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LA VERA PASQUA

Post n°612 pubblicato il 14 Aprile 2014 da fra873

Al pari di altre feste religiose, anche la Pasqua è un appuntamento consueto.

Ma, oltre ad essere una fra le date del calendario liturgico o annoverata tra le cosiddette “feste comandate”, che cosa significa davvero Pasqua?

 

La Bibbia ci fa andare indietro di secoli, quando, in origine, Dio stabilisce la celebrazione della Pasqua per commemorare la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto.

L’ultima piaga si sarebbe abbattuta sul Faraone ed il suo popolo: l’Angelo dell’Eterno sarebbe passato a colpire i primogeniti degli egiziani, “passando oltre” le famiglie d’Israele che, secondo l’ordine di Dio, avevano segnato le proprie case  con il sangue di un agnello: “Infatti il Signore passerà per colpire gli Egiziani; e, quando vedrà il sangue sull’architrave e sugli stipiti, allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nelle vostre case per colpirvi” (Esodo 12:23). La presenza o l’assenza del sangue avrebbe fatto la differenza.

 

La Pasqua, perciò, non si riduce ad una semplice festività religiosa, da celebrare con mangiate di colciumi, essa ha un grande significato; è intesa a ricordarci che Dio ha provveduto anche per noi un Agnello e che il Suo sangue sparso c’è stata offerta salvezza e liberazione.

 

Giovanni il Battista, additando Gesù, esclama: Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del molto” (Giovanni 1:29).

Noi tutti siamo meritevoli di giudizio, a causa del nostro peccato, ma in Cristo possiamo ottenere salvezza perché: “….anche la nostra Pasqua, cioè Cristo è stata immolata” (1^ Corinzi 5:7).

 

L’Agnello è stato offerto, la salvezza provveduta. Ora spetta a noi “segnare” il nostro cuore con il Suo sangue, perché: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi….ma il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato” (1^ Giovanni 7-8) infatti siamo stati riscattati  “con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia” (1^ Pietro 1:19).

 

Dio ha detto: “Quando vedrò il sangue passerò oltre”, non quando vedrò le tue buone opere, i tuoi meriti, le tue funzioni religiose……Il passaggio da una vita di schiavitù ad una di libertà, da una di giudizio ad una di salvezza deve essere contrassegnato dal sangue di Gesù; riponi la fede in quel sacrificio a sarai salvato.

 

Caro amico, oggi puoi festeggiare  la vera Pasqua ubbidendo alla Parola del Signore, che ti invita a fare di Gesù il tuo Salvatore, il quale disse. “In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24)

 

Commenti al Post:
daliarosa10
daliarosa10 il 15/04/14 alle 17:09 via WEB
QUESTO E' IL GIORNO CHE HA FATTO IL SIGNORE: RALLEGRIAMOCI E IN ESSO ESULTIAMO.
 
 
fra873
fra873 il 17/04/14 alle 11:47 via WEB
Cara amica, evidente non hai letto bene il post. Chiedi al Signore di aprirti gli occhi del cuore per capire le Sue verità. Dio ti benedica
 
enza.1956
enza.1956 il 17/04/14 alle 11:23 via WEB
Mi assenterò da Libero per un pò di tempo, felice Pasqua a te e famiglia, un sorriso Enza.
Semplicemente… A presto… Clic
 
 
fra873
fra873 il 17/04/14 alle 11:47 via WEB
Grazie. Buon riposo
 
daliarosa10
daliarosa10 il 28/04/14 alle 21:01 via WEB
«Pace a voi!». …………………La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome……. Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-31)
 
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