Un blog creato da erotica_2007 il 26/07/2007

SESSO E VOLENTIERI

una donna si scopre...

 
 
 
 
 
 

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IN VIAGGIO...

Post n°36 pubblicato il 10 Maggio 2008 da erotica_2007

Adoravo viaggiare in auto con Pietro perché era una cosa semplice che ci mancava... tutto quello che poteva assomigliare alla quotidianità mi faceva letteralmente impazzire proprio perché ne eravamo privi, sempre...

Lui guidava, parlava, scherzava, sorrideva, cantava... io lo ascoltavo, lo mangiavo e bevevo, lo respiravo... era come scoprirlo per la prima volta... lì, insieme, nella sua auto io e lui, come una coppia qualsiasi che sta bene, che fa un viaggio di piacere: era estremamente eccitante! Mi sentivo una bambina davanti al regalo appena scartato che scopre di aver ricevuto, finalmente, la cosa che ha desiderato da tanto, tanto tempo...

"Amore mio... non riesco ancora a crederci.... ehiiiii.... e non guardami con quegli occhi, sai?"

"Che hanno i miei occhi?"

"Che hanno? Mmmmmmmmmm... diciamo che... i tuoi occhi hanno un'espressione parecchio parecchio parecchio... intrigante, sì.... ammaliante... strega!"

"Strega a me?  Bada a come parli!"

"Altrimenti?"

"Altrimenti potresti rischiare... e molto anche..."

"E cosa rischierei?"

"Diciamo che...." interruppi il mio discorso e cominciai ad avvicinarmi pericolosamente a lui, infilai la mia mano attraverso la fessura della camicia e cominciai ad accarezzargli il petto, a giocherellare con la peluria, a sostare pericolosamente attorno al capezzolo sinistro: sapevo che lo faceva letteralmente andare fuori di testa...

"Ehi, ehi, ehiiii.... ma così ci ammazziamo!" scoppiò in una risata fragorosa

"Te l'ho detto che si rischiava qualcosina, no?"

"Amore..." disse subito dopo facendosi serio in viso "Ho voglia di te... adesso"

"Anch'io..."

"Usciamo?"

"Sì..." risposi con un filo di voce.

La prima uscita autostradale fu nostra, imboccammo una strada qualsiasi e ci addentrammo verso paesaggi meravigliosamente colorati... cercammo delle stradine isolate, verso la campagna, finalmente ne vedemmo una: portava ad un frutteto immenso! Quando fu possibile ci fermammo e, ridendo come due ragazzini per la bravata che stavamo per compiere, ci addentrammo in mezzo agli alberi.

Pietro cominciò a frugarmi dappertutto, sembrava avesse dieci mani e non due, la sua bocca avida di baci si apriva sulla mia e la sua lingua saettava dentro a bere di me... "Ti amo, ti amo, ti amo... Mary... Dio quanto mi piaci... sei pazza, pazza scatenata... ti adoro..."

"Pietro... sei la mia vita... ti amo..."

"... e se arrivasse qualcuno adesso? Ci hai pensato?"

"Beh... se arrivasse... potrebbe godersi lo spettacolo... penso che sarebbe costretto a darsi da fare un po' per acquietarsi..."

"Ahahah... pazza... pazza amore mio... quanto sei bella... voglio assaggiarti..."

Si abbassò quasi in ginocchio e io gli offrii il mio frutto grondante di desiderio... lo leccò facendomi impazzire di desiderio...

"Girati amore... "

Il mio vestito poggiava sulle spalle, il perizoma era volato via e Pietro accarezzava le natiche, infilava la lingua in mezzo facendomi morire dalla voglia di sentirlo, di essere sua... a fatica, col le braccia stese dietro, accarezzavo la sua mascolinità accesa che avevo tirato fuori dalla patta prima, lo sentivo impaziente...

"Ti voglio, Pietro..."

"Anch'io adesso..."

Mi appoggiai a un albero per consentirgli maggiore stabilità, Pietro mi penetrò dolcemente mentre con le dita della mano sfiorava il mio clitoride... le sue spinte, inizialmente lente, acquisirono sempre più vigore finché sentii il suo respiro e il mio farsi sempre più accelerati, fino all'esplosione del piacere...

