Creato da ste_estebano il 26/05/2009
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i suoi regali

Post n°11 pubblicato il 10 Giugno 2009 da ste_estebano

Ridevo ogni giorno, la sua allegria sprizzava aria…eravamo due anime libere, a pranzo partivamo con occhiali da sole trandy, (che non ho piu’ cambiato e sorrido ogni volta che li indosso), lui con pantaloni a vita bassa,scarpe da tennis, maglietta, io con vestititi appariscenti non per dare nell’occhio ma perche’ anche nel vestire mi piace cosi’,essere fuori dal comune.

Per noi essere in  ufficio o al bar era la stessa cosa,  svaccati sulle sedie, linguaggio da burini, tutto questo era favoloso, eravamo noi stessi.

Arrivo’ il giorno che parti’ per Tokio con Sali, rimasi sola 2 settimane. Gia’ allora anche se per breve tempo mi mancava, quando scendevo a fumare o andavo a pranzo da sola, sentivo le sue risate, non vedevo l’ora che tornasse.

Senza di lui tutto era tornato noia, le persone sempre uguali, solita monotonia.

La mattina del suo rientro, ero contentissima, lui arrivo’ con il suo sorriso raggiante.

Al caffe’, a pranzo, quando riuscivamo, mi racconto’  tutto quello che l’aveva colpito di  Tokio, era affascinato da questa citta’ come un bambino con un gioco nuovo.

A pranzo mi disse che aveva conosciuto i genitori di Sali, che, non avevo dubbi ,erano contentissimi di averlo visto per la prima volta

Lui era stato bene, era felice, io ero contenta che fosse tornato.

Da quel viaggio mi porto’ un portachiavi e una scatoletta di salsa.

La scatoletta era in frigo, stavo pulendo casa, non mi ricordavo piu’ di averla…la vedo.

Ste ci aveva messo un’etichetta con scritto il mio nome, era ancora come me l’aveva data lui, non avendola consumata. Quando la vidi, nascosta fra gli acetelli e altre bottiglie di vetro, la tenni fra le mani, le lacrime scesero e le lasciai andare

Giorni dopo mi accorsi che la scatola non c’era piu’, mio marito non sapendolo, vedendola scaduta l’ha buttata, un oggetto qualunque datomi da Ste vale per me piu’ di un diamante.

Il dolore che provai, quel nodo alla gola, quel graffio nel cuore, era come se Ste fosse morto un’altra volta.

Il suo portachiavi lo conservo e nessuno potra’ mai prendermelo, o gettarmelo.

Sara’, come ho gia’ detto a mio figlio, l’ultima cosa che voglio tenere in mano, nella mia tomba, il suo portachiavi.

 

 
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