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Il pianto scarica o indebolisce?

Post n°27 pubblicato il 23 Novembre 2007 da fastr
 

Carissimi la precedente pagina bianca mi ha permesso di comprendere con chi di voi stavo veramente costruendo un contatto umano, un rapporto fondato sul reciproco rispetto, anche attraverso la ricerca delle affinità ma anche tramite la condivisone dei  nostri differenti modi di fare e di relazionarsi… Le vostre risposte mi hanno commosso! Non vi nego che domenica sera, seppure ero in una grande città  pronta ad accogliere le mie voglie di divertimento, la mia coscienza o la mia incoscienza, mi ha fermato…  Sono andato in un Internet point. Ho acceso il PC.  Ho inserito le cuffie e ignaro di chi mi stava di fronte o vicino ho iniziato a leggervi ascoltando la musica di sottofondo… Ebbene sì… ho pianto!

Allora ho riflettuto a lungo e mi sono chiesto: se da un punto di vista medico è risaputo che il pianto è  un  potente anestetico e che la sua funzione principale è quella di scaricare la tensione accumulata, rilassando i muscoli…

  perché allora vergognarsi di piangere? Perché non ammettere che qualche volta l’atto del piangere ha anestetizzato la rabbia che avevamo dentro? Forse perché abbiamo paura delle nostre debolezze?  C’è differenza nel modo di piangere tra donne e uomini ?  

Un bacio... 

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Commenti al Post:
ledi4
ledi4 il 23/11/07 alle 19:35 via WEB
ciao dolcino bello ^_^ eccomi qui pronta a dire la mia nn sarei mancata x nesun motivo al mondo ^_^ innanzi tt sono contenta ke hai trovato molte persone ke ti portano nel cuore è una bella sensazione.. secondo me piangere libera ti scarica di tt ciò ke hai dentro è un buon metodo x liberarsi alcune persone pensano secondo me erroniamente ke piangere siaun segno di debboleza in particolare x gli uomini beh sono persone ottuse piangere nn è segno di debolezza ma soltanto una reazione normale a determinati eventi poi ce ki riesce a tenersi dentro le emozioni più a lungo di altri e le sa assorbire altri più emotivi si lasciano andare...io nn credo ke ci sia differenza in questo caso tra uomo e donna secondo me è solo questione di carattere e di come si affrontano le cose..io sono una ke arriva al limite e poi inesorabilemente piange solitamente se lo faccio preferisco stare a casa ma nn x vergognia xke io pango anke difronte a un film a cinema ma solo xke divento insopportabile almeno così risparmio i vaffa hihihi kiss grande
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 12:36 via WEB
Carissima E…, tu sei arrivata nel momento giusto… senza accorgertene ha compensato la non presenza di un nostro comune caro amico, per il quale non ti nego che qualche goccia anestetica i muscoli dei miei occhi l’hanno pretesa… Sono molto in sintonia con te… è debole colui, parlo di noi maschi, che cela sofferenza nell’ira, nell’arroganza, nela durezza…. Non sto dicendo che dobbiamo essere piagnucoloni, per carità li odio… ma cavolo se non si piange quando si è felici, come si fa a credere che è presente il sentimento dell’amore…. E come si può credere ad uno stato di dolore quando neppure una lacrima trasborda dalle pupille… Neanche io so dirti se c’è deferenza tra il pianto delle donne e quello degli uomini… secondo me la differenza sta nelle modalità di reazione al pianto… la donna lo fa anche in pubblico o sulle spalle di un’amica, magari l’uomo un po’ lo fa di nascosto. Tuttavia non è l’esternalizzazione del pianto in gioco, bensì l’atto in se stesso…Una cosa è certa, dopo il pianto c’è una nuova energia, che ti rigenera e ti dà la forza di continuare…ti voglio bene … ciao
 
piero6058
piero6058 il 23/11/07 alle 20:27 via WEB
Piangere fa bene, è un detto antico delle mie parti; e gli antichi sono stati depositari di tante verità che solo oggi la civiltà moderna scopre. Piangere non è un segno di debolezza, anzi... chi ha il coraggio di piangere non ha paura di mostrare la sua dimensione (a differenza di tanti altri che mirano solo ad apparire). Non ti nascondo che ho pianto solo di rado. Ed innanzi alle occasioni che richiedevano il pianto, il non piangere ha fatto sì che l'evento si metabolizzasse con più difficoltà. Per me il piangere è da individuare quale momento in cui l'essere umano si mostra qual esso è, senza filtri: l'occasione che fa piangere è da ritenere poi indicativa della sensibilità di colui o colei che piange (non vi è differenza tra il pianto di una donna e quello di un uomo: il pianto è un "comune sentire"). Con immutati stima ed affetto. PIERO
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 13:49 via WEB
Io Piero ho scoperto la dignità e il valore del pianto a undici anni, da qual giorno la mia solitudine l’ho riempita di riflessioni e quando queste non sono bastate ho dovuto far ricorso al pianto… Non piango sovente, neppure io, ma quando capita… avviene quasi esclusivamente da solo, o in compagnia delle persone che non ci sono più o quelle che seppure esistevano erano assenti… Sicuramente condividevo il dolore con i fantasmini, ma sono stati loro ad anestetizzare le mie pene.. al contrario ho conosciuto il pianto di gioia e di felicità, in quei casi non ero solo, ma con la persona destinataria e depositaria della felicità… come vedi Piero, hai ragione tu… non c’è proprio modo di vergognarsi…. Sì, forse non vi è differenza tra il pianto di un uomo e quello di una donna, ma come dicevo a Ledi “ secondo me la differenza sta nelle modalità di reazione al pianto… la donna lo fa anche in pubblico o sulle spalle di un’amica, magari l’uomo un po’ lo fa di nascosto. Tuttavia non è l’esternalizzazione del pianto in gioco, bensì l’atto in se stesso…” un bacio
 
