò un pericoloso percorso dal ginocchio verso l'interno... allargai le gambe e le sue dita si fecero strada verso il mio pube, scostarono il perizoma e vennero a contatto con il fluido che copiosamente mi inondava... mise un dito dentro, lo tirò fuori, lo annusò e lo leccò avidamente facendomi morire dalla voglia di averlo... ripetè l'operazione un paio di volte e sgranò gli occhi quando mi vide azionare la freccia ... "Che fai?" "Non puoi essere così egoista, non ti pare?" Accostai l'auto, lo baciai sulla bocca e armeggiai per tirare fuori il suo campione... "Tesoro, che gli succede? E' così duro...ma chi sarà stato?" "Non ne ho la più pallida idea... guarda un po'... c'è anche la gocciolina..." "Vedo...vedo..." e in un attimo fui giù a prenderla con la lingua, ad immergermi nel profumo del suo sesso inebriante che non avevo mai dimenticato... "Ora basta!" mi sgridò... poi sorrise dolcemente e mi prese il viso tra le mani: "Voglio averti con calma, con dolcezza, senza fretta, amore mio... ripartiamo..." e mi baciò intensamente... Ripresi la marcia con le difficoltà del caso visto che continuavamo a stuzzicarci a vicenda in un misto di dolce provocazione altamente erotizzante... Finalmente giungemmo in albergo... Pietro chiese la chiave della camera e prendemmo l'ascensore... una volta chiusa la porta mi bloccò col suo corpo alla parete e mi strinse forte a sè, lo specchio di fronte a noi ci rimandava l'immagine di un uomo e una donna innamorati e vogliosi che ci eccitò ancora di più... Giungemmo al piano, camera 306... aprimmo la porta, gettammo uno sguardo veloce in giro e poi finalmente noi... Pietro procedette con una calma estenuante che accrebbe la nostra eccitazione, mi toccava sopra gli abiti senza aver fretta di spogliarmi... vidi una sedia dietro di noi e l'invitai a sedersi, lui accettò e io mi sedetti a cavalcioni sopra di lui per strofinare il mio pube sul suo sesso duro come il marmo con un ritmo instabile, poi cominciò a sbottonare la mia camicia facendo balzare fuori i miei seni che prese tra le mani con delicatezza, quasi fossero degli oggetti di cristallo, li accarezzò attraverso il reggiseno e tastò la durezza dei capezzoli, quindi li liberò da quella morsa per leccarli avidamente e alternativamente... sbottonai la sua camicia e leccai anch'io i suoi capezzoli, sapevo che era un gioco che lo eccitava parecchio... intanto lui cominciò a leccarmi le ascelle e mi diceva che era fantastico assaporare il gusto salato della mia femminilità...seguii il suo esempio... erano gesti che mai mi sarei sognata di fare con qualcuno ma con Pietro era tutto naturale, spontaneo... mi piaceva sentire il suo odore maschio e assaggiare il suo sudore... mi alzai e lo costinsi ad alzarsi... sbottonai i suoi jeans e glieli tolsi, mi sedetti ancora sopra di lui alzando la gonna... potevamo sentirci meglio adesso... "Amore mio, quanto t'ho desiderata... é meraviglioso tutto questo..." "Ti amo, Pietro..." "Ti amo, Mary..." Mi fece alzare e mi condusse verso il letto, mi adagiò e fece scivolare via la mia gonna, poi si inginocchiò a terra ai bordi del letto e cominciò ad assaporare le mie cosce, la mia pancia, finché non si fermò tra le mie labbra ad annusare per cominciare un gioco con la lingua facendola saettare dentro e compiendo dei giri attorno al clitoride senza essere eccessivamente morbido ma pressando quel tanto che mi provocava un piacere senza uguali... "Senti che bel sapore hai..." e si alzò per ficcarmi la sua lingua in bocca piena del mio miele... Cambiammo posizione: volevo essere io la dominata, così mi sedetti sul bordo del letto e l'invitai a stare in piedi davanti a me... sfilai i suoi slip e tuffai la mia testa tra le sue cosce a stordirmi del suo profumo, poi cominciai il mio