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LA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

Post n°645 pubblicato il 26 Ottobre 2015 da fra873

 

Sono tante le persone che conosciamo nella nostra vita; con molte di esse allacciamo dei legami profondi d’affetto e d’amicizia e quando queste, per ragioni diverse, vengono a mancare, producono in noi la consapevolezza di aver lasciato non solo una persona, ma l’insostituibile compagno di una vita, l’ineguagliabile gioia di un figlio, l’impareggiabile tenerezza di un genitore, l’incomparabile stima di un amico.

Spesso anche quelli che non abbiamo amato abbastanza o che non ci hanno amato vengono rivalutati perché non ci sono più. Si dice sovente che quando muore qualcuno dei nostri cari c’è qualcosa che muore anche dentro di noi; forse è per questo che molti nei primi giorni di Novembre si recano nei cimiteri.

Sarebbe giusto però riflettere e farci alcune domande: perché moriamo? Cosa c’è dopo la morte? Rivedremo i nostri cari? Cosa possono fare e nostri morti per noi? E noi per loro? A questo e ad altre domande la Bibbia dà risposte sicure.

Gesù afferma: “Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in Me, anche se muore, vivrà e chiunque vive e crede in Me, non morirà mai” (Giovanni 11:25)

Solo un atto di fede personale può trasformare queste parole di Gesù in una profonda certezza per colui che crede e le parole di Gesù sono degne di fede in quanto Lui solo è risuscitato e ha manifestato la Sua vittoria sulla morte.

Quelli che sono morti non possono pare niente per te, nemmeno tu per loro. Nella Bibbia infatti, non si trova alcun versetto che preveda l’uso di preghiere o di messe per fare beneficiare il defunto di una promozione verso il paradiso e qualcosa del genere. Anzi, Dio dice “Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi?” (Isaia 8:19)

La prima morte è quella attraverso la quale gli uomini lasciano questa terra. La seconda morte è quella che colpirà chi non si sarà pentito dei propri peccati. Questa morte seconda, che accadrà  nel giorno del giudizio finale, non è altro che l’inferno stesso, ossia “Lo stagno di fuoco” (Apocalisse 20:14) Ora nello stagno di fuoco, lungi dall’essere annientato, le anime sono  tormentate giorno e notte nei secoli dei secoli (Apocalisse 14:10 – 20:10)

Dio non desidera la morte del peccatore, ma la sua salvezza eterna.

Gesù nel vangelo afferma “Chi ascolta la Mia Parola e crede a Colui che Mi  ha mandato, ha la vita eterna e non viene in giudizio ma è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24)

Rispondere a questo invito ed avvicinarsi a Cristo con profondo ed autentico atto di fede o rifiutare il Suo invito, determinerà il mio e tuo futuro eterno.

Dio dice:

“Io provo forse piacere se l’empio muore?”….Non ne provo piuttosto quando egli si converte dalle sue vie e si converte?....Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni….convertitevi dunque e vivrete” (Deuteronomio 18:23-32)

Se sei una persona che realmente vuole avere delle certezza per quanto riguarda l’aldilà inizia a leggere il vangelo di Giovanni, in esso Dio parlerà molto chiaro.  Non esitare a pregare con parole semplici chiedendo perdono a Dio per tutti i tuoi peccati credendo che Gesù ha pagato il prezzo perché tu possa avere la certezza del perdono.