ninaciminelli
ninaciminelli il 23/11/07 alle 21:56 via WEB
sto sorridendo pensando ai miei pianti che sono veloci e quasi passano inosservati anche a me ,ho pianto tanto negli anni passati e ora invece cerco di sorvolare sui miei stati d'animo con "pazzie"tipo se piove esco e mi scarico camminando..tipo metto la musica a tutto spiano r parlo anche da sola ....e lo so che lo fanno i pazzi ,il groppo c'e' ma non esce .gli occhi umidi anche ma...non allagano piu' e spero di non dover piangere perche' non mi piace per niente ,abituata a non piangere ed essere orgogliosa da piccola mi sembra una debolezza eccessiva -ma questa e' un mio difetto lo riconosco ,infatti mi vedono come una persona forte ,troppo e questa maschera finche' posso me la tengo.certo forse il mio modo di piangere e' un altro mi arrabbio spesso e tu lo sai anche per i post che scrivo si vede il mio stato d'animo ..ecco forse questo e' il mio modo di piangere mi sfogo a parole ,pero' mi commuovo spesso e infatti lo faccio anche se guardo la pioggia ,i fiori ,gli occhi ,i capelli se guardo il cielo .....ciao non farmi queste domande che mi trovi impreparata ....io sono una dura!
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 14:01 via WEB
Ciao Nina, continui a definirti una pazza… smettitela, se non qui i miei amici ci credono davvero… Scherzo, conosco le tue sofferenze e le loro derivazioni, quindi… non intestardirti a capire come ti vedono gli altri, dici tu “come una persona forte “. Che cosa pensi che quando ti scopriranno debole ti abbandoneranno… e su questo aspetto Nina che devi affrontare il coraggio di misurarti… forse l’esito sarà amaro, forse piangerai da sola e a dirotto, ma dopo capirai un sacco di cose, ad esempio come affrontare il proprio cambiamento di vita… Nina, quella maschera di cui vai fiera “buttala via” e proverai delle sensazioni che forse ancora la vita non ti ha fatto conoscere…. Ti dico questo, perché io lo fatto questo cambiamento… credimi… difficilmente la gente scappa via, se trova nelle tue lacrime le tue debolezze…. Nelle lacrime vere, Nina c’è il valore dell’umanità dell’uomo… dici che sei dura? È vero, lo sei perché ti ostini a rimanere sempre uguale… affronta il cambiamento Nina, ti scombussolerà la vita, ma ti darà sicuramente una nuova dimensione…ti stimo come sempre un bacio
 
ilmiointrigomentale
ilmiointrigomentale il 23/11/07 alle 22:03 via WEB
...non ho mai condiviso chi si vergognava di piangere o chi diceva "un unomo NON DEVE PIANGERE"....xchè NON DEVE PIANGERE????????piangere è un modo come un altro x scaricare tensioni,rabbia,delusioni,sofferenza,ma anche felicità,dolcezza,sensibilità.....chi non piange quando assiste alla nascita di un figlio o sta facendo nascere un figlio???...è bellissimo piangere insieme,è condividere un emozione un momento fondamentale della vita,....oppure piangere x le difficoltà della vita,x cercare di anestetizzare un dolore ,un momento della propria vita....piangere non è assolutamente un segno di DEBOLEZZA...anzi io lo considero un segno di VITA,di emotività,che deve essere esternato come altri sentimenti...poi ovviamente dipende dal carattere c'è chi non riesce ad esprimersi in modo così esplicito ma magari piange silenziosamente,da solo,nella propria anima di dolore o semplicemente di......felicità!Ciao grazie x l'opportunità che ci dai di esprimere i nostri pensieri...buon week end!!!!:)) (Un saluto all'Umbria...)
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 14:15 via WEB
Certo che affrontare questo post con te, non sarà facile, ma ci provo M…. Indubbia la reazione agli uomini… ero certo che la pensavi così e meno male che io ti condivido, se no…. Avremmo dovuto affrontare il tema su un forum, io e te e pochi altri… a parte gli scherzi M., lo dicevo prima agli altri amici: il pianto è l’atto da cui si rileva l’umanità dell’individuo e il valore dei sentimenti su cui egli intende posizionarsi. Si piange di dolore e possiamo farlo da soli o con chi ne è strettamente coinvolto… Si piange di felicità e sicuramente lo facciamo con chi ne è destinatario e depositario… Una cosa è certa, non possiamo piangere per ogni cosa…. Con te non sono d’accordo, soltanto quando asserisci che si piange per le difficoltà della vita, penso di sapere a che cosa ti riferisci, ed è per questo che ti pongo questa riflessione: Quanto influisce esternalizzare il pianto su un nostro caro che è già distrutto dal dolore, magari di una malattia? Forse in questi casi, bisogna piangere da soli? Ti stimo sempre di più…baci
 