gioco con la lingua facendolo partire dalla cappella e scendendo giù, sempre più giù, gli leccai le palle, quindi le presi in bocca una per volta massaggiandole quando erano dentro con la lingua, poi tornai all'asta, la inumidii di saliva mentre risalivo verso la cappella e mi soffermai nel giro vorticoso attorno ad essa, poi mi concentrai sul frenulo disteso da una mano che teneva l'asta e lo scappellava del tutto mentre l'altra accarezzava i suoi testicoli e avanzava anche nella zona dietro loro... lo sentii gemere di piacere e alzai gli occhi: volevo che mi guardasse... lo vidi godere alla vista del mio sguardo dolce e ammaliante nello stesso tempo... raccolsi la sua gocciolina con la lingua e mi alzai in piedi per darla a lui..."Adesso tocca a te, senti quant'è buono il tuo sapore..." e alternativamente ci leccammo e ci scambiammo i sapori... "Pietro.. voglio sentirti dentro... ti voglio, adesso..." Distesa sul letto aprii le gambe per accoglierlo e lui venne sopra di me in un abbraccio dolcissimo, mi penetrò con calma... poi si fermò... "Tesoro, questo é un momento importante per noi, adesso siamo una cosa sola... io sono te e tu sei me... ti amo, piccola..." "Ti amo, Pietro..." Cominciò una danza lenta e dolcissima... era stupendo sentirlo muovere dentro di me... "Voglio sentirti godere Mary..." "Amore, non ce la faccio se non stimolo clito, lo sai..." "Lo faccio io o lo fai tu?... no, decido io... toccati per me... " Mi prese la mano e l'avvicinò al mio pube, tirò fuori il suo sesso per far bagnare il mio dito... "Vai..." Cominciai a masturbarmi davanti a lui, senza vergogna, lui i guardava pieno d'amore e di devozione: sapeva quanto fosse stata triste la mia vita sessuale fino ad allora e vedermi libera fino a quel punto era per lui il raggiungimento di un traguardo che aveva coltivato a lungo, poi riprese a penetrarmi dolcemente cercando di indovinare a che punto fossi per dosare le spinte... "Amore...ci sono..." Pietro a quel punto intensificò il ritmo "Tesoro, tesoro mio...godi, godi...Dio quanto ti amo... godi...godi..." i nostri respiri si fecero intensi, i nostri gemiti aumentarono e finalmente esplodemmo, insieme... "Ti amo... sei stupenda, piccola..." "Ti amo anch'io...da morire..." Rimanemmo abbracciati a lungo dopo, lo tenni dentro me, parlammo guardandoci negli occhi, interrotti soltanto da baci e carezze senza fine: quello era il paradiso! Ogni gesto, ogni parola trasudavano amore, ci sentivamo pieni di noi, ricchi dell'amore che sapevamo donarci! Poi riprendemmo ad esplorarci, ad amarci ancora... con tenerezza... finché non fu ora di andare: non potevo permettermi di dormire fuori casa e così scese giù con me e mi accompagnò all'auto, la magia non finiva lì perchè un altro giorno ci attendeva! Percorsi il tragitto verso casa con la tristezza d'aver lasciato qualcosa di prezioso ma la gioia infinita di poter riappropriarmene l'indomani... una notte, una notte soltanto... Durante il viaggio verso casa ebbi modo di pensare, di riflettere sul mio cambiamento: ero diventata un'altra e questo grazie all'amore... non potevo evitare di fare paragoni con quello che era stato il sesso per me prima e quello che avevo vissuto negli istanti precedenti: intercorreva la stessa differenza che può esserci tra il dì e la notte! Con Pietro c'era amore, mi sentivo amata e rispettata nei tempi, nei desideri, e poi mi aveva dimostrato quanto importante fosse per lui che io provassi piacere, inoltre mi aveva insegnato che la libertà di esprimersi era fondamentale e io potevo finalmente sentirmi libera con lui perchè certa che non avrebbe mai giudicato male una mia richiesta, anzi l'avrebbe apprezzata! Com'era bello amare a quel modo! |
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