Mi abbracciò, dopo... un abbraccio lungo, intenso... mi baciò...

"Sei uno spettacolo di donna... sei la donna della mia vita..."

"E tu il mio unico uomo preferito...ti amo..."

Ci ricomponemmo sistemandoci alla meglio e ritornammo all'auto..

"Ehi, contadinoooooo!"

"Ah Piè.. ma che urli? Vuoi farti sentire?"

E lui imperterrito: "Contadinooooooo... ti sei perso una gran bella occasione per tirarti una segaaaaaaa!"

Scoppiammo a ridere e scappammo di corsa infilandoci nell'auto come due ladri...

Riprendemmo il viaggio felici e allegri, innamorati pazzi...

 
 
 

PROSPETTIVA VACANZE....

Post n°35 pubblicato il 09 Maggio 2008 da erotica_2007

Intanto passavano i mesi, il nostro amore sembrava alimentarsi con sogni e immagini che sapientemente costruivamo insieme per dargli un alone di realtà che non aveva e, senza sosta, continuavamo ad immaginare il momento in cui avremmo potuto riabbracciarci e viverci...

"Pietro, ho bisogno di sapere quand'è più conveniente per te che io vada in vacanza... verrò dalle tue parti a trovare un'amica ma, è chiaro, che voglio approfittare di questi giorni per rivederti..."

"Certo amore, non vedo l'ora... "

Avrei programmato di  trascorrere 10/15 gg soltanto con lui ma non si poteva: Pietro poteva giustificare soltanto 2, al massimo 3 giorni di assenza motivandola con un lavoro fuori-porta ma poi avrebbe dovuto far rientro a casa.

"Organizziamoci per metà luglio: io intanto comincio a gettar le basi per questa trasferta... è chiaro che il nostro non potrà essere un fine/settimana ma un inizio/settimana..."

"Certo, lo capisco... ma che vuoi che importanza abbia questo? Mi importa solo star con te... "

Tutte queste condizioni mi urtavano un po', noi ci amavamo e non era giusto che dovessimo programmare centellinando gli incontri, tenendo conto di mille variabili, che caspita! Ma questo passava il convento: prendere o lasciare!

Attendemmo con ansia che arrivasse il momento per noi di essere finalmente insieme, organizzammo il tutto con estrema cura dei dettagli e, arrivato luglio, cominciammo a fremere di nuovo: martellate nella pancia, batticuore da controllo medico, insonnia erano il nostro pane quotidiano.

Sarebbe venuto a prendermi in aeroporto al mio arrivo e avremmo trascorso insieme tre giorni, poi sarei andata dalla mia amica e, probabilmente, ci saremmo rivisti qualche giorno dopo, questo il programma!

La mattina della partenza non stavo più nella pelle: avevo trascorso la notte in bianco e, per di più, senza poter comunicare con Pietro visto che si trattava di una domenica notte e che lui era a casa sua... con lei...

Quando mi preparai per l'imbarco arrivò la sua chiamata:

"Tesoro mio, buongiornoooooooo.... come ti senti? Io sono già per strada, sto viaggiando verso te, per raggiungerti..."

"Ciao amore, mi sto imbarcando... stavo per inviarti un SMS per avvisarti... già in viaggio così presto?"

"Certo, devo tener conto anche degli imprevisti... sarebbe assurdo che tu arrivassi e io non fossi lì per il traffico..."

"Capisco..."

"Che c'è Mary? Ti sento strana..."

"C'è che non riesco ancora a realizzare che tra meno di due ore potrò rivederti... non ho chiuso occhio stanotte..."

"A chi lo dici! Temevo di addormentarmi, di far tardi, sobbalzavo ad ogni piccolo rumore ed ho temuto che succedesse qualcosa che potesse far saltare i piani... ma adesso sto beneeeeeeeeeeeeee! Adesso é tutto a posto amore... ci pensi? Tra poco ti riabbraccerò, ti bacerò, potrò guardarti negli occhi, sentire il tuo profumo, mmmmmmmmmmm...."

"Mmmmmmmmmmmm... Pietro... tocca a me... a dopo... anzi... a tra poco..."