   
ilmiointrigomentale
ilmiointrigomentale il 24/11/07 alle 16:39 via WEB
.....preciso che non mi riferisco a quello che sai x quanto riguarda piangere sulle difficoltà della vita,chiaramente se devi sostenere o essere da spalla ad una persona che ha già difficoltà non piangi davanti a lui/lei,ma tutt'al + se senti la necessità lo fai da solo/a....se dovessimo piangere x ogni cosa ai voglia!!!le terre emerse del mondo sarebbe già tutte..........sommerse!!!!! ciao:)
 
     
fastr
fastr il 24/11/07 alle 16:46 via WEB
Se è così... sei ancora più grande della dimensiona dei valori che già ti attribuivo... Le persone che sono al mio fianco, sia gli affetti che i miei colleghi, si domandano sempre perché sono sempre di buonuomore, sempre disponibile ed aperto al sorriso... Vorrei dir loro, ma lo dico a me stesso quando sorrido: Non voglio intantanare la terra con lacrime inutili... un bacio
 
hunkapi_genova
hunkapi_genova il 23/11/07 alle 23:18 via WEB
Ciao Fastr, come vedi siamo abbastanza veloci (sottolineo abbastanza) il tuo messaggio mi ha fatto venire in mente questo: "il giorno che la terra lacrimerà, implorerà per la sua vita, piangerà con lacrime di sangue. Puoi fare una scelta, aiutarla o lasciarla morire, e quando lei morirà, anche tu, morirai" John Hollow Horn, Oglala, 1932 Credo che ciò che vale x la terra, vale anche x chi la popola. Ciao a presto
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 14:31 via WEB
Immaginavo che il livello e il posizionamento del post, andava oltre le misere considerazioni terrene, che tra noi amici di sventura virtuale condividiamo…. Potremmo sviluppare un tag insieme, da condividere con gli amici, per cercare di capire quanti durante il pianto hanno alzato gli occhi in cielo ed hanno apprezzato la bellezza della creazione… Penso che la reazione non possa che essere di ringraziamento nell’essere noi stessi parte integrante di realtà che vediamo… Sono d’accordo con te… la terrà piange di gioia e di dolore, piange lacrime amare… ma quando siamo noi stessi a sporcarle di sangue… cade ogni valore, il rispetto diventa evanescente, il possesso distrugge il patrimonio dell’uomo…. Tu ha fatto una citazione…. A questa non si può altro che sensibilizzare gli amici a non lasciarla morire con noi, la nostra madre delle madri… un bacio
 
   
hunkapi_genova
hunkapi_genova il 24/11/07 alle 21:23 via WEB
In una pausa lavorativa passiamo a farti visita per lasciarti un caro saluto e un augurio di felice domenica. Ciao a presto
 
     
fastr
fastr il 24/11/07 alle 22:05 via WEB
Grazie e buona domenica anche a te... visto l'ora... buona notte.
 
