ROBERTO EUSEBIO
PROFESSIONISTA FITNESS, CAMPIONE NAZIONALE ASSOLUTO DI BODYFITNESS, PERSONAL TRAINER, FITNESS CONSULTING« LO SPINNING DI Roberto E... | la dieta dissociata, htt... » |
la fame nervosa, come calmarla, http://www.fitness al femminile.it
LA FAME "NERVOSA" http://www.fitnessalfemminile.it Proteine concentrate del fagiolo bianco, foglie di cactus, aceto di mele, estratto di melograno, olio di pesce, ippocastano: questa è solo una piccola parte di ciò che siamo disposti ad assumere pur di ridurre inestetismi e chili in eccesso. E pur di vendere la "pillola magica" che risolva in poco tempo il problema, molte industrie hanno invaso farmacie, erboristerie, supermercati con ammalianti confezioni contenenti "prodotti miracolosi". Da un'indagine del 2001 condotta su 17.000 individui è emerso che gli italiani, in tema di benessere fisico, sono pieni di buone intenzioni. Sembrano cioè tenere alla forma fisica e, attenti ai chili di troppo, seguono - magari senza continuità - le più svariate diete dimagranti. Per perdere peso si affidano a prodotti dietetici i più diversi. Però non danno alla nutrizione una reale importanza e così acquistano caramelle o biscotti senza zucchero, bevande "light", tisane dimagranti di non provata efficacia, compresse per diminuire il senso di fame, dolcificanti. Questi comportamenti denotano confusione e vi prevale un atteggiamento consumistico: compero qualcosa e quindi faccio qualcosa per dimagrire. Quale può essere una giusta alternativa?
Facile: acquisire vere nozioni di educazione alimentare.
Le informazioni fornite dai mass media concorrono spesso a disorientare il
consumatore, perché se da un lato invogliano a comprare (e mangiare) di
tutto, dall'altro propongono un modello uniforme costituito da un individuo
adulto giovanile e in perfetta forma fisica. E allora? Allora ecco scendere in
campo decine di prodotti, fra pasti sostitutivi (frappè, barrette, minestroni
leggeri e primi piatti in genere) e integratori "sazianti", "bruciagrassi" o
"bruciacalorie" (capsule, gocce, fiale), fino ad arrivare ai veri e propri farmaci
(diuretici, xenical, sibutramina).
E come regolarsi con i cosiddetti "preparati dimagranti"? Quali sono i loro
meccanismi d'azione? E sono davvero efficaci o invece addirittura pericolosi,
come dice qualcuno? Bisogna specificare, innanzi tutto, che non tutti i
preparati svolgono la stessa azione: alcuni accelerano il metabolismo, altri
riducono il senso di fame, altri ancora eliminerebbero (qui è d'obbligo usare il
condizionale e mettere un punto interrogativo) grassi o zuccheri. Ad esempio
quelli a base di fucus, un'alga che vive nei mari freddi, grazie al loro contenuto
di iodio stimolerebbero la tiroide, agendo sul metabolismo. Inoltre l'alga ha un
potere assorbente pari a 100 volte il proprio peso, per cui da qui deriverebbe
una pretesa azione anticellulitica. La verità è che solo chi è ipotiroideo
potrebbe beneficiare di questa azione: quindi, in generale, un numero ristretto
di persone.
I prodotti dimagranti non sono tutti uguali. Da una categoria all'altra cambiano
i loro componenti e quindi gli obiettivi prefissati. Se un consiglio si può dare, è
quello di non ricorrervi con leggerezza.
