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Post n°624 pubblicato il 09 Settembre 2015 da fra873
E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, Molte persone sono in imbarazzo di fronte a questo brano. Infatti, in questi versi apprendiamo il fatto che, alla fine dei tempi, Dio stesso manderà una “potenza d’errore”, ovvero lascerà libero sfogo a Satana, affinché coloro che hanno rifiutato la verità credano alla menzogna. Questo brano spiazza coloro che pensano che Dio sia così buono che alla fine salverà tutti. Infatti, come abbiamo letto, alla fine Dio abbandonerà l’uomo a se stesso, alla menzogna, all’iniquità, in modo che, avendo rifiutato la verità possa abbracciare la menzogna e sia pronto per il giudizio. È un po’ come se Dio alla fine dei tempi dicesse all’uomo che rifiuta la salvezza:”Ok, hai fatto la tua scelta. Percorri la tua strada fino in fondo. Va’ all’inferno se è quello che vuoi.” Questa “potenza d’errore” si manifesterà tramite un personaggio indicato come l’empio per eccellenza, chiamato anche uomo del peccato, figlio della perdizione (2Te 2:3). Io condivido il pensiero di molti studiosi cristiani secondo cui questo è un riferimento all’anticristo, colui che nel libro dell’apocalisse viene designato come la bestia che sale dal mare (Ap 13:1) Questi versi ci mostrano che tale individuo empio sarà in grado di compiere “opere potenti, segni e prodigi bugiardi, cono ogni tipo d’inganno e d’iniquità”. Leggendo queste frasi molti pensano subito a miracoli, eventi soprannaturali che ammaglierebbero le persone. Sicuramente ciò è possibile, ma in queste poche righe voglio attirare la vostra attenzione su un aspetto dell’inganno di Satana anche più subdolo. Se ci pensiamo bene, viviamo in un mondo sempre più ateo, sempre meno incline al soprannaturale. La religione che più si sta sviluppando oggi è la religione dell’uomo, con l’uomo al centro di ogni cosa, artefice del proprio destino, un uomo che non sente più il bisogno di Dio, un uomo che crede di avere tutte le risposte, un uomo che ha sostituito Dio con il naturalismo professato da gran parte degli scienziati moderni. Se Satana riuscisse a dimostrare che Dio non esiste e che il soprannaturale non esiste, non sarebbe questo il suo più grande capolavoro, il suo più grande miracolo? E in questa direzione si stanno muovendo alcuni scienziati moderni, desiderosi di elaborare teorie che possano finalmente liberare l’uomo dall’imbarazzo di dovere credere in Dio. E tali teorie e modelli vengono presentati come se fossero ormai una realtà sperimentale, quasi scontata, anche se non è proprio così. Ad esempio, mi ha colpito la frase riportata come sottotitolo sulla copertina italiana del libro “Il grande disegno” dell’illustre astrofisico ateo Stephen Hawking: “Perché non serve Dio per spiegare l’universo”. Ed in effetti nel suo libro Hawking spiega attraverso la teoria del multiverso (multipli universi paralleli governati da leggi fisiche differenti) che l’universo si è autocreato dal nulla. Nel capitolo 8 si legge:”La creazione spontanea è la ragione per cui c’è qualcosa invece di nulla, per cui esiste l’universo, per cui esistiamo noi. Non è necessario appellarsi a Dio per accendere la miccia e mettere in moto l’universo.” Milioni e milioni di persone oggi rifiutano di credere in Dio e abbracciano volentieri, in maniera acritica, teorie come quelle di Hawking che per molti altri scienziati sono più affini alla fantascienza che alla scienza. Il mondo si sta abituando a sostituire la verità con la menzogna e si sta preparando per la più grande ondata di menzogne di tutti i tempi. Dio non serve più, l’uomo non ne ha più bisogno ed è pronto per accogliere a braccia aperte l’anticristo. Ma alla fine, che ne sarà della religione dell’uomo? Che ne sarà dell’anticristo? Che ne sarà di Satana? Tutti coloro che hanno rifiutato la verità e hanno preferito credere alle menzogne saranno giudicati. Come abbiamo letto, il Signore Gesù, quando tornerà, annienterà questo sistema di menzogne e distruggerà i suoi avversari “con il soffio della sua bocca”. Caro uomo, vuoi proprio liberarti di Dio? Ok, Dio ti accontenterà e ti darà la possibilità di passare l’eternità nell’unico luogo in cui puoi liberarti della sua presenza: l’inferno. |
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Io andrei molto cauto con tante previsioni e sicurezze.
