Creato da eticasa_flliquaranta il 21/12/2010

ETICASA di Quaranta

Società di consulenza e intermediazione immobiliare

 

 

ACE Attestazione Certificazione Energertica

Post n°37 pubblicato il 19 Settembre 2011 da eticasa_flliquaranta

Il Paese si muove a velocità diverse, in funzione (anche) dell’attività normativa delle Regioni.

 

    

La materia è regolata da norme  statali e regionali. Alcune regioni hanno dato attuazione alla Direttiva 2002/91/CE: Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Puglia, Toscana, Sicilia hanno dato  attuazione con varie e differenziate modalità.

Alle Regioni (che in base all’art. 117, comma 3, Cost. devono legiferare in materia di governo del territorio e di

produzione, trasporto e distribuzione di energia) competono le scelte normative sulla “dotazione” e sulle modalità di formazione della certificazione energetica.

Allo Stato (art. 117, comma 2, Cost.) è riservata la materia dell’ordinamento civile, e quindi la disciplina dei contratti, della loro forma, del loro contenuto, dei vizi, delle sanzioni (si allude alla disciplina delle nullità e dell’annullabilità).

La disposizione normativa statale, che oggi commentiamo, si esprime in termini di obbligo di consegna in riferimento ad una documentazione che dev’essere predisposta e redatta secondo la disciplina regionale (l’esistenza di una normativa regionale dettagliata, sul punto, aiuta indiscutibilmente l’applicazione delle regole nei confronti dei cittadini).

Il Consiglio Nazionale del Notariato si è espresso affermando che, in quelle fattispecie nelle quali la disciplina regionale esclude l’obbligo di  dotazione (alcuni esempi significativi sono la vendita di quota al comproprietario e di edifici neutri quanto al consumo energetico, quali i box, le cantine, le autorimesse, i depositi), non può sussistere l’obbligo di consegna  e quindi la norma non trova  applicazione.

La nuova norma parla di “compravendite”, ma si applica anche a contratti analoghi.

Il novellato art. 6 del D.Lgs. 192/2005, nel (nuovo) comma 2-ter (per le ricordate ragioni di adeguamento alla normativa comunitaria, in seguito all’apertura della procedura di infrazione) prende in considerazione la compravendita e la locazione; il D. Lgs. 192/2005 (e la quasi totalità delle normative regionali) prendevano in considerazione le ipotesi

di “trasferimento a titolo oneroso”.

 

Sono certamente equiparabili alla compravendita le fattispecie ad essa sicuramente assimilabili, come la permuta, la vendita di eredità, di quota di eredita o di azienda (nelle quali siano ricompresi edifici o unità immobiliari per le quali sussiste l’obbligo di dotazione).

La nuova norma incontra qualche  difficoltà d’attuazione che richiede l’impegno dei mediatori professionali, accanto a quello dei notai.


 

Primo ambito : gli edifici ad alto consumo energetico , la classe G e l’autodichiarazione

Nelle Regioni che non hanno una disciplina propria, e quindi nelle quali trova applicazione la sola normativa statale, per gli edifici e le unità immobiliari ad alto consumo energetico, l’art. 9 dell’allegato “A” al D.M. 26  giugno 2009 prevede una “Autodichiarazione del proprietario” che, secondo l’interpretazione del Consiglio Nazionale del Notariato, non è stata

abrogata e quindi continua ad essere in vigore, completando il quadro normativo. Non tutti, peraltro, ritengono che questo sia il modo adatto per dare una corretta informazione all’acquirente. Non c’è dubbio che una certificazione energetica consegnata informa molto meglio ed indica anche i possibili interventi migliorativi ed economicamente convenienti

suggeriti dal tecnico (a differenza di quanto avviene con la semplice autodichiarazione di “classe G”).

L’invito che è possibile dare ai mediatori italiani è quello di favorire la migliore possibile applicazione della normativa inducendo, per quanto possibile, il venditore o il proprietario che intende locare a predisporre la certificazione in tutti i casi in cui l’immobile non presenti un’effettiva, oggettiva  scadente qualità energetica.