"A tra poco, fiorellino... buon volo..."

"Grazie... ti amo..."

"Ti amo..."

Mi accodai alla fila, presi posto sulla navetta e finalmente mi ritrovai seduta sull'aereo, lato finestrino, ad osservare il cielo e la terra che diventava sempre più piccola... Pietro... quanto amore provavo per lui! Provavo ad immaginare come sarebbe stato il mio arrivo: l'avrei individuato subito in mezzo alla folla? sarei riuscita a trattenere la mia voglia di stritolarlo? Chissà come avremmo vissuto quei giorni, cosa avremmo fatto... sapevo però che se anche non avessimo fatto nulla di particolare sarebbero stati giorni speciali comunque...

Cercai di dormire ma mi sentivo tesa come un elastico, presi una rivista dalla tasca davanti a me e cominciai a leggere distrattamente: le parole mi ballavano davanti agli occhi e venivano sostituite con l'immagine di Pietro...

Finalmente fu ora di atterrare: il mio cuore andava a mille! Scesa dall'aereo mi portai immediatamente vicina al nastro per recuperare le valigie che sembrava non arrivassero mai... poi di corsa, all'uscita...

Pietro era in prima fila, teso e sorridente... due baci sulle guance come due conoscenti qualsiasi, prese le mie valigie e mi guidò al parcheggio... pose le valigie dentro il portabagagli e, finalmente, potè abbracciarmi... salimmo in auto, e un lunghissimo bacio siglò l'inizio della nostra breve vacanza... le nostre lingue si cercavano, si intrecciavano, si abbandonavano per pochi istanti per ritrovar la gioia di riallacciarsi subito dopo mentre lacrime calde scendevano sulle mie guance per l'emozione... Quando riaprimmo gli occhi notai gli occhi lucidi di Pietro che, mentre mi stringeva forte quasi dovesse perdermi da un momento all'altro, cercava disperatamente di intrufolarsi dentro i miei, come a scavarmi dentro...

"Sono felice Mary... non immagini nemmeno quanta felicità sei caoace di darmi..."

"Sono felice anch'io Pietro, felice e incredula: mi sembra di sognare..."

"Invece è vero... è tutto vero amore mio... lasciati stringere... fatti annusare..."

Affondai il mio naso nel suo collo e aspirai a fondo il suo odore di maschio, buono, che amavo tanto e ricordavo a malapena... le sue mani cominciarono ad esplorarmi: aveva bisogno di toccare le mie rotondità... infilò la mano sotto la maglietta e accarezzò i miei capezzoli con la stessa cura con cui si può sfiorare un costoso oggetto di cristallo, fragile e prezioso... sentii il fluido caldo tra le mie gambe: Dio quanto l'avevo desiderato! E ora? Era lì, accanto a me, con le sue mani calde...

Ci baciammo ancora, la mia mano sulla patta a cercare la conferma del suo desiderio che non tardò ad arrivare: sentii il suo membro duro e voglioso...

Decidemmo che non era conveniente rimanere lì, dovevamo spostarci... così ci mettemmo in viaggio canticchiando le canzoni che la radio inviava e abbassando spesso il volume per parlare, parlare, parlare...

 

 
 
 

TUTTO COME SEMPRE...

Post n°34 pubblicato il 07 Maggio 2008 da erotica_2007

"Amore mio, buongiorno... come stai?"

"Sto bene amore..."

"Stanotte, dopo che abbiamo chiuso col telefono, sono caduto in un sonno profondo... t'ho sognata... era stupendo rivederti, abbracciarti... "

"Che rabbia mi fai! Perché io non riesco mai a sognare di te? Non sai quanto lo desideri..."

"Forse perché ti pensavo tanto intensamente prima di dormire, sai, mi sono addormentato quasi con la tua voce nelle orecchie..."

"Pietro, se fosse per quello non ci sarebbe notte senza che i miei sogni non fossero popolati dalla tua presenza... invece, più lo desidero e meno accade..."