Metti tutta la tua fiducia nel Signore Gesù e accettalo come tuo personale e unico Salvatore “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”

 

 


Commenti al Post:
animasug
animasug il 26/10/15 alle 19:30 via WEB
Dopo la Sua crocifissione e prima della Sua risurrezione il Salvatore predicò il Vangelo ai giusti nel mondo degli spiriti e mandò dei messaggeri a predicarlo agli spiriti dei malvagi ( vedi 1 Pietro 3:18-20.
 
animasug
animasug il 26/10/15 alle 19:44 via WEB
Il Vangelo è predicato ai morti in modo che essi possano essere giudicati secondo le stesse norme usate per giudicare coloro che odono il Vangelo sulla terra - 1 Pietro 4:6; Matteo 16:19; 1 Corinzi 15:29; Ebrei 11:40. ecc.
 
fra873
fra873 il 27/10/15 alle 13:51 via WEB
Poichè per questo è stato annunziato l'evangelo anche ai morti; onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, ma vivessero secondo Dio quanto allo spirito. Per questo si riferisce a quanto segue e specialmente alle ultime parole del vers. L'Evangelo è stato annunziato non solo ai vivi ma anche ai morti, per questo, cioè allo scopo di mettere anche loro in presenza dell'offerta della grazia e di render così possibile anche per loro il pentimento e la fede nel Salvatore. "Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza, della verità; poichè v'è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, il quale diede se stesso qual prezzo di riscatto per tutti" 1Timoteo 2:4-6. Posti dinanzi alla salvezza, anche coloro che già. avevano, subito il giudicio della morte corporale riservato a tutti gli uomini peccatori Romani 6:23; Genesi 3, hanno avuto la possibilità di vivere secondo Dio quanto allo spirito; cioè di possedere nel loro spirito quella vita nuova di pace, di santità, di felicità ch'è conforme alla natura di Dio ed al suo disegno di misericordia verso gli uomini. In una parola, hanno potuto ricevere la vita vera, la vita eterna. in attesa della beata risurrezione. Se l'hanno scientemente e volontariamente rifiutata, facendo della loro libertà l'uso più funesto, nessuno potrà trovare ingiusta la sentenza che li colpirà. Pietro non, dice nè quando, nè dove, nè da chi, nè con quali risultati, l'Evangelo è stato annunziato ai morti; ma da quanto ha detto in 1Pietro 3:19-20 si può arguire che è stato annunziato dal Signor Gesù stesso dopo la sua risurrezione. Quando "tutto fu compiuto", Cristo proclamò la buona novella ai morti nell'Hades e mandò i suoi apostoli a proclamarla ai vivi per tutto il mondo. 1Pietro 3:19-20 parlava di una predicazione agli uomini del diluvio soltanto; la dichiarazione di 1Pietro 4:6 è più generale e si riferisce a tutti i morti che non hanno udito ancora l'Evangelo nella sua purezza e semplicità. Come il giudicio si estende a tutti i morti, l'Evangelo ha dovuto, secondo la volontà misericordiosa del Dio di giustizia; essere annunziato a tutti. Come appare dal fin qui detto, non crediamo esatta l'opinione che vede nei "morti" di cui parla S. Pietro "i morti nei falli e nei peccati". La parola non può avere un senso diverso da quello che ha nella espressione quasi tecnica nel N.T. "i vivi ed i morti". Le parole: onde fossero bensì giudicati... sono al passato e tornano a dire: "onde benchè abbiano di già subito il giudicio della morte del corpo, comune a tutti gli uomini, possano vivere secondo Dio...". Paolo dice in Romani 8:10: "Se Cristo è in voi, ben è il corpo morto a cagion del peccato: ma lo spirito è vita a cagion della giustizia".
 
animasug
animasug il 27/10/15 alle 16:14 via WEB
Luca 23:43. Comunque... importante è credere che alla morte il nostro spirito entra nel vivente mondo degli spiriti in attesa della risurrezione; ma non staremo ( cioè non ritorneremo nuovamente ) in quel mondo degli spiriti dove siamo stati nella preesistenza...
 
animasug
animasug il 27/10/15 alle 16:51 via WEB
...La Bibbia parla di paradiso. Ma cos'è il paradiso? Non c'e nulla nel termine greco dell'originale che significhi paradiso; la versione esatta è invece: Oggi tu sarai con me nel mondo degli spiriti; ti istruirò e risponderò a tutte le tue domande.
 
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