 

Secondo ambito :  la volontà di derogare

Non si può escludere che le novità normative che impongono condotte in qualche modo dispendiose, possano essere viste con disfavore, con fastidio, e che si cerchi di aggirarle. La legge però richiede a tutti gli operatori del settore immobiliare un impegno: l’attenzione al consumo energetico e la valutazione degli interventi migliorativi sugli immobili

sono aspetti che coinvolgono un interesse generale, collettivo, di tutti noi, hanno a che vedere con il tema dell’ambiente e della salute, e di un uso intelligente e proporzionato di un bene preziosissimo quale l’energia.

Chi cerca di fare a meno della certificazione energetica, avendo di mira una semplificazione miope, agisce contro la legge, che va in una direzione opposta. L’Europa ci richiama a tutelare questi valori.

Sono quindi da respingere le iniziative volte ad aggirare la normativa attraverso una “deroga consensuale”.

Questa prassi non è prevista dalla vigente normativa.

 

Terzo ambito : le conseguenze delle dichiarazioni generiche o non corrispondenti alla verità

Altra ipotesi di tentativo di aggiramento è quella di chi (non avendo fatto nulla) vuol dire al notaio (mentendo) che ha ricevuto la documentazione e le informazioni. Ai fini della validità dell’atto, è formalmente sufficiente la pura e semplice

riproduzione delle parole usate dal legislatore: il notaio può inserire nel contratto di compravendita una clausola nella quale l’acquirente dà atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici.

Ma quale informazione, quali documenti? Il Consiglio nazionale del notariato ha già richiamato l’attenzione dei notai

sull’importanza di un’applicazione della normativa in senso sostanziale.

Anche se è valido il trasferimento della proprietà (cioè se non può considerarsi nullo il rogito), esistono profili di contenzioso da prevenire. Può accadere che l’acquirente si rivalga contro il venditore per chiedere un risarcimento o una riduzione del prezzo. Non solo, ma il mediatore, così come il notaio, possono essere chiamati a rispondere di una presunta responsabilità per non aver operato diligentemente nella professione, arrecando un danno al loro cliente (e

il danno potrebbe derivare dall’aver omesso comportamenti doverosi, inducendo l’acquirente ad acquistare un bene senza aver ricevuto informazioni importanti sulle caratteristiche del bene stesso). È utile ed apprezzabile l’attività del notaio che chiede di poter inserire nella clausola specifici riferimenti alla documentazione consegnata (numeri di identificazione, data, autore dell’ACE; riferimenti ricognitivi dell’autodichiarazione relativa alla appartenenza alla classe

G, se trasmessa all’acquirente in un momento anteriore al rogito). Il modo migliore per prevenire un contenzioso è osservare la legge, non cercare di evitarne l’applicazione.

È bene prepararsi ad affrontare, insieme, con coraggio, alla sfida, che diventerà più stringente ancora tra qualche mese. Le nostre categorie professionali non possono che cooperare, e hanno un reciproco interesse a farlo. Un buon rapporto tra mediatore e notaio, nell’esclusivo interesse del venditore e dell’acquirente, aiuta tutti. Se il notaio è informato per tempo dei problemi che presenta una trattativa, può aiutare il mediatore nel suo lavoro. Se il mediatore svolge con professionalità il suo compito, in qualche modo, aiuta il notaio, nel senso che la trattativa avrà più possibilità di concludersi favorevolmente con vantaggio per tutti  e innanzitutto per i cittadini.

tratto da Mediare  Guido De Rosa

 

 
 
 