roany
roany il 24/11/07 alle 00:06 via WEB
Ciao fast, molto bello il tuo intervento. La risposta che mi sento di dare forse la racchiudo in 2 parole. Chi non sa soffrire non è un uomo(donna), le lacrime possono essere sn un sintomo di sofferenza e di felicità.Le lacrime sn il risultato di alcune emozioni, se escono vuol dire che ci siamo emozionati in qlke modo.Ed è giusto che sia così.Se ci sono perchè tenerle dentro, visto che possono servire anche fuori dagli okki. E poi servono per vedere meglio quella luce, che ci possa trasmettere molte più emozioni, ed è la dimostrazione di un eventuale chiusura di una sofferenza che c'è stata quindi affrontata o che possa essere stata affrontata a lungo andare. La musica fa piangere, non ti nego che alcuni assoli fatti in certi momenti su una particolare canzone, se il chitarrista fa piangere vuol dire che la musica ha centrato il tema della canzone...sempre li siamo, emozioni sempre quelle giocano un ruole fondamentale in noi...e poi le facciamo uscire fuori anche cn delle lacrime. Spero di aver risposto al tuo tema centrale :) ti invio un abbraccio e salutami tnt Cocca, a presto sogni dor
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 14:49 via WEB
Ciao Roa, grazie per i complimenti, comincio ad affezionarmi anche a te… Il pianto per me è una reazione alla vita, la sua intensità varia in rapporto alla nostra esperienza, in ragione della nostra età anagrafica. Insomma, il pianto cambia di significato in funzione delle situazioni, modifica lo stato delle cose e con esse cambia i fatti, le persone. Il pianto ti aiuta persino ad esprimere in modo corretto un pensiero, anche se non possiedi una buona sintassi. Ti pongo Roa, tutte queste riflessioni, perché so che capirai con il senso, la retrospettiva che le nostre comune vite conoscono…Non avevo dubbi che dietro quegli assoli c’era un richiamo forte, mi sembra di avertelo già detto in uno delle risposte ai tuoi post… quando ti portavo all’attenzione l’emozioni che le note rauche offrivano a chi, mentre le ascoltava, ti leggeva… Sono d’accordo con te su tutto Roa, ma non vorrei dare un messaggio non coerente…. Sono d’accordo nella misura in cui non si provochi consapevolmente il pianto anche al solo fine di sentirsi bene dopo… Per me il pianto si genera da solo; ed in quel momento d nascita che dobbiamo cogliere per rigenerare lo spirito, il cuore ferito, la nostra creatività… Giusto per rispondere al tuo interrogativo, Roa… sai le risposte che ci diamo sui post non hanno aspettative ne da parte mia, ne spero da parte vostra… Per me la cosa più importante è che ci siete e con voi i vostri post a cui mi sono attaccato… Meglio ancora e lo facciamo sempre e in seconda battuta quando apriamo il confronto…. Anche se su questo tema, fino ad adesso mi sembra che siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda… ciao roa… un bacio forte
 
   
roany
roany il 24/11/07 alle 17:25 via WEB
Si è vero ciò che dici! Infatti il pianto esce fuori da solo, al fine di svoltare il tutto in una situazione positiva nel dopo.Rigenerarsi è la cosa più egregia che si possa fare in tutte le situazione, e se il tutto parte da qlk lacrima versata perchè no...Si le note fanno piangere ma nn credo sempre si sta bene, perchè a volte portano le teste delle persone a pensare determinate situazioni passate...questo capita pure.La misura che preferisco che possa alleviare il tutto dal momento in cui si ascolti un brano "toccante" quasi ad esorcizare storie passate o kissà cosa.Infatti tutto parte da noi, anche le lacrime.Penso che il pianto nn si deve provocare al fine di sentirsi bene dopo, deve nascere da solo, percheè se nn fosse cosi nulla cambia...Ti ho scritto per il tuo tema, nn volevo andare sull off topic, giusto così. :) :) un bel confronto cn un tema che ci aiuta a conoscerci di più nel momento in cui dobbiamo riflettere per poi scrivere di noi.Ottimo lavoro ! ;) buon pom, roa
 
     
fastr
fastr il 24/11/07 alle 17:39 via WEB
Grazie Roa.. per me leggerti significa anche sapere che stai bene, che stai riflettendo sul passato e stai costruendo il futuro... io non so se sto facendo un buon lavoro.. credimi... non mi pongo nenachè la questione... per me è un piacere stare con te, con tutti quelli che hanno voglia di stare qui, in questo spazio... che come avrai notato non è mio, ma vostro... in un era dove la globalizzazione è sulla bocca di tutti, noi senza neanche saperlo ci stiamo dentro roa... mi sembra che sei laureato e che sei un lavoratore delle conoscenze... quindi meglio mi puoi capire... questi nostri post, R…. sono a disposizione del mondo... chissà se le persone che noi due ricordiamo li colgono? Io credo di si...
 
     
roany
roany il 24/11/07 alle 18:01 via WEB
Per chi ama vivere deve sempre riflettere su tutto anche sulle sciokezze, non sempre ovviamente, solo quando si ha una maggiore necessità di poter riuscire in un qualkosa bisogna capire ciò che siamo per poi essere...tutta una filosofia molto siginificativa secondo me fores un modo per dire essere un poketto maturi.A me fisica ha isegmato tnt in tutto anke nella vita, ti sembrerà strano ma è cosi.La ricerca sempre su questa si basa, conoscere il vecchio per capire il nuovo.Una cosa meto in pratica in tutto.Una cosa che molti di noi devono capire, adolescenti inclusi.Bisogna che le scuole parlino al cuore non solo su libri anche interessanti, ma ce di più!fuori ce di piu e bisogna aver le basi per capire...Le lacrime a volte si possono evitare, am alcune persone se le cercano, ahimè e questo mi dispiace.eheheh tutto è una qualkosa della vita che ci insegna e ci/mi insegnerà molte altre cose.cn simpatia roa
 
