Creato da Elettrika_Psike il 08/10/2013

L'ESILIODIPERSEFONE

Libere Associazioni e Divagazioni Estetiche

 

NELLA PRESENZA DELL’ASSENZA

 

Vivo nutrita di fantasmi

e di posti che occupo col vuoto.

La sola tenerezza ancora viva

una madre già sepolta

e la presenza sola

della sua insonne assenza.

Il mio solo amore è un’attesa

che ho affidato,  ogni notte,

ad una tela da disfare,

perché il mio cuore d’ombra

me lo rendesse eterno;

il mio amante una voce sussurrata

che mi tocca ogni domanda

con il respiro dei pensieri.

I miei soli figli

sono il nome della bimba

che avrei voluto essere,

l’ideale di un ragazzo

che non sarei mai stata

e un cucciolo scomparso

che ho tenuto tra le braccia.



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NESSUNO CI HA VISTO, SOLTANTO LA LUNA


E la luna, sola, forse, ci ha visto,

limpida nella metà

della sua falce di metallo

perché nera era anche la sua anima,

mentre vegliava questa notte.


Nessun altro ci ha mai visto,

parlando ai nostri abiti e sorridendo,

di rimando ai nostri fragili sorrisi,

nell'incendio di questo autunno senza scorie

che di un’estate strangolata

nelle piogge, ormai,

non sente più memoria.


E camminiamo, allora, 

ancora un poco, 

lividi di ecchimosi

e vertigini nel cuore,

serpeggiando sul tramonto

per gettarci nella notte.


Ma siamo stanchi

di ogni veleno affabile

che ci misura ad ogni spinta

il sangue e le volute fioche

dentro i nostri fremiti malati.


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NE’ IL PERDONO NE’ LA GUERRA


E forse sentirete gettare in acqua

i lampi di condanna,

mormorii di dissenso

e rabbie sopite 

ma noi due, anime indecenti

di pensieri contorti

non saremo a banchettare,

con voi,

nella festa della tregua il pane di una resa

di cielo e di terra vestita;

staremo, silenziosi,

ad un passo dalla notte,

con le gambe dondolanti

e sospese sopra il mare.

Guarderemo l’armistizio

frastornati dalle onde

non spezzando con la pace,

né il perdono né la guerra.


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LA LUNA NEL CUORE


Come mai la luna è così bassa,

dentro al mio cuore?

E spinge queste notti

vestite di un buio non più liquido,

riversa in una culla di domande

ripiegate in fondo all'anima.

L'aria è ferma sul riposo non voluto

di un mare incapsulato:

Come mai, nella sera,

mi parla con voci assemblate

di stanchezze lontane?

E tu, Luce, al di qua della collina,

non m’incanti più di storie senza bocca;

e non mi tocchi, stanotte,

dentro al corpo per svegliarmi

ancora ad un sogno afono.

Sei così bassa, Luna, sul mio cuore,

stanziato in una notte di luglio

ma già gonfio d’un vecchio agosto

e dei suoi remi,

ormeggiati in mari abbracciati

e poi dimessi.

Perché, Luna,

sei ferma dentro al mio cuore,

e non ti sento muovere

qui,

dentro il mio sangue d'estraneo addormentato.

Perché resti ferma,

Luna,

nel mio cuore?


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A LEI (che è stata una madre)

Post n°75 pubblicato il 30 Luglio 2016 da Elettrika_Psike
 



Madre di Dio, senza di lei
non sento più occhi su di me
che mi accendano strade
su cui passare, sicura, tra la gente.
Non ho luci per scaldarmi
in calde aureole di storia
o illuminarmi trafitta
da fiaccole di memoria.
E’ difficile non credere alla morte
quando tenta i tuoi sogni
con un vuoto così fragile.
Quando cade come pioggia
per scioglierti il dolore
senza posarsi su capelli
che più non si attorcigliano,
per sorriderle,
in riccioli e serpenti.
Restano le mie labbra serrate
che coloro con uno sguardo più duro,
rosse di un dolore dipinto
senza più rossetto.
Non guardo un punto quando punto gli occhi,
truccati di tempo e da donna,
è il tempo a suggerire loro le espressioni
e la tranquilla fragilità di chi ha soltanto
un cielo grigio di primavere senza pioggia
come sfondo del suo viaggio,
qui, senza di te.


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