Alcune Anticipazioni al Saie di Bologna la campionaria per l'edilizia

Post n°36 pubblicato il 15 Settembre 2011 da eticasa_flliquaranta

ONTO DI DURAVIT, DESIGN DUREVOLE E ACCATTIVANTE


09/09/2011 - La consolle sulla ceramica invece della ceramica sulla consolle; la nuova serie “Onto” di Matteo Thun per Duravit risolve il tema dell’area lavabo in modo nuovo ed originale. La ceramica non viene più appoggiata sulla consolle, ma i lavabi, squadrati o tondi, fungono da sostegno per le consolle, la cui parte anteriore si piega arrotondandosi verso il basso e creando un arco che riveste la ceramica. Ne scaturisce un nuovo carattere dinamico che garantisce allo stesso tempo un’installazione semplice e rapida e ne riduce i costi. Rispecchia il pensiero del suo designer, Matteo Thun, secondo cui il “cost engineering” è l’estetica del 21° secolo. È un chiaro sostenitore della “beauty of economy” che vuole generare bellezza dall’economia.


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undici settembre

Post n°35 pubblicato il 11 Settembre 2011 da eticasa_flliquaranta

 

 

 
 
 

Progetto finale

Post n°34 pubblicato il 06 Agosto 2011 da eticasa_flliquaranta

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Una villetta su tre livelli ...

Post n°33 pubblicato il 21 Luglio 2011 da eticasa_flliquaranta

Piano terra con giardino

 

Piano terra soggiorno

 

tavernetta arredi

 

zona notte  arredi

 

 
 
 

un nuovo progetto

Post n°32 pubblicato il 15 Luglio 2011 da eticasa_flliquaranta

Piano Tipo

 

Lo studio del prospetto ipotesi

Vista Nord lato Via Aristotele

Visra Nord punto di osservazione V.le Europa

Prospetto Sud sono da ampliare i balconi

Vista aerea lato Nord

 

Piano terra con giardino di pertinenza

 

Secondo Piano ipotesi di unificazione di 2 appartamenti al fine di ottenere uno studio con accesso indipendente e una veranda coperta prospiciente il soggiorno - pranzo .

Il terrazzo sovrastante le due unità immobiliari è pertinenza degli stessi, che vede la

presenza di un gazebo e un area da vivere con gli amici .

 

 
 
 

Consumatori raggirati con la truffa del fotovoltaico

Post n°31 pubblicato il 07 Luglio 2011 da eticasa_flliquaranta
 

Truffa del fotovoltaico: migliaia i consumatori coinvolti

  Sembra allargarsi a macchia d’olio la truffa del fotovoltaico, in cui sino ad ora risultano coinvolti più di mille consumatori in tutta Italia (400 in Umbria, un centinaio a Ragusa, 500 tra Rimini e Cattolica, 60 in provincia di Napoli, 180 nella provincia di Frosinone, altri a Udine, Verona, Vico del Gargano), che hanno sottoscritto onerosi contratti di finanziamento per l’installazione di pannelli solari sulle loro abitazioni ed hanno solo ricevuto delle pensiline, e non un vero e proprio impianto fotovoltaico come promesso.

Tutto comincia qualche hanno fa, nel 2008 quando Comuni, Province e Comunità montane patrocinano l’iniziativa “100 impianti fotovoltaici per 100 Co­muni d’Italia”, pubblicando il bando di Ener (uno sconosciuto Ente nazionale energie rinnovabili) e della società di Frosinone Ener­gesco.

Il bando prevedeva un finanziamento per l’installazione di impianti ad energia solare su un proprio terreno, senza anticipare alcuna somma di denaro, ed usufruendo dei vantaggi del conto energia, e la Energesco avrebbe progettato e realizzato l’impianto, in cambio della cessione per 20 anni del terreno, ed avrebbe pagato per l’utente le rate del finanziamento acceso (337 euro al mese per 7 anni, circa 28.000 euro, a fronte di 21.800 euro finanziati).