I sostitutivi del pasto possono essere considerati utili quando non si ha tempo
di preparare un pasto equilibrato. È però importante conoscere le differenze
che esistono tra un prodotto e l'altro. Frappè o frullati, se preparati con latte,
apportano dalle 120 alle 200 kcal; le barrette oltre le 150 kcal l'una; i primi
piatti (dalle creme di verdura alle pastasciutte) dalle 90 alle oltre 300 kcal. Di
per sé, dunque, quei prodotti non sono dimagranti e vanno uniti a un
programma dietoterapico. Anche se pratici, non sono educativi e "snaturano" il
rapporto con il cibo, obbligando ad assumere un prodotto innaturale che, tra
l'altro, di solito non riesce convincente sull'appetito.
I principali sono integratori a base di
glucomannano, gomma guar
,
cellulosa
e inulina
. Sono tutte sostanze vegetali che non vengono digerite dall'intestino; a contatto con l'acqua si gonfiano e formano nello stomaco una gelatina che conferisce un senso di sazietà, riducendo così lo stimolo della fame. Per ottenere l'effetto desiderato devono essere assunte con abbondanti quantità di acqua, ovvero almeno 1 bicchiere pieno. Gli effetti indesiderati riscontrati durante l'uso sono di modesta entità (mal di pancia, formazione di gas nell'intestino e, raramente, diarrea). Quanti sono in cura per disturbi di cuore, diabete, epilessia, e le donne in trattamento con contraccettivi orali devono assumere i prodotti a base di fibre a distanza di 1-2 ore dai farmaci abituali, per scongiurare l'evenienza di una possibile riduzione di effetto. Altre fibre, come la
crusca e lo psyllo
, per la loro capacità di aumentare la massa fecale e accelerare il transito intestinale vengono di preferenza utilizzate in caso di stitichezza. Il
chitosano
si ricava per trasformazione chimica dal guscio dei crostacei. Grazie a una struttura molto simile a quella della cellulosa, raggiunto l'intestino "cattura" i grassi presenti nei cibi riducendone di circa il 30% l'assimilazione. Proprio per questo meccanismo d'azione, il chitosano potrebbe essere definito un vero e proprio "mangiagrassi" naturale. Occorre evidenziare tuttavia che una simile attività nei confronti dei grassi alimentari è stata evidenziata soprattutto in studi condotti su animali: nell'uomo è risultato efficace (in termini di calo ponderale) solo se assunto nell'ambito di un regime dietetico ipocalorico, però la qualità degli studi non consente di esprimere giudizi. Il chitosano è ben tollerato, ma non va assunto da persone con manifesta allergia ai crostacei e al pesce in generale; inoltre è sconsigliato, per mancanza di dati, nei bambini e nelle donne in gravidanza. Infine, può ridurre l'assorbimento di eventuali farmaci assunti e di alcune vitamine e minerali che normalmente vengono veicolati dai grassi presenti negli alimenti. Essendo una sostanza fibrosa, deve essere assunta 30 minuti prima dei pasti con abbondanti quantitativi di acqua, per favorire il rigonfiamento della fibra e conferire un senso di sazietà. Altri integratori contengono estratto secco di
citrus aurantium
, ottenuto dal frutto acerbo e disseccato dalla pianta di arancio amaro. Il citrus aurantium sembra influire sui processi che regolano la termogenesi dell'organismo, con azione selettiva nei confronti della massa grassa. Questa attività termogenetica selettiva sembra imputabile alla presenza di
sinefrina
, una sostanza in grado di agire su particolari distretti dell'organismo, fra cui il tessuto adiposo e il fegato. Poiché da studi effettuati su animali è emersa una sua possibile tossicità cardiovascolare, è sconsigliata l'assunzione di prodotti che ne contengono a chi soffre di malattie cardiovascolari e ipertensione arteriosa, alle donne in gravidanza, durante l'allattamento e ai bambini al di sotto dei 12 anni. Saranno comunque necessari studi più approfonditi per stabilire la reale efficacia di questa sostanza nella riduzione del peso corporeo e per confermare l'eventuale presenza di effetti indesiderati. Da qualche anno il
picolinato di cromo e il lievito al cromo
, si sono ritagliati
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