Viviamo nella società dei collegamenti in tempo reale. Il web, con i suoi vari strumenti di accesso remoto, mette tutti in grado di comunicare da una parte all’altra del mondo con estrema facilità: si chatta, si spedisce posta elettronica, si fanno videoconferenze o si parla on line… con un semplice “click”. Questo in linea orizzontale, anche se a livello globale. Le comunicazioni, per quanto veloci sono mediate, virtuali, da dietro un PC o un palmare.
Nella società della multimedialità e delle comunicazioni, ci si dimentica però di stabilire un altro contatto, non terreno ma celeste, non con un mio prossimo dietro uno schermo ma con Dio e direttamente. Gesù un giorno disse: “… Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6). Accertiamoci di avere la giusta connessione con il Cielo, di essere in contatto con Dio; c’è una linea sempre aperta, passa per il Calvario, dove Gesù ha dato la Sua vita per la nostra salvezza e, proprio in quel giorno, ha ripristinato un collegamento interrotto a causa del peccato. Puoi accedere al “servizio” anche tu, Cristo ha pagato il “canone” per darti la possibilità di comunicare con Dio senza interruzioni o disservizi: collegati con il Cielo anche tu, il Signore è sempre in linea per rispondere alla tua invocazione.
Post n°657 pubblicato il 17 Dicembre 2015 da fra873
«La festa della tredicesima mensilità, la festa del bosco spogliato, “Tutti hanno peccato e sono privi della Gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante il suo sangue” (Romani 3:23 Gesù disse “Io sono la luce del mondo, chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Giovanni 8:12) “Tutti hanno peccato e sono privi della Gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante il suo sangue” (Romani 3:23
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Post n°656 pubblicato il 02 Dicembre 2015 da fra873
Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane che è disceso dal cielo». Dicevano: «Non è costui Gesù, il figlio di Giuseppe, del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai ora dice: “Io sono disceso dal cielo”?»
Gesù si era presentato come qualcuno che è “disceso dal cielo”. Per gli interlocutori di Gesù in quella sinagoga di Capernaum era evidente che Gesù, con quell’espressione, stava indicando un’origine divina che andava oltre la nascita comune a tutti gli uomini. Non era egli un uomo come tutti gli altri? Essi vedevano davanti a loro un uomo in carne e ossa di cui conoscevano i genitori. Perché quell’uomo continuava a dire di avere un’origine diversa? Questo li scandalizzava e li irrigidiva ancora di più nella loro incredulità. Quell’affermazione di Gesù non rispondeva alla loro idea di Messia. Quelle stesse persone che il giorno prima erano pronti ad incoronarlo re, ora non riuscivano ad accettare il fatto che lui provenisse dal cielo. Essi credevano nell’uomo Gesù ma non erano in grado di comprenderne l’origine divina. Il loro mormorio confermò ancora una volta che il pensiero di Gesù a loro riguardo era corretto. Essere parte del popolo di Israele da un punto di vista etnico non era sufficiente per essere salvati, come essi credevano. Anche più avanti nell’evangelo di Giovanni Gesù dibatté a lungo con i Giudei su questo punto. Essi chiamavano Dio loro Padre (si veda ad esempio Gv 8:41), ma se Dio fosse stato davvero loro Padre, essi avrebbero riconosciuto Gesù e compreso le cose che Egli voleva dire loro (Gv 8:42). Essi dovevano riporre la loro fede in Gesù, il pane disceso dal cielo e appropriarsene per avere vita eterna, ma affinché questo accadesse, essi avrebbero dovuto aprire il cuore alla testimonianza del Padre. Dio aveva reso testimonianza riguardo a Suo Figlio facendo udire la propria voce, attraverso la testimonianza dei profeti, attraverso le scritture, attraverso le opere potenti e i segni che Gesù aveva fatto, eppure essi continuavano ad essere increduli. In tal senso essi non avevano udito il Padre e non avevano imparato da lui, quindi non potevano andare a Gesù per essere salvati ma il loro cuore si induriva sempre di più alle parole di Gesù. Come Gesù aveva osservato in precedenza (Gv 5:39-40), loro esaminavano