Ma gli impianti non sono mai stati realizzati, ed i malcapitati clienti si sono visti addebitare la rate dalle finanziarie (soprattutto BBVA, ma anche Santander,  Fiditalia e Prestitempo) dopo 60 giorni dalla stipula del contratto, tra le proteste dei consumatori ai quali prima la Energesco ha risposto in maniera interlocutoria, e poi è sparita nel nulla, con lettere che tornavano indietro con l’indicazione destinatario sconosciuto.

Nel frattempo sono partite anche le inchieste della magistratura (le Procure di Perugia, Frosinone ed Udine).

I sottoscrittori del contratto, secondo le norme del codice del consumo, hanno diritto all’annullamento del contratto di finanziamento. Invitiamo perciò coloro che sono coinvolti in questa truffa a sospendere il pagamento delle rate inviando una lettera alla finanziaria, richiedendo il rimborso delle somme pagate.

Per i consumatori che continuano a riscontrare problemi con la finanziaria, o comunque hanno bisogno della nostra assistenza, possono contattarci ai nostri recapiti (nella sezione contatti)

 
 
 

La cedolare secca

Post n°30 pubblicato il 07 Luglio 2011 da eticasa_flliquaranta
 

Cedolare secca: le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

 L’Agenzia delle Entrate ha emanato una circolare interpretativa (la n. 26/2011), pubblicata oggi, con  la quale chiarisce i dubbi sull’applicazione della cedolare secca (destinatari, modalità di pagamento e sanzioni previste in caso di mancato adempimento).

Per quanto riguarda i destinatari, la circolare specifica che possono usufruire di questo regime:

- solo i locatori persone fisiche;

- in relazione ai contratti di locazione aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo locati per
finalità abitative e le relative pertinenze.
Sono escluse pertanto società di persone e di capitali, enti commerciali e non commerciali, e le locazioni ad uso abitato effettuate nell’ambito dell’attività di impresa, o di arti e professioni, gli immobili locati all’estero e quelli subaffittati.

L’opzione può essere esercitata anche per i contratti di locazione con durata inferiore ai 30 giorni, per gli immobili con più proprietari, ognuno dei quali può scegliere autonomamente la cedolare senza condizionare gli altri, ed in relazione a una o più porzioni dello stesso immobile da parte di un unico proprietario; in quest’ultimo caso però, una volta scelta la cedolare per una porzione (stanza) questa va applicata a tutte le altre locate contemporaneamente.

L’opzione per la cedolare secca deve essere esercitata al momento della registrazione del contratto di locazione, cioè entro 30 giorni dalla stipula; il termine di 30 giorni è previsto anche in caso di proroga (decorrenti dal momento della proroga stessa) e nel caso in cui si voglia effettuare la scelta per tale regime alla scadenza di una delle annualità del contratto in corso.

La scelta va comunicata al conduttore prima di effettuarla, tramite raccomandata inviata con il servizio postale.

Per quanto riguarda il pagamento dell’aliquota, l’acconto Irpef è pari al 99% dell’Irpef relativa al 2010 che può essere “ripulita” dalla parte di reddito fondiario 2010 riferita agli immobili abitativi per i quali, nel 2011, il contribuente si avvale della cedolare secca per l’intero periodo di imposta. Se, invece, nel 2011 il contribuente si avvale della cedolare secca solo per una parte del periodo di imposta, questa situazione dovrà essere riportata come un “calco” nel periodo d’imposta precedente.

Nel caso di ritardo della registrazione del contratto, sono previste sanzioni (previste all’art. 69 del DPR 131/86) , ma il locatore è esonerato dal pagamento dell’imposta di registro per il periodo di durata del regime della cedolare.

Inoltre nel caso di tardiva o omessa registrazione del contratto, si applicano le disposizioni dell’articolo 3 del decreto sul federalismo municipale secondo cui:

- la durata del contratto viene fissata in 4 anni, a decorrere dalla data di registrazione (volontaria o d’ufficio);

- il contratto è rinnovabile come un normale 4+4 (come prevede la legge n. 431/1998);

- il canone annuo di locazione è pari al triplo della rendita catastale, oltre l’adeguamento, dal secondo anno, in base al 75% dell’aumento degli indici Istat.