Credo che faremmo bene a sperare che soltanto l'Amore stia all'origine di un atto così grande come la creazione universale, un Amore di cui potremmo stupirci e restare, allora si, spiazzati. Dovremmo provare a riflettere di più sul significato della Croce e su quanto, attraverso Cristo, abbiamo ricevuto.
Caro fra, a lei – se preferisce il lei io mi adeguo – la frase in corsivo non le suona come una una sorta di vendetta, di castigo dettati da un animo fragile, esposto all'ira né più, né meno, di quello miseramente umano? Lei è disposto ad accettare l'idea che si tratti di un comportamento dallo “spessore divino”? Io, sinceramente, no. Trovo questo approccio – lo dico senza alcuna intenzione di offesa – eccessivamente arcaico, d'altri tempi, da rivedere con urgenza, ormai insostenibile se visto ed analizzato alla luce del significato dell'espressione “infinito amore”.
Glielo voglio dire nella più totale apertura, amicizia, franchezza: io mi fido talmente tanto dell'amore del Padre e della sua disponibilità che non temo neppure la sua eventuale volontà di punirmi per tutte le mie mancanze, anche per quelle di cui neppure mi rendo conto, per il passato come per il presente, comprese quelle che verranno, se questo dovesse servirmi per comprendere meglio, per il mio bene. Mi fido talmente di lui che rifiuto di credere che proprio lui possa concepire qualcosa che possa farmi inciampare; piuttosto penso che non smetterà mai di tentare e ritentare, con me come con chiunque altro.
Lei che avrà certamente più dimestichezza di me con certi argomenti, quale significato pensa sia da attribuire al concetto di “purgatorio”: a cosa, ma soprattutto a chi dovrebbe servire questo “luogo”? A me non risulta che il figliol prodigo - ritorno a questa parabola che tanto mi piace - avesse ricevuto dal padre una data di scadenza oltre la quale fargli trovare la porta della casa sbarrata.
Io ho la sensazione che troppo spesso si tenda a proporre e ad interpretare il nostro Dio come un essere da temere, dal quale guardarsi di non deluderlo, per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Sono altresì convinto che nel giorno in cui dovessimo rispondere delle nostre azioni, queste non potrebbero identificarci molto se costantemente inquinate dalla volontà di quell'essere diabolico, Satana, sempre pronto a farci lo sgambetto.
Non crede che sia molto più lineare, logico e soprattutto più attribuibile ad una più semplice logica d'amore, l'idea che Dio ci abbia creati capaci di intendere, di volere, di scegliere autonomamente per il nostro bene, oppure anche per il contrario? Lei crede proprio necessaria ed imprescindibile l'azione negativa di qualcuno che voglia, per suoi scopi, il nostro male? Se così fosse, io crederei, piuttosto, che la forza di persuasione dell'Onnipotente sarebbe immensamente superiore, altrimenti di che onnipotenza potrebbe trattarsi? Inoltre, sappiamo anche della mansuetudine del nostro Dio, capace di farsi nostro servo, di farsi addirittura umiliare per amore, nell'estremo tentativo di persuaderci del suo bene per noi. Se così non fosse non avrebbe accettato la morte in croce, inventandosi, magari, qualcosa di diverso.
Ancora, sinceramente, le dirò che mi rendo conto che più ci spingiamo a volere spiegare a noi stessi e agli altri, fin nei più minimi particolari, ciò che Dio è, più corriamo il rischio di sbagliarci.
Quanto e cosa si potrebbe tradurre in parole rispetto ad un infinito amore che solo lontanamente, forse, la nostra mente può concepire? Credo che i secoli che hanno succeduto la venuta di Cristo su questa Terra abbiano visto troppi preoccuparsi di spiegare a parole chi è Dio dimenticando, invece, che Dio sta, prima di tutto, nelle nostre azioni, nella nostra quotidianità concreta, nel calore della nostra presenza, nell'amore accompagnato da un nostro gesto, compiendo atti, all'opposto, che con quell'Amore nulla potevano spartire.