"Ho sognato che eravamo su una spiaggia, insieme, passeggiavamo sul bagnasciuga e parlavamo di noi... a un tratto ti giravi di spalle e cominciavi a correre, ti inseguivo, ti prendevo e sentivo la tua risata... poi ci appartavamo dietro a degli scogli... facevamo all'amore... eri così vera che quando mi sono svegliato... beh... diciamo che c'erano tracce dell'attività onirica un po' ovunque... "

"Mmmmmmmmmmm... che carogna che sei! Ti invidioooo!"

"Sei pronta?"

"Quasi... sono appena uscita dalla doccia... scappo a vestirmi... ci sentiamo più tardi..."

"Mmmmmmmm ... tutta 'gnuda? Quanto sei bella tesoro... sai che ti farei adesso?"

"So che mi faresti la festa per benino, ma non credere che non festeggerei te anch'io, però..."

"Nooooooooo... so che non la farei franca..."

"Senti, amore... è meglio che chiudiamo prima che l'eccitazione continui a salire... devo scappare, è tardi o non ce la farò ad arrivare in orario..."

"Hai ragione... buona giornata amore..."

"Buona giornata anche a te..."

Cominciai la mia giornata con Pietro nel cuore, lo sentivo pienamente immerso nella mia vita pur non avendolo con me ma questo era un po' lo scotto da pagare: un grande amore non può essere perfetto!

Spesso mi ritrovavo a chiedermi perché mi fosse capitato di innamorarmi così follemente e di essere ricambiata proprio da una persona che non avrebbe mai potuto essere mia totalmente... quando mi prendeva la nostalgia di lui stavo davvero male ma mi bastava sentirlo un po', mi coccolava e sapeva usare le parole giuste per tirarmi su...

Ci risentimmo parecchie volte nell'arco della giornata, lo stuzzicai con SMS bollenti nel pomeriggio quando lui era nel bel mezzo di una riunione di lavoro ai quali rispondeva "TE LA FARO' PAGARE PRIMA O POI, NON TEMERE..."

Di sera, dopo cena, ci ritrovammo in chat come sempre a raccontarci... poi la buonanotte al telefono e la notte, lunga, vuota, buia, in solitudine...

Erano così le nostre giornate, condividevamo le piccole cose della nostra vita come se fossimo insieme e, questo, ci regalava l'illusione quasi di vivere insieme però... però i Km erano tanti tra noi, dovevamo fare i conti con la realtà che era un'altra: ognuno di noi viveva una sua vita indipendentemente dall'altro/a! 

 
 
 

RITORNO AL QUOTIDIANO...

Post n°33 pubblicato il 01 Maggio 2008 da erotica_2007

Veder andar via Pietro e ritornare alla vita di sempre non fu facile: avevo toccato il cielo con un dito, avevo scoperto davvero cosa significasse amare un uomo con l'anima, totalmente, farne a meno era davvero straziante...

Ci ritrovavamo, come al solito, al telefono per ore ed ore, a raccontarci i ricordi, a passare al vaglio, insieme, ogni singolo momento di quella nostra favola durata tre giorni circa con la quale avevamo provato a dar ristoro all'arsura d'amore... in quei giorni mi ero quasi scordata che lui non mi appartenesse, che lui avesse una vita tutta sua nella quale non c'era posto per me, anche perché Pietro mi aveva collocata al centro di ogni cosa... ma solo per tre giorni...

Ero la sua "donna del cuore", la donna dell'amore e non quella dell'abitudine, del dovere, ero la donna con cui giocare, fare all'amore, parlare per ore di tutto, la donna a cui far dono di sè per intero, la donna da cui assorbire ogni energia per... per continuare a vivere però insieme a un'altra.

Le nostre telefonate, le nostre serate in chat o le lunghe email tradivano il bisogno che avevamo l'uno dell'altra ma confermavano l'impossibilità di potersi abbandonare totalmente al sogno o, almeno, di limitarsi a viverlo come sogno senza osare mai proiettarlo nella realtà anche se... beh, spesso, anzi spessissimo, Pietro si lasciava andare a frasi come "Se potessimo vivere insieme..." che poi concludeva con un sospiro che intendeva dire "..purtroppo non possiamo..."