 

Per la registrazione dei nuovi contratti di locazione, l’Agenzia delle entrate ha messo a disposizione dei contribuenti il programma Siria, che può essere utilizzato per i contratti di locazioni fino 3 locatori e/o conduttori, per unità abitative che hanno fino a 3 pertinenze e che sono censite con attribuzione di rendita.

Negli altri casi invece si userà il consueto modulo 69 da presentare presso le sedi dell’Agenzia delle Entrate.

La norma al seguente indirizzo

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/wcm/connect/79052d8047115142a7fbbf3e920074ed/circ+26e+del+1+giugno+2011.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=79052d8047115142a7fbbf3e920074ed

 


 
 
 

Impresa Quaranta in edilizia da tre generazioni

Post n°29 pubblicato il 01 Luglio 2011 da eticasa_flliquaranta

 

 
 
 

Alvisi Kirimoto architetto

Post n°28 pubblicato il 01 Luglio 2011 da eticasa_flliquaranta

Si sono conclusi a Roma i lavori di ristrutturazione di CASA-O su progetto dello studio di architettura Alvisi Kirimoto + Partners. Situato nel quartiere Villa Bonelli della capitale italiana, l’appartamento dalle tipiche impronte di edilizia anni Settanta è stato rivisitato e ristrutturato in ogni suo dettaglio per renderlo uno spazio da vivere adatto ad una famiglia composta dai genitori e dai due figli piccoli. A dar vita al progetto di ristrutturazione è stata una squadra ‘al femminile’ dello studio Alvisi Kirimoto + Partners, capitanata dagli architetti Junko Kirimoto, Arabella Rocca, Chiara Quadraccia e Carolina Ossandon, che con intuito femminile e con grande professionalità ha saputo interpretare le esigenze dell’intero nucleo familiare. Sviluppata su un unico piano e con una superficie di 150 metri quadrati, CASA-O è caratterizzata dalla divisione degli ambienti notte da quelli della convivialità, socializzazione e living. Il pavimento in rovere sbiancato che si estende in tutto l’appartamento e il color bianco delle pareti e dei controsoffitti così come di gran parte degli arredi, di cui molti realizzati su misura e disegno dello studio Alvisi Kirimoto + Partners, conferiscono continuità estetica a queste due unità. Tutta la zona giorno gira intorno ad un parallelepipedo in Corten, che è il fulcro della casa e si presenta come un volume mutevole sui vari ambienti. Il parallelepipedo lungo 5 metri e largo 1.5 è un contenitore scomponibile: sul lato del salone una grande nicchia in vetro retro verniciato bianco ne svuota un angolo mostrandone l’interno e diventando il luogo che ospita gli elementi tecnologici di quest’area della casa; nella parte che si affaccia sulla sala da pranzo un’anta a scomparsa ospita dei grandi contenitori; dalla parte della cucina, il parallelepipedo fa nuovamente uscire la sua “anima” bianco latte e nasconde tutti gli elettrodomestici dietro ante e cassetti studiati su misura per le varie esigenze; infine sul quarto lato, dalla parte dell’ingresso c’è il bagno per gli ospiti, un piccolo spazio verde che trae ispirazione dal colore dell’ossidazione del ferro, processo accuratamente seguito dal team di architetti per raggiungere la gradazione di tutti i pannelli in corten che rivestono il parallelepipedo. Il corten è inoltre l’elemento contaminante di tutta la casa, anche nella zona notte dove tutte le porte sono bianche e a filo con le pareti, gli architetti hanno previsto un incavo quadrato all’interno del quale alloggia la maniglia in corten a filo con la superficie della porta. L’area giorno è dominata da un grande salone che oltre alla parete attrezzata con contenitori e nicchie per le applicazioni Hifi e video è dotato di librerie sospese che grazie alla loro essenzialità espressiva risultano leggere, enfatizzando il carattere luminoso dell’ambiente. Il salone è collegato direttamente alla