     
fastr
fastr il 24/11/07 alle 18:23 via WEB
Roa, non solo la chimica, la conoscenza tutta, la formazione continua, l’aggiornamento permanente, in questo senso l’Università è l’eccellenza, servono per migliorare la società nei diversi campi e nelle diverse estrazioni sociali… La ricerca deve per forza basarsi su fatti concreti, su esperimenti e buone prassi consolidate, insomma la base è sempre un risultato. Da qui si parte verso la sperimentazione del nuovo… Forse gli amici si diranno che io e te siamo matti, no forse lavoriamo negli stessi ambienti e quindi portiamo modi di essere e di reagire un po’ troppo bidirezionali? Però che a scuola non si lavora più sulla crescita dell’uomo e che ci si stia focalizzando sulla sola crescita della cittadinanza, che serve, lo stesso, forse è sbagliato… Stavo parlando con altri colleghi e ci stavamo chiedendo se la scuola oggi fa troppo… Forse bisogna cominciare a dare le basi nei diversi livelli di scolarizzazione… forse bisogna lavorare sui valori della società… non lo so… di fatto c’è una generazione che uccide per le “cazzate”… forse cìè qualcosa che non va… In questi casi le lacrime sono rosse di sangue Roa.. non vanno bene… Non parlerei più di inclusione sociale, scusami ma di esclusione sociale… su questo tema forse sono duro… Forse Roa moriremo senza aver imparato abbastanza..
 
     
roany
roany il 24/11/07 alle 23:34 via WEB
Tutto ha uno spiccato senso di vitalità, si soffre per capire, si studia per capire, si fa tnt per capire.Il capire è tutta na kosa...il pianto ci aiuta a capire il peso di ciò proviamo.Le scuole? Beh, averel fatte qui dv abito, ti dir che alcuni erano valevoli prof, poki erano motivatori! Alle scuole mancano i motivatori!manca l'insegnamento a fare ciò che ci si sente nella testa senza fare studi, che ad alcuni portano a prdere tempo, accade anke questo! Mankano le basi in un sacco di cose, solo nei passatempi televisivi e di tifo accanito, qui le basi esistono.Si può avere di più? senza pretendere!poki lo sanno, ma troppi sono pigri.Un problema sociale che va affrontato seriamente.Forse anche in questo tuo diario, dove consideri molto gli eventi sociali del popolo! Da subito mi è piaciuto questo tuo spazio, perche ffronti temi che gli amici o che ti senti dentro.Cose che riguardano un pò tutti! buona serata,roa
 
     
roany
roany il 24/11/07 alle 23:59 via WEB
Scusate la nn buona scrittura ma ho la tastiera del notebook ke da problemi, devo farla cambiare.....
 
     
fastr
fastr il 25/11/07 alle 00:54 via WEB
Roany, cerco di trasferire la realtà in uno spazio dove la gente pensa che si viva un reality in remoto. Mentre , lo stai vedendo, qui dentro ci stiamo confrontando, ci stiamo abituando a condividere le nostre idee, a fare critiche costruttive… per me sta diventando un salotto a distanza… se ti va affronteremo insieme il problema della scuola… magari proponiamo un blog interattivo…. Un abbraccio e buona notte… io ancora ne avrò per un ora…
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 00:14 via WEB
a E.., a Piero, a Nina, a M...., a Roa e agli amici hunkapi.... grazie per i vostri post a cui non mancherò di unirne uno di risposta, presto... a domani. un abbraccio e buona notte...
 
Pattivis
Pattivis il 24/11/07 alle 02:05 via WEB
Ciao caro, non so esattamente se gli uomini piangono in modo diverso da noi,o,no....pero' per quanto mi riguarda so che il pianto a me fa' bene,mi scarica,mi svuota..insomma è liberatorio. Ti saluto,pat
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 14:56 via WEB
Ciao Pat. a te non risponderò, sai perché ? Perchè non ti consentirò di liquidare così l'argomento! E quindi mi permetto di invitare i miei amici a leggere il tuo ultimo Post "Le tragedie della vita"... è di una umanità che non è possibile raccontare... non ci sono lacrime che tengono… Ti stimo sempre di più...
 