Io avevo accettato questa situazione con l'ineluttabilità del caso, mi vivevo talvolta come un'intrusa con la sola colpa di amare l'uomo sbagliato, non perchè fosse sbagliato per me ma, semplicemente, perché non poteva esser mio... questo "senso di colpa" subdolo mi impediva di avanzare richieste, pretese o anche solo di far domande: sapevo sin dall'inizio quale fosse la condizione di Pietro, addirittura mi preoccupavo che il suo menage familiare non risentisse della mia intrusione!

Gli ricordavo perfino del compleanno di lei, del suo onomastico, in modo che lui potesse esser carino... ma dentro stavo male...

Il mio legame con lui era fortissimo, al punto da recepire a distanza addirittura le sue emozioni... a volte mi prendeva all'improvviso una sensazione di stretta allo stomaco, di soffocamento, mi sentivo angosciata e capivo... capivo , sentivo che lui, in quei momenti, era con lei in intimità... successivamente ne avevo la conferma...

Eppure non riuscivo a staccarmi da questo legame così controverso che, se da un lato mi faceva star bene, dall'altro mi mortificava e mi umiliava... mancava però la consapevolezza di questo...

Ripresi la vita di sempre, la casa, il lavoro, i figli, le bollette da pagare, la spesa, le incombenze familiari... e il telefono...quel telefono che era testimone e mezzo per tener legato a me Pietro e far vivere un amore che, altrimenti, non avrebbe avuto lunga vita...

"Tesoro, a volte penso a te e mi rendo conto che non è giusto tenerti legata al nulla... non posso darti ciò che meriti e, dopo una vita fatta di rinunce, di divieti, di limitazioni meriteresti un amore da vivere alla luce del sole..."

"Pietro, sono io che lo voglio.... non è il nulla, credimi... a me basta o, meglio... me lo faccio bastare... io non ho mai amato nessuno come amo te, non riesco a immaginare una vita diversa da questa..."

"Amore mio, anch'io ti amo tanto e se dovessi perderti per me sarebbe il dolor più grande della mia vita ma proprio perché ti amo tanto mi accorgo che non è giusto..."

"Non è giusto ma non c'è un altro modo... io non ti chiederò mai nulla, ho sempre saputo che tu non rinuncerai al tuo mondo e l'ho accettato... il giorno in cui non mi dovesse più bastare farò le valigie e me ne andrò ma non ti chiederò mai di scegliere, anche perchè, e ne sono profondamente convinta, nessuno può arrogarsi il diritto di scegliere la vita di un altro..."

"Mary... piccola Mary mia, quanto ti amo..."

Le nostre chiacchierate si mantenevano sempre sui toni del rispetto reciproco, questo era ciò che pensavo e di cui mi ero convinta, tuttavia quando le mie lacrime bruciavano le mie guance e dovevo fare i conti con la mia solitudine reale il dubbio che io fossi veramente al centro della vita di Pietro avevano il sopravvento... ma li cacciavo via, con prepotenza: non volevo che qualcosa turbasse quell'equilibrio! In fondo Pietro mi aveva dato la possibilità di scoprire che ero ancora capace di amare, mi aveva regalato emozioni nuove, mi aveva aiutata a rinascere e a riemergere come persona, mi aveva sostenuta psicologicamente alimentando di continuo la fiducia in me, nelle mie capacità... cosa volevo di più?

Se la tazzina del caffè al mattino rimaneva da sola sul tavolo a fumare pazienza... se le mie notti avevano la compagnia soltanto di sogni e la smania dell'attesa pazienza... mi facevo bastare la sua voce, quella che mi dava il buongiorno tutti i giorni dal lunedì al venerdì e la buonanotte dal lunedì al giovedì: nei restanti giorni e nei festivi dovevo accontentarmi di sms o di telefonate rubate che partivano da un garage, dal bagno di casa, dal terrazzo...

 
 
 

HO FATTO UN GUAIO

Post n°32 pubblicato il 15 Aprile 2008 da erotica_2007

Per errore ho cancellato il mio ultimo post, riscriverlo é impossibile...

Credo che smetterò di scrivere... forse è un segno che devo cogliere.

Un bacio a tutti coloro che mi hanno letta fino ad ora.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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