e conoscevano le scritture eppure non si rendevano conto che le scritture parlavano proprio di Gesù! Pur essendo figli di Abramo da un punto di vista etnico, essi dimostravano di non avere un rapporto con il Padre e quindi non ricevevano la testimonianza e la rivelazione di Dio riguardo suo Figlio e, di conseguenza, erano increduli nei confronti di Gesù. Di fronte a tale incredulità, Gesù fece un discorso ancora più complesso da comprendere per chi non aveva la giusta illuminazione spirituale. Infatti il discorso di Gesù non poteva fare altro che destare ancora più scandalo se preso letteralmente. Gesù spiegò infatti loro che essi avrebbero dovuto “mangiarlo” per avere vita eterna… Nel brano che leggeremo in seguito, vedremo che anche i discepoli erano rimasti scioccati dalle parole di Gesù. D’altra parte, immaginate di trovarvi davanti una persona che vi dice che per avere vita eterna dovete mangiare la sua carne e bere il suo sangue. Non sareste frastornati? Quelle parole, per essere comprese, richiedevano proprio l’illuminazione spirituale che solo Dio poteva dare. Ma ovviamente la loro incredulità impediva loro di cogliere l’aspetto spirituale e rimasero scandalizzati come testimonia la loro reazione: «Come può costui darci da mangiare la sua carne?» Gesù non stava ovviamente invitando nessuno a praticare il cannibalismo nei suoi confronti, invitando le persone a mangiare la sua carne e bere il suo sangue in maniera letterale. Egli stava invece rivelando loro che presto avrebbe dato la sua vita (simbolizzata appunto da carne e sangue) per dare loro vita eterna. Il concetto è chiaro: egli con la moltiplicazione dei pani aveva dato loro del cibo per sostenere il corpo ma ora stava parlando loro di un cibo spirituale che avrebbe permesso loro di avere vita eterna, un cibo quindi superiore anche alla manna che gli Israeliti avevano mangiato nel deserto perché la manna comunque era solo per un tempo mentre il cibo che Gesù stava offrendo dava accesso alla vita eterna: chi mangia di questo pane, disse Gesù, vivrà in eterno. Essi dovevano appropriarsi della persona e dell’opera di Gesù per essere salvati dai loro peccati: in tal senso avrebbero dovuto “mangiarlo”. Ciò che Gesù osservò nei suoi interlocutori è sotto i nostri occhi tutti i giorni anche oggi. Quante persone hanno udito la buona notizia inerente Gesù eppure non credono? Quanti hanno addirittura letto la bibbia e sono rimasti indifferenti? Dio non è lontano da noi ma possiamo trovarlo solo se la nostra ricerca è sincera. Siamo tutti creature di Dio ma alcuni di noi lo negano e preferiscono credere che non ci sia un Dio, che non ci sia un senso, che siamo solo frutto del caso. Molti si avvicinano alla bibbia solo con scetticismo. Ma se invece cerchiamo davvero una relazione con Dio, possiamo essere certi che Egli attraverso le scritture e l’opera dello Spirito Santo aprirà il nostro cuore per andare a Gesù. Gesù stesso più avanti in questo evangelo dirà ai suoi discepoli che Egli avrebbe mandato lo Spirito Santo proprio per questo (si legga Gv 16:7-11). È Dio che apre i nostri occhi per metterli in grado di percepire la verità, ma stiamo davvero cercando un rapporto con Colui che ci ha creati? Avviciniamoci a Dio e alla sua parola con il desiderio di incontrarlo e vedremo che Dio opererà. Sarà lui stesso a trascinarti verso Gesù, ad indicarti Gesù come tuo Salvatore e Signore. Ad un certo punto ti accorgerai che quelle parole smetteranno di essere semplici parole stampate su un libro e parleranno al tuo cuore mettendo a nudo ciò che sei, il tuo peccato, la tua inadeguatezza davanti a Dio, la tua colpa per non aver cercato di avere un rapporto con Lui fino ad ora. Ma poi, Dio ti darà anche la soluzione, la medesima soluzione che Gesù quel giorno, in quella sinagoga di Capernaum, diede ai suoi interlocutori: “Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”. Gesù non ti invita al cannibalismo, ma ti invita ad appropriarti di lui, della sua persona, di ciò che Egli ha fatto per te morendo sulla croce al tuo posto, pagando per i tuoi peccati. Gesù ti invita a riporre la tua fede in Lui perché solo così puoi avere vita eterna.