van_helsing85
van_helsing85 il 24/11/07 alle 02:23 via WEB
piangere non vuol dire essere deboli ne di cuore ne di carattere piangere è uno sfogo di un sentimento provato....piangere è un sentimento espresso chiaramente e delinea cio che prova e quello che sta passando il nostro cuore.....
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 16:38 via WEB
Caro Van, rispondo a questo tuo graditissimo post, ma non posso fare a meno di riferirmi anche al post che non c’era nella precedente “Pagina bianca”… Mancava, tra gli amici che sono veramente speciali, quello che li racchiude un po’ tutti… L’imprevedibile Van! Tu non lo ricordi, ma sei stato il mio primo contatto quando sono arrivato in questo spazio virtuale, la persona a cui ho chiesto consiglio, la persona con cui ho avviato i primi passi per meglio organizzarmi e per muovermi in un ambiente sconosciuto… Devi sapere, tu in particolare, e ora lo sapranno anche gli altri amici di blog…, che il quel 28 agosto 2007, il mio interesse vero era quello di distrarmi dalla perdita di un amico, che non rivedrò mai più. Lo spazio virtuale, il blog soprattutto, rappresentavano in quel momento uno sfogo, un modo per continuare a lottare e perché no... per fare qualcosa di buono per agli altri… Avrai notato, tu hai molto intuito oltre che essere dotato di straordinaria intelligenza, che tutto ciò che si muove attorno alla sezione centrale del mio blog, ha scopi sociali… sai perché? Perché è un modo per ricordarlo! Poi all’improvviso sei arrivato tu, con i tuoi consigli spassionati, con le tue critiche costruttive, con il tuo modo estroverso di porti e di chiedere agli altri di fare lo stesso…. Non solo mi hanno riempito di energia, ma le tue parole per me sono state e lo sono un richiamo continuo ad un modo di fare mio che non va, così come faceva lui… forse è per questo, che mi sono affezionato subito a te… forse è per questo che ho continuato a perseguitarti fino a sentirti amico… Poi è emersa la tua forte personalità e il tuo spiccato senso di autostima, che piano piano hanno dato un volto ad un nuovo amico… Eri e sei ciò che effettivamente stavo cercando… Mi sono reso conto che non cercavo uno spazio virtuale per dimenticare, ma un nuovo amico con cui parlare, discutere, litigare, scambiarsi le opinioni e perché no, anche amarsi… (l’idea che ho dell’amore l’ho già espressa nel post dedicato all’amicizia). È ovvio che non potevo pretendere di recuperare in un attimo la stima che mi ero conquistato in vent’anni di amicizia, e consapevole di questo ho iniziato a costruire con te… Van… Sei stato presente per tutto il mio cammino virtuale e quotidiano in questo spaccato di vita… Devo ammettere che quella domenica sera, a Roma, mentre leggevo i post-dedica degli altri amici, che molto mi hanno commosso… ho iniziato a piangere come un bambino…. la rabbia poi è stata alimentata dalla fuoriuscita di un paio di lacrime in più… erano per te, per il messaggio che non c’era… Per tornare al tema di oggi, volevo dirti che… sì è vero che le lacrime anestetizzano la rabbia, la solitudine, e tutto ciò che volete… ma quando le lacrime riflettono allo stesso tempo uno stato di gioia e uno di sofferenza, beh! Van… quelle fanno male… Si può piangere di gioia, perché vi sono in atto sentimenti ricambiati, si può piangere di dolore perché è finito un sentimento, si può piangere anche quando il sentimento pesa tutto su una controparte, perché l’altra magari è impegnata o non impegnabile… In questi casi, lo dicevo ad altri amici: è meglio piangere da soli… Ti stimo molto Van. Un bacio
 
SWASSER
SWASSER il 24/11/07 alle 04:37 via WEB
Sono uscito tardissimo e rientrato tardissimo..i soliti campari-gin..ma sai che passo sempre di qui a qualsiasi ora...è sempre aperto come il market dell'ebreo all'angolo(anche a Natale)cmq non bisogna vergognarsi di piangere...e una delle poche valvole di sfogo legali^_^...e poi donne uomini..le lacrime non guardano in faccia a nessuno!(bella questa)..poi..ci sono lacrime e lacrime...come se dovessi andare in al market ^_^ ....le lacrime della rabbia sono intense e isteriche..in pochi istanti raggiungono l'anima perchè evidentemente si è feriti li..le lacrime dell'amore..sono silenziose...ti circondano in ogni momento, scendono lentamente..e se rappresentano una persona che se ne va arrivano anche fino al cuore... lacrime di gioia, sono rare quanto dolci..e infinite..hanno un sapore magico che racchiude un momento magico...Ma in ogni lacrima si intravede il sorriso che verrà.. Ciao fastr. p.s. GRANDE BOB.
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 15:40 via WEB
Ciao was, non avevi detto che per una settimana non avresti potuto permetterti il lusso di bere campari-gin, per via della multa? Fa niente… veniamo ai nostri post… Intanto devi sapere che su questo argomento siano tutti abbastanza allineati, molte sono le affinità che ci legano… non poteva andare diversamente… Emerge dal tuo commento “ Ci sono lacrime e lacrime” e so a cosa ti riferisci… Bellissimo e toccante quello spaccato che evidenzi. Ti cito: “le lacrime dell'amore… sono silenziose... ti circondano in ogni momento, scendono lentamente… e se rappresentano una persona che se ne va… arrivano anche fino al cuore...” è bellissimo aver conosciuto questo canale, così come da una grondaia l’acqua la pioggerellina di marzo finisce delicatamente attraverso una venatura nel focolaio di casa, rendendo imperfetto l’ardire del fuoco che invece dovrebbe riempire di calore il nostro corpo…. L’importante swas è che quelle lacrime non spengano l’ardore del nostro cuore… Troppi gin di prima mattina? o troppi campari di notte? Mi riferisco alle fasce orarie con cui io e te ci scriviamo…. L’hai notato eh.. che non a caso c’era il grande Bob… questa canzone è stupenda, così come il tuo verso finale “Ma in ogni lacrima si intravede il sorriso che verrà”… che la vita ti sorrida sempre was… tranne quando dimentichi di obliterare i biglietti… Mi stai abituando alla tua presenza, non riesco a più a mancare dal tuo blog… un bacio
 