sala pranzo con un grande tavolo e una panca sospesa che costeggia tre lati dello spazio. Una grande e capiente credenza bianca, anche essa sospesa, completa l’immagine sobria e dal sapore nipponico dell’ambiente. Dalla sala pranzo si accede alla cucina attraverso delle porte scorrevoli a scomparsa, composte da pannelli in vetro opalino bianco a tutta altezza che quando sono aperte permettono la continuità tra i due ambienti e quando sono chiuse rendono la cucina un volume bianco che si affianca al parallelepipedo in corten. La cucina oltre agli armadi incorporati nel cubo centrale della casa, è dotata di una composizione ad elle con ampio spazio di lavoro. Il blocco della zona notte è composto da una stanza padronale e due stanze per i figli, separati da un disimpegno ottenuto con porte e pareti a filo, in legno laccato bianco, che contiene un mobile scarpiera e lavanderia. Attraverso il disimpegno si raggiunge il primo dei tre bagni della casa, progettati uno diverso dall’altro, per regalare spazi intimi e non convenzionali sia ai suoi abitanti che agli ospiti in visita. Il primo, in condivisione tra i due figli, gioca sul contrasto dei colori bianco e cioccolato ed è dominato dalla presenza di una lingua in DuPont™Corian® che scendendo verticalmente come rivestimento della parete, diventa mensola lavandino e prosegue sinuosamente fino a formare la vasca da bagno. Un grande specchio riveste un’intera parete entrando anche nella zona della vasca da bagno. La fluidità delle forme è stata ripresa anche nella scelta dei sanitari e degli accessori. Il bagno padronale è direttamente accessibile dalla camera da letto dei genitori. Le sue pareti rivestite in Kerlite color bianco snow trovano un interessante contrappunto nel marmo nero d’Africa scelto per la realizzazione della doccia e del lavandino. Il percorso attraverso CASA-O, ristrutturata su progetto di Alvisi Kirimoto + Partners, si chiude con un ritorno al parallelepipedo in corten dove è incorporato il terzo bagno, dedicato agli ospiti, questo si presenta quasi come un bagno da barca, un piccolo spazio interamente rivestito in DuPont™ Corian® verde, il lavandino è stato disegnato su misura e si presenta come un cilindro sospeso generato anche esso in Corian®. Uno specchio tondo e degli accessori divertenti, completano la ricchezza di questo piccolo spazio. Il grande balcone a L che costeggia i lati esterni del salotto e un secondo balcone più piccolo sul quale affaccia la camera padronale sono stati pavimentati con listoni in teak che si intonano perfettamente con la facciata in mattoni. Nei controsoffitti è stata incorporata l’illuminazione, un impianto stereo e l’impianto di videosorveglianza. Per garantire al contempo un massimo di privacy e un buon grado di trasparenza dall’interno verso l’esterno, Alvisi Kirimoto + Partners ha scelto tende bianche leggere a tutta altezza, in grado di nascondere perfino la ringhiera. Una volta chiuse, le tende si nascondono perfettamente nel nuovo controsoffitto. Lo studio Alvisi Kirimoto + Partners ha dedicato grande attenzione alla progettazione di ogni piccolo particolare della CASA-O, riuscendo a trasformarla in un appartamento armonioso e luminoso, fatto di linee e particolari tipici della cultura minimalista giapponese e altri archetipi del vivere all’italiana.

Progetto architettonico: arch. Massimo Alvisi, arch. Junko Kirimoto, arch. Arabella Rocca, arch. Chiara Quadraccia, arch. Carolina Ossandon
Direttore dei lavori: Ing. Odoardi

Le aziende
Arredi in legno, corten e corian: Devoto Arredamenti SPA;
Infissi e porte: Festucci Srl;
Tende esterne: Louverdrape Italia
Fotografo: Anna Galante

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 Junko Kirimoto  Architetto

 
 
 

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