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Post n°655 pubblicato il 30 Novembre 2015 da fra873
Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". (Giovanni 14:6) LA GIUSTA DIREZIONE I progressi della scienza hanno consentito di creare dei sistemi che indicano con molta precisione la posizione e la direzione in cui ci si muove, questi sistemi però sono controllati dall'uomo e possono essere manomessi con il rischio di trovarsi senza alcun riferimento. C'è uno strumento invece, la Parola di Dio, la Sacra Bibbia, che è sopravvissuta nei secoli e che continua a fornire una direzione sempre affidabile. Le indicazioni fornite evidenzia.no che c'è una sola via, che consente all'uomo di poter arrivare a Dio Padre, questa "via" è Cristo Gesù! Esiste, però, anche un'al.tra via: essa sembra comoda e confortevole ma riserva una sgradevole sorpresa: conduce alla perdizione eterna (Matteo 7:13) e quindi, bisogna stare molto attenti e seguire scrupolosa.mente le indicazioni del Vangelo. La strada che porta a Dio a volte può essere scomoda perché dobbiamo far morire il nostro "IO" (l'orgoglio) e seguire l'insegna.mento di Gesù. Ma la certezza della ricompensa ci deve far superare ogni difficoltà e un giorno, non molto lontano, saremo alla presenza di Dio e resteremo con Lui per l'eternità. Ecco, io vengo tosto, e il mio premio è meco per rendere a ciascuno secondo che sarà l'opera sua. (Apocalisse 22:12) OPERE E GRAZIA Leggendo questo verso possiamo pensare che Gesù, quando verrà, valuterà le nostre opere e ci darà secondo quello che avremo compiuto su questa terra. Ma in tutta la Bibbia possiamo vedere che le opere non sono altro che la dimostrazione della fede. Gesù verrà e darà a ciascuno il suo premio secondo le opere fatte per mezzo della fede. Se uno non ha operato per fede, avrà anche potuto operare bene, ma non gli varranno nulla perché nessuno è salvato per le opere della legge (Galati 2:16). Le benedizioni eterne sono riservate a chi opera secondo la fede. Quella fede che fu una volta insegnata ai santi. La fede è quella di credere che Gesù Cristo è il figliuolo di Dio e che solo in Lui è la salvezza dell'anima. Gesù ci ha detto che il premio è nella Sua mano. Vuoi tu il premio da parte del Signore? Credi in Lui e avrai Vita Eterna, ma se non credi non potrai aver vita. La testimonianza è questa: Iddio ci ha dato la Vita Eterna e questa vita è nel Suo figliuolo, chi ha il figliuolo ha la vita; chi non ha il figliuolo non ha vita (1° Giovanni 5:11,12).
I giusti gridano e il Signore li esaudisce; li libera da tutte le loro angosce. (Salmo 34:17) GIUSTIFICATI PER LA SUA GRAZIA Immagina un piccolo uccellino nel suo nido, fatto nella roccia lungo un fiume, i lampi illuminano il cielo e i tuoni tagliano la tranquillità della notte: la paura invade l'uccello e gli crea un nodo alla gola, però rimane sul suo nido per covare le uova, dandogli, così, il calore indispensabile mentre la pioggia cade sul suo fragile corpo. L'istinto di conservazione è più forte, nonostante la paura lo rende debole e bisognoso d'aiuto. Anche noi spesse volte ci sentiamo così? Il Salmo citato dice: "I giusti gridano e L'Eterno li esaudisce e li libera da tutte le loro paure". Ma chi è giusto...? Lo puoi essere anche tu accettando Gesù Cristo come il tuo Salvatore. ChiediGli perdono per i tuoi peccati e che il Suo sangue ti purifichi d'ogni iniquità. Solo così, Dio il Padre, ti renderà giustificato ai Suoi occhi. Allora Dio udendo il tuo grido ti libererà. Dio ha creato gli uccelli, il lampo e il tuono, però Dio stabilisce anche la perfetta calma che segue la tempesta. AspettaLo perché la risposta verrà! |
Post n°654 pubblicato il 18 Novembre 2015 da fra873
"VOI VI PROCLAMATE GIUSTI, MA DIO CONOSCE I VOSTRI CUORI |
Post n°653 pubblicato il 18 Novembre 2015 da fra873
SEI CONNESSO CON IL CIELO? |
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