Spruzzo86st
Spruzzo86st il 24/11/07 alle 17:55 via WEB
per me un buon pianto ogni tanto c vuole!!...serve a sfogare fuori tutti le "reppressioni" k abbiamo dentro...e un modo d sfogarsi cm altri...io ad esempio è da un po che nn piango...io invece d piangere divento nervoso e m metto a prendere a pugni qualcosa per sfogarmi....dipende da persona a persona...
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 18:04 via WEB
Ciao Ste. Non posso dire che ancora sei piccolo, se no ti offendi… ma sicuramente devi fare ancora un po’ di esperienza in più, e forse prima o poi arriverà il giorno in cui un bel pianto spazzerà via la rabbia, offrendoti la stessa soddisfazione di quando per rabbia prendi a pugni… l’importante e che dopo la tempesta c’è il sereno… Di una cosa sono serto, non daresti mai un pugno alla tua Clio… e nemmeno alle persone… (lo rimarco se sembra che sei mezzo matto)… Grazie che sei passato e che hai lasciato con lo stile che ti contraddistingue il tuo pensiero fresco di generazione…. Un bacio
 
cocca2006
cocca2006 il 24/11/07 alle 18:05 via WEB
Ho passato un momento difficile, tanto difficile che son dovuta ricorrere ad un esperto che, quando gli ho parlato del mio continuo piangere mi ha guardato con aria dura e ha detto "il pianto, come il latte, dovrebbe rimanere relegato all'infanzia... piangere nell'età adulta equivale a regredire... niente di buono...".Naturalmente nn ci sono più tornata, anzi, mi sa che nn l'ho nemmeno pagato ;o)... piangere, per me, equivale a lasciar fluire le emozioni, le lacrime sono il tramite con cui le emozioni, non necessariamente rabbia o dolore,escono da me, mi attraversano... credo che esprimere quello che si prova, ridendo fragorosamente o lasciando correre le lacrime lungo il viso sia INDISPENSABILE, sia segno di maturità, sia motivo di orgoglio... se quello che sto vivendo mi spezza il cuore io piango,magari da sola, ma piango, anche se la deontologia professionale non lo consentirebbe... se la sistuazione mi ispira ilarità, io rido... anche se la regola impone freddezza... lo so sto mischiando vita e lavoro... ma il mio lavoro è vita, non posso fare altrimenti. Grazie F. degli auguri, è oggi il mio compleanno, cuspide, sono una cuspide... buona serata ;O)
 
 
fastr
fastr il 24/11/07 alle 18:49 via WEB
Allora un bacio forte da un lato e una bella tirata d’orecchie d’’altro, per non aver pagato il professionista… Lui ti ha consigliata bene… se tu piangendo ti sfoghi e anestetizzi il problema… come fanno gli psicologi a farti sedere sul loro portafogli? Scherzo… ma auguri tanti… Mentre ti leggevo, facevo una riflessione: delle cose che scriviamo quanti effettivamente ci capiscono e chi sono? Beh cocca non sono tanti, ma stai tranquilla che quei pochi che leggi in questo blog, non solo ti capiscono ma si emozionano con te… chi conosce la natura del pianto ne conosce anche il suo valore intrinseco… allora come non comprendere il tuo orgoglio quando tenti di farsi capire le emozioni che si provano quando al pianto della sofferenza si aggiunge quello della gioia… raggiungere l’obiettivo, soprattutto quando questo non solo è condiviso ma ha un carattere relazionale e sentimentale… è un emozione non di poco conto… magari si piangesse solo di queste cose… ti auguro di piangere spesso “cocca”, inteso non come il tuo nick ma come vezzeggiativo di piccola. Un bacio
 
amoremio82
amoremio82 il 25/11/07 alle 03:13 via WEB
... buongiorno.... mi ritrovo spesso a leggere nel tuo blog....soprattutto di notte, anzi, mattino presto....Ci kiedi se il pianto scarica o indebolisce....se e' una debolezza.... Io credo ke le lacrime esprimono quello ke le parole non riescono a dire.... Sicuramente sono VITA.... emozioni vissute, senza distinzione di eta', sesso, o sentimenti di gioia o dolore.... Ciao LEA.
 
 
fastr
fastr il 25/11/07 alle 16:08 via WEB
Prima di tutto grazie perchè passi a trovarmi... non ti conoscevo, ma cercherò di farlo leggendoti e se ti andrà ti chiederò di far parte dei miei amici preferiti... Si Lea , la parola è bugiarda per definizione 1. Perché, anche inconsapevolmente, falsifica la realtà. 2. Perchè non tutti la percepiamo con lo stesso valore simbolico di chi ce la enuncia o ce la scrive... Il pianto non mente... è vero! Devi convenire con me, però, che proprio perchè il pianto intenerisce, molte persone lo sfruttano per ottenere benefici, così come altri sfruttano la parola per conquistarsi una posizione... Non esistono differenze e tanto meno influiscono elementi discriminanti di fronte ad una manifestazione di pianto… le nostre sensibilità non concedono sconti alle non verità e sanno riconoscere l’inganno, la cattiveria, l’ipocrisia dei pianti sterili e finalizzati ad ottenere qualcosa. Sono queste le cose che condanno, di questo l’uomo dovrebbe vergognarsi… un bacio e grazie di averti conosciuta.
 
   
amoremio82
amoremio82 il 25/11/07 alle 21:16 via WEB
Perdonami fastr,....non concordo su tutto!! Mi scrivi ke il pianto e' spesso usato per propri fini perke intenerisce.... in realta' io penso ke la nostra societa' sia talmente poco sensibile ke spesso deride ki piange.... E per questo concordo invece quando dici ke siamo capaci di capire ki sfrutta il pianto solo per essere additata come la vittima di turno... Peccato,...peccato perke spesso dimentichiamo ke il pianto e' VITA come gia ti dicevo....non a caso e' la prima forma di comunicazione ke ogni essere umano fa... Il vagito di un neonato e' vita,... ogni donna ke partorisce sente i propri figli piangere, e io stessa se non avessi sentito il pianto delle mie avrei kiesto :"non piangono,...ma sono vive?"....
 
     
fastr
fastr il 25/11/07 alle 22:41 via WEB
Ciao L. se tu fai un excursus dei post ricevuti e delle risposte che ho dato, ti renderai conto che io e te stiamo dalla stessa parte… abbiamo dato io, te e gli altri hanno, in questo tag, dei valori certi e inconfutabili sull’azione liberatoria del pianto… Meno male che esistono le lacrime… meno male che le persone sanno comunicare anche con le lacrime… Hai ragione tu, la società non solo deride chi piange, ma emargina le sensibilità tutte… non solo quelle espresse da pianto… Da maschi, probabilmente a certe riflessioni non ci si arriva, ma mi hai colpito con la metafora del pianto del neo nato… ho esperienza anch’io, nel senso che ho dei figli e ho assistito al parto, ma di questa considerazione profonda ne sono consapevole solo ora che tu hai spiegato il fenomeno…. Grazie L… come vedi , nel confronto tutti abbiamo da imparare qualcosa l’uno dall’altro… anche stasera tornerò alla mia vita non virtuale più ricco, anche grazie a te e a tutti gli amici virtuali. Sono contento di averti qui tra loro… credo che ci leggeremo spesso. Un bacio e buona notte
 
Oxumare81
Oxumare81 il 26/11/07 alle 09:08 via WEB
Penso che il pianto sia importante perchè permette di scaricare la tensione e di sfogare ciò che si prova. Io non piango mai (l'ultima volta che l'ho fatto è stato 10 anni fa quando è morto mio nonno), a volte ne sento l'esigenza, ma non riesco. Mi viene più spontaneo arrabbiarmi o chiudermi nel mio mondo piuttosto che piangere e liberare ciò che ho dentro. So che se piangessi forse sarebbe meglio perchè, sfogandomi, riuscirei ad avere un rapporto più sereno con me stesso e con gli altri, ma non ci riesco. Sarà la mia naturale tendenza a non rivelare i miei sentimenti, che mi fa apparire spesso freddo e amorfo, ma non ci riesco. Dovrei mettermi d'impegno per piangere! E questo credo sia tutto a mio svantaggio...
 
 
fastr
fastr il 26/11/07 alle 22:00 via WEB
Ox, qui l'impegno non serve... la reazione di pianto è un fenomeno naturale che dopo averti toccato nel profondo del cuore e dell'anima esplode nelle sua esternazione più vera, lascia cadere la sua essenza: la lacrima. Ox, non devi dimostrare nulla a nessuno, per piangere basta condividere la gioia e il dolore, prima con se stessi e poi, senza vergognarsi, con gli altri… un bacio
 
EvolutionMoka
EvolutionMoka il 26/11/07 alle 15:23 via WEB
Nella mia vita ho pianto per molti motivi. Da bambino piangevo quando litigavo con gli altri bambini o perchè non volevo andare a scuola. Da ragazzo piangevo, qualche volta, quando le cose non andavano come sognavo. Da uomo ho pianto quando qualcuno di importante e sparito per sempre dalla mia vita. Motivi diversi in tempi diversi eppure lo stesso motivo, il mio cuore ferito. Piangere fa bene e non c'è nessun motivo di vergognarsene... e a tenere tutto dentro che si finisce per farsi male. Grazie per le parole che hai speso per me nel post precedente... Un abbraccio. Giò.
 
 
fastr
fastr il 26/11/07 alle 22:10 via WEB
Giò, non ringraziarmi per le parole che ho voluto lasciare al tuo giudizio, è quello che sento veramente!!! è vero, certe ferite non si rimarginano mai, forse sono proprio quelle l’origine vera del pianto… forse sono il DNA delle nostre lacrime… Hai evidenziato giò... una bella riflessione, spesso quando i nostri occhi reagiscono senza un motivo, regalando al cuore gocce di energia cristallina, essi stanno richiamano qualcuno che nella nostra vita non c’è più… Forse è un modo per farlo tornare tra noi… mi riferisco a quel qualcuno che è andato via